Shadow doveva ammettere che non era esattamente nel suo stile: stare seduto su una poltrona a leggere un libro, ma, almeno finchè fosse stato lasciato in pace e in silenzio, non avrebbe avuto troppo di che lamentarsi.

-Ehy, Shadow.-

Faker?! Come era entrato in casa sua? Questa domanda non sfiorò nemmeno per un istante la mente del riccio rosso e nero, era ormai abituato alle intrusioni della sua controparte; si premurò, anzi, di rispondere subito al riccio blu, così da sbarazzarsene in fretta.

-Che c’è?-

-Yo, Shadow.-

Shadow sollevò il sopracciglio quando sentì chiamare di nuovo. Lo stava prendendo in giro?

-Che c’è?- e stavolta nella sua voce c’era un pizzico di nervosismo.

-Alla grande, Shadow.-

A quel punto non ne potè più, voleva solo leggere in santa pace, ma quel faker voleva rovinargli la giornata.

Tirò fuori la pistola e si voltò.

-CHE CAZZO VUOI?-

Spalancò gli occhi per ciò che vide: Sonic era voltato verso il muro e chiacchierava con… la sua ombra.

-Ti trovo bene, mia cara “Shadow”.- fece Sonic, lanciando alla sua proiezione un gesto d’intesa.

Shadow non sapeva proprio cosa dire, decise che non c’era bisogno di parole.

Caricò la pistola, poi prese bene la mira.