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Autore: SidV    24/02/2014    0 recensioni
A otto anni l’ho conosciuta. E lei si è completamente attaccata a mio fratello. A tredici anni l’ho baciata, ed ero incazzato nero. Non ci siamo quasi parlati per più un anno. A quindici anni le ho spezzato il cuore. Per i tre anni successivi ci vedevamo raramente e, quando succedeva lei mi trattava come uno passato di lì per caso. Già... neanche avessi speso quegli anni montandomi tutto quello che mi passava vicino. A diciotto anni abbiamo fatto l’amore. Poi lei ha pianto. E mi ha mollato. A ventun anni sono completamente fuori controllo. E mi manca come l’aria che respiro.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tom ed Erin stanno insieme. E questo è ormai un dato di fatto.
Io ed Andi, da quando si sono decisi ad essere effettivamente del tutto sinceri uno con l’altra riguardo i loro sentimenti, facciamo a gara per prendercene il merito. Perchè solo una cosa ci è chiara, al momento: se fosse stato solo per loro due, saremmo ancora punto e d’accapo.
Riassumendo:
Io ho dalla mia il fatto che Erin si è avvicinata a Tom in quanto mia prima amica e la mia ormai “famosa” idea dell’improvvisata al concerto.
Andi punta tutto invece su anni di terapia che ha dovuto fare ad entrambi, un pugno a Tom e un paio di minacce di rubargli la donna. Inoltre conclude sempre che, a conti fatti, non gliene frega niente e che non capisce perchè ancora ci frequenta. Torna comunque all’attacco ogni paio di mesi, Andi è uno che adora vincere anche se, sostiene, combattere contro me e gli altri è troppo facile, a conti fatti abbiamo sempre torto.
Siamo d’accordo comunque entrambi solo su una cosa: quei due, insieme, sono davvero una coppia di imbecilli.
Passano da sembrare due erotomani, al non parlarsi per arrivare a sembrare un duo comico ad intervalli settimanali. La cosa la reputo un po’ inquietante, ma ho smesso di cercare di stagli dietro. Alla fin fine sembra sia io quello dei tre ad avere una discreta sanità mentale, nonostante quel che si dice in giro.
In questi quattro anni ci sono state un paio di occasioni che li comprendono che non riuscirò mai a dimenticare e che mi diverto ancora a raccontare a chiunque per prenderli in giro.
Come quella volta che Tom ed Erin invitarono a cena il padre di lei. Fu un idea di mio fratello, che mi blaterò qualcosa riguardo al fare le cose fatte bene. è molto più all’antica di quanto sembri per certe cose. Comunque, non che noi l’avessimo mai visto più di tanto, ma non ricordavo affatto fosse tanto grosso. Non intento grasso, ma proprio imponente. Tipo armadio a due ante. Tipo... una folla, ma in una sola persona. Quando Tom si trovò davanti quell’omone di più di due metri e almeno cento chili di muscoli e una faccia tra il serial killer e il sociopatico-cronico pensò in ordine due cose.
- io me la filo. E come ha fatto questo “coso” a fare una figlia come Erin?
La cena andò alla fine piuttosto bene, si raccontarono un paio di cose riguardo al nostro stile di vita come band, dell’ultima mostra fotografica di Erin e dell’appartamento che avevano intenzione di prendere insieme. Lui parve anche d’accordo su tutto, dicendo che erano grandi abbastanza per prendere certe decisioni e che per lui l’importante era solo che la sua bambina fosse felice. Davvero un tenerone, pare. Meno simpatico e amichevole si dimostrò quando, di punto in bianco, disse:
- gradirei comunque smettere di leggere di vuoi due che vi accoppiate in luoghi pubblici.
Tom praticamente si strozzò con la birra che stava bevendo, ma fortunatamente intervenne Erin alzando le spalle, al suo solito, e dicendo che al mondo tutti fanno sesso, anche gli animali, quindi lei non ci vedeva niente di così imbarazzante.
Ha davvero la solidità emotiva di un blocco di cemento.
L’anno prima, invece, ci prendemmo tutti una bella e meritata vacanza, una che io e mio fratello progettavamo di rifare da mesi. Alle Maldive, come quando avevamo diciotto anni e David ci aveva lasciati lì mentre lui si occupava di tutte le faccende burocratiche riguardo alla pubblicità e la stampa del nostro nuovo album, per evitare che noi facessimo solo casini. Quell’anno si auto-invitarono pure Georg e Gustav con le loro rispettive fidanzate di quel tempo, Tom ovviamente portò Erin e io... beh, io portai Andreas. Ed eviterei di commentare oltre questa cosa, perchè non è di alcuna utilità al mio racconto ed è pure un po’ deprimente.
Comunque... Erin in bikini è qualcosa tra il santo e il completamente porco che ci fece andare tutti fuori di testa. Andi si strozzò con il suo drink senza la minima dignità e perfino Gustav abbandonò per un paio di secondi il suo panino super farcito per rimanere a bocca spalancata.
- Tom, ho fatto ufficialmente una gran stronzata a lasciarla a te. Davvero, è quasi più bella di me! Quasi quasi la rivoglio indietro...
Neanche a dirlo, il mio caro gemellino non la prese per niente bene e praticamente si chiuse con lei nella loro camera per un paio di giorni, blaterando che non ci si deve fidare delle bestie affamate lasciate libere. Buffo detto da Tom, considerando che solitamente quello dell’allupato è il suo ruolo...
Riemersero quando Erin decise che si era comportato abbastanza da moccioso geloso e che aveva assolutamente bisogno di prendere un po’ di sole. Neanche a dirlo, si scottò il giorno stesso e Tom colse l’occasione per farla andare in giro coperta da un gigantesco pareo floreale per il resto della vacanza. Gran perdita per il paesaggio, devo ammettere.
Di quella vacanza mi rimangono dei bei momenti impressi nella memoria, a parte ovviamente le cosce di marmo della mia amica e il fatto che Georg era stato mollato per un barista cubano rosso di capelli di punto in bianco causando in noi l’ilarità generale.... ma non fatecene una colpa, non siamo mai stati un gruppo di persone molto sensibili. Quella notte però decise che solo una gran quantità di alcolici potevano sistemare il suo povero cuore martoriato, testuali parole, e quindi ci prendemmo un gran sbronza generale. La persona più divertente ubriaca si rivelò essere Erin, anche se prima di mandarla completamente fuori controllo alcuni di noi, ovviamente il sottoscritto in primis, rischiarono il coma etilico. Erin beve come una spugna... Tom la scusò dicendo che è per un quarto russa, anche se non è per niente vero. Capimmo di avercela fatta quando si mise a cantare a squarciagola “Untouched” delle Veronicas in piedi a bordo piscina, prima di caderci dentro e trascinare con lei il degno compagno, intento a sollevarle il vestito per non dico neanche fare cosa. La ragazza di Gustav, l’unica astemia del gruppo povera donna, dovette chiamare un bagnino a tirarli furori prima che si annegassero a vicenda, forse cercando di copulare o di picchiarsi. Io li avrei anche aiutati, ma ero occupato a svuotare il mio stomaco addosso ad una palma.
Voglio concludere il mio racconto con quello che, a mio parere, rimane e rimarrà per sempre l’aneddoto più ridicolo di loro due insieme. è successo solo un paio di settimane fa, mentre eravamo tutti riuniti davanti alla stampa per comunicare che avremmo a breve cominciato ad incidere un nuovo disco. C’erano parecchi giornalisti e, come sempre, io avevo preso il monopolio del microfono, stranamente senza neanche il supporto idiota di mio fratello, occupato a guardare nel vuoto per un motivo che ignoravo. Non male, infondo sono comunque il minore dei mali a pararle in pubblico, lo sostiene pure David e lui mi odia. Avevo ricevuto dall’inizio della conferenza solo un pallido aiuto da Gustav, che aveva blaterato qualcosa riguardo l’introduzione di nuove sonorità da parte sua, ma non parlando assolutamente del fatto che sono bello da morire nè del mio nuovo taglio di capelli, quindi poteva benissimo anche evitare di dare il suo intervento.
Porto i capelli biondissimi e lunghi fini alle spalle ora, se qualcuno se lo stesse domandando. Tom li ha anche lui lunghi, anche se quasi sempre raccolti, e ha li lascia liberi da treccine o rasta, segno che forse è maturato. Non è più biondo cenere ma castano scuro ormai, segno questo invece che sta invecchiando. Lui, non io. Io ho fatto un patto con il diavolo.
Stavo comunque dicendo, lasciando da parte per un attimo la faccenda estetica, che stavo rispondendo da solo alla valanga di domande dei giornalisti quando uno si decise a farne finalmente una anche a Tom. Non ricordo di preciso cosa, credo qualcosa riguardo al fatto che sapeva avesse imparato molto bene a suonare il pianoforte e si chiedeva se desiderasse inserirlo di più nel nuovo disco. Non è molto importante cosa comunque, perchè la risposta di mio fratello fu come al solito: non coerente, spropositata e assolutamente fuori luogo.
- io ed Erin siamo incinti.
Il giornalista, stoico, riuscì a commentare anche con un dignitosissimo - come, scusi? - mentre da parte nostra la reazione fu molto più plateale. Georg cadde dalla sedia, Gustav si accasciò sul tavolo allo stremo delle forze per tollerarci ancora, David dietro le quinte ebbe credo il suo terzo infarto, Andi tra la folla si drizzò in piedi urlacchiando come una vacca in calore ed io... io cercai lo sguardo di Erin infondo alla sala e, solo quando lei alzò le spalle con il solito sguardo impassibile come se fosse tutto normale lanciare una bomba del genere in un momento come questo, ebbi una specie di attacco di panico gracchiando che ero troppo giovane per cambiare pannolini. Mi ripresi solo quando Tom mi disse che non lo avrei dovuto affatto fare io, al massimo Andi, e allora mi lanciai addosso a mio fratello abbracciandolo stretto. Poi feci lo stesso anche con Erin... e insieme a lei strinsi forte anche le due piccole creaturine che le stavano crescendo dentro.
Gemelle. Anche loro.
Forse la storia si ripeterà.
Forse si, forse no.
Importa?


fine.



 
  
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