Ryo, tu non te ne sei mai andato via. Me lo ricordano spesso tante piccole cose, ed ogni giorno, ho la certezza che tu sei ancora qui, accanto a me, a sussurrarmi qualcosa di stupido e senza senso per farmi ridere.

L’ultima volta che mi hai detto “ti amo”, è stato un mese prima che tu mi lasciassi. Ricordo ancora quella sera, quando decidemmo di restare a casa a guardare un film dell’orrore, piuttosto che uscire con i nostri migliori amici.

Troppo pigri per alzarci da quel divano troppo scomodo, che tu amavi tanto per i suoi tanti difetti, e che spesso paragonavi a me.

“Taka, tu sei come questo divano. Bello, con tanti difetti e scomodo. Ma io vi amo per quello che siete, e non vi cambierei per nessuna ragione al mondo. A tutti piacciono i divani belli, comodi e confortevoli, no? Tutti amano e apprezzano quelli, e nessuno vorrebbe mai avere un divano brutto, scomodo e per nulla confortevole, giusto? Bè, meglio per me. Sei solo mio, e ho l’onore di averti tutto per me. E poi tu a differenza di questo divano, non sei brutto, Taka. Anzi, sei l’uomo più bello che io abbia mai visto in tutta la mia vita.”

Amavo quando facevi questi paragoni un po’ strani. Amavo anch’io ogni lato di te, ma quel divano… Lo odiavo, sì. Mi lamentavo sempre perché volevo cambiarlo, ma tu ogni volta mi facevi quel discorso, ed io capii.

Capii che non avrei mai incontrato e amato un’altra persona come te, Ryo.

L’ho sempre saputo, ma l’ho capito davvero quando ti ho visto fermo, immobile, in quella bara di legno. Avevi un’espressione felice dipinta sul volto, Ryo.
I fiori che adornavano la stanza e la bara in cui giacevi, sembravano appassire pian piano, a contatto della tua bellezza.

Più ti guardavo, e più la ferita che si stava facendo spazio nel mio cuore, si allargava. Scavava sempre più a fondo, e al momento della tua sepoltura, credevo di non avercelo più.

Non sono più tornato al cimitero, dopo il tuo funerale.

O almeno, fino ad oggi. Ho trovato il coraggio di venire a farti visita, e ho in mano un bellissimo mazzo di rose bianche per te, Ryo.
Bianche come il tuo viso quel giorno, bianche come il latte che aggiungo ogni pomeriggio nel thè. Bianche come il nostro amore puro e trasparente. Bianche come il tuo splendido sorriso.

Cammino a passo lento, ma sereno, verso la tua tomba. La ferita della tua scomparsa è ancora fresca, ma ho trovato quel minimo di forza per andare avanti.

“Sai Ryo, il mio cuore è ancora al suo posto e batte ancora per la persona che non smetterò mai di amare. Batte ancora per te. Sono vivo solo grazie al nostro amore, e Ryo, devi sapere, ovunque tu sia, che continuerò ad amarti alla follia come al primo giorno in cui timidamente, ci confessammo. Ti amo Ryo. Non ho mai smesso di farlo. E continuerò ad amarti fino alla fine dei miei giorni.”
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Ciao a tutti *w*! Come state? Spero bene :D. Io sono un po’ emozionata. Questa è la prima one-shot che pubblico e sono agitata. So che non è una one-shot allegra, anzi, è deprimente ma, mi ha fatto bene scriverla. Mi sono liberata in un certo senso, da tutte le cose negative che mi fanno star male quotidianamente. E nulla. Spero di ricevere qualche opinione ^w^. In questa one-shot ho omesso molte cose che ho ritenuto “inutili", quindi scusatemi se non si capiscono bene le emozioni che prova il nano ç.ç. Spero che non sia banale o__o. Scusate gli errori, se ce ne sono.
Io smetto di rompere, vi mando un abbraccio e grazie mille per tutto.
Vi voglio bene <3.
Sbenny