Storie originali > Commedia
Segui la storia  |      
Autore: Jake Joke    24/02/2014    2 recensioni
Ognuno in classe ne ha uno.
Ognuno lo conosce.
Magari non lo sopporti.
Magari sei tu quello della tua classe.
Il Buffone vive e respira in ogni contesto sociale, in ogni ecosistema, ma il posto in cui il suo ego cresce in modo smisurato è di sicuro la scuola.
In questa serie ad episodi, verrà presentato il sistema scolastico visto dagli occhi del Buffone della classe.
Jake Jackson racconta i suoi problemi, le sue vittorie, le sue vicissitudini, mettendo a nudo la sua psicologia complessa da aspirante (ma fallito) comico.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Essere il Buffone della classe non è facile.
Parliamoci chiaro.
Sì, ok, c'è la popolarità, ci sono tutte quelle persone che ti stanno intorno, tutta quella gente che ti saluta. Ma nessuno parla delle altre cose. Ci sono responsabilità da tenere, problemi, può essere altamente pericoloso.
Certo, "dipenderà tutto dalle tue azioni", direte voi. Dipende tutto da come ti giochi la cosa. Ma come fai a ragionare lucidamente con l'euforia che hai addosso? Quando fai una battuta ad alta voce, i tuoi compagni ridono, tu sei lì in mezzo a tutti, compiaciuto. E ti gasi. Dentro di te cresce l'ego, piano piano ti trasformi da agnellino a leone. 
Pensi di poter fare tutto, di porti sopra gli altri e di sentirti superiore. 
Per un paio di risate.
Pensi di essere abbastanza simpatico da chiedere alla figa della classe di uscire. 
Per un paio di barzellette. 
Pensi di avere il diritto di affrontare la tua prof.
Per due pensieri che hai detto a voce alta.
Che poi io manco lo avrei fatto il buffone, se avessi saputo cosa comportava. Non è che hai scelta, purtroppo. A seconda di quello che sei ti scegli il ruolo all'interno della classe. Nella Gerarchia Sociale Scolastica. Se nasci rotondo non puoi morire quadrato, anzi, non puoi neanche vivere quadrato. 

Ed io che ci devo fare se sono nato simpatico? No, è vero, forse non ci sono proprio nato così, lo sono diventato. Sarà stato per quelle maledette sitcom americane con le risate in sottofondo. Da piccolo i miei mi attaccavano allo schermo della tv ed io assorbivo la marea di cagate che usciva dal Comedy Channel.
Nah, che dico, l'umorismo da sitcom non si impara da così piccoli. forse sarà stato per via di quei cartoni animati da bambini spastici. Com'è che si chiamavano? Ah sì, "slapstick cartoons" o una cosa del genere. Di quelli con le torte in faccia e le incudini in testa, per dire. Un umorismo che ho sempre trovato sadico, a dir la verità. Io non sono così sadico. Un pochettino, forse.
Beh, insomma, che ci posso fare io se fin da piccolo facevo il buffone? Non è mia la colpa del mio bisogno di attenzioni, ma dei miei genitori. Dovevano educarmi a stare zitto fin da piccino. Del tipo: 
"Se fai una battuta in chiesa ti arriva un ceffone"
"Qual è il colmo per Gesù?"
SBEM
 E poi avrei voluto vedere cosa sarei diventato oggi.
Invece no. Loro ridevano. 
Ci mettevano un po' per capire la battuta sull'ultima cena, e anzichè benedirmi con le manate si mettevano a ridere, trascinandomi fuori dalla chiesa.
Grazie, Mamma e Papà. 
Magari ora non sarei l'egocentrico che sono. 
O magari sarei diventato un Papa divertente e la chiesa invece delle messe ogni domenica avrebbe organizzato cabarèt. 

Si parlava di Gerarchia Sociale Scolastica, giusto? Chiamiamola "GSS" per ora, che fa figo e sembra quasi un'associazione no profit o un movimento populista di quelli simpatici.
Dunque, probabilmente quello che sto per dire non avrà nulla di originale e lo avrete già sentito da un'altra parte, ma io dovrò pur iniziare da qualcosa, no?
Io (e non solo io) mi immagino la GSS come un'enorme schema piramidale, al cui suo interno sono disposte le varie tipologie sociali a cui ogni studente appartiene. Dal basso verso l'alto, ogni tipologia ha sempre più "affermazione pubblica". Ogni classe infatti non è un semplice ammasso di adolescenti, ma un profondo e complesso ecosistema dove ognuno ha un ruolo e dove ognuno interagisce con l'altro.
Pensateci: come si fanno a stipare in media 20/25 ragazzi e ragazze nella stessa stanza per anni e anni di convivenza, e aspettarsi che non succeda niente di interessante? Le classi dovrebbero essere utilizzate come oggetto di studio nei laboratori! Si creano legami, amicizie, amori, ma soprattutto anche odio e litigi. 
La parte più interessante, probabilmente.

Vi risparmierò la solita tiritera sulle tipologie: ci sono i nerd, i fiki con la k, le gnocche, e bla bla bla. Cerchiamo di non far diventare questo racconto uno show per ragazzine in onda al pomeriggio, ok? Arriviamo al punto, in un punto non ben precisato della GSS c'è lui: il Buffone. 
Altresì noto come: Clown. 
Vedi anche: Satiro.
Sinonimo: Giullare.
Un personaggio che, nei casi più gravi, baserà la sua unica esistenza all'interno dell'ecosistema nel divertire coloro che gli stanno intorno. Bella merda.
Perchè fa questo, il Buffone? Perchè dedica il prezioso tempo da scolaro a dire/fare soltanto stupidaggini per compiacere persone di cui molto probabilmente si scorderà dopo un po' di anni?
Egocentrismo, come già detto, Istrionismo, Manie di Grandezza, tutti disturbi che si accumulano sul groppone per via del carattere di cacca che si ritrovano. 
Lo fanno per l'accettazione sociale, la voglia di sentirsi importanti, per quei piccoli ed effimeri momenti in cui tutti gli sguardi sono puntati su di loro. 
Ci sono i dipendenti da alcool, droghe, sesso, e poi quelli da protagonismo. Anche loro hanno un cuore, poracci. 
Forse è anche il motivo per cui sto scriven- ehm, cioè, raccontando questo racconto: voglio che il mio lavoro sia riconosciuto, che la mia proprietà intellettuale sia ripagata.

Il Buffone non è sempre uguale in tutti gli ambiti. Ci sono varie categorie di Buffone, ognuna è differenziata da piccole ma fondamentali differenze.
Il Satiro, per esempio, è quello che se la ride durante i litigi e fa battutine cattive e pungenti nei momenti poco opportuni.
Il Clown è molto più movimentato, spesso fa il coglione in giro per la classe, sui banchi, sulle sedie. (ndr: è quello che si fa più male, chissà perché).
Il Giullare, invece di cercare di compiacere tutta la classe, si concentra sul tipico "Maschio Alpha" o sugli elementi più importanti dell'ambiente, in un misero tentativo di pulizia rettale con conseguente carezza sulla testa. Magari si rimorchia, chissà.
Qualunque sia il tipo a cui appartenga, il Buffone si ritroverà irrimediabilmente ad affrontare sì glorie, ma anche parecchi problemi.
O almeno questa è più o meno la mia storia.
Mi chiamo Jake Jackson.
Frequento la Terza Liceo alla St. John High School.
E, ahimè, sono un dannato Buffone. 



Sì, i nomi sono americani perchè ci sono cresciuto sul serio con le sitcom americane. In beffa agli stereotipi.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Jake Joke