“Capisci adesso, non vi è modo in cui tu possa parlare d'amore senza mentire.”

“Ma tu stesso dicesti che non sono in grado di mentire.” La voce di Subaru è stanca.

“Ah, le persone come te,” Seishirou spiega paziente, con un piccolo sorriso. “Le persone come te,” ripete, e vi è qualcosa di ingannevolmente simile all'affetto nel suo tono, “Sono talmente impigliate nelle bugie che gli altri propinano loro, che quando parlano d'amore lo fanno con intenzioni pure e credendo fermamente che le loro parole siano sincere.”

“... Stai dicendo che mi sto ingannando?”

Il sorriso di Seishirou si contrae; poi si allarga.

“Sei sempre stato così ingenuo...”

“È stata un'altra bugia, allora, quando tu—”

“No, credo di no.”

“Ciò che dici non ha alcun senso, Seishirou-san.”

“No? È solo che è difficile, farti capire. Anche quel giorno, volevo semplicemente che tu capissi.”

“E cosa c'era da capire?” Stanco, stanco, stanco. Così stanco.

Una risata.

“Che i miei occhi erano in grado di vedere la tua bellezza, che le mie orecchie erano in grado di ascoltare la tua voce, che le mie mani potevano toccare le tue e riconoscerle; che ero pienamente cosciente della tua esistenza e non volevo che nessun altro di conoscesse come ti conoscevo io. Attaccare un'etichetta a tutto questo—davvero, che vantaggio apporterebbe? Quando le persone cercano di parlare di emozioni rendono solo le cose più complicate di quanto non siano già.”

“Questo—Questo è davvero sciocco.”

“Sciocco? In che modo?” l'uomo chiede, suonando divertito. “Io credo che affermare che una macchina si muova a causa di uno spirito—una qualche presenza ineffabile che ne mette in moto gli ingranaggi, ecco, questo sarebbe sciocco, non trovi?”

“Le persone non sono macchine.”

“No, non lo sono. Ma troppo spesso gli piace credere di essere molto, molto di più...”

“E questo, per te, sarebbe sbagliato?”

“Oh, non guardarmi in quel modo, Subaru-kun. Mi ferisci. Proprio quando stavo tentando di essere onesto, per una volta—”

“Se tu avessi ragione, ora che non posso vederti più avrei smesso di amarti,” mormora Subaru.

Non è sorpreso quando non riceve altra risposta che il morbido sussurro del vento contro la carta di riso.