Storie originali > Thriller
Ricorda la storia  |      
Autore: Jackie_PM    23/02/2014    1 recensioni
Ivy vive un'esperienza difficile ed una traumatica storia
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono giovane,spaventata,traumatizzata... Mi trovo nel manicomio di una piccola cittadina nello stato dell'Ohio,e questa storia potrebbe sconvolgere le vostre menti,mi credono pazza,forse lo sono o è solo tutto frutto della mia contorta mente. Avevo una sorella minore all'epoca,eravamo bambine quando i nostri genitori ci portavano nella nostra casa sul lago,amo quel posto e lo amavo ancora di più all'epoca;era proibito per noi addentrarci nella foresta vicino al lago,era pericoloso,c'erano gli animali,ma non furono gli animali il mio problema ma bensì qualcuno,qualcuno di cui non conoscevo nulla,era una persona,sottolineo era. Non ascoltando le minacce mi addentrai con mia sorella Charlie nella foresta,una foresta buia,volevamo solo giocare un po',non volevamo fare del male a nessuno;lei aveva un'indole aggressiva,era lei quella considerata pazza in famiglia. Pioveva quella notte,e non riuscivamo a trovare l'uscita,un botto improvviso,scivolammo sulle foglie. Avevo battuto la testa e svenni,quando mi risvegliai Charlie non c'era più,era scomparsa,la cercai ovunque, correvo avanti e indietro senza riuscire a trovarla;continuava a piovere ininterrottamente e dovevo tornare a casa in qualche modo,potevo andare solo al cottage ,casa nostra era lontana, avrei dovuto rimanere ad aspettare che Charlie tornasse da sola,probabilmente era scappata. Mi sentii tappare la bocca,non potevo girarmi e il nulla... Mi risvegliai nel mio letto,legata alle caviglie ,non potevo nemmeno dimenarmi e scappar via,non sapevo chi fosse l'artefice di questo,ma l'unica cosa a cui pensavo era al perché tutto quello. Fortunatamente le mani erano libere,cercai di togliermi le corde dalla caviglie riuscendo solo a squarciarmi le mani,vedevo il sangue scendermi dai palmi,alzandomi di scatto cercai di liberarmi,dimenandomi e urlando;non ottenni niente,perlomeno niente di positivo, provocai solo la furia di un uomo,era un uomo che mi aveva portata lì,un uomo alto,grosso,non potei guardarlo in faccia perché indossava un passamontagna nero, mi urlò di star zitta o me l'avrebbe fatta pagare, cercai di schiaffeggiarlo, ma non ci riuscivo, slegò le corde dalle caviglie e mi portò giù in salotto dove mi sbatté sul divano obbligandomi di star ferma. Voleva violentarmi,o non so cosa e cercai di scappare e uscì dalla casa ma più scaltro di me mi seguì fuori,c'era la sua auto -ricordo ancora la targa- , mi nascosi lì dietro e aspettai che se ne andasse per poter scappare,ma non era così stupido,era furbo e cosa volesse ancora non lo so,correre verso il bosco era l'unica soluzione e lui mi seguiva, corsi veloce in modo da seminarlo, senza sapere dove andassi mi ritrovai di fronte un corpo insanguinato, la persona doveva essere morta da poco , mi avvicinai e vidi Charlie, mia sorella che giaceva morta a terra,gli occhi ancora semi aperti ;presi coraggio e la portai via vicino alla casa, l'uomo era dentro e cercai qualcosa con cui potermi difendere dentro la sua auto, non aveva altro se non dei sacchi,forse c'erano altri cadaveri,era un serial killer,probabilmente ma non l'avrei mai saputo,ero in preda alla follia spaccai la sua auto, raccolsi la benzina e la gettandola sulla casa accesi il fuoco e cominciò a bruciare,attesi qualche minuti prima che le fiamme cominciassero a invadere il primo piano, qualcuno doveva aver visto il fumo perchè molto presto arrivarono i pompieri, io cercai di bloccare il più possibile la porta in modo che l'uomo che aveva ucciso mia sorella non fosse sopravvissuto, io puzzavo di morte - come tuttora – e dopo aver trasportato Charlie ero completamente sporca di sangue,dopo qualche ora ,io ero seduta di fronte alla casa con gli occhi sgranati fissi davanti a me, con il corpo di mia sorella affianco, arrivarono i miei genitori sconcertati nel vedere me ,sadica, a guardare la nostra casa bruciare e mia sorella morta, urlarono mentre io non sentivo nulla se non le fiamme. Vidi la faccia dell'uomo quando cercando di salvarsi si affacciò alla finestra, ma fu travolto dal fuoco e quando arrivarono i pompieri era già troppo tardi. Erano morte due persone,una per opera mia e l'altra no, ma fui incolpata di ogni cosa,e i miei decisero di farmi rinchiudere nel manicomio in cui mi trovo ancora- Diario di bordo: qui scrive Ivy Wlson,17 anni. Sono 3 anni rinchiusa qui dentro e non ne uscirò fino a quando non sarò del tutto pulita,ma non mi pento,ricordo ancora e ricorderò sempre quegli occhi che mi imploravano aiuto.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Jackie_PM