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Autore: Amy Dickinson    24/02/2014    6 recensioni
“Non è una donna, Sansa Stark di Grande Inverno, non ancora, è poco più che una bambina, anzi, un uccellino. Mormora cinguettii strozzati e sembra aspettare con pazienza, lodevole o irritante, il suo destino. Detesti che finga di star bene e detesti il mondo fiabesco in cui si ostina a vivere.
Duro, freddo, odioso. Pensi pure di te quel che vuole. È ciò che sei. Sempre meglio che essere un cavaliere. Nessun ser si è mai curato di lei. Solo tu, il Mastino, ti preoccupi dell’uccellino in quella gabbia dorata piena di belve”
N.B. Trattasi di una song-fic ma ho problemi a selezionare più di una voce nei generi, non so il perché :(
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amy Dickinson © 2014 (24/02/2014) 

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono a George R. R. Martin, HBO e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata redatta per mero diletto personale e per quello di chi vorrà leggerla, ma non ha alcun fine lucrativo, né tenta di stravolgere in alcun modo il profilo dei caratteri noti. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.

 

Le immagini presenti all’interno della fanfiction non sono state utilizzate per scopi di lucro e appartengono ai rispettivi autori:

© Jurgen Doe - 1;

© M. Luisa Giliberti - 2;

© Aniaem - 3. 




Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

 



In her eyes

 

She stares through my shadow,

she sees something more,

believes there’s a light in me,

she is sure. 

 

 

Vaghi per il forte, sali e scendi rampe di scale con passo sicuro, superi corridoi, varchi usci. Non hai sonno, non dormi mai, smani, non ti dai pace. Tu vegli, come fa un cane da guardia.   

Ti rechi nel Parco degli dei oltre la fila di rostri, non sai nemmeno tu il perché, e volgi lo sguardo in alto. È una notte bellissima. Approdo del Re è ancora piena di vita, la Fortezza Rossa è buia e silenziosa. Il cielo è scuro, pieno di stelle, la luna calante sembra voler scomparire dietro la propria ombra. Così piccola e pallida, si lascia divorare dal manto nero che si ritrova alle calcagna. 

Un colpo di vento improvviso scuote i tuoi capelli, la cappa che indossi, i vessilli sulle torri più alte, il fogliame estivo degli alberi, perfino la tua ombra. La stessa ombra della quale ti fai scudo, mostrando agli altri solo un lato di te, quello che vuoi far vedere loro. Un uomo massiccio, crudele, sfigurato. Hai ingannato uomini, donne e casati, facendo loro credere che in te non vi fosse altro che ferocia animale. È stato così per lunghi anni, finché qualcuno non ha trovato il coraggio di evitare il tuo sguardo e di avventurarsi oltre quella fitta nebbia nera. Non riesce proprio a fissare il suo sguardo nel tuo, fiuti i suoi timori, spesso ti aspetti che scappi via correndo con le lacrime agli occhi, ma non lo fa mai. In tua presenza abbassa lo sguardo, lei, eppure senti che indaga, fruga, cerca il luogo in cui nascondi la luce che è in te. Ti sei impegnato così bene ad occultarla a te stesso e ai Sette Regni da aver dimenticato di possederla. Ma lei l’ha trovata. Un bagliore ammantato di rosso che sa di sangue, fuoco, odio. Ma sotto quella nube dev’esserci uno scintillio color dell’oro, non tenue ma accecante. 

Ti chiedi come abbia fatto a buttar giù le tue difese, arrivando quasi a mettere a nudo la tua anima, senza che te ne accorgessi. 

 

And her truth makes me stronger, 

does she realize

I awake every morning 

with her strength by my side?

 

 

Il pensiero di lei ti sfiora la mente ed un sospiro scappa via dalle tue labbra chiuse. Non è una donna, Sansa Stark di Grande Inverno, non ancora, è poco più che una bambina, anzi, un uccellino. Chiuso in una gabbia dorata, lontanissimo dalla propria casa e circondato da demoni e larve, l’uccellino dice poco o niente, blatera parole di circostanza come le è stato insegnato, la voce è ridotta a un filo e il tono è incrinato dall’insicurezza e dal disagio che grondano perennemente dal suo essere. Mormora cinguettii strozzati e sembra aspettare con pazienza, lodevole o irritante, il suo destino. Ti fa rabbia sentire tutte quelle vuote cordialità che rivolge alla leonessa e al leoncino biondo con la sola speranza di non essere divorata quando questi spalancheranno le fauci per ruggire. 

Un mezzo sorriso emerge inaspettato dalle labbra distorte dalla crudele bruciatura che solca impietosa metà del tuo viso. L’istinto di Sansa Stark stava per prendere il sopravvento sull’uccellino una volta, e non nascondi che ti sarebbe piaciuto vederla vendicare suo padre e porre fine alla vita del piccolo tiranno con una semplice spinta... Ma a cosa sarebbe servito, se non ad essere giustiziata e infilzata su una picca accanto a Ned Stark? 

Con la tua presa salda l’hai fermata appena in tempo, proprio quando il suo istinto di lupo le si leggeva negli occhi, l’hai distolta dalla preda, impedendo che lo diventasse a sua volta in un secondo momento, quando non avresti più potuto far nulla per salvarla. Ti è piaciuto il suo temperamento, non puoi negarlo, così le hai ripulito le labbra dal sangue, poi le hai lasciato quel fazzoletto, perché divenisse un simbolo. Adesso sei un uccellino impaurito, hai voluto dirle con quel gesto, ma puoi trasformarti in un lupo e lottare, se tieni a mente chi sei davvero

In quella creatura c’è più forza di quanto non sembra perché, per come la vedi tu, ci vuole più forza a sopportare i soprusi altrui con un timido sorriso, piegandosi senza reagire, che  a farla breve spaccando teste e tagliando gole. La sua forza è grande, costante, ma resta dentro di lei, non esplode. 

Detesti che finga di star bene e detesti il mondo fiabesco in cui si ostina a vivere, credendo che i cavalieri siano tutti coraggiosi, gentili, di animo nobile e fedeli all’amata. Tu hai avuto più che un assaggio della crudeltà umana, da chi avrebbe dovuto mostrarti affetto, colui che è poi diventato un cavaliere temuto e rispettato – un cavaliere, come quello smidollato Tyrell che alle giovani lady sembra piacere tanto. Per farle aprire gli occhi ti sei abbassato a raccontarle la tua storia, cosa che non avevi mai fatto con nessuno prima, ma a poco è servito. 

Facendole tenere il fazzoletto speravi che comprendesse quanto apprezzi quella forza dal sapore nordico, ribelle che si porta dentro e quanto debba imparare a conoscerla e a tirarla fuori per farsi valere, evitando di essere usata come una marionetta oppure calpestata da zampe leonine. Non sai se ha colto il messaggio ma speri che un giorno capirà e inizierà a mostrare i denti. Perché parte di te è bruciata, persa per sempre, e non le augureresti mai un destino di simile crudeltà, non a lei, ma sai bene che vicino a Joffrey non sarà mai al sicuro e vuoi che ne sia consapevole. 


 

 

I am not a hero,

I am not an angel,

I am just a man. 

A man who’s trying to love her,

unlike any other,

in her eyes I am.

 

 

Conosci bene il re ragazzino, sai che è uno sciocco viziato, ma non fai mai l’errore di sottovalutare quanto persino uno come lui possa fare del male, specie se nulla gli viene impedito. E Joffrey è un sadico, soprattutto quando c’è di mezzo Sansa Stark. 

Sarai anche un uomo rude e di senso pratico, ma ci sei sempre stato per lei, l’hai consigliata, protetta, ma non tanto quanto avresti voluto. Hai permesso che venisse umiliata a corte, percossa e quasi denudata da Meryn Trant, e hai dovuto aspettare che arrivasse il Folletto per farti avanti ed avvolgerla nel tuo mantello – sei una guardia reale, non dovrebbe importarti, eppure non ti perdoni di non aver agito, limitandoti a girare la faccia dall’altra parte. 

Ma puoi rincuorarti ricordando il giorno della rivolta popolare, quando tutti i leoni  erano al sicuro e nessuno ha pensato a lei, tranne te. Sei corso in mezzo alla folla, hai sbaragliato la massa di popolani senza difficoltà e ti sei messo alla sua ricerca. E non ti sei fermato finché non l’hai trovata. Ancora oggi, al pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere, stringi i pugni e digrigni i denti fino a ringhiare. L’hai soccorsa senza sprecare un solo istante, con uno scatto degno del miglior cane da caccia. Vederla riversa sul pavimento, con il viso rigato di lacrime, l’abito sfatto ed il corpo impegnato in una lotta frenetica e disperata atta a divincolarsi dalla morsa dei suoi aggressori, ti ha fatto ribollire il sangue nelle vene e la rabbia si è impossessata di te. Il sentore della morte di quegli uomini è stato più inebriante di qualsiasi altro odore, perché non hai ucciso solo per il gusto di farlo o per dovere, hai ucciso per lei

Duro, freddo, odioso. Pensi pure di te quel che vuole. È ciò che sei. Sempre meglio che essere un fottuto cavaliere. Nessun ser si è mai curato di lei. Solo tu, il Mastino, ti preoccupi dell’uccellino in quella gabbia dorata piena di belve. Non permetterai a nessuno di spezzarle le ali o molte teste cadranno per mano tua, dici a te stesso, dovessi arrivare a pareggiare il numero di vittime di Ilyn Payne. Lei è strana, diversa, vale troppo. 

No, non sei né ti senti un cavaliere, un eroe da ballata, né vuoi esserlo. Sei solamente un uomo. Un uomo che combatte per lei, senza farsi domande, senza aspettarsi nulla in cambio.   

 

 

This world keeps on spinning, 

only she stills my heart.

She’s my inspiration,

she’s my northern star.

I don’t count my possessions

but all I call mine,

I will give her completely 

‘til the end of all time.

 

 

La guerra avanza sempre di più, sono tutti contro tutti in un mondo spietato, e presto anche tu tornerai a maneggiare la spada. Ma conosci te stesso e le tue capacità, non è per la tua vita che temi. Non ti è stato concesso il dono della bellezza o, perlomeno, la cicatrice ti ha deturpato a vita, non hai titoli, né figli, né una donna che ti ami. Anche se morissi, chi mai potrebbe sentire la tua mancanza? 

No, le tue preoccupazioni sono tutte per lei. Non puoi fare a meno di pensare a cosa ne sarebbe della giovane Stark se tu non facessi più ritorno e si ritrovasse davvero sola contro tutti, alla mercé dei Lannister. Forse, allora, hai davvero un motivo per cui valga la pena di rischiare la vita. Qualcuno che, lentamente e in silenzio, si è addentrato nella nebbia che ti avvolge e ha preso il tuo cuore fra le sue mani inconsapevolmente, nonostante abbia paura di te. Non lo ammetteresti nemmeno sotto tortura, ma è diventata la tua ragione, l’ideale che avevi perduto ormai da tempo, se ne hai mai avuto uno. Combatterai, non solo perché uccidere è per te una delizia, ma anche per difenderla da nuovi nemici, ce ne sono già troppi intorno a lei. 

Il suo viso ha il pallore freddo della luna ma emana una luce che incanta, come una stella orientata a nord, verso la sua casa, pronta a guidare il tuo cammino, una stella eterea che non smetteresti mai di guardare. Sarebbe bello prendere la sua mano, salire in groppa a Straniero e sparire nella notte in direzione di Grande Inverno, lasciandosi alle spalle leoni, cervi, rose... Oh, se lo sarebbe! Ti sentiresti orgoglioso di vederle brillare gli occhi alla vista della sua casa. Manderesti tutto all’aria per un suo sorriso. Ma l’uccellino a volte ha tendenze masochiste, o solo sporadici istanti del testardo temperamento da lupo, e di sicuro non accetterebbe mai l’offerta. Sempre ammesso, poi, che tu glielo proponga, e da sobrio, magari. 

Come sembrerebbe piccola la sua mano stretta nella tua, ti ritrovi a pensare. Il giorno in cui l’hai salvata l’hai tenuta fra le braccia, relegando in un angolo della tua mente il fugace ricordo di quel contatto. Il frusciare delle vesti, il leggero peso di quel corpo, il profumo che emanava la sua pelle, così fresco e femminile, e così diverso da quello delle puttane di Approdo del Re, un odore che non hai mai sentito addosso a nessun’altra donna. Anche se è stato per poco sai che non lo dimenticherai tanto presto. Ma sai bene che vale solo per te. La ragazza Stark non ha il coraggio di guardarti dritto in faccia e, se ne avrà in futuro, sei consapevole che non ti rivolgerebbe mai un sorriso. Una riverenza di circostanza insegnatale dalla sua septa, forse, ma un sorriso vero, proprio no. 


 


In her eyes I see the sky and all I’ll ever need

in her eyes time passes by and she is with me...

 

 

Giorno dopo giorno la virginea bellezza di lady Sansa è sbocciata sotto i tuoi occhi, un petalo alla volta, e non è mai facile fingere che non ti faccia alcun effetto, soprattutto quando è a pochi passi da te ed appare radiosa come una mattinata di primavera. 

A quest’ora sta certamente dormendo, avvolta da candide lenzuola, con la fulva chioma sciolta in ciocche che si sparpagliano sul suo seno e gli occhi chiusi da una fila di lunghe ciglia. Quanto è profondo il suo sguardo, limpido come un cielo privo di nuvole, di cui rubi la purezza quando esso è rivolto, adorante, a Joffrey. Sarebbe bello se lei, per una volta, riuscisse a sostenere il tuo, di sguardo. Saresti curioso di provare che effetto fa sentire la presa invisibile delle pupille sul tuo volto e non leggervi orrore, pena o disgusto, ma solo vedere un singolo riflesso in quelle sfere azzurre. Il tuo.   

Ci annegheresti nell’intensità di quegli occhi. Ma ciò in cui anneghi è il vino, ubriacandoti ogni sera finché l’amarezza della vita non perde consistenza fino a tramutarsi in un dolce torpore. Ed è allora che chiudi gli occhi e la vedi danzare nel buio. Una figura sottile e aggraziata, si volta verso di te e ti guarda, allegra e non più spaventata, ti sembra quasi di sentirla chiamare il tuo nome. Ma quando li riapri sei solo. E torni a bere per  dimenticare o, forse, per continuare a sognarla. 

C’è qualcosa di unico in lei, qualcosa che ti fa sperare ancora che gli uomini non siano tutti uguali, che esistano ancora dei sentimenti e dei valori, qualcosa di incontaminato per cui valga la pena combattere, vivere, morire. 

Lei che è ancora così pura e ingenua, tanto da non riuscire a vedere il marcio che c’è in Joffrey e nei cavalieri al suo servizio, e i tuoi sforzi per farle capire che la realtà non è una favola, sono solo vani latrati che si perdono nell’aria. Nonostante tutto però non ti arrendi, vuoi il suo bene, vuoi che sia lontana dalle grinfie della famiglia che servi tuo malgrado, così da poter dispiegare le sue ali e volare via, libera, lontana mille miglia da Approdo del Re. 

Anche se sembra far parte di un altro mondo, l’uccellino è riuscita a farti sperare nuovamente, anche se non lo sa. E ti ha fatto riscoprire un pizzico di umanità, facendoti sentire un po’ meno cane e un po’ più Sandor. Ma non rinneghi la tua natura. Continuerai a vegliare su di lei e a proteggerla, vicino o lontano che tu sia, con la mano che regge la spada e con la testa piena di pensieri che la riguardano, sempre. Sansa Stark è la tua ultima speranza e, se non il cavaliere dei suoi sogni, tu continuerai ad essere il suo Mastino. 

Senza perdere di vista te stesso, senza occultare la verità, per quanto cruda essa sia, nemmeno davanti alla morte. 

Un mastino morirà per te, ma non ti mentirà mai. E ti guarderà dritto in faccia. 


  


I am not a hero,

I am not an angel,

I am just a man. 

A man who’s trying to love her,

unlike any other,

in her eyes I am.

 

 

 

 

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L’angolo di Amy

Ciao gente,

ecco il mio esordio nel fandom e sì, lo so bene che mi sono data la famosa zappa sui piedi da sola con questa atroce OS, ma ho voluto comunque provarci ^^

Ci tengo a precisare un paio di cose: primo, questa storia l’ho scritta ieri notte e non ho ancora avuto il coraggio di rileggerla (temo che altrimenti finirei per cestinarla...), è quindi frutto della mia mente stressata e dell’insonnia che mi affligge da tempo, ecco perché potrebbe sembrare del tutto sconnessa; secondo, è venuto fuori una specie di monologo interiore tra Sandor e una parte profonda di sé che lascia sempre sopita (rappresentata dalla voce narrante), alla quale lui non risponde, si limita solo ad ascoltare e ad immaginare Sansa, in preda all’ubriachezza – quindi tecnicamente non è un caso di OOC, dato che il protagonista non parla. 

Immagino sia parecchio contorta ma spero comunque che possa piacere a qualcuno, tenendo presente che è la mia primissima storia su GoT e che non l’ho scritta nel pieno della mia lucidità (ho dormito solamente un’ora in due giorni, tanto per farvi capire), quindi siate clementi con me, sono solo una povera amante del SanSan... e dovevo sfogarmi in qualche modo. Fatemi sapere cosa ne pensate, mi rendereste felice :) 

Le immagini utilizzate sono tutte prese da Google e gli autori sono già stati citati nel disclaimer; la canzone che mi ha ispirato questa fanfiction la potete trovare qui.

Infine vorrei dedicare questa piccola creatura a Princess Tutu, Sylphs, Keiko e Belarus che con le loro bellissime storie mi hanno emozionata e mi hanno trasmesso il coraggio di fare il mio tentativo e pubblicare qualcosa qui, perciò grazie! ^__^

Un saluto,

Amy 

  
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