Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: _DaughterOfTheForest    23/02/2014    2 recensioni
[SPOILER PRIMO LIBRO]
La morte di Rue, vista da lei stessa. Dal testo:
"E improvvisamente ho un ultimo desiderio.
- Canta - dico. Una canzone. Una canzone che mi accompagni nel mio viaggio verso la morte.
Katniss inizia a cantare. Vorrei ringraziarla per questo, per queste belle parole, ma non riesco. Non riesco a fare più nulla, ormai, se non guardare in alto e aspettare la mia morte. "
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Rue
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: Allora, ciao a tutti! ^^ Grazie per aver aperto questa storia, prima di tutto. :) Sono iscritta da poco ad Efp, ho 11 anni e questa è la prima fanfiction che pubblico. Quindi abbiate pietà di me ç_ç Ho scritto la storia mentre ascoltavo questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=eGmlSWYpyzQ. Se volete, ascoltatela anche voi mentre leggete. Ma ora, basta chiacchiere e bando alle ciance! Buona lettura :D
 

Sento la lancia trafiggere il mio corpo e un dolore allucinante allo stomaco. La mia vista per un momento si annebbia, mentre lotto contro il dolore, contro la voglia di gridare.
Mentre cado, le mie orecchie registrano il rumore di una freccia scoccata e di un gemito di dolore, da parte del ragazzo del Distretto 1. Katniss ricarica l'arco e la sento chiedermi delle cose che non riesco a  capire.
Respiro piano e, intanto, riesco finalmente a registrare la domanda di Katniss. Vorrei dirle che non c'è nessuno, ma le uniche cose che riesco a farmi uscire dalla bocca sono dei 'No' appena percettibili.
Lei sembra non accorgersene, perché ripete la domanda parecchie volte, e proprio quando credo di non riuscire più a risponderle, mi sente. Si gira e mi libera immediatamente dalla rete con il suo coltello. 
Guarda la mia ferita, evidentemente preoccupata. E poi con uno sguardo impotente. 
Lo leggo, nei suoi occhi: vuole fare qualcosa per salvarmi. Ma sa che nessuno può fermare tutto questo.
Nessuno può fermare la morte.
La paura si impossessa di me. Sto per morire. I miei occhi lottano contro le lacrime, mentre cerco di tenere il respiro calmo. Ma evidentemente non sto riuscendo molto bene nel mio intento. 
Perché io? Perché adesso?
Katniss mi stringe forte la mano. E' un gesto che mi dà sicurezza. La guardo, i suoi occhi grigi, la sua treccia scura. Probabilmente sarà l'ultima persona che vedrò.
- Hai fatto saltare in aria il cibo? - le sussurro, mentre i miei occhi cominciano ad inumidirsi. La nostra missione dev'essere portata a termine. 
- Fino all'ultima briciola - mi risponde lei. Vorrei sorridere, ma non riesco, perché è uno sforzo immenso. Lo è anche parlare, ma devo dire tante cose a Katniss, e ne vale la pena. 
- Devi vincere - dico. Vorrei poterle dire di vincere per me, di vendicare la mia morte, di portare i miei saluti a casa, di onorare entrambe, di ricordare che siamo state una squadra, di non dimenticarmi. Ma riesco solo a formulare queste due parole. Ma sopratutto vorrei ringraziarla, per quello che ha fatto per me, per quello che sta facendo per me. 
Ho appena il tempo di sentire la sua risposta, quando sento sparare il cannone per il ragazzo del Distretto 1. Il terrore che tra poco sparerà un altro cannone per me, per me che sarò morta, che non ci sarò più, per me che chissà dove sarò, mi porta a stringere ancora con più forza la presa sulla mano di Katniss.
- Non andare via - la supplico, impaurita. Le mie gambe tremano leggermente.
- Certo che no. Sto qui con te. - mi risponde, posando la mia testa sulle sue ginocchia. Non faccio niente per dimostrarlo, ma l'avermi spostata mi ha fatto provare un dolore tremendo alla pancia, quasi uguale al dolore provato quando l'arma si è conficcata dentro il mio stomaco. 
Katniss mi sposta i capelli mettendomeli dietro le orecchie. 
I miei occhi guardano quello che c'è sopra di me: alberi. Alberi che mi ricordano casa. Alberi che mi ricordano il mio Distretto. Alberi che mi ricordano i frutteti. Alberi che mi ricordano lavoro. Alberi che mi ricordano me, arrampicata tra i rami. Alberi che mi ricordano le ghiandaie imitatrici. Alberi che mi ricordano il canto. La loro musica. 
E improvvisamente ho un ultimo desiderio.
- Canta - dico. Una canzone. Una canzone che mi accompagni nel mio viaggio verso la morte. 
Katniss inizia a cantare. Vorrei ringraziarla per questo, per queste belle parole, ma non riesco. Non riesco a fare più nulla, ormai, se non guardare in alto e aspettare la mia morte. 
I miei occhi cedono e una lacrima mi bagna la guancia. Due, tre, quattro... finché non perdo il conto. 
Addio, mamma.
Addio, papà.
Addio, fratellini.
Addio, ghiandaie imitatrici.
Addio, campi illuminati dal sole.
Addio, sorrisi.
Addio, alberi. 
Addio, cielo.
Addio, fiori.
Addio, mondo.
Addio, vita.
Addio, Rue.
Vorrei poter avere le ali, essere libera, volare via di qui, volare via da questo posto orribile, dove noi bambini, noi ragazzi innocenti siamo costretti a diventare assassini per il loro divertimento. Voglio andarmene da qui, vogliono andarmene via da questo posto, dove le madri vedono morire i loro figli. Ma non posso. 
Perché loro hanno deciso così. Perché loro hanno scritto il nostro destino. 
Improvvisamente mi accorgo che non voglio guardare questi alberi: non saranno mai come quelli di casa. Non guarderò questo posto. Non adesso. Non ora che sto per morire. 
Così chiudo gli occhi, con un battito di ciglia, immaginando i sorrisi della mia famiglia, le grandi distese di boschi, i campi del mio Distretto e gli uccelli che amo tanto.
Mi abbandono alle note della canzone di Katniss, cullata dalla dolcezza di queste parole. Sento il mio corpo farsi più leggero, la mia stretta sulla mano di Katniss diventare sempre più debole.
Sto morendo, mi dico. Sto morendo, finalmente.
Le parole di Katniss diventano le ultime note della mia canzone, della canzone che cantavo insieme alle ghiandaie imitatrici. Che segnava la fine del lavoro. E ora segna la fine della mia vita.
E adesso posso finalmente volare, via, libera, come ho sempre sognato di essere.

Come una Piccola Ghiandaia Imitatrice.

 

Angolino autrice che poteva anche risparmiarsi questa storia.
Ciao di nuovo(?) Allora, spero vi sia piaciuta, e vi ringrazio ancora per aver letto la storia 
♥ 
Avrete capito che sono un po' pazza, ma vabbè. Chi non lo è qui? u.u 
Baci baci,

BambinaDelleForeste. 

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _DaughterOfTheForest