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Autore: Liris    22/06/2008    8 recensioni
Era un sogno
Poteva essere solo un illusione tutto quello
La bellezza del paesaggio che ci si apriva davanti, mentre tu, sorridente, mi cingevi la vita da dietro, stringendomi al petto come la cosa più preziosa al mondo.
Sussurravi con quella tua voce melodiosa, che tutto quello ce lo eravamo meritati
Il dolore che avevamo provato era solo la prova per quel premio finale.
Dall'omonimo film, una One-shot sull'amore che lega due persone, anche dopo la vita vissuta insieme. Roy/Ed
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Al di là dei sogni-





Era un sogno

Poteva essere solo un illusione tutto quello

La bellezza del paesaggio che ci si apriva davanti, mentre tu, sorridente, mi cingevi la vita da dietro, stringendomi al petto come la cosa più preziosa al mondo.
Sussurravi con quella tua voce melodiosa, che tutto quello ce lo eravamo meritati
Il dolore che avevamo provato era solo la prova per quel premio finale.

E avevamo sofferto

Io più di tutti, persino di te

E lo sai….lo sai tu e lo sanno loro.


Abbiamo vissuto insieme fin da quando ci siam conosciuti
Ci siamo amati, fino allo sfinimento, fino alla noia che non è mai arrivata, perché ogni giorno perso con te era tutta la mia vita
Anche ora che ridi del mio stupore, non cambierei una singola virgola di quello che è accaduto.

Un giorno come gli altri ti sei inginocchiato, come un ragazzo alla sua prima cotta, e mi hai regalato il sogno più bello di tutti

Andare a vivere con te.

Mi offrivi una casa e l’amore che io avevo abbandonato da tempo

Avevo lasciato andare Alphonse con la sua dolce metà, ed ero rimasto solo, ma tu mi hai afferrato senza darmi più vie di fuga

Una casa

E te, il tuo amore, la tua presenza


Il mondo era più luminoso e fastidioso del solito quel giorno, perché ricordo che mi si sono riempiti gli occhi di lacrime

E io non piango mai.
Sono un uomo, un adulto, il grande Alchimista

Non devo piangere come una femmina

E tu riuscivi a farlo accadere, senza che potessi frenarmi neanche un secondo.

Perché eri tu.


Di gioia, d’amore….
…..di dolore…

Avevi un idea di quanto ho pianto, quando te ne sei andato?


Il dolore di averti perso mi ha fatto cadere in uno stato così pericoloso di apatia, che chi poteva mi stava vicino.

Prima di te se ne sono andati Alphonse e Winry, in un incidente che neanche io potrei mai sognare

Ma quel giorno di dolore c’eri anche tu.
Mi hai tenuto stretto fra le braccia, riempiendomi di quelle attenzioni che solo tu riuscivi a regalarmi, e io potevo ad accettare


Ma quando te ne sei andato, sono rimasto solo.

Solo con il mio dolore, e la malsana idea che tu potessi essere li a sussurrarmi parole d’amore e di conforto.

Pazzia

Insana e violenta, che mi hanno portato a fare quello che non avrei mai immaginato di poter fare

Una pastiglia e via

Tutto il mondo mi si è chiuso attorno, dopo che io l’avevo mandato al diavolo.

Ma sono scivolato io fra le braccia dell’inferno.


Era questo che temevano gli uomini, dopo la morte?
L’esistenza di un inferno e di un paradiso?
La possibilità di essere giudicati per le proprie colpe e per i propri peccati?

Io ne avevo commessi, ma me li ero espiati tutti, con la restituzione del corpo ad Alphonse

Dunque Dio e il Diavolo esistevano davvero, o il tutto si risolveva solo con giusto e sbagliato, senza bisogno di grandi esseri superiori a giudicare?

Non so rispondermi neanche adesso, che tu mi baci una guancia, e mi lasci libero di correre in questo immenso prato, che ho deciso di colorare d’arancio.

Guarda come gli aironi colorai si sollevano, stridendo dolcemente dell’incantevole paesaggio che ci circonda.

E tutto questo è possibile grazie a te.

Mi hai salvato dall’inferno in cui ero caduto.
Vi ero finito con le mie stesse mani.
Con la speranza di poterti raggiungere, ero stato rigettato in un mondo orribile, immerso nell’oscura prospettiva che i ricordi potessero essere solo un mero ricordo da cancellare


E qualcosa me li stava oscurando, portandomeli via.

E io piangevo, tenendomi la testa fra le mani, sentendo i miei capelli crespi, sporchi di una polvere che forse non esisteva realmente, mentre piccoli esseri camminavano intorno a me, ma io non potevo vederli.


E poi sei arrivato tu, con quel sorriso che io non ricordavo.
Non sapevo chi eri, non sapevo cosa eri venuto a fare in un posto così orribile.

Mi raccontasti del tuo amore perduto, ma io non capivo ancora.

Ti volevo scacciare, perché mi ricordavi qualcuno che non sapevo rimembrare.

E quella casa sghemba che mi ero costruito intorno si stringeva su di noi, pronta a cadere da un momento all’altro.

Mi abbracciasti, dicendomi che avevi fatto il possibile, ma era stato tutto vano.

Mi dicesti addio, e uscisti da quella porta sgretolata, e io mi ritrovai di nuovo immerso nell’oscurità creata dalla mia mente, finché di nuovo non tornasti indietro.

Ti vidi rientrare da quella porta, con un espressione serena sul volto. -Sto rinunciando al Paradiso per te. Perché come potrei vivere senza il tuo sorriso? Come potrei vivere in eterno senza le tue battute e il tuo viso?-

Mi dicesti questo prima di scivolare con la testa appoggiata alle mie gambe, chiudendo gli occhi e lasciando che lo stesso gelo che prendeva me, iniziasse a stringere anche la tua anima che era stata graziata, con il dono del paradiso.
L‘avevi buttato al vento quel regalo meritato, per stare con un peccatore come me, che neanche ti ricordava

-Fra un minuto non saprò più chi sei, e tu non saprai più chi sono io…..ma saremo insieme-
Saremmo stati insieme in quell‘inferno

E da lì inizia a sentire l‘angoscia prendere la mia anima dannata.
Lacrime amare scendevano dai miei occhi, mentre i tuoi si facevano vacui e spenti, come chi si sta lasciando andare alla pazzia che l‘inferno e l‘oblio portano.

Erano stati così i miei occhi, quando eri arrivato?

Anche io ero in quello stato.

-è strano….sento freddo…- mormorasti, e io entrai nel panico, perché ora sapevo chi eri.

-No no! Devi resistere, staremo insieme, ma non qui!- piangevo e ti stringevo, mentre tutto diventava più buio, e quasi le nostre essenze si spegnevano.



E quando avevo riaperto gli occhi?

Ero immerso in un prato profumato
Intorno a me il dolce suono del mare che si infrange sulla costa, e i gabbiani che stridevano sopra di me

Dov‘eri tu?

Stupido stupido!
Avevo paura che per il tuo amore, avessi fatto uno scambio con Dio e il Diavolo, e fossi rimasto all‘inferno.

Mi ritrovai in ginocchio a piangere e a urlare il tuo nome

Ti avrei raggiunto, per tutti i santi di quel maledetto Paradiso, tu dovevi essere lì!
Io ero il peccatore, tu il mio angelo, che si era meritato il posto in quel luogo, e non fra le braccia dell’oblio.

La sensazione di qualcuno che mi sollevava, dopo avermi abbracciato stretto, mi aveva destato dai cupi pensieri, e giratomi avevo incontrato i tuoi occhi.

L’onice e l’oro

Si scontravano i due colori
L’uno si mischiava con l’altro, quasi formando uno solo, forte, intenso.

Senza neanche aspettare, avevo lasciato che le nostre labbra si incontrassero, e potessimo godere l’uno dell’amore dell’altro.

Eravamo insieme, in quel paradiso, che entrambi ci eravamo meritati.
Me lo dicesti all‘orecchio che se dovevamo stare separati per il giudizio di un Dio superiore, allora tu saresti andato contro, venendo dove ero stato relegato io

Perché noi eravamo fatti per stare insieme


Rimasi nel tuo abbraccio, ora; mi avevi catturato dopo quella folle corsa fino al dirupo che si apriva sotto di noi, il vento, così reale che ci sferzava il viso dolcemente, scompigliandoci i capelli.
Il nostro Paradiso.

Il nostro regalo più bello.
Winry sorrideva vedendoci uno abbracciato all‘altro, mentre tu stavi li, a pochi passi da lei, a contemplare il tuo sogno, che potevo essere solo io.


E poi te ne venisti fuori con quella proposta.

Lontani da Al e Winry, mi abbracciasti e mi sussurrasti all‘orecchio la tua idea.

-Proviamo di nuovo, Ed…- mormorasti, e io ti guardai senza capire.
Ancora una volta quel sorriso si aprì sulle tue labbra, e scendesti di nuovo a farmele provare sulle mie.
-Perché non ricominciare?- continuasti, a pochi millimetri dalla mia bocca.
-Ma….ma ci incontreremo?- domandai io, perdendomi nei tuoi occhi d‘alabastro.

E tu ti mettesti a ridere, come io adoravo.
-Siamo anime gemelle, Edward….siamo fatti per stare insieme- mi sussurrasti all‘orecchio, lasciandomi poi andare dal tuo abbraccio, sorridendo con dolcezza.

Ci incontreremo di sicuro, mi continuasti a ripetere.

E io ci credevo….lo credevo possibile.

Chiusi così gli occhi, lasciando che qualcosa mi circondasse, e sapevo per certo che erano le tue braccia.

Un ultimo bacio, un ultimo sorriso, e di nuovo tornammo alla vita.















Occhi dorati osservavano il cielo di un limpido azzurro.
Il piacevole venticello sfiorava le sue gote colorate di un lieve rosa, mentre le spighe di grano, nel campo più giu di dove si trovava lui venivano scosse, producendo un delizioso fruscio.
Portò in alto le mani, piccole e paffutelle, giocando col pupazzetto del soldato che teneva fra le dita, divertendosi ad immedesimarsi in esso.

Quando qualcuno interruppe i suoi giochi.

Iridi nero pece si posarono sulla macchinina giocattolo che si era scontrata con il corpo del bambino dagli occhi dorati, mentre questo si alzò, posandoli sul ragazzino appena giunto.
I corvini capelli gli scivolavano davanti al viso ora rosso di imbarazzo per aver disturbato l‘altro.
-Scusa- aveva biascicato quello che sembrava più grande, mentre il bimbo dai dorati occhi lo studiava, ridendo poi del suo imbarazzo.

Gli offrì di giocare con lui, con il suo soldatino, mentre l‘altro metteva a disposizione la macchinina e il suo di militare che stava alla guida all‘interno.


Le risa che si espansero per tutta la campagna furono accompagnate dalla lieve brezza estiva che spirava silenziosa, giocando con i corvini e i dorati capelli dei due bambini.








Note Autrice:
Questa One-shot mi è venuta così dal nulla, qualche giorno fa, mentre ripensavo al film con Robin Williams, per l’appunto “Al di là dei sogni” che io personalmente adoro.
Ci è voluto un po’ per immaginarmi il tutto, però devo dire che sono soddisfatta della cosa.
Per chi non lo conoscesse, invito ad andare a dare una controllata alla trama su Wikipedia^^ o se no, penso di aver dato una buona interpretazione a modo mio del film, qui con Roy e Ed ^^
Per farla breve sulla trama di questa one-shot, Edward e Roy stanno insieme, ma Roy muore dopo anni, e Edward per seguirlo si suicida, finendo però all‘inferno. Naturalmente Roy andrà a pescarlo per portarlo con lui in paradiso, e finirà per rimanere con lui, finchè per volontà divina, entrambi torneranno in paradiso^^

Il film è sul genere, naturalmente la storia si incentra su un padre di famiglia e del suo amore per la moglie che lo porterà a rinunciare al paradiso per salvarla dall‘inferno. *annuisce* a grandi linee è così^^
La fine è la stessa della mia fic, quindi via, è un interpretazione in scala Roy/Ed del film^^
La frase detta da Roy, in corsivo è esattamente quella detta nel film, e mi dispiace non essere riuscita a ricordarmi dov'è il mio dvd altrimenti ne avrei messe altre, molto belle ç-ç sob.


Lo so, il caldo fa male, ma come non trovare certe idee semplicemente belle?*-*


Ringrazio tutti coloro che commenteranno e leggeranno, e ringrazio chi ha commentano le mie storie^^

Un bacio, carissimi ^^ e a presto A_A
   
 
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