Davanti allo specchio, Nezumi applica l'eyeliner e le ciglia finte o, ad essere più precisi, tenta di farlo, poiché applicare il trucco quando stai aggrottando le sopracciglia è un compito arduo.

Lo spettacolo di oggi è Romeo e Giulietta, e per quanto Nezumi possa amare Shakespeare, la giovane, immatura storia d'amore non manca mai di lasciarlo di un umore vagamente acido come ogni altra cosa che lui trovi troppo poco realistica. Inoltre, il constante, allegro squittio dei topi e di Shion in sottofondo sta facendo ribollire il suo – solitamente freddo – sangue e pulsare una vena particolarmente spessa sulla fronte.

“… Che ci fai qui?”

“Stavo facendo la spesa,” Shion spiega, sollevando una busta di carta marrone in modo che possa vederla. “Poi ho incontrato Rikiga-san. Aveva due biglietti e—”

“Eh? Credevo che il vecchio avesse detto che non avrebbe mai più guardato uno dei miei spettacoli?”

“Pare che non sia riuscito a venderli a qualcun altro in tempo,” un sorriso. “È stata una fortuna che ci siamo incontrati.”

Nel ricordare la scena di poco prima, Nezumi è certo che quella vena gli stia per scoppiare da un momento all'altro. Quel bastardo calcolatore. Dunque stava ricorrendo a tali trucchetti da quattro soldi per trascorrere del tempo con Shion, ora?

Ritocca, con un po' troppa forza, l'illuminante sul mento per creare l'illusione di morbidezza. Shion osserva, rapito, e batte le mani.

“Ah! Sei davvero bravo, Nezumi. Sembri proprio una ragazza!”

“Non so se dovrei prenderlo come un complimento o sentirmi offeso. Non è così che si parla ad un uomo,” la sua voce è piatta; è troppo seccato su tutti i fronti per dare davvero peso alla cosa.

“Ma,” Shion ride, “è la verità. Sei molto bello, soprattutto i tuoi occhi. Anche quando sei vestito così, restano comunque la parte più bella di te.”

Nezumi sospira, armeggia con il rossetto e pulisce attentamente i contorni della bocca con un tovagliolino. “Se ti piace tanto Giulietta, ti presenterò qualcuno dopo. Sta' attento, però, quel tipo è molto appiccicoso e, allo stesso tempo, facilmente circuito,” ghigna crudele. “Cinque giorni ed era già ossessionata al punto da uccidersi piuttosto che continuare a vivere senza Romeo. Mi chiedo se gli sarebbe rimasta fedele, avesse incontrato un uomo ancora più abile con le parole mentre Romeo era via.”

Passano dei lunghi minuti senza una risposta, e Nezumi, soddisfatto, crede che non arriverà mai.

Ma poi Shion lo sta guardando, dritto negli occhi, nello specchio. Sembra così serio che Nezumi si sente perso, incerto.

“Per quel che mi riguarda,” comincia, “Farei in modo che quella persona non senta mai il bisogno di guardare qualcun altro. Non la lascerei mai indietro, anche se dovessi fuggire come Romeo. Non potrei mai vivere senza la persona che amo,” i tratti di Shion si ammorbidiscono, riacquistano la loro tipica dimensione quasi infantile. “È semplicemente logico, non trovi, Nezumi?”

“... Idiota,” Nezumi abbassa la testa, distoglie lo sguardo. “Come puoi prendere e dire una cosa del genere con una faccia così seria...?” le sue guance e il collo ed anche la punta delle orecchie sono caldi, troppo caldi, come se fossero in fiamme. Lui odia Shion, lo odia davvero.

“Adesso devo andare,” annuncia. La sua voce è troppo alta.

Quando apre la porta e fa il primo passo per uscire, non si aspetta il calore del petto di Shion contro la sua schiena e le sue dita attorno al suo polso.

“Che stai facendo?”

Shion sta respirando contro la sua guancia, l'angolo della sua bocca, quando spiega, “È un bacio di buona fortuna.”

“N, Non ho il tempo di ritoccarmi il trucco, stupido,” sibila.

“Oh,” dice Shion, come se avesse ricordato solo ora la cipria e il rossetto e tutto quanto. Lascia il polso di Nezumi e, fortunatamente, non prova a guardarlo in faccia. “Dopo lo spettacolo, allora.”

Non ci sarà bisogno di un bacio di buona fortuna dopo lo spettacolo, ma Shion suona così innocente. Nezumi vuole sbattergli la testa contro il muro e spezzargli tutte le dita, una dopo l'altra; invece lascia la stanza in fretta e corre dietro le quinte.

Al buio, dietro il pesante sipario, il suo viso brucia ancora.

Il Romeo di Shion è davvero troppo per lui.