Una mattina come tante nella
città di Domino. Sulla strada che porta al liceo
c’è un gruppetto di persone che, di andare a
scuola, proprio non ne vuole sapere.
“Che palle ragazzi! Ma non possono farci fare almeno due
giorni di vacanza?” disse Joy. “E’ già tanto
se abbiamo la domenica libera… e non lamentarti
sempre!” gli rispose Tea anche se, sotto sotto, condivideva
l’idea dell’amico.
“Tea ha ragione, Joy…e poi cerca di guardare il
lato positivo della scuola: si conosce sempre gente nuova e,
soprattutto, si può giocare al Duel Monsters!”
disse Yugi intervenuto per sostenere le parole di Tea.
“forse avete ragione, ma dopo 187 sconfitte consecutive
contro Yugi è difficile definirsi un
duellante…”
“Senza contare che c’è pure
‘mister – drago – bianco –
occhi - blu’ in classe…non immagino nemmeno il
risultato di un possibile duello tra il nostro Joy e Seto
Kaiba…” disse ironicamente Tristan.
“ma è ovvio, vincerei io!!”
“si, come no…nei tuoi sogni! Devo ricordarti il
risultato del tuo duello contro Seto al torneo di Pegasus?”
“caz…maledetto, non dovevi farmelo tornare in
mente!!!”.
“ragazzi, siamo arrivati a scuola…guardate
c’è Seto! Andiamo a salutarlo?” propose
Yugi.
“grazie dell’invito ma rifiuto più che
volentieri…con quel caratterino che si ritrova non mi
tratterrei nel dargli un bel cazzotto sul naso” rispose
seccato Joy.
“ed io verrei pure ad aiutarti!” disse Tristan.
“su, ragazzi…e io che pensavo che dopo tutte le
cose passate insieme ci fossimo avvicinati…” disse
Tea. Yugi, non curandosi dei suoi amici e dei loro discorsi, era corso
nel cortile della scuola, per salutare il suo amico.
“buongiorno Seto!” disse allegramente Yugi.
“buongiorno…” gli rispose freddamente,
dopo di che oltrepassò la porta d’ingresso. Yugi
rimase molto male sentendo un saluto freddo, assente…che gli
sia successo qualcosa? Che si sia svegliato con la luna storta? Le voci
dei suoi amici lo distrassero da questi pensieri.
“ehi, Yugi! Perché sei corso avanti senza
aspettarci?” chiese Tristan.
“hai parlato con Seto?” domandò Tea.
“sì…”rispose vagamente Yugi.
“qualcosa non va’?” chiese Joy.
“no, no…è tutto ok…solo che
Seto mi sembrava…distante…aveva uno sguardo
freddo…”
“ma lui è sempre così! Ti preoccupi per
niente!” disse Joy.
“si nota molto la mia preoccupazione?”
“come un elefante in un campo di calcio!” rispose
Joy cercando di distrarre l’amico con un umorismo piuttosto
scarso. La prima campanella suonò e il gruppetto si
affrettò ad entrare in classe per non prendere
l’ennesima sgridata del prof, e il classico discorsetto
sull’affidabilità e sulla puntualità.
Con molta sorpresa in classe c’era solo Seto, intento a
leggere dei fogli. Quando notò di non essere più
solo in classe ripose quello che stava leggendo nella cartella e,
sforzandosi di essere normale, salutò i suoi amici.
“buongiorno, ragazzi” disse.
“buongiorno Seto” rispose educatamente Tea.
“ciao” si limitarono Joy e Tristan. Yugi pensava
ancora al saluto di prima e non disse nulla.
“qualcosa non va’ Yugi?”-chiese
Seto-“ti è successo qualcosa?”
“il tuo saluto di prima…mi ha preoccupato un
pochino…come mai era freddo e distante? Che è
successo a te piuttosto?” domandò Yugi in tono
preoccupato.
“volete proprio saperlo?” –d’un
tratto il suo sguardo tornò serio, lo stesso che aveva
mentre leggeva; riprese i fogli e disse-“questa lettera
l’ho trovata stamattina nel mio ufficio alla Kaiba
Corporation mentre facevo la classica visita
mattutina…è del mio patrigno, Gozaburo
Kaiba”.
Gli altri, ricordando il suo triste passato, rimasero a dir poco
shockati nel sentirne l’autore.
“e…che cosa c’è
scritto?” chiese titubante Yugi. Seto prese coraggio e
rispose:
“in questa lettera mi informa che mi ha promesso ad una
ragazza”.
Nell’aula vuota calò un ulteriore silenzio,
interrotto da Joy.
“che vuol dire promesso?”
“vuol dire che mi ha fidanzato con questa ragazza senza il
mio parere. Ma cosa ne vuoi sapere tu…”
“scusa un attimo”-lo interruppe Tea-“ma
come mai se è stata scritta dal tuo patrigno ti è
arrivata stamattina?”
“sulla busta c’era scritto di consegnarmela
esattamente oggi…il perché me lo domando anche
io…” rispose pensieroso Seto. Nella stanza
tornò un ulteriore pesante, incessabile silenzio interrotto
dalla seconda campanella che segnava l’inizio
dell’ora di storia. Mentre i loro compagni di classe stavano
entrando Joy disse:
“oh, no…adesso abbiamo il prof Nakanishi, quello
che sputa sulle prime tre file…che
palle…” . Purtroppo il professore era proprio
dietro di lui e che aveva sentito tutto.
“bene signor Wheeler, sono contento che si ricorda di
me…e delle mie punizioni? se ne ricorda?”
“e chi se le dimentica quelle…sentiamo, quale mi
tocca oggi? Stare fuori per tutta l’ora? Essere il suo
assistente? Dica pure…”
“è fortunato Wheeler, non ho tempo per
punirla…diciamo che per oggi è salvo. Ora andate
tutti a sedervi” disse Nakanishi. Tutti presero posto, fecero
un inchino e si accomodarono.
“bene ragazzi, prima di cominciare devo presentarvi una
persona: è una vostra nuova compagna di classe, appena
trasferitasi dall’Italia. Parla perfettamente la nostra
lingua grazie a dei corsi effettuati nel suo paese. Pregherei tutti di
trattarla bene e di fare amicizia con lei” -disse il
professore e, voltatosi verso la porta semi-aperta
aggiunse-“entra pure”. La porta si aprì
lentamente ed entrò una ragazza.
“ecco, lei è Sara. Rinnovo il mio invito ad essere
educati con lei” riprese il prof “ora ti lascio
parlare: presentati alla classe”. La ragazza, un
po’ imbarazzata, cominciò il suo discorso:
“piacere di conoscervi, mi chiamo Sara, ho 16 anni e mi sono
appena trasferita qui dall’Italia per motivi di lavoro di mio
padre. Come già anticipato dal professore Nakanishi, ho
seguito dei corsi di lingue nel mio paese, per questo non dovrei avere
problemi a parlare con voi.”
“scusa se ti interrompo, ma ora dove lavora tuo padre? Mi
serve per completare la tua scheda personale per
l’archivio” disse il professore.
“lavora alla Kaiba
Corporation…cioè…dovrebbe cominciare
oggi…” rispose lei. A sentire quella risposta Seto
scattò in piedi per dire qualcosa, ma si scusò
per l’accaduto e si risedette. La ragazza lo
guardò e, stranamente, mentre incrociava il suo sguardo,
cominciò a sentire caldo e il cuore battere forte. Si
convinse che era l’emozione e si voltò nuovamente
verso la classe. Ma quegli occhi blu…
Seto incrociò il suo sguardo e sentì le stesse
cose, ma non ci diede alcuna importanza.
“dicci anche dei tuoi hobbies e della tua media
scolastica” disse gentilmente il Naka-prof, così
soprannominato dai suoi alunni.
“ecco…”-riprese lei
imbarazzata-“a scuola me la cavo abbastanza bene
e…”
“non essere modesta, la tua media è ottima: hai il
massimo dei voti in ogni materia e spero che questo sproni alcune
persone qui presenti a darsi da fare…continua
pure.”
“grazie…i miei hobbies sono la pallavolo, il
basket, la musica, guardare i film e….”-e qui si
interruppe-“…e… basta, questi sono i
miei hobbies principali” concluse infine.
“ottima presentazione. Adesso puoi accomodarti e, per farti
sentire a tuo agio, ho deciso di metterti vicino a Tea Gardner, sul
fondo della classe” le disse il professore.
“molte grazie” disse Sara facendo un inchino, dopo
di che si avviò verso il suo banco sotto gli sguardi di
tutti. Dopotutto era una bella ragazza, chi non l’avrebbe
notata? Capelli mossi castano scuro, occhi verde smeraldo, lineamenti
femminili e delicati…avrebbe di certo attirato
l’attenzione dal primo istante e così fu: tutti la
fissavano incantati mentre passava tra i banchi fino al suo, invidiando
Tea perché sua compagna di banco. Solo Seto rimase
impassibile, dopotutto aveva problemi ben più grossi a cui
pensare, anche se era curioso di sapere il nome di suo padre, suo nuovo
impiegato. Accomodatasi al suo posto Sara fece subito amicizia con Tea.
Trascorse tre ore arrivò finalmente l’intervallo,
e tutti i ragazzi della classe si avvicinarono per parlarle. Fu
tempestata di domande fino a quando, grazie all’aiuto di Tea,
riuscì ad uscire dall’aula.
“devo consegnare questi moduli in segreteria…mi
accompagni? Non so
dov’è…”chiese Sara
“con piacere, andiamo!” rispose Tea. Mentre si
avviavano lungo il corridoio, Sara notò che nelle altre aule
erano in corso dei duelli a Duel Monsters e disse a Tea:
“anche voi, qui, giocate al Duel Monsters? Io sì e
mi piace tantissimo!”
“davvero? Qui non c’è nessuno che non ci
gioca…”
“volevo dirlo nella mia presentazione, poi però
non l’ho fatto per paura di essere presa in
giro…vedi, in Italia quasi nessuno della mia età
conosce questo gioco, anche se si sente spesso parlare delle
Leggende.”
“e chi sarebbero le Leggende?”
“sono Yugi Muto, Joy Wheeler e Seto Kaiba! So tutto di loro e
dei loro dek, anche se non ho mai visto una loro foto…
comunque conosco ogni loro impresa, sono una loro grandissima
fan!”
“davvero? E se ti dicessi che le Leggende sono tutte e tre
nella tua stessa classe mi crederesti?”
“stai scherzando?! Sono davvero nella nostra classe, qui, in
questo liceo?! Impossibile!”
“appena torniamo te li presento, ok? Ecco la
segreteria.”
“consegno questi fogli e arrivo!” disse Sara. Poco
dopo uscì dalla segreteria e, insieme a Tea, si diresse
verso la loro aula, ma uno strano rumore le fece voltare di scatto:
tutti i compagni che avevano abbandonato in classe le avevano seguite e
si dirigevano verso di loro come una mandria di tori, così
le due ragazze iniziarono a correre facendo uno slalom gigante tra le
persone nel corridoio. Una volta entrate in classe si chiusero dentro,
non curanti che Joy e Yugi si stavano affrontando in un duello.
“mamma mia che corsa…certo che sei veloce, quasi
non riuscivo a starti dietro!” disse Tea col fiatone.
“anche tu sei veloce, e poi il tuo scatto è simile
a quello di un felino!” rispose Sara, col fiatone anche lei.
“ehi ragazze, qualcosa non va’? Sembra che abbiate
appena corso una maratona! Ah, scusami, non mi sono ancora presentato.
Io sono Joy Wheeler, lui è Yugi Muto e lui Tristan
Taylor” disse Joy, ormai dimenticatosi del duello.
“molto piacere!” dissero quasi in coro Tristan e
Yugi.
“il piacere è tutto mio!”rispose lei con
un inchino.
“che ti avevo detto? Era la
verità…”disse fieramente Tea.
“avevi ragione. È incredibile, sono nella stessa
classe delle Leggende del Duel Monsters, Yugi Muto e Joy Wheeler!
Incredibile!”
“le Leggende? Perché ci chiami
così?” domandò Yugi.
“vedete, in Italia si parla spesso di voi e dei vostri duelli
al limite dell’incredibile…però in
qualsiasi articolo di giornale o servizio TV non hanno mai riportato
vostre foto, così la gente dice che siete troppo incredibili
per esistere veramente, così ha cominciato a chiamarvi in
questo modo…voi insieme a Seto Kaiba siete ormai
famosissimi, ma questo non basta ad appassionare la gente a questo
gioco…è praticato da poche persone,
purtroppo…”
“vuoi dire che siamo famosi anche in Italia? Fico!”
disse Joy con la testa ormai tra le nuvole.
“e tu pratichi il Duel Monsters?” le chiese Yugi.
“sì, però ho dimenticato il dek a
casa…”rispose Sara.
“non importa…ci batteremo prima o poi,
ok?” le propose Yugi.
“ok!” rispose lei.
“scusatemi se vi interrompo ma la gente arrivata come una
mandria qua fuori sta per abbattere la porta! Che facciamo?”
domandò Tristan mentre cercava di sostenere la porta con il
suo corpo.
“oh cavoli…sono quelli da cui scappavamo
prima…che si fa?” domandò Tea un
pochino preoccupata mentre, insieme a Sara, si allontanavano sul fondo
della classe. Di colpo la massa di gente cessò di forzare la
porta e, pochi secondi dopo, entrò in classe Seto.
“Dio mio che spavento…ma…la massa di
ragazzi qua fuori…che fine ha fatto?” gli
domandò Tea.
“diciamo che se non si fossero spostati in un nanosecondo da
lì avrebbero subito la furia del mio ‘drago finale
occhi blu’…piuttosto…che ci facevano
tutti quei buoni a nulla qui fuori?”-poi si voltò
verso Sara-“che sia per colpa sua?”. Sentendosi
responsabile la ragazza abbassò lo sguardo.
“possibile che la tua finezza sia quella di un elefante,
Seto?! È appena arrivata, non trattarla male e non farla
sentire in colpa!” inveì Tristan.
“a proposito, come si chiama tuo padre?” le chiese
Seto.
“Battagliola Giuseppe, ma…come mai questa
domanda?”
“da oggi è un mio nuovo impiegato” le
rispose lui.
“ma…aspetta un attimo…tu sei Seto
Kaiba?”
“sì, perché?”
“i..im..impossibile! Tea avevi davvero ragione tu! Le
Leggende sono veramente nella nostra classe! Incredibile!”
disse Sara agitata mentre saltellava dalla gioia insieme alla sua
amica. Seto non capì niente del discorso della sua compagna
di classe, così Yugi gli spiegò tutto.
“per la cronaca, io sono la Leggenda n.1…non posso
essere nemmeno paragonato a questi due…soprattutto a quella
mezza tacca di Joy Wheeler…” disse Seto con la sua
solita fierezza e con la solita aria di superiorità.
“maledetto..se ti prendo
io…”inveì Joy, trattenuto a fatica da
Tristan per evitare che l’amico andasse in escandescenza.
“basta litigare, ragazzi!!!”disse spazientita Tea.
Pochi secondi dopo suonò la campanella che dava
l’inizio alla restante parte della giornata scolastica.
“che materia abbiamo adesso?”chiese Sara.
“educazione fisica…almeno una materia dove non si
deve studiare!” disse consolato Joy.
“Sara andiamo, dobbiamo fare in fretta a
cambiarci…abbiamo una partita di pallavolo da vincere!
Andiamo!”disse Tea con lo spirito da pallavolista che le
faceva ribollire il sangue mentre trascinava Sara fuori
dall’aula con la forza.
“ok! Ci vediamo dopo!” disse la ragazza. Mentre le
due ragazze si recavano in palestra parlando del più e del
meno, anche i ragazzi cominciarono ad avviarsi.
“ Sara mi sembra una ragazza simpatica” disse Yugi.
“già… e poi è anche
carina…” aggiunse Joy.
“ma andiamo, è una come le altre!
Com’è possibile che vi incantate in un secondo per
una ragazza?! Si vede che siete ancora dei
ragazzini…”disse Seto.
“si vede che tu hai un cuore di pietra…finora ti
sei preoccupato solo di te stesso, di tuo fratello e della tua
società, è ora che tu apra gli occhi e cominci
a…”-e qui si interruppe ricordandosi della
lettera-“…scusa, non volevo…dimentica
quello che ho detto…”disse infine Joy.
“non importa, ho capito cosa volevi dire” gli disse
infine Seto.
“che ne dite, e se facessimo degli esercizi per distrarci?
Poi potremmo fare qualche tiro a basket…cosa ve ne
pare?” propose Tristan.
“io ci sto! Cambiamoci alla svelta e poi
cominciamo!” disse Joy. Dopo essersi cambiato il gruppetto
entrò in palestra notando che le loro compagne erano
già impegnate nella partita di pallavolo contro le ragazze
della classe 4-F che aveva l’ora di fisica in comune con la
3-B, la loro classe. Il punteggio era fermo sui 10 a 3 per la squadra
delle loro amiche. Tea era determinatissima a vincere: in questo sport
non aveva rivali e alle avversarie non risparmiava nessun colpo. Anche
Sara era determinata a vincere e non risparmiava nulla neanche lei.
Alla fine la loro squadra vinse per 25 a 10. Tutti i ragazzi di
entrambe le classi seguirono tutta la partita non risparmiando sulla
tifoseria.
“adesso tocca a voi farvi onore, ragazzi! Fateli neri o vi
faccio diventare io neri, capito?” disse Tea.
“buona fortuna!” disse Sara mentre si sedeva sugli
spalti insieme alle sue compagne.
I ragazzi scesero in campo e cominciarono subito a giocare. La partita
fu molto equilibrata e si concluse con la vittoria dei nostri per 25 a
23. Le ragazze, che durante la partita avevano ricambiato il tifo fatto
prima dai loro amici, erano scese dagli spalti per congratularsi con
loro.
“Gran bella partita ragazzi!” disse Tea mentre
batteva il cinque a Joy.
“modestamente…è difficile salvarsi
dalla furia di Joy Wheeler!” disse Joy con la testa
più montata che mai.
“sei sempre il solito…comunque devo dargli atto
che un po’ è anche merito suo se abbiamo
vinto” -disse Tristan mentre gli batteva la mano sulla
spalla-“ma voi non avete avuto proprio nessuna
pietà delle vostre avversarie…le avete umiliate!
Così si fa!”dicendo questo batté il
cinque sia a Sara sia a Tea.
“grazie!”risposero in coro le due ragazze.
“adesso chi vuole può fare qualsiasi esercizio
sulla trave, oppure dei palleggi!”disse il professore Karita
mentre portava un cesto pieno di palloni vari.
“scusate un attimo…dov’è
Seto?”domandò Yugi. Tutti si misero a cercarlo con
lo sguardo finché Sara non lo vide.
“eccolo, è appena salito sulla trave”
disse.
Con il solito sguardo di ghiaccio che lo distingueva dai suoi compagni,
voleva dimostrare a tutti e a sé stesso che era il migliore,
così, sotto l’occhio vigile
dell’insegnante, Seto prese un momento di concentrazione poi
appoggiò entrambi i palmi delle mani sulla trave di legno e,
anche se a fatica, riuscì a formare una verticale da solo.
Poi, lentamente, riportò le gambe sull’asse e
tornò alla posizione di partenza. Così scese
soddisfatto. Era riuscito nuovamente ad ottenere il suo scopo: tutti lo
guardavano stupiti scendere dall’attrezzo ginnico e dirigersi
verso gli spogliatoi. I suoi amici rimasero a bocca aperta davanti a
quella dimostrazione atletica fuori dal comune.
“mamma mia…che…equilibrio
impressionante…che bravo…”disse Sara
con un filino di voce mentre rivedeva nella mente quella scena non
curandosi che era arrossita leggermente.
“tzé, il solito esibizionista…la so
fare anche io, state a vedere!” disse convinto Joy, quindi si
diresse verso la trave, vi salì e anche lui
cominciò a formare una verticale. Ce l’ aveva
quasi fatta: purtroppo le sue braccia cedettero e, fortunatamente,
cadde di fianco alla trave, senza toccarla. Per fortuna la caduta fu
attutita dai vari materassi lì intorno.
“Joy! È tutto ok?” domandò
Yugi mentre correva verso di lui seguito dai suoi amici.
“ti sei fatto male?” gli domandò il
professore Karita.
“no no…è tutto
ok…”rispose il ragazzo mentre si rimetteva in
piedi un pochino a fatica.
“mamma mia che spavento…quando hai ceduto e stavi
cadendo ho temuto il peggio” gli disse Sara mentre, insieme a
Tristan, lo aiutava a rialzarsi.
“io sono la Leggenda Joy Wheeler, non mi faccio male
così facilmente!”
“bene, adesso andate pure a cambiarvi, la lezione
è terminata!” disse il prof e, pochi secondi dopo,
suonò la campanella.
Le restanti due ore, inglese e matematica, trascorsero velocemente e,
finalmente, suonò la campanella che segnava la fine delle
lezioni. All’uscita Tea e Sara si diressero subito verso
casa, dopo essersi accordate con gli altri di incontrarsi
più tardi al negozio del nonno di Yugi: erano tutti curiosi
di vedere Sara impegnata in un duello. Le ragazze abitavano vicine,
quindi avrebbero fatto la stessa strada. La prima a rientrare fu Sara:
salutò Tea ed aprì la porta.
“sono tornata!” disse la ragazza ad alta voce.
“ciao Sara, ben tornata!” le rispose sua madre,
Rosa.
“ciao! Allora, com’è andato il tuo primo
giorno di scuola?” le domandò Giuseppe, suo padre.
“tutto ok e te? Com’è andato il tuo
primo giorno di lavoro alla Kaiba Corporation?”
“non ho ancora incontrato il capo…probabilmente lo
vedrò oggi…comunque tutto bene”
“he he…lo so che non hai incontrato il
capo…”disse Sara in tono ironico
“ah, sì? E come fai a saperlo?”
“diciamo…che il tuo capo stamattina era a
scuola…nella mia classe…”
“hai incontrato Seto Kaiba a scuola? E come mai?”
“che tu ci creda o no il tuo capo ha la mia età!
Dovresti saperlo, visto che è anche una delle Leggende del
Duel Monsters…papà mi deludi…dopo
quanto te ne ho parlato…dopo tutte le emicranie che ti ho
fatto venire a furia di parlartene…” rispose lei
ironicamente.
“ è vero, io lo sapevo ma non me lo ricordavo
più. È nato tre giorni prima di Sara se non
sbaglio…”intervenne Rosa che, fino a quel momento,
era in cucina.
“sai che non sapevo che anche lui fosse di luglio?”
disse Sara stupita.
“comunque io ora devo andare”-disse Giuseppe
lanciando un’occhiata all’orologio-“non
voglio arrivare tardi all’appuntamento col capo. A
stasera!” disse mentre si avviava verso la porta.
“buon lavoro!” gli rispose sua moglie
“buona fortuna papà!” gli rispose la
figlia. La porta si chiuse e si sentì l’auto
allontanarsi. Sara posò la cartella sua divano e si sedette
a tavola. Sua madre le fece compagnia mentre mangiava un piatto di
rigatoni al pomodoro.
“allora, ti sei già fatta degli amici?”
le chiese Rosa.
“sì…una di loro, Tea, abita proprio di
fianco a noi. Posso parlare con lei dalla finestra della mia
camera!”
“davvero? E gli altri chi sono?”
“gli altri sono Tristan e…tieniti
forte…le Leggende del Duel Monsters: Yugi, Joy e Seto!
Incredibile, vero? All’inizio neanch’ io sapevo che
frequentassero il liceo, poi quando Tea me li ha
presentati…non stavo più in me dalla
gioia!”
“sai che non me ne intendo di quel gioco di
carte…”
“forse dovresti cominciare ad informarti su questo
gioco…papà lavora dove si producono software e
altre cose per il Duel Monsters e tu neanche sai
cos’è!”
“in compenso tu sai tutto, quindi non ho bisogno di
informarmi…”
“ok come vuoi…”- disse
Sara-“poi dici a me che non si deve mai finire di
imparare…”detto questo mangiò gli
ultimi rigatoni.
“tralasciamo quest’argomento, ok? Mi descrivi Seto?
So che ha la tua età e che è il capo di
papà ma non l’ ho mai visto” chiese
curiosa sua madre.
“beh, è alto, moro tagliato a caschetto, occhi
blu, è un bravo studente e un bravo atleta”.
“da come l’ hai descritto sembra un bel
ragazzo…”
“…non è male…”
“tieni gli occhi aperti, Sara…si sa mai che un
giorno…”le disse Rosa in tono ironico mentre si
alzava dalla sedia.
“mamma! Ma che dici?!”-rispose la ragazza
imbarazzata, alzandosi anche lei. Stava passando in parte al divano
quando sua madre continuò:
“ma può darsi che un giorno tu e
lui..”non riuscì nemmeno a finire la frase che
Sara cominciò a prenderla a cuscinate.
“che madre impicciona che mi ritrovo!”-disse
ironicamente la ragazza-“comunque adesso mi cambio
perché tra 10 minuti arriva Tea. Andiamo al negozio del
nonno di Yugi: vogliono vedermi duellare!”
“certo che ormai quel gioco di carte ti ha presa in
pieno…ok vai pure!”le disse Rosa mentre si
affrettava a sparecchiare. La ragazza cominciò a salire le
scale per andare nella sua stanza. Dieci minuti dopo tornò
giù e suonò il campanello.
“mamma io vado!”
“non fare troppo tardi! Divertiti”. Sentito questo
Sara uscì di casa e si avviò insieme a Tea.
“si vede che ti piace vestirti sportiva: mezza manica,
pinocchietto, scarpe da ginnastica…ti dona questo
look!” le disse Tea.
“invece a te piace vestire casual: mezza manica, jeans,
scarpe da ginnastica…anche tu stai benissimo
così”
“grazie! Hai preso il tuo dek?”
“certo e tu?”
“io non duello…non sono molto brava…e
poi a me piace fare il tifo!”
“come vuoi…”
“posso dare un’occhiata al tuo
mazzo?”chiese Tea. L’amica lo tirò fuori
dalla tasca e glielo porse. Cominciò a guardare le carte,
non nascondendo una certa sorpresa.
“ma tu hai delle carte a dir poco stupende! Il
‘mago nero’, un ‘drago nero occhi
rossi’, ‘gaia il cavaliere’,
‘drago tuono bicefalo’, ‘pegaso
alafiamma’…complimenti, davvero un bel
dek!”
“beh…grazie…ehi ma quello
laggiù non è Joy?”chiese Sara.
“sì è lui…Ehi Joy! Siamo
qui!”urlò Tea. Joy le vide e si diresse verso di
loro.
“Ciao ragazze! Siete pronte per duellare?”
“certo” rispose determinata Sara.
“io vengo solo per assistere, come al solito…ecco,
siamo arrivati” disse Tea.
Quasi nello stesso istante, alla Kaiba Corporation, Giuseppe fu
ricevuto dal suo capo, Seto.
“buongiorno signor Kaiba”
“buongiorno. Sono lieto di conoscerla signor Battagliola
Giuseppe”
“il piacere è tutto mio” rispose dopo
essersi accomodato sulla sedia di fronte.
“andiamo subito al sodo: dai miei impiegati chiedo sempre il
massimo dell’impegno…si ritiene in grado di
soddisfare questa condizione?”
“farò il mio meglio per dimostrarglielo”
“molto bene. Adesso faccia pure un giro per familiarizzare
con i suoi colleghi e con l’ambiente. Può
cominciare quando vuole.”
“la ringrazio”- Giuseppe si alzò dalla
sedia-“arrivederci signor Kaiba” disse stingendogli
la mano.
“arrivederci” rispose il ragazzo.
Mentre stava aprendo la porta uno strano sorrisetto comparve
stranamente sulla bocca di Giuseppe, poi scomparve allo stesso modo in
cui era apparso e si diresse verso il suo ufficio.
Seto rimase immobile a fissare il vuoto per qualche minuto tormentato
da varie domande: perché la lettera di Gozaburo doveva
arrivare esattamente quella mattina? Perché
l’aveva promesso a questa misteriosa ragazza? Qual era la sua
identità? Che dispetto aveva in mente il suo patrigno? Il
suo nuovo impiegato l’avrebbe soddisfatto? E poi,
perché stamattina, quando ha incrociato lo sguardo di Sara,
si sentiva accaldato? Questi pensieri furono interrotti
dall’arrivo di Mokuba, suo fratello minore, che stava
entrando nell’ufficio con una pila interminabile di fogli.
“come stai, Seto?”gli chiese preoccupato.
“va tutto bene…”gli rispose un pochino
freddamente.
“capisco…questi sono i moduli a cui dovresti dare
un’occhiata…sono piuttosto
urgenti…”
“grazie Mokuba, che farei senza di te?” disse
affettuosamente Seto mentre gli accarezzava i lunghi capelli neri del
fratellino.
“forse…non faresti niente!”rispose
scherzando il ragazzino.
Seto pensò tra sé e sé che era meglio
non dire niente Mokuba della lettera, non voleva che si preoccupasse
per lui più di quanto non facesse già.
Al negozio, intanto, era stato deciso che Sara si sarebbe scontrata a
Duel Monsters con Joy.
“sei pronta? Ti avviso che non avrò
pietà di te anche se sei una mia amica!” disse Joy
orgoglioso e sicuro di sé.
“farò del mio meglio! 2000 life points a
testa?”
“ok, che il duello abbia inizio!!!”. I due
estrassero cinque carte.
“dato sono un gentiluomo lascio l’onore della prima
mossa a te!” disse Joy certo di essere in netto vantaggio
sull’avversaria.
“grazie. Metto sul terreno 2 carte coperte e gioco
‘elfo mistico’ (att 800/dif 2000) in difesa, poi
gioco la carta magia ‘regalo della fata’ grazie
alla quale aumento l’attacco e la difesa del mio elfo di 500
punti. Tocca a te.”
“io metto due carte coperte sul terreno e gioco
‘soldato pantera’ (att 2000/ dif 1900) in attacco.
Tocca a te.”
“bene…”- Sara rifletté un
momento e cominciò la sua mossa-“io pesco tre
carte, ne metto altre due sul terreno e poi evoco ‘draghetto
delle arpie’ in attacco (att 2000/ dif 1500), poi scopro la
carta magia ‘montagna’ grazie alla quale i draghi,
le bestie alate e le creature tuono guadagnano 500 punti in attacco e
in difesa; quindi attacco ‘soldato pantera’. Qui
concludo il mio turno.”
“complimenti per la combo…ma preparati ad
intravedere la fine del duello…”-disse Joy certo
della sua vittoria-“ adesso evoco il potente ‘drago
nero occhi rossi’(att 2400/ dif 2100) che, grazie alla tua
carta campo viene potenziato. Quindi attacco il ‘draghetto
delle arpie’.
“calma Joy…hai attivato la carta trappola
‘trappola all’acido’: se il mostro che
attacca ha meno di 3000 punti d’attacco viene eliminato. Puoi
dire addio al tuo drago!”
“oh, cavoli…” disse a bassa voce Joy,
che aveva ormai cancellato dal viso l’espressione sicura che
aveva fino a qualche secondo fa.
“è il mio turno, pesco altre tre carte e aggiungo
sul terreno ‘haniwa’ (att 500/ dif 500) poi scopro
la carta della ‘polimerizzazione’, grazie alla
quale fondo il mio elfo con il nuovo mostro per ottenere
‘sabbia mistica’(att 2100/ dif 1600). Prima di
passare all’attacco scopro questa carta magia,
‘polverizzatore delle arpie’, che fa sparire dal
campo tutte le tue carte magia e trappola. Adesso mando
‘sabbia mistica’ e il mio drago
all’attacco!”
“cosa?!”
“mi dispiace Joy…ma ho vinto” disse
infine Sara, mentre i life points dell’avversario scendevano
a zero.
“cavoli, certo che ci sai fare Sara! L’ hai battuto
in pochissimo tempo!” disse Tristan
“complimenti, gran bel duello” disse Yugi.
“sono…stato…sconfitto da
una…ragazza…non c’è che
dire, mi hai battuto alla grande! Complimenti!” disse Joy
mentre stringeva la mano alla sua amica.
“ho avuto solo fortuna…sono certa che se il duello
fosse andato avanti mi avresti battuta!”
“io non credo che saresti stata sconfitta”-
intervenne Yugi, che, nel frattempo, stava guardando il dek della sua
amica-“ hai delle carte a dir poco incredibili! Complimenti
per aver messo su un dek equilibrato come questo”
“beh…,grazie…cavoli, a sentire troppi
complimenti mi imbarazzo…”disse lei un
po’ imbarazzata mentre giocava con una ciocca di capelli.
“aspetta, voglio vedere anch’ io il suo
dek!” disse Joy mentre si avvicinava a Yugi. Dopo aver
guardato qualche carta sbiancò di colpo.
“ma tu… come…come hai fatto ad
avere…carte del genere?!” domandò Joy
con un filo di voce.
“le ho vinte nei duelli che ho fatto in
Italia…Perché?”
“cavoli ma sono fortissime! Era certo che perdessi contro di
te!!!”
“ non esageriamo…”rispose lei ancora
più imbarazzata.
“qual è la tua carta preferita?” le
domandò Yugi.
“ ’pegaso alafiamma’…mi
è stato regalato da Serena e Graziana, le mie migliori
amiche in Italia… non potrei mai duellare
senza…”
“ti capisco, è come se io duellassi senza il mio
‘mago nero’…mi sentirei
perso…ormai è una parte di
me…”
“esatto. E le vostre carte preferite quali sono?”
domandò Sara ai suoi amici.
“il ‘mago nero’ “rispose Yugi
“ ‘spadaccino di fuoco’ a pari merito con
il ‘drago nero occhi rossi’ “ disse Joy
“ ‘soldato palude’ “rispose
Tristan
“ io preferisco l’ ’elfo
mistico’ ” disse Tea.
“sono tutte delle belle carte!” disse Sara.
Seguirono dei secondi di silenzio, interrotti dallo stomaco di
qualcuno. Joy divenne rosso dall’imbarazzo.
“ops…è il mio…”. A
tutti scappò una risata. “che ne dite di mettere
qualcosa sotto i denti?” propose l’affamato.
“io ho voglia di gelato!” disse Tea
“un bel gelato non mi dispiacerebbe…”
disse Sara.
“allora vada per il gelato! Quello della Quinta Strada,
però! Quello è il migliore!” disse Joy,
che sembrava aver improvvisamente recuperato le forze.
“hai ragione, quello vicino alle nostre case è il
migliore!”disse Tea.
“perché hai detto “vicino alle nostre
case”?”
“ecco…io abito proprio di fianco a
lei…”rispose timidamente Sara.
“davvero?non lo sapevo…io proporrei di andare, sta
venendo fame anche a me!”disse Tristan.
“ok, andiamo!” dissero le ragazze. Mentre la
compagnia si incamminava, nello stesso istante, Seto e Mokuba uscivano
dalla Kaiba Corporation per andare finalmente a casa a rilassarsi. Un
vento leggero accarezzò i capelli dei fratelli, e Seto disse:
“questo vento non porta nulla di buono, lo
sento…”
“perché dici così?”
“no…niente…non
preoccuparti…”
“Seto…mi stai nascondendo qualcosa, non
è vero?”.
Il fratello non gli rispose.
“sì, è così, mi nascondi
qualcosa! Questo non è da te…” disse
Mokuba arrabbiato preoccupato.
“te lo spiego a casa, ok?adesso voglio solo rilassarmi prima
di iniziare i compiti…”disse Seto mentre buttava
la cartella nell’auto.
“ok…” gli rispose suo fratello mentre
saliva. Poco dopo la macchina partì e cominciò il
suo percorso. Mentre passavano per la Quinta Strada Seto
notò i suoi amici, fece fermare la macchina e
abbassò il finestrino e chiese al gruppetto:
“ehi ragazzi che state facendo?”
“Joy ha duellato contro Sara e poi abbiamo deciso di
prenderci un gelato. Ti vuoi unire a noi?” chiese Yugi.
“che dici, ci uniamo a loro?”propose Seto al
fratellino.
“ok, ho giusto voglia di gelato!” gli rispose
Mokuba, dopo di che tutti e due scesero dalla macchina, che
ripartì sgommando. Qualche passo dopo Sara si
fermò e indicò una casa.
“ecco, questa è casa mia!” disse
orgogliosa.
“sembra una bella casa!” disse Tristan
“e poi è proprio accanto a quella di Tea! Vi
potete parlare dalla finestra! Che figata!” disse Joy. Il suo
stomaco si fece nuovamente sentire.
“se la cosa ti interessa, Joy, mia madre è
un’ottima cuoca!” disse Sara cercando di far
ingelosire l’amico affamato.
“ok, vorrà dire che qualche volta verrò
a casa tua e ti saccheggerò il frigo! Così mi
prendo pure la rivincita per oggi!”
“la rivincita? Vuoi dire che hai perso contro di lei,
Wheeler?!” domandò Seto.
“tzè, può succedere che una Leggenda
faccia cilecca, no?”
“ma tu sei semplicemente la Leggenda dei perdenti,
Wheeler!!” gli rispose secco Seto.
“cosa?! Ripetilo se ne hai il cor…”la
bocca di Joy venne tappata da Tristan sempre pronto ad evitare che
l’amico vada in escandescenza. A Sara e a Mokuba
scappò una risatina.
“tu devi essere il fratellino di Seto, vero? Io sono Sara,
piacere di conoscerti!”gli disse la ragazza.
“sì sono io…piacere
mio…”le rispose il ragazzino mentre cercava di
nascondersi dietro suo fratello per l’imbarazzo.
“ecco la gelateria! Chi arriva ultimo è un
salame!” disse Joy mentre correva.
“ma non vale, sei partito prima!”disse Sara mentre
scattava.
“e l’ultimo si mangia il primo!” disse
Tristan mentre cominciava a correre insieme a Yugi e a Tea.
“che ragazzini…”sospirò Seto,
che camminava tranquillamente. Quando i suoi amici non si sentivano
più guardò suo fratello e, rassegnato,
iniziò a correre per raggiungerli.
Il resto della giornata trascorse velocemente tra un gelato, una
chiacchierata e l’altra. Alla fine, verso le 19.30, mentre il
sole era ormai quasi tramontato del tutto per i nostri amici era ora di
tornare a casa.
“certo che con voi il tempo passa…in tutti i
sensi!” disse ironicamente Sara mentre restituiva un pugno a
Joy.
“già…ragazze volete che vi
riaccompagniamo a casa? A quest’ora c’è
gente poco raccomandabile in giro...”disse Joy mentre
incassava il pugno dell’amica.
“tu non sei per niente raccomandabile!”-disse
scherzando Tea-“comunque dovete passare per forza davanti
alle nostre case per rientrare”
“allora, ci vogliamo muovere o no?! Se torno troppo tardi i
miei mi ammazzano…”disse Tristan.
“e poi abbiamo ancora i compiti da
fare…”sbuffò Yugi.
“e come se non bastasse io devo anche finire di sistemare la
casa…e sinceramente non ne ho voglia… piuttosto
mi metto a studiare 3 libri di inglese…”
sbuffò Sara sconsolata.
“cosa?! Ma stai scherzando?! Inglese, poi?! Fossi in te non
ci penserei due volte prima di rimboccarmi le
maniche!!!”disse deciso Joy.
“Wheeler lei non è un’asina in inglese
come te!” disse Seto intervenuto per difenderla. Lei lo
guardò e timidamente gli sorrise. Lui
contraccambiò.
“e chi ti ha chiesto qualcosa, Mr. Kaiba?!” disse
Joy infastidito.
“ho semplicemente detto la verità”
rispose tranquillamente Seto.
“adesso basta litigare!!!” urlarono in
contemporanea Sara, Yugi, Tea e Tristan. Mokuba nel frattempo era
sempre rimasto accanto al fratello.
“ehi, Mokuba, qualcosa non va’?” gli
chiese Seto a bassa voce
“è tutto ok…solo che…a
volte, stare con i tuoi amici mi mette in imbarazzo perché
sono più piccolo…”
“non pensarci: devi solo scioglierti un po’ e poi
il resto verrà da sé…”
“se lo dici tu ti credo, fratellone!” gli disse
Mokuba sorridendo. Sara seguì il dialogo dei fratelli.
“non sapete quanto vi invidio…io sono figlia unica
e desidero una sorellina da tutta la vita…non so che farei
per averne una…”
“mi dispiace…sono certo che saresti una buonissima
sorella!!!” le disse il ragazzino per consolarla.
“grazie, Mokuba” gli rispose lei mentre lo
accarezzava in testa, come un gattino.
“ma…se tu ti fidanzassi con Seto avresti me come
fratellino! Che te ne pare come idea?” le chiese
tranquillamente Mokuba. Sara diventò rossa di colpo, si
sentiva accaldare e cercò di nascondere
l’imbarazzo giocando con una ciocca di capelli; Seto,
leggermente imbarazzato anche lui, cercava di far tacere il ragazzino,
che aveva iniziato a prenderli in giro.
“uffa, era una soluzione geniale! Avrebbe fatto contenti
tutti!” sbuffò Mokuba.
“io sono arrivata a casa. A domani!” disse Tea.
Tutti la salutarono e, pochi passi dopo, fu la volta di Sara. Una volta
varcata la soglia di casa urlò:
“ciao a tutti sono tornata!”. Non le rispose
nessuno.
“mamma? Sono tornata!”. Nessuna risposta neanche
stavolta. Allora la ragazza salì le scale senza far rumore e
notò subito che nella stanza dei suoi genitori la luce era
accesa e la porta socchiusa. Presa dalla curiosità si
avvicinò e iniziò a spiare. Dentro
c’erano sia Giuseppe che Rosa, intenti a discutere.
“allora, cosa vuoi fare? Conoscendola so come
reagirà…”
“non le diremo niente, tutto qui. Deve ancora ambientarsi e
conoscerlo bene. Quando sarà il momento adatto la sua
compagnia sarà nostra, come promessoci tempo fa dal padre.
Dobbiamo solo avere pazienza e tutto andrà per il
meglio”. Trascorsero degli istanti di silenzio, dopo di che
Sara aprì la porta e, cerando di fare finta di non aver
sentito nulla, disse:
“eccovi! Vi ho chiamati dall’ingresso ma non mi
avete risposto!”
“ciao! Eravamo intenti a parlare e non ci siamo accorti che
sei tornata! Adesso inizio a preparare la cena” disse Rosa
mentre usciva dalla stanza.
“io invece devo preparare delle cose per domani”
disse suo padre mentre trafficava con dei fogli nella valigetta.
“io adesso mi faccio una bella doccia calda, poi faccio i
compiti e inizio a sistemare camera mia” disse Sara
stiracchiandosi mentre si dirigeva verso la sua stanza. Nella sua mente
si stava chiedendo di chi parlavano prima…”la sua
compagnia sarà nostra”…”non
le diremo niente, tutto qui”…”dobbiamo
solo avere pazienza”…queste frasi le rimbombarono
nella testa per tutta la serata, tanto che non riusciva a concentrarsi
sui compiti di inglese e disponeva le sue cose nei posti più
assurdi. Quando decise di andare a dormire non riuscì a
prendere sonno facilmente: quelle frasi non volevano proprio lasciarla
in pace…poi le tornò in mente l’idea
geniale di Mokuba e, arrossendo un pochino, si augurò che
stesse solo scherzando. Poi ripensò alla giornata trascorsa
con i suoi nuovi amici…poi, finalmente, prese sonno e si
addormentò.
Nei giorni seguenti Sara continuava a pensare al discorso dei suoi
genitori: chi erano le persone di cui parlavano? Perché non
volevano dirgli niente? Perché una delle misteriose persone
si deve ambientare? Che compagnia avrebbero guadagnato? E soprattutto,
perché non ne avevano parlato in sua presenza? Come dice
sempre Giuseppe, “in una famiglia non ci devono mai essere
segreti”…allora perché i suoi genitori
ne avevano uno? Tutte queste domande le occupavano costantemente la
testa: infatti da ormai quattro giorni circa era sempre assorta nei
suoi pensieri, distante da tutto e da tutti, assente…
All’intervallo, per distrarsi un pochino, si
avvicinò ai suoi amici. Tea aveva notato subito che la sua
amica era cambiata in questi giorni e, preoccupata, le
domandò:
“Sara va tutto bene? È da qualche giorno che sei
con la testa tra le nuvole…”
“è…è tutto ok…va
tutto bene…” le rispose cercando di essere normale.
“io non direi proprio…dov’è
finita la Sara che quattro giorni fa rideva e scherzava
tranquillamente?”
“beh, ecco…diciamo che sono solo un po’
stanca perché sto finendo di sistemare la casa facendo le
ore piccole…”
“se lo dici tu… comunque se hai qualche problema
sai che puoi parlarne sia con me sia con gli altri”
“grazie!” le rispose Sara, dopo di che si unirono
al gruppetto dia loro amici.
“Seto, sei poi venuto a capo di quella faccenda della
lettera?” domandò Yugi.
“purtroppo no…e non so nemmeno se devo dirlo a
Mokuba…non voglio che si preoccupi eccessivamente per
me…”
“scusate, ma…di che state parlando?”
chiese Sara confusa.
“adesso che ci penso…non ti conoscevamo ancora
quando ne ho parlato con loro…ma forse è meglio
così…” le rispose Seto.
“tra amici non devono esserci segreti! Se hai qualche
problema forse noi possiamo aiutarti! Ma se non ci racconti che
cos’ hai…”inveì Sara che
voleva sapere che succedeva spinta dalla curiosità.
“come vuoi…adesso ti racconto
tutto…” disse il ragazzo. Così
iniziò il suo racconto: le disse del suo passato e della
lettera. Toccata da quella storia, Sara abbassò lo sguardo e
una lacrima le solcò le guance.
“che…che storia orribile…non
è giusto…non è affatto
giusto…”disse piangendo.
“te l’avevo detto che era meglio che tu non sapessi
niente…”le disse freddamente Seto, anche se
vederla piangere gli faceva nascere dentro di sé qualcosa di
indefinito, strano…ma, come sempre, non ci diede importanza.
“avrei fatto meglio ad ascoltare il tuo
consiglio…cavoli, non ho mai pianto così, neanche
quando muore Di Caprio in Titanic!” disse lei mentre si
asciugava le lacrime con la manica cercando di fare
dell’umorismo per distrarre l’attenzione.
Finalmente smise di piangere e continuò:
“vi chiedo scusa…comunque trovo che il tuo
patrigno sia stato un gran bastardo a farti anche
questo…come se quello fatto nel passato non gli
basti…”
“la cosa non mi tocca…ma almeno vorrei sapere chi
è la ragazza che ha scelto per me…questo pensiero
mi sta scombussolando la vita…”disse Seto.
“ma allora le ragazze ti interessano, altro che cuore di
pietra…”disse Joy per prenderlo in giro.
“idiota…voglio solo sapere chi è e
basta. Mica seguirò le volontà di mio
padre!” inveì Seto.
“mamma mia, non si può fare più neanche
del sano umorismo, qui…”rispose Joy.
“secondo me dovresti dire tutto anche a Mokuba…ha
tutti i diritti di sapere quello che ti sta succedendo..”gli
disse Yugi.
“forse hai ragione…”
“ha ragione, in una famiglia non ci devono essere
segreti” disse Tristan.
“mi avete convinto…quando torno a casa gliene
parlerò…grazie ragazzi”disse infine
Seto.
“dovere di amici” rispose Yugi.
“ormai quest’aula è come il
confessionale del Grande Fratello…piazziamoci delle
telecamere e siamo a posto…”disse scherzando Joy.
“se le piazzassero davvero tutti si metterebbero a ridere nel
vedere i tuoi voti scolastici!” gli rispose scherzando Tea.
L’amico stava per risponderle, ma venne interrotto dal suono
della campana.
“adesso abbiamo il Naka-prof…ed ora non dico
niente perché sennò mi mette in punizione!
Esatto?” disse Joy.
“esatto sig. Wheeler…mi auguro che
risponderà esattamente anche alle mie domande, tra
poco…”
“cosa?! Sono interrogato?!”
“esatto”-disse il prof mentre compilava il
registro-“avanti, adesso venga qui…”
“cavoli che sfiga…”disse a bassa voce
Joy mentre si avvicinava alla cattedra.
“vai Joy, sei tutti noi!!!” disse Tristan per
incoraggiarlo e per prenderlo in giro.
“ma sig. Taylor…anche lei è atteso
qui…interrogato!”disse il prof.
“che jella…”disse Tristan mentre si
avvicinava alla cattedra.
“tiè, ti sta bene!” gli disse Joy.
“avanti, cominciamo l’interrogazione!”
disse il Naka-prof.
“bene, se interroga possiamo parlare
tranquillamente…non chiama mai persone dal
posto…”disse Tea alla sua compagna di banco
stiracchiandosi.
“meno male…sono
stanchissima…”disse Sara con la testa da
tutt’altra parte: infatti stava ancora pensando al discorso
dell’altra sera.
“adesso basta, dimmi cos’ hai! Parlare ti aiuta a
stare meglio, credimi!”le disse preoccupata Tea.
“hai vinto…adesso ti racconto
tutto…”. Così Sara raccontò
cosa aveva sentito dire dai suoi genitori.
“l’unica cosa che posso consigliarti è
di aspettare, vedrai che saranno loro a parlartene. Non pensarci e
tutto si aggiusterà.”
“grazie Tea…avevi ragione, adesso mi sento davvero
molto meglio!”
“te l’avevo detto!”
“ma promettimi che la cosa resterà tra noi
due!”
“giurin giretto!” le disse Tea mentre le stringeva
il mignolo.
Quasi nello stesso istante, alla Kaiba Corporation, era in corso una
riunione speciale tra pochi membri.
“direi che adesso ci siamo…dobbiamo avvicinarli e
poi la Kaiba Corporation sarà finalmente nostra!”
disse Wilkinson, uno dei Big Five.
“già…ma come li avviciniamo? Come
faremo a convincerli? E poi, come lo attireremo qui? Conosciamo tutti
il suo caratterino…” disse una persona avvolta
dall’oscurità.
“sarà il destino a farli avvicinare e a
convincerli…per attirare lui qui non
c’è che un modo: suo fratello. Dobbiamo sottrargli
la cosa più importante che ha e sarà lui a venire
da noi. Fidatevi di me…” rispose Wilkinson.
“ a quello ci ho già pensato io,
socio…” detto questo Lesnar, un altro dei Big
Five, schioccò le sue dita: in pochi istanti uscì
dall’ombra che avvolgeva la maggior parte della stanza
Saruwatari, che teneva Mokuba legato e imbavagliato.
“ottimo… se tutto va come previsto spodesteremo
Seto Kaiba dalla guida della Kaiba Corporation e finalmente ci
riprenderemo il posto che ci spetta di diritto!” disse
esultante Wilkinson. Poi aggiunse:
“non ci siamo dimenticati di te… il 20%
sarà tuo, come promesso da noi e da Gozaburo”.
“non ne avevo dubbi” rispose un uomo totalmente
coperto dalle tenebre.
Al liceo la mattinata trascorse lentamente a causa
dell’interrogazione del professore Nakanishi. Nessuno della
classe fu risparmiato. All’uscita…
“cavoli, 4 e mezzo… beh, sempre meglio che
3!” disse Joy.
“ma come fai ad essere così tranquillo? Devi
recuperare un 4 e mezzo! Ti serve almeno un 7 e mezzo per la
sufficienza!” gli disse Tea.
“tranquilla, me la cavo sempre, sarà
così anche stavolta! Piuttosto non riesco a spiegarmi il 6
di Tristan…tutta fortuna, vero?”
“no caro mio, tutto studio!” disse fieramente
Tristan.
“sì, certo…come
no…”gli rispose con diffidenza Joy.
“se tu studiassi invece di perdere tempo a giocare ai video
game prenderesti 7 come me e Yugi!” lo rimproverò
Tea.
“per non parlare del 10 dei nostri secchioni…vero,
Seto? Vero, Sara?” disse Joy.
“studia e anche tu prenderai 10” disse freddamente
Seto.
“ha ragione…devi solo studiare!” gli
rispose Sara.
“e se studiassimo tutti insieme, questo pomeriggio?
Così tutti, nella prossima interrogazione, prenderebbero un
bel voto e Joy potrebbe recuperare!”propose Yugi.
“bell’idea, ma dove andiamo? La biblioteca era
aperta fino a mezzogiorno…e adesso sono le due
passate…”disse Tristan.
“se per voi va bene posso chiedere se si può a
casa mia…aspettate, lo chiedo a mia
madre…”disse Sara mentre cercava il cellulare
nella cartella. Lo trovò, compose un numero,
parlò per qualche minuto, poi si girò verso i
suoi amici alzando il pollice.
“permesso ottenuto! Ha detto che, se volete, potete pure
pranzare da noi!”
“fantastico, andiamo!”propose Joy. Tutti lo
seguirono: solo Seto rimase immobile.
“Seto tu non vieni? C’è posto anche per
te!” gli disse Sara.
“lo dico a Mokuba e arrivo”rispose lui con il
cellulare in mano. Compose un numero e restò in attesa. Non
rispose nessuno. Pensò che Mokuba si era addormentato
perché quella notte non aveva chiuso occhio, così
lasciò un messaggio nella segreteria di casa e raggiunse i
suoi amici.
Arrivati a destinazione conobbero Rosa che, gentilissima come al
solito, aveva preparato una tavola intera di cibo solo per loro. I
ragazzi divorarono quasi tutto e, dopo una piccola pausa, cominciarono
a studiare. Mentre Sara e Tea cercavano di far entrare in testa a Joy
le pagine di storia, Seto e gli altri facevano inglese, anche se era un
po’ difficile concentrarsi sentendo le lamentele
dell’amico.
“basta, è inutile: non riuscirete mai a farmi
entrare in testa la storia! È una partita persa in
partenza!” disse Joy cercando di dissuadere le ragazze dal
loro obiettivo.
“non ci arrenderemo mai, Joy! Riusciremo a farti imparare
queste pagine anche a costo di impiegarci anni!” disse Tea.
“ha perfettamente ragione! Facciamo così, Joy: io
ti presto il mio libro, tu studia solo le cose sottolineate e poi
vediamo se è veramente una battaglia persa in
partenza!”disse Sara mentre gli passava il suo libro.
“ma…sono solo poche righe! Allora non
sarà uno sforzo enorme!”
“vuoi dire che ci proverai?” gli chiese Tea.
“per stavolta farò un’eccezione alla mia
regola…studierò” disse Joy. Le ragazze
si batterono il cinque e iniziarono anche loro a fare inglese. Dopo
circa un’ora e mezza fecero una pausa.
“complimenti, casa tua è davvero bella!”
disse Tea alla sua amica.
“vuoi vedere anche le stanze al piano di sopra? La mia
è la migliore!” disse Sara scherzando.
“ok!” rispose, così le ragazze si
avviarono al piano di sopra mentre Joy e gli altri saccheggiavano il
vassoio pieno di tramezzini che Rosa aveva portato. Seto, nel
frattempo, si chiedeva se Mokuba avesse ascoltato il messaggio nella
segreteria…si tranquillizzò pensando che molto
probabilmente il fratellino era arrabbiato con lui perché
l’aveva avvisato all’ultimo minuto. Quando
finì di pensarlo le ragazze scesero dal piano di sopra per
provare Joy.
“allora Joy, ti senti pronto?” gli chiese Sara.
“prontissimo!”
“bene, iniziamo con le domande. Domanda 1: cosa ci fu nel
1347 in Europa?” chiese Tea.
“troppo facile…la peste, una malattia diffusa
soprattutto in Asia.”
“risposta esatta. Domanda 2: nel Medioevo tutto ruotava
intorno a cosa?” domandò Sara.
“Tutto ruotava intorno a Dio, infatti le persone erano molto
religiose.”
“esatto. Ultima domanda: quale nuova classe sociale nacque in
quel periodo e che cambiamenti importanti diede alla
società?” domandò Tristan.
“nacque la borghesia, una classe sociale nata
dall’unione dei ‘servi della gleba’,
cioè degli schiavi liberati dal lavoro della terra. Questa
nuova classe sociale…”-continuò Joy.
Mentre esponeva tutto dicendolo come una filastrocca, i suoi amici non
credevano a quello che sentivano: stava rispondendo
correttamente!-“…e questo portò alla
guerra tra i Comuni” concluse infine.
“Joy…se ti dico che hai detto tutto correttamente
mi credi?”gli chiese Yugi un po’ stupito.
“sai che di te mi fido ciecamente…”
“fidati: hai detto tutto giusto!”
“davvero?! Incredibile, sono riuscito a tenere a mente circa
30 pagine di storia!!!” -disse Joy contentissimo-“
ed è tutto merito vostro: grazie ragazze!” disse
infine mentre batteva il cinque sia a Sara sia a Tea.
“di niente Joy! Gli amici si aiutano l’un
l’altro!” risposero le ragazze quasi in coro.
“vai che domani al Naka-prof viene un infarto quando
vedrà che hai studiato!” disse ironicamente
Tristan.
“ragazzi, se volete qui ci sono ancora dei
tramezzini!”disse Rosa mentre portava un altro vassoio pieno.
“grazie mille, signora! Studiare mette appetito!!!”
disse Joy mentre saccheggiava il vassoio.
“sono contenta che ti piacciano Joy!” disse
gentilmente Rosa.
“Sara che ne dici di concedermi la rivincita?”
chiese Joy dopo aver divorato in un nanosecondo dei tramezzini.
“per me va bene. Vado a prendere il dek” rispose
lei, così salì le scale per andare nella sua
stanza. Poco dopo tornò, pronta ad affrontare il suo amico.
“con questa partita ci giochiamo tutto, va bene?”
propose lei.
“non chiedo di meglio! 2000 life points a testa! Si
comin...”
“aspettate!”-disse Seto-“chi vince
affronta me, ok?”
“bene, prima mi vendicherò di lei e poi
toccherà a te!” disse Joy convinto di vincere.
“cominciamo!!!” disse Sara.
Il resto del pomeriggio trascorse velocemente tra duelli e tramezzini.
“è stato un piacere avervi qui,
ragazzi!” disse Rosa.
“grazie del bel pomeriggio!!! Joy ti ho stracciato di nuovo,
il titolo dell’altra volta resta a me!” disse Sara
orgogliosa.
“non cantare vittoria troppo presto…prima o poi ti
batterò!”le rispose l’amico.
“peccato però di aver perso contro di te,
Seto…cavoli, mancavano solo 500 life points e ti avrei
sconfitto! Pazienza, sarà per la prossima volta!”
gli disse la ragazza.
“passeranno secoli prima che tu riesca a
battermi…comunque con alcune tue mosse mi hai messo in
difficoltà…non è da tutti,
sai?”le disse Seto mentre le stringeva la mano.
“grazie, ma la prossima volta non
perderò!”gli disse Sara. Chissà
perché a sentire la sua mano provava qualcosa di
strano…pensò che fosse la stanchezza, oppure il
fatto che lei avesse le mani fredde…
“caspita quanto è tardi! Io devo scappare a casa!
Ciao a tutti, a domani!” disse Tea mentre si precipitava
verso casa.
“anche noi dobbiamo andare…grazie per
l’aiuto nello studio!” disse Joy.
“di niente! A domani!” disse Sara mentre vedeva i
suoi amici uscire dal cancello. Quando tutti presero la loro strada
chiuse la porta.
“i tuoi amici mi piacciono…sembrano persone
affidabili! E poi quel Joy è un vero spasso!”
disse Rosa.
“lo sono, mamma…è vero Joy è
troppo simpatico! Anche se a Duel Monsters l’ho batto
facilmente…mi sembra strano che una Leggenda si faccia
battere per due volte di fila…”
“si vede che è il tuo periodo fortunato!
Però Seto non l’hai battuto…ti conviene
allenarti ancora un po’ per batterlo…”
“da quando in qua fai il tifo per me? Di solito tifi sempre
per i miei avversari perché vuoi che io smetta di
giocare!”
“oggi ho voluto fare
un’eccezione…”-disse
Rosa-“però…trovo che Seto sia davvero
un bel ragazzo…il tipo ideale per te…”
“ricominciamo?!”
“no no…stavo
scherzando…”disse Rosa mentre vedeva la figlia
avvicinarsi con un cuscino del divano in mano.
“meno male…adesso vado a farmi la
doccia…”disse la ragazza salendo le scale.
“stupida…non ti rendi conto che ci agevoleresti le
cose e basta?” disse a bassa voce Rosa mentre si sentiva la
porta del bagno chiudersi.
Circa un quarto d’ora più tardi, Seto
arrivò a casa, aprì la porta convinto di trovare
Mokuba ad aspettarlo. Invece non trovò nessuno. Nella
segreteria telefonica lampeggiava l’avviso di un messaggio,
così l’ascoltò: era il suo. Mokuba non
l’aveva sentito. Non l’aveva ascoltato.
“Mokuba! Ehi Mokuba! Sono tornato!” urlò
Seto sperando che il fratello gli rispose, ma niente. Non gli rispose
nessuno. Uno strano brivido, gli percorse la schiena: iniziò
ad ispezionare le stanze del pianterreno…la cucina, la sala
da pranzo, la sala grande, il salotto…niente. Allora
salì le scale: lo cercò nelle loro stanze, nella
camera degli ospiti, nel bagno, nella mansarda…niente.
Mokuba non c’era.
“Mokubaaaaa!” urlò disperato Seto.
Dov’era finito suo fratello? Cosa potrebbe essergli successo?
Perché non aveva lasciato nulla per indicare
dov’era andato? Mentre cercava un qualsiasi messaggio gli
venne in mente che forse i suoi impiegati sapevano dov’era:
stamattina Mokuba era alla Kaiba Corporation, di sicuro
l’avranno visto. Prese la rubrica dei suoi impiegati e
chiamò tutti i numeri della lista: nessuno di loro era in
casa. L’ultimo numero era quello di Giuseppe; si prese
coraggio e chiamò.
“il telefono!” urlò Rosa, intenta a
tenere a bada gli spaghetti.
“ok ok, vado io!”-disse Sara appena uscita dal
bagno-“pronto?”
“Sara sei tu? Sono Seto. Tuo padre è in
casa?”
“no…non è ancora
tornato…perché?”
“come sospettavo…è scomparso Mokuba e
volevo chiedere a tuo padre se sapeva
dov’è”
“mi dispiace…vorrei poter
aiutarti…”
“vuoi aiutarmi a cercarlo?” le chiese stupito.
“certo! Dopotutto Mokuba è anche amico
mio!”
“grazie…facciamo così: passo a
prenderti tra una decina di minuti, ok?”
“perfetto. A dopo! E su col morale!”
“grazie Sara…a dopo” e
riagganciò.
Sara ripose il telefono e si precipitò giù per le
scale.
“mamma io salto la cena…”
“cos’è successo?”
“era Seto al telefono: é scomparso su fratello
minore e voleva chiedere a papà se sa
dov’è ma non è ancora
tornato…così mi sono offerta di aiutarlo.
“siate prudenti, ok?”
“contaci! Adesso mi vado a vestire: mica esco con
l’accappatoio!” disse ironicamente la ragazza
mentre saliva le scale. Qualche minuto più tardi
tornò giù: indossava un paio di pantaloni neri,
una maglietta a manica lunga nera e sopra una a mezza manica grigia.
“non sentirai freddo vestita così?” le
chiese la madre.
“sto bene
così…”-suonò il
campanello-“è lui. Io vado!”
“mi raccomando: state molto attenti!”
“attenti a che cosa?”
“a…a tutto!!! Sai quanto mi preoccupo per ogni
sciocchezza…”
“ma non devi…a dopo!” disse la ragazza
mentre chiudeva la porta. La madre restò per qualche secondo
a fissare la porta chiusa.
“devi stare attenta a lui…sappi che io non voglio
che tu soffra come farai tra poco…”disse a bassa
voce la donna.
“grazie per l’aiuto” disse Seto alla
ragazza mentre saliva sull’auto.
“figurati!” gli rispose lei, che restò
colpita dal suo abbigliamento: un paio di pantaloni e una maglietta
neri con delle fibbie e uno smanicato lungo color argento portato
rigorosamente slacciato. Vederlo vestito così non le
sembrava lo stesso ragazzo che neanche qualche ora prima la affrontava
in un duello. Anche lui rimase colpito dall’abbigliamento di
lei, sportivo e allo stesso tempo molto femminile…smise di
pensarci e ordinò a Saruwatari di partire.
“dove andiamo adesso?” chiese timidamente lei: non
riusciva a non guardare il suo amico e, quando questo si girava verso
di lei, abbassava di corsa lo sguardo.
“andiamo alla Kaiba Corporation…”rispose
freddamente.
“ah…e come mai?”
“nessuno dei miei migliori impiegati è ancora
rientrato, compreso tuo padre…la cosa è molto
sospetta…”
“non starai insinuando che mio padre e i suoi colleghi
centrino qualcosa, spero!”
“è proprio quello che voglio scoprire”.
Mentre l’automobile procedeva tranquillamente a Saruwatari
suonò il cellulare: senza farsi sentire dai suoi passeggeri
bisbigliò qualcosa e poi iniziò a far sbandare
l’auto. I due passeggeri furono catapultati da un lato
all’altro.
“ma che diavolo sta succedendo?!” chiese Sara
mentre cercava di aggrapparsi alla maniglia della portiera.
“Saruwatari, che succede?!” domandò Seto
al conducente mentre si aggrappava anche lui alla maniglia. Il
conducente non rispose.
“Saruwatari!” urlò Seto mentre premeva
il pulsante per abbassare del tutto il divisore tra i sedili anteriori
e quelli posteriori. Quando si abbassò del tutto
notò che il posto di guida era vuoto: infatti, Saruwatari
aveva inserito il pilota automatico ed era sceso dall’auto in
corsa poco prima.
“e adesso cosa facciamo?! Tra poco la strada
diventerà tutta una discesa!!” disse Sara
impaurita.
“quel maledetto ha inserito il pilota automatico e da qui non
riesco a disinserirlo…l’unica cosa che si potrebbe
fare è di far rallentare l’auto…ma per
farlo devo premere quel bottone blu…”-e
indicò un bottone vicino al posto di guida-“con
quello l’auto rallenterebbe…ma non credo di
arrivarci…” disse Seto cercando di mantenere la
calma.
“come fai a dirlo se neanche ci provi?! Tu sei anche alto
dovresti riuscire a premerlo senza problemi!!” lo
incitò la sua amica.
“hai ragione…io non mi devo arrendere
così facilmente…” e detto questo
cominciò a cercare di raggiungere il pulsante blu.
Ormai la strada era tutta in discesa e la corsa dell’auto
diventava sempre più veloce.
“coraggio…un altro piccolo sforzo…ce la
puoi fare!!” ripeteva Sara sempre aggrappata saldamente alla
maniglia.
“ci…sono…quasi…”
disse il ragazzo mentre si stava avvicinando al pulsante. Mancavano
ormai pochi, insormontabili millimetri alla loro salvezza, ma mancava
anche poco alla curva sul fondo della strada.
“ecco, ci sono!” disse Seto mentre premeva il
pulsante blu. L’auto iniziò subito a rallentare,
ma non sufficientemente per evitare di finire fuori strada.
“oh mio dio, moriremo!!!” disse Sara ormai vinta
dal terrore. Seto istintivamente la strinse a sé e disse:
“non finiremo all’altro mondo così
presto, stai a vedere!”. Infatti, l’auto
atterrò dolcemente grazie a qualche diavoleria incorporata
in essa. Ma alla ragazza questa cosa non importava in quel momento:
aveva il cuore che andava a mille per il terrore e anche
perché Seto la stava abbracciando. Si sentiva il cuore
scoppiare e la temperatura alzarsi di colpo. Lui smise di abbracciarla
e scese dall’auto.
“forza, scendi” le disse mentre le porgeva la mano
per aiutarla. Gliela strinse e uscì da
quell’infernale macchina.
“mamma mia che paura…ma…adesso dove
siamo?” chiese lei mentre cercava di farsi passare lo
spavento.
“siamo sulla strada che va alla Kaiba
Corporation…cadendo da lassù abbiamo tagliato un
bel pezzo di strada…andando sempre dritto per qualche minuto
in quel boschetto saremo arrivati”-disse, poi si
voltò verso di lei-“pensi di potercela
fare?” le chiese.
“sì, stà tranquillo…forza
andiamo! Prima cominciamo a camminare e prima arriveremo!”
desse Sara che sembrava aver recuperato tutte le energie.
“ottimo. Andiamo” disse Seto. Camminarono per
qualche minuto pensando a quello che era successo. In particolare, Sara
era ancora sotto shock per quell’abbraccio così
improvviso… cercando di non pensarci chiese timidamente a
Seto:
“ma prima…quando l’auto era fuori
controllo…non hai avuto…paura?”
“dopo quello che ho passato mi ci sono abituato a vivere con
la paura…”
“…capisco…”rispose vagamente
lei guardando verso il basso. Dopo qualche altro minuto i due
arrivarono alla Kaiba Corporation e subito notarono delle automobili
parcheggiate.
“quella è l’auto di mio
padre…è ancora qui…”disse
Sara che iniziava a pensare che Giuseppe potesse centrare qualcosa con
l’improvvisa sparizione di Mokuba.
“e quelle sono quelle dei Big
Five…entriamo!” disse Seto mentre apriva la porta.
I ragazzi salirono velocemente le scale, spalancarono la porta ed
entrarono nell’ufficio di Seto.
“finalmente sei arrivato, Seto. Ti aspettavamo con
impazienza”disse una voce proveniente da una delle poltrone
dietro la scrivania.
“è inutile che vi nascondiate dietro a delle
poltrone…vi ho smascherati subito, cari i miei Big
Five!”-disse Seto mentre entrava nella stanza-“e ho
riconosciuto anche voialtri…adesso giratevi, voglio vedere
se ho indovinato di chi sono le macchine nel parcheggio qua
sotto!”.
Ad una ad una le sedie si girarono, rivelando i volti delle varie
persone lì presenti. La terz’ultima sedia
rivelò Giuseppe e i sospetti di Sara furono fondati.
“papà…”-disse mentre si
avvicinava al centro della stanza-“allora è
vero…tu c’entri con la scomparsa di
Mokuba…”
“ci avevo visto giusto…adesso ridatemi mio
fratello!!” disse Seto.
“calma ragazzi miei…prima dovete dare voi una cosa
a noi…”disse calmo Lesnar.
“e che cosa volete?!”domandò Seto.
“vogliamo la Kaiba Corporation!” disse Wilkinson.
“come?! Voi non avrete un bel niente da me!”
rispose Seto spazientito.
“ma non la voglio solo da te…la voglio anche da
lei!”disse Wilkinson indicando Sara.
“e lei che c’entra?!” chiese Seto.
“forse è giunto il momento di spiegarvi come
stanno le cose, ragazzi…”-disse
Giuseppe-“vedete, tempo fa vi fu una riunione tra le persone
qua presenti e il sig. Gozaburo. Questo temeva che tu, una volta
cresciuto, non avresti avuto eredi, così stipulammo un
accordo: mia figlia sarebbe diventata tua moglie garantendoti degli
eredi e avrebbe guadagnato il 50% della Kaiba Corporation. Di quella
percentuale il 20% sarebbe spettato a me, il 20% ai Big Five e il
restante 10% agli altri membri del patto. Poco prima della sua morte
Gozaburo scrisse una lettera dove ti informava che tu avevi una
promessa sposa e fece in modo di consegnartela il giorno esatto in cui
lei sarebbe arrivata, così tu l’avresti conosciuta
e avresti fatto amicizia con lei. Il tutto è stato agevolato
dalla vostra passione per il Duel Monsters, che vi ha fatti avvicinare
prima del previsto…
“quindi io sarei promesso a…a lei?”
chiese Seto mentre si voltava verso Sara, paralizzata dallo shock.
“esattamente…ora non ci resta che aspettare il
vostro matrimonio e…”
“te lo puoi scordare!!!”-urlò
Sara-“come hai potuto organizzare questo alle mie spalle?!
Io…io ti odio!!!”riprese lei con gli occhi lucidi.
“cerca di capirmi…l’ho fatto per
te…per assicurarti un futuro…”
“certo, come no…un futuro mosso dal tuo
egoismo!”-disse cercando di asciugarsi le lacrime con la
manica-“adesso capisco il discorso tra te e mamma
l’altra sera, capisco il motivo del
trasferimento…ora capisco tutto…capisco di avere
dei genitori corrotti dal denaro!!!”
“non è stato facile per me e tua madre prendere
una decisione come questa…ma per il tuo
bene…”
“il mio bene? Il mio bene?! A me sembra che voi vi siate
occupati di più del vostro bene piuttosto del
mio!!!”rispose lei con la voce spezzata dal pianto.
“devi cercare di capir…”
“adesso basta!”-intervenne Seto-“ce la
pagherete cara per questo! In quanto a voi siete licenziati in tronco!
E adesso restituitemi mio fratello!”
“dovrai cercarlo” gli rispose tranquillamente
Lesnar.
“come?! Dove l’avete portato?!”
“è in questo edificio…a te il compito
di trovarlo.” Gli rispose Wilkinson.
“lo troverò, stanne pur certo! E poi faremo i
conti…”minacciò Seto mentre si avviava
a passo spedito verso la porta. Ancora in lacrime, Sara lo
seguì. Presero l’ascensore e giunsero a piano
terra; una volta dentro lui non riusciva a staccarle gli occhi di
dosso, vederla piangere lo faceva sentire male, gli faceva sentire
qualcosa al cuore… una volta usciti Seto iniziò a
guardarsi intorno per trovare qualche indizio che lo avesse portato a
suo fratello, mentre Sara si era appoggiata con le spalle a un muro e
continuava a piangere. Non notando nulla Seto si voltò verso
Sara.
“su, calmati adesso…”le disse.
“calmarmi?! Come posso calmarmi?! I miei mi hanno promessa a
te solo per guadagnare la tua azienda! E come se non bastasse mio padre
è pure coinvolto nel rapimento di Mokuba! Come posso
calmarmi sapendo di essere stata una loro pedina per tutti questi
anni?! Come posso calmarmi adesso che ho scoperto di avere una famiglia
corrotta dal denaro?!”rispose lei in lacrime.
Seto non aveva una risposta per quelle domande, ma non sopportava
quella vista: non poteva permettere che la sua Sara piangesse
così…doveva aiutarla a calmarsi, doveva farle
sentire che era lì non per fare la bella statuina ma per
proteggerla…e, come un lampo improvviso nel pieno
dell’estate, un pensiero gli sorse nella mente: che lui
fosse… innamorato di lei? È questo quello che
chiamano amore? Possibile che proprio lui, freddo com’era,
potesse incappare in un sentimento stupido come quello? Non trovando
altra spiegazione si convinse di questo, le si avvicinò e,
con una dolcezza mai vista, le asciugò le lacrime.
“adesso basta piangere, hai le maniche zuppe…ci
sono qui io…calmati…” le disse mentre
l’abbracciava. Sara, che non riusciva ancora a calmarsi, lo
abbracciò a sua volta. Forte. Lo abbracciò sempre
più forte. Temeva che fosse solo un miraggio quel ragazzo
che voleva aiutarla. Quel ragazzo che vede tutti i giorni, sempre con
lo sguardo freddo, sempre con quell’aria di
superiorità dipinta sul volto e quella sua fierezza che
mostra in ogni secondo, severo e dolce allo stesso tempo; quel ragazzo
che, quando la guarda con quegli occhi blu, come il mare più
limpido e profondo, la fa sentire diversa, al sicuro, una donna
nuova…un pensiero dentro di lei, mai ascoltato e sempre
ignorato, prese prepotentemente posto nella sua testa con una parola:
amore. Questa era la risposta alle strane reazioni che Seto le
provocava: l’improvviso innalzamento della temperatura,
l’improvviso imbarazzo che aveva a stargli vicino, la strana
sensazione che provò quando lo vide per la prima
volta… Non c’erano più dubbi: lei era
innamorata di quel ragazzo. Inoltre, quell’abbraccio caldo,
forte e sincero, le fece sparire come per magia la disperazione che
aveva preso il sopravvento su di lei. Adesso voleva solo restare per
sempre in quel momento, con lui…ma non poteva cancellare
quei sensi di colpa che le erano sorti scoprendo di essere la ragazza
della lettera.
“scusami…”gli disse a bassa voce.
“perché chiedi scusa?”
“adesso che so di essere io la ragazza a cui sei stato
promesso non riesco a non sentirmi in colpa: quando ci pensavi ed eri
costantemente preoccupato, triste…e, come ciliegina sulla
torta, sono anche la responsabile del rapimento di Mokuba!!! Se solo
non fossi mai nata… Ti avrei risparmiato tutto
questo…”
“non dirlo neanche per scherzo!”-urlò
Seto-“se tu non fossi mai nata io, Yugi, Joy, Tristan, Tea e
Mokuba non avremmo mai conosciuto una persona speciale come
te…una persona che sa vivere nonostante le
difficoltà, una persona su cui fare sempre
affidamento…”.
Detto questo la strinse a sé più forte e basta,
cercando di farle capire a gesti quello che non riusciva ad esprimere a
parole. Appoggiò, anche, la sua testa sopra quella di Sara:
lei sembrò capire il messaggio e appoggiò il
proprio capo sul petto di Seto (n.b. Sara è piuttosto
bassina…): sentiva i loro cuori battere
all’unisono, sentiva che anche a costo della vita avrebbe
protetto lui e quel sentimento ancora cucciolo, ma già
così adulto da non spaventarli… nella stanza
regnava un silenzio assoluto, interrotto ogni tanto da qualche rumore.
I due sentivano perfettamente i loro respiri…
Una risata proveniente da non si sa dove interruppe questo momento
magico e i ragazzi smisero di abbracciarsi.
“ma bene, così i due piccioncini si sono decisi,
finalmente!!! Ormai nulla può più ostacolarci, la
Kaiba Corporation sarà nostra!”disse Wilkinson.
“ma da dove viene questa voce?” chiese Sara.
“nell’edificio sono sparsi parecchi altoparlanti e
altrettante telecamere…probabilmente ci hanno
visti…”le rispose Seto, che sembrava aver ormai
cancellato la dolcezza e la premura di poco fa.
“esattamente. Ci avete ormai consegnato la Kaiba Corporation,
cari ragazzi. Non possiamo fare altro che accettare il vostro dono con
immensa gioia!”disse Lesnar ironicamente. Mentre parlava,
probabilmente stava dando dei colpi al microfono, visto che si sentiva
uno strano rumore.
“noi non vi doneremo un bel niente! Piuttosto restituitemi
mio fratello!” urlò Seto.
“si vede che l’amore annebbia la
mente…non ricordi? Lo devi cercare! E sappi che non ti
risulterà semplice!” disse Wilkinson. Ci fu un
altro strano rumore.
“maledizione…”disse a bassa voce il
ragazzo. Si sentì nuovamente quel suono.
“Seto, ascolta…”-gli disse a bassa voce
la ragazza-“non senti…uno strano rumore?
È da qualche minuto che si sente…”. Il
ragazzo si mise ad ascoltare e ne sentì uno.
“hai ragione…e dire che qui non
c’è nulla a contatto con altre
cose…”
“e se…e se fosse Mokuba?”
“potrebbe darsi…bisognerebbe localizzare
esattamente la provenienza del suono…”disse, poi
si mise ad urlare-“Mokuba se sei qui batti più
colpi che puoi!!!”.
Si sentì nuovamente lo stesso rumore, ma stavolta ce ne
furono molti di più di seguito.
“proviene dal muro di fronte a noi! Disse Sara mentre,
insieme a Seto correva verso la meta.
“accidenti…”disse a bassa voce Wilkinson.
“vedi qualcosa di strano?”chiese Sara.
“no…niente…”-voltò
lo sguardo verso destra-“aspetta…lì il
colore del muro non coincide…e quel buco…non ci
sono più dubbi, Mokuba è qui!”disse
convinto Seto.
“come rompiamo la parete?”
“non c’è bisogno di
romperla…basterà solo
tirare…è solo carton gesso…”
disse Seto mentre cercava un punto da cui aggrapparsi per tirare. Non
avendo altra scelta usò due dita e le fece aggrappare ai
bordi del buco, quindi iniziò a tirare. Nonostante
l’apparenza era saldato bene, e da solo non riusciva a
toglierlo, allora Sara corse in suo aiuto: si aggrappò anche
lei e iniziò a tirare. Alla fine riuscirono a togliere
quell’ostacolo e trovarono Mokuba, legato e imbavagliato. Lo
slegarono e lo tranquillizzarono.
“adesso che mio fratello è salvo devo solo farvela
pagare cara…vi sfido tutti a Duel
Monsters!!!”urlò Seto.
“avevamo previsto questa reazione…Lesnar sta
scendendo con il duel disk, pronto ad affrontarti” disse
Wilkinson.
“aspettate un attimo!”-intervenne
Sara-“non me ne starò certo con le mani in
mano…Papà ti sfido! Scendi e combatti contro di
me!”
“quando decidi una cosa nulla può farti cambiare
idea…benissimo, accetto la tua sfida e sappi che non
avrò alcuna pietà di te anche se sei mia
figlia!”
“non chiedo di meglio”rispose lei.
“perché vuoi combattere anche tu? Non è
necessario…”disse Seto.
“voglio vendicarmi di mio padre…non posso
permettere che la passi liscia…sento il fuoco dentro di me,
sento che usciremo vincitori da questo
incontro…”-e gli prese la mano-“fidati
di me…”
“mi fido ciecamente di te…”le rispose il
ragazzo.
“ah, è vero…adesso voi due state
insieme…me ne stavo dimenticando…”disse
Mokuba.
“come fai a saperlo?” chiese Sara imbarazzata.
“mentre ero lì nel muro vedevo e sentivo tutto
attraverso il buco…”-rispose il
ragazzino-“ma almeno un ‘ti amo’ potevate
dirvelo, no?”
“Mokuba adesso non è il
momento…”gli disse Seto imbarazzato.
Qualche istante dopo scesero Lesnar e Giuseppe con dei duel disk e ne
consegnarono uno per ciascun duellante. Seto, Sara, e i loro avversari
se li misero e posizionarono il dek nel porta carte.
“nel porta carte regoliamo 2000 life points a testa.
Giocheremo a coppie: io e Giuseppe contro voi due. Anche se un compagno
viene sconfitto è possibile continuare il duello. Vince la
coppia che per prima azzera i punti vita dell’avversario. Il
giro sarà il seguente: prima Sara, poi Giuseppe, dopo Seto e
io per ultimo. Ci sono obiezioni?”
“nessuna”rispose Sara.
“cominciamo!” disse Seto.
“pescate tutti cinque carte”-desse
Lesnar-“inizi tu, Sara”
“aspettate, ho una proposta da farvi per rendere la partita
più interessante…”-intervenne
Wilkinson-“dall’esito del duello
dipenderà il futuro della Kaiba Corporation. Se la coppia
Sara-Seto vince, l’accordo preso nel passato è
annullato; ma se, come è ovvio, è la coppia
Giuseppe-Lesnar a vincere, voi farete esattamente come scritto
nell’accordo. Allora, accettate la sfida?”
“certo, tanto è ovvio che saremo noi a
vincere!” disse Seto sicuro di sé.
“perfetto. Cominciate pure, che il duello del destino abbia
inizio!!!”disse infine Wilkinson.
“tocca a me iniziare!” -disse Sara mentre pescava
una carta-“metto sul terreno due carte coperte e gioco un
mostro coperto in difesa. E con questo il mio turno è
concluso. Tocca a te papà”.
“gioco ‘sirena lanciatrice di frecce’
(att1400/dif 1500) in posizione di difesa e qui concludo il mio
turno”
“adesso è il mio turno”-disse Seto
mentre pescava una carta-“metto due carte coperte sul terreno
e gioco ‘drago lancia’ (att 1900/ dif 0) in
posizione offensiva e attacco la sirena. Concludo qui il mio
turno”.
“tocca a me”-“disse Lesnar mentre pescava
una carta-“io gioco ‘re macchina’ (att
2200/ dif 1800) in attacco e disintegro il tuo draghetto,
all’attacco!”
“hai attivato la carta trappola ‘filo
invisibile’ con cui il tuo mostro viene distrutto”
“ma grazie al potere speciale del mio mostro, che si attiva
solo quando viene distrutto, non posso essere attaccato nel prossimo
turno. Ora tocca alla ragazza” disse Lesnar.
“pesco una carta e metto in campo in attacco
‘cucciolo di drago’ (att 1200/ dif 700), sposto il
mostro coperto in attacco e fondo i due mostri per creare
‘mille draghi’ (att 2400/ dif 2000). Poi svelo una
delle mie carte coperte, la carta magia ‘montagna’
così il mio mostro e quello di Seto vengono potenziati di
500 punti. Qui concludo il mio turno aggiungendo una carta
coperta”.
“tocca a me”-disse Giuseppe mentre pescava una
carta-“metto sul terreno due carte coperte e gioco
‘tartaruga bianca dai 30000 anni’ (att 1200/ dif
2100) in difesa. Concludo qui il mio turno”
“perfetto, tocca a me. Grazie alla carta magia di Sara il mio
drago viene potenziato. Non lo mando in attacco e, anzi, aggiungo un
mostro coperto in difesa. Tocca a te, Lesnar”
“preparatevi a perdere un bel po’ di life points,
ragazzini…”-disse Lesnar dopo aver visto la carta
appena pescata-“attivo questa carta magia,
‘ookazi’ con cui vi tolgo 1000 life points a testa
rinunciando a 200 dei miei. Poi evoco l’intervento del
‘mago nero’e distruggo definitivamente il
‘drago lancia’ di Seto. E con questo il mio turno
è concluso.”
“ok, adesso tocca a me. Pesco una carta”-disse
Sara-”metto in campo ‘drago tuono
bicefalo’(att 2800/ dif 2100) potenziato da
‘montagna’, e attacco la testuggine.”
“spiacente, ma hai attivato la carta trappola
‘forza riflessa’: l’attacco viene
indirizzato ad uno dei tuoi mostri, e io scelgo il tuo draghetto.
Così perdi 400 life points”
“accidenti…concludo qui il mio turno”
“ora continuo io…pesco due carte e gioco
‘garvas’ (att 2000/ dif 1700) in attacco e passo la
mano”
“adesso vediamo di farvi calare un po’ di life
points…”-disse sicuro Seto mentre guardava la
carta appena pescata-“evoco l’intervento di
‘drago bianco occhi blu’(att 3000/ dif 2500) in
attacco e polverizzo il ‘mago nero’. Poi gioco il
‘genio della lampada la-din’ (att 1800/ dif 1000)
in attacco e concludo il turno aggiungendo una carta coperta. A te la
mossa. Lesnar.”
“gioco la carta magia ‘buco oscuro’ed
elimino tutte le carte presenti sul terreno di gioco. Poi invoco
‘curibow’ (att 300/ dif 200) in attacco e scateno
la carta ‘proliferazione’ che fa moltiplicare i
mostri con meno di 500 punti d’attacco coprendo,
così, i miei life points. Giocando in coppia sono coperti
anche i punti del mio compagno.” Concludo qui il mio
turno”.
“dì pure addio alle tue copie di
‘curibow’…gioco la carta
‘annulla carta magia’ così il tuo mostro
non può più duplicarsi, poi evoco
‘drago nero occhi rossi’ (att 2400/ dif 2000) che
viene potenziato e aggiungo una carta coperta sul terreno. Tocca a te
papà”
“gioco ‘falena gigante’ (att 2600/ dif
2500) e questa carta equipaggiamento che aumenta di 900
l’attacco e la difesa del mio mostro, quindi attacco il tuo
drago. In più gioco ‘anima del puro’,
che mi permette di recuperare 800 life points. Ormai ti restano solo
100 life points…arrenditi”disse Giuseppe.
“te lo puoi scordare…finché
avrò dei punti
resisterò…”rispose lei leggermente
provata.
“ben detto, Sara…adesso pesco due carte e metto in
difesa ‘saggi l’oscuro’ (att 600/ dif
1500) e una carta coperta sul terreno. Finisce qui il mio
turno” disse Seto.
“ormai si intravede la fine del duello
ragazzi…gioco ‘zoa’ (att 2600/ dif 2100)
in attacco e elimino il mostro di Seto”
“lo sapevo che avresti attaccato, Lesnar…infatti
distruggendo il mio mostro hai attivato
’schiacciatutto’: i tuoi mostri con più
di 1500 punti d’attacco vengono distrutti!”
“maledizione…concludo qui il mio
turno…”
“tocca a me!”-disse decisa Sara-“prima di
tutto attivo ‘raigeki’, un fulmine che distrugge
tutte le carte mostro che gli avversari hanno in campo e poi gioco
‘pegaso alfiamma’ (att 2250/ dif 1800) rivelando la
carta coperta ‘luna mistica’, che potenzia di 500
punti i mostri di tipo bestia. E adesso metto fuori gioco te, Lesnar!
Addio!” disse la ragazza, facendo scendere a zero i punti
vita dell’avversario.
“accidenti…sconfitto da una
mocciosa…Giuseppe è tutto nelle tue
mani…”
“conta su di me…adesso attivo ‘buco
oscuro’e poi metto in campo ‘gaia il
cavaliere’…mi dispiace, figliola, ma te la sei
cercata!” così Giuseppe mandò il suo
mostro all’attacco e Sara perse i suoi ultimi 100 life points.
“no, Sara!!!” urlò Seto, vedendo che il
colpo era talmente forte da scaraventarla quasi fino al muro.
“stò…stò
bene…Seto la mia vendetta adesso è nelle tue
mani! Sconfiggilo anche per me!” disse arrabbiata Sara:
battuta da quel padre che l’aveva ingannata per tutti questi
anni, che aveva usato la vita della sua unica figlia solo per
arricchirsi…
“lo batterò soprattutto per te, stanne
certa” -le rispose il ragazzo-“adesso è
il mio turno, pesco due carte…”
“inutile, quale che sia la carta…non puoi
vincere!”
“sicuro? A me il ‘drago bianco occhi
blu’(att 3000/ dif 2500)!”
“non è possibile! L’aveva aspirato il
‘buco oscuro’!”
“mi deludi papà…dopo quanto te ne ho
parlato…dovresti sapere che Seto ha ben tre draghi bianchi
nel suo mazzo!” disse Sara mentre si avvicinava al ragazzo.
“con l’attacco del mio drago il tuo mostro
è distrutto. Tocca a te”
“pesco due carte…ne metto una in difesa e una
coperta…”
“ed ora concludiamo il duello: punto tutto sulla carta che
sto per estrarre!”-disse il ragazzo. Pescò una
carta e disse soddisfatto-” metto una carta coperta ed evoco
il secondo ‘drago bianco occhi blu’ in attacco.
Attacco collettivo dei miei mostri!”
“troppo precipitoso…hai attivato la carta trappola
‘distesa di rovine’, che distruggerà i
tuoi draghi!”
“non ne sarei tanto sicuro… la carta
‘restituzione della trappola’ è stata
attivata!”
“cosa?! Mi hai imbrogliato, maledetto ragazzino!!!”
disse Giuseppe mentre i suoi life points sul porta carte scendevano a
zero.
“io non ho imbrogliato proprio
nessuno…semplicemente tu sei troppo scarso per
me…e adesso che abbiamo vinto l’accordo
è saltato!”
“maledizione…”disse Wilkinson, che aveva
seguito il duello dall’ufficio di Seto.
“hai vinto, fratellone!!!” gli disse Mokuba mentre
gli saltava in braccio.
“grazie per avermi vendicata, ti sono
debitrice…” gli disse Sara.
“tu mi hai aiutato a trovare Mokuba e a battere quei
due…dovevo pur sdebitarmi…”
“ok, come vuoi…”
“adesso usciamo di qui, la polizia arriverà tra
poco” disse Mokuba.
“la polizia? Quando l’hai chiamata?”
domandò Sara al ragazzino.
“prima del duello Seto mi ha passato il suo cellulare e
mentre stavate duellando ho telefonato”.
“si sentono le sirene…forza,
usciamo…”propose Seto.
Poco più tardi gli agenti arrestarono tutti i colpevoli e li
caricarono sulle volanti, che ripartirono velocemente. Sara, Mokuba e
Seto seguirono tutta la scena, poi, una volta partite le volanti, si
misero in cammino, senza una meta specifica.
“finalmente è tutto
finito…”sospirò Sara.
“siete stati grandissimi in duello!” disse Mokuba.
“grandissima una roba…mi hanno
sconfitta!” ribatté Sara.
“non importa, mentre duellavi avevi lo stesso sguardo di
Seto! Non ci hai fatto caso?” le chiese Mokuba.
“sinceramente no…ero troppo concentrata sul
duello…”
“non importa, fatto stà che abbiamo
vinto…” intervenne Seto.
Sara lo guardò, sorrise e annuì col capo. Ma
qualcosa la preoccupava.
“adesso chissà cosa ne sarà di me e di
mia madre…chissà cosa
faremo…” disse lei.
“non pensarci adesso…lascia a dopo questi
problemi…”disse Seto.
“ma io…ho paura che mia madre decida di tornare in
Italia! Sarebbe capace di partire da un momento
all’altro…e a me toccherebbe
seguirla…”
“non puoi andartene!!!” inveì Mokuba.
“non pensarlo nemmeno!!! Se tu te ne andassi
io…io…io sono certo che impazzirei!!!”
inveì Seto.
“anche io andrei fuori di testa…spero solo che mia
madre non decida questo…anche perché io non me ne
voglio andare da qui…”disse lei guardando verso il
basso.
“io ho un’idea! Potreste venire ad abitare da noi!
Abbiamo una casa enorme e delle donne in casa ci vorrebbero! Vero,
Seto?” disse Mokuba.
“ehi, non è una cattiva idea…potreste
davvero vivere con noi” disse Seto.
“Dio, sarebbe stupendo…fosse per me avrei
già fatto le valigie…purtroppo la decisione non
spetta a me ma a mia madre…e poi non vorremmo esservi di
disturbo…”
“Sara…”-le disse Seto fermatosi mentre
le prendeva le mani-“qualunque cosa deciderà tua
madre io farò di tutto per non
perderti…”
“grazie…”gli rispose mentre lo
abbracciava.
“ecco che adesso i piccioncini non si staccano
più…io vado avanti, almeno vi lascio da
soli!” disse ironicamente Mokuba mentre velocizzava il passo.
“troveremo una soluzione, qualunque cosa
accada…” le sussurrò Seto
accarezzandole i capelli mentre riprendevano a camminare.
“sei un bravo studente, un’atleta straordinario,
una Leggenda del Duel Monsters, un grande affarista e un fratello
straordinario…”-disse ironicamente
Sara-“ma c’è qualcosa che non sai
fare?”
“una di sicuro
c’è…” rispose fermandosi
mentre le accarezzava le guance. Poi le appoggiò entrambe le
mani sulle guance mentre lei gli metteva le braccia intorno al collo
alzandosi sulle punte dei piedi: si guardarono negli occhi per qualche
istante e poi avvicinarono i loro volti fino ad unire le loro labbra in
un tenero e caldo bacio. Iniziò a soffiare un pochino di
vento che fece muovere gli alberi lì intorno e i loro
capelli. Anche il lungo smanicato di Seto, sotto l’azione
dell’aria, sembrava voler stringere a sé la
ragazza…
“scusate se vi interrompo…”-disse Mokuba
sbucato fuori da un cespuglio-“siamo arrivati allo stradone
principale…”. I due, imbarazzatissimi, smisero di
baciarsi e raggiunsero il ragazzino.
“allora da oggi in poi sarò anche il tuo
fratellino?” chiese Mokuba a Sara, che si voltò
verso Seto.
“direi proprio di sì…”rispose
infine, accarezzandolo in testa.
“visto che le mie idee sono sempre geniali? Così
adesso Seto è contento e tu hai un fratellino! Sono proprio
un genio!” disse orgoglioso il ragazzino.
“pensala come vuoi, fratellino…”-rispose
Seto-“ ma adesso andiamo sullo stradone
principale… gli insetti qui intorno mi stanno facendo
saltare i nervi…”
“andiamo!” disse Sara ridendo.
I tre camminarono e, senza rendersene conto, arrivarono davanti alla
casa della ragazza, che si fermò, presa dai suoi pensieri.
Seto lo notò e la rassicurò:
“ci penseremo domani, ok? Stasera pensiamo solo a distrarci e
a stare insieme…”, poi le baciò la
fronte.
“hai ragione…”-disse mentre lo guardava
nei suoi occhi blu-“adesso dove andiamo?”
“andiamo al parco! Si dice che di sera sembri quasi
magico!”propose Mokuba.
“per me va bene…forza, andiamo!” disse
Sara mentre, mano nella mano con il ragazzo che amava, andava incontro
al destino, verso una nuova vita, accanto a colui che amava e con cui
avrebbe voluto rimanere per l’eternità.
Fine.
Piccole precisazioni dell’autrice:
1) la ragazza del racconto NON sono io!
Le ho solo dato il mio nome, la mia bassezza, la mia età e i
miei capelli!
2) Chiedo scusa a mio padre per avergli
fatto fare la parte del cattivo: lui è una bravissima
persona! Tvtb papy!
3) Chiedo scusa se ho storpiato il nome
di qualche carta, il valore d’attacco o di difesa di qualche
mostro…purtroppo, l’ho ritenuto necessario per
poterli inserire perfettamente nella storia…
4) Spero che la mia storia vi sia
piaciuta! Ci ho messo tutta la mia anima per scriverla! Se trovate
eventuali errori grammaticali abbiate pietà di
me… grazie per aver dedicato un po’ del vostro
tempo per leggerla e, invece, scusatemi se vi ho annoiati con le solite
“storielle d’amore che finiscono sempre
bene”.