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Autore: este    24/02/2014    5 recensioni
Dalla storia:
«Darren si sistema meglio nell’incavo del collo di Chris, fissando un punto imprecisato davanti a sé.
"E’ stato bellissimo vero?", domanda all’improvviso, con una vocina che non sembra la sua.
"Bellissimo", lo rassicura Chris [...].
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Sa che forse quella è l’ultima volta che si troveranno così vicini. In un mondo solo loro, fatto di qualcosa che non hanno mai capito fino in fondo. Ma che hanno vissuto, al massimo, per tutto il tempo che hanno avuto. Deve essere sincero con il ragazzo con il sole negli occhi, almeno stavolta.»
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Buona! Ok ragazzi, abbiamo finito.”

Ci sono momenti vissuti mille volte che mille volte assumono significati diversi. Ci sono momenti uguali e diversi da tutti gli altri, momenti piccoli, semplici, quantificabili che nascondono un mondo che cambia, nella vita di poche, semplici, comuni persone.

Ci sono momenti che chiudono tante storie, e ci sono momenti che chiudono una storia vissuta insieme. Momenti che ti investono con la forza di una rivoluzione.

C’è un momento come questi adesso, sul set. Tutti si sono fermati, come a cristallizzare per sempre nelle loro memorie quell’esatto attimo. Per conservarne il ricordo puro, intatto. Perfetto com’è.

Poi, un battito di ciglia, e la vita riprende. Tutti si guardano, senza sapere cosa dire. Si sentono sospiri tremolanti, come se respirare troppo rumorosamente possa spezzare quell’incantesimo, durato sei magnifici, pazzi, non abbastanza lunghi anni.

Poi tutti si muovono contemporaneamente, urlando, piangendo, abbracciandosi, ridendo senza senso.

Chris e Darren guardano i loro colleghi – amici, fratelli, sorelle, una famiglia – che si saltano addosso come a non volersi mai lasciare andare. Nessuno dei due parla. Le loro mani sono ancora intrecciate, come la scena di Kurt e Blaine richiedeva.

L’ultima scena di Kurt e Blaine.

Devono averci pensato contemporaneamente, perché le loro dita si stringono ancora di più, come seguendo una specie di istinto. Talmente forte che le dita diventano quasi bianche, ma non importa.

Nessuno degli altri ragazzi si è ancora avvicinato a loro. E sanno perché. Gli stanno regalando quell’ultimo momento da soli. Il Kurt di Chris deve lasciar andare il Blaine di Darren, prima di potersi riunire e diventare quella simbolica, eterna, perfetta metafora di amore puro e incancellabile che aveva cambiato il mondo e il suo modo di intenderlo, quell’amore, nell’immaginario collettivo di una nuova, splendida generazione che aveva imparato ad accettarsi per quello che si è e ad amare chiunque volesse senza distinzioni di giusto e sbagliato.



Il Kurt di Chris deve lasciare il Blaine di Darren, e Chris e Darren devono diventare in quell’attimo preciso due persone nuove.


“Darren?”

Chris si volta leggermente, guardando il profilo di quel ragazzo eccezionale che per cinque anni ha condiviso con lui l’avventura più straordinaria della sua vita. I capelli perfettamente ingellati – anni e anni di proteste da parte dei fan non erano riusciti a liberare gli splendidi riccioli di Darren da quella trappola infernale –, il papillon dai colori più improbabili, gli immancabili pantaloni con il risvolto alla caviglia  e i mocassini senza calze.

Mi mancherà da morire, tutto questo.

Mentre lo guarda, si sofferma sul suo viso, la curva della mascella, il naso pronunciato, le sopracciglia triangolari che gli hanno sempre strappato un sorriso, le lunghe ciglia e poi gli occhi, sempre luminosi come se avessero assorbito il sole.

Occhi che in quel momento sono gonfi e lucidi, mentre puntano dritti al gruppetto di ragazzi che sta festeggiando lì davanti a loro.

“Ehi..” lo richiama Chris, accarezzandogli piano il polso con il pollice.

Darren si volta lentamente, abbozzando un sorriso, mentre trattiene le lacrime agli angoli degli occhi. Chris gli sorride di rimando, intenerito.

“Non piangere. Se piangi tu piango anch’io, ricordi?”

Darren sbuffa una risatina, guardandolo di sottecchi. “Non rubarmi le battute, Colfer.”

“E tu non rubarmi la scena. Sono io quello che frigna a causa tua.”

“E chi ti dice che io stia frignando per te?” lo rimbecca l’altro.

“Ah, non è così quindi?”

Darren non risponde, mentre respira profondamente, stringendo la mano di Chris un po’ più forte. Sembra così piccolo, all’improvviso, e Chris, prima di rendersene conto, ha già fatto scorrere entrambe le mani intorno alle spalle di Darren, abbracciandolo stretto. Darren unisce le braccia dietro la schiena di Chris, affondando il viso nel collo dell’amico.

Profuma di buono Chris. Vaniglia, sole e casa.

“Prendetevi una stanza, piccioncini”, urla Mark dal suo angolo, con le mani sulle spalle di Chord e Harry, ammiccando nella loro direzione. Darren ridacchia e Chris sente il suo respiro sulla sua pelle sensibile.

Darren si sistema meglio nell’incavo del collo di Chris, fissando un punto imprecisato davanti a sé.

“E’ stato bellissimo vero?”, domanda all’improvviso, con una vocina che non sembra la sua.

“Bellissimo”, lo rassicura Chris, mentre muove la mano in cerchi casuali sulle spalle del ragazzo aggrappato a lui. “Sono stati gli anni migliori della mia vita. Voi ragazzi mi avete dato tutto. Una famiglia, degli amici. Ma soprattutto mi avete regalato me stesso. Mi avete fatto diventare quello che sono oggi. Una persona di cui vado orgoglioso. Se non fosse stato per il vostro supporto, non avrei fatto la metà delle cose che ho realizzato in questi anni e, sicuramente, non avrei la fiducia in me stesso necessaria per continuare a fare ciò che amo. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza”.

Darren sorride. “Noi non abbiamo fatto niente, Chris. Tu sei sempre stato la persona straordinaria che sei. L’avevi solo dimenticato. Hai solo avuto bisogno di.. com’è che era? Un po’ di coraggio?”.

“Già. Coraggio. E devo dire grazie a Blaine per questo”.

“Lieto di averti reso un tale servizio. Il mondo deve essermi riconoscente”.

“Io lo sono”, continua Chris, serio. Sa che forse quella è l’ultima volta che si troveranno così vicini. In un mondo solo loro, fatto di qualcosa che non hanno mai capito fino in fondo. Ma che hanno vissuto, al massimo, per tutto il tempo che hanno avuto. Deve essere sincero con il ragazzo con il sole negli occhi, almeno stavolta.

“Non te l’ho mai detto, ma sono grato che sia stato tu il mio compagno. Non potevo sperare in nulla di meglio. Abbiamo costruito insieme qualcosa di intramontabile, senza neanche rendercene conto. Non sarebbe stato lo stesso, senza di te. Non poteva essere lo stesso, senza di te. Quindi, grazie. Per aver deciso di provarci. Per essere diventato il mio Blaine”.

Darren sospira felice, prima di rispondere.

“Grazie a te, per aver deciso di provarci. Se tu non avessi fatto la prima mossa, non ci sarebbe stato nessun Kurt, e nessun Blaine. Se la mia vita è cambiata, il merito è tuo. Fino a pochi anni fa ero un ragazzo sconclusionato con troppi capelli e tanta incertezza che suonava la chitarra nella sua stanza davanti a una videocamera e ora ho realizzato talmente tanti sogni che non mi sembra vero. Quindi, grazie. Davvero, grazie Chris”.

“Di nulla”, risponde Chris con voce tremula, cercando di ingoiare il groppo che gli si è improvvisamente formato in gola. Guarda anche lui con affetto verso i suoi amici e, all’improvviso, si irrigidisce.

“Chris?”, sente Darren stringerlo, visibilmente preoccupato.

“Sono grato anche per loro. Amo tutti loro da morire. Però..”

“Però?”

“Avrei tanto  voluto che ci fosse anche lui.”


Darren chiude gli occhi per un attimo, e quando li riapre, il caldo sorriso di Lea riempie il suo campo visivo. Amber e Kevin la stanno abbracciando forte, e anche lei ha gli occhi un po’ lucidi, ma colmi di una gioia sincera, anche se un po’ malinconica.

“Doveva essere qui con noi, adesso. Sai, pensavo spesso a questo momento. A quando ci saremmo trovati qui tutti insieme, dopo l’ultimo ciak. Pensavo a cosa ci saremmo detti, cosa avremmo fatto. Lui doveva essere qui, insieme a noi. Doveva vedere quello che aveva realizzato. Tutto il bene che aveva fatto a migliaia di persone. A come le aveva ispirate e risollevate. Doveva essere qui e godersi tutto. E’ così ingiusto-”

“Ma lui c’è, Chris. Lui è qui”.

Chris si irrigidisce bruscamente mentre le parole di Darren  gli giungono morbide all’orecchio.

“E’ nel sorriso di Lea, in questo momento. E’ nel nostro abbraccio. E’ negli occhi di Mark, nelle mani intrecciate di Heather e Naya. E’ in Chord che strapazza Harry, lì in fondo, in Jenna che ride con Dianna. Ovunque ci siamo noi a volerci bene, lui c’è. C’è perché è lui che ci ha uniti, in un modo o nell’altro. E questa è una cosa che non muore, non importa che fine facciamo noi, non importa che errori facciamo noi. Cory è sempre qui, dobbiamo solo imparare a cercarlo e vederlo in modo diverso. Non come il perticone che era, ma come lo spirito di questa famiglia che ha costruito.”

“Mi manca così tanto”, sussurra Chris, con la voce roca.

“Lo so” risponde Darren, stringendolo più forte. “Lo so, ma pensa questo. Se non avesse fatto il provino quel giorno, non lo avremmo mai conosciuto. Non avremmo goduto del suo calore, della sua amicizia, del suo cuore buono. Non avremmo conosciuto la sua voce e il modo in cui sapeva smuovere l’anima delle persone. Siamo stati benedetti in tanti modi. Lui ha avuto una vita talmente difficile, ma ha sempre cercato di ribellarsi. Di lottare. Di trasmettere il buono alle persone, perché sapeva di essere un modello. Non ha mai permesso ai suoi fantasmi di sporcare il messaggio che voleva comunicare. E così come noi siamo stati fortunati ad averlo, lui è stato fortunato a trovare la sua luce qui, su questo set, nella nostra amicizia. Nell’amore. “ dice, guardando dolce Lea. “Gli abbiamo regalato, nonostante tutto, i quattro anni più belli della sua vita. E lui lo sapeva. E ci amava terribilmente, tanto quanto noi l’abbiamo amato. E continueremo ad amarlo. E non sarà il modo in cui è finita per lui a definire chi era, e chi è stato. Com’era la tua battuta? Un unico momento in tutta la sua vita. A me importa di più come è vissuto. E in quello, te lo garantisco, sarà immortale, nel modo più puro che possiamo concepire. Perciò sorridi e lascia che veda Cory in te, qui e adesso.”

Chris si scosta un po’ dall’abbraccio e lo guarda con occhi profondi e commossi, mentre muove lentamente le sue labbra all’insù. Gli regala un sorriso talmente bello, talmente suo, a labbra chiuse e tirate perché sono orribile mentre sorrido, Darren! I miei stupidi denti minuscoli, che a Darren faceva venir voglia di dire certo che per avere un Q.I. superiore alla media ne dici di stupidate.

“Bravo, così”, dice Darren, sorridendo a sua volta. “Ora sei perfetto. E' bello vederti, amico”, e se stia parlando con lui o con Cory Chris non lo sa. E non vuole saperlo.

Chris sta per aprire bocca quando Chord urla verso di loro. “Ragazzi, stiamo andando, venite?”

Entrambi sbuffano mormorando un ‘arriviamo’, ma non si staccano per davvero. Un altro momento ancora, solo per loro. Forse è la cosa più difficile che abbiano mai fatto. Non devono solo lasciare le braccia dell’altro. Devono chiudere una parentesi - gigantesca -  della loro vita. E capire che dovranno imparare a viverla da soli. Perché, una volta spenta la luce, quel set diventerà solo un luogo custodito nei loro ricordi, insieme a tutte le emozioni vissute là dentro.
E spegnere quella luce richiede uno sforzo non indifferente.

Con un respiro profondo, Chris si rivolge a Darren.

“Posso lasciarti andare? Senza che tu vada in pezzi?”. E Darren capisce che quella frase con l’abbraccio centra ben poco.


Chris gli sta chiedendo se è pronto. Per spiccare il volo in quel mistero ingarbugliato che è il mondo. Che è la vita. Gli sta chiedendo se è pronto a rischiare, a mettersi in gioco, sapendo che non ci sarà più un Glee a cui tornare, quando le cose si faranno difficili e si avrà voglia solo di chiudere gli occhi e godersi il calore di un posto che sa di casa e famiglia.

E Darren è quasi tentato a dire di no. A restare nell’abbraccio di quel suo strano strano amico, in quel luogo tanto caro. A tenere tutto il brutto fuori e bearsi di quel senso di protezione che solo quei ragazzi sono stati in grado di fargli provare.

Ma poi ci pensa. Pensa alla musica che dovrà scrivere, alle canzoni che potrà cantare. Pensa alle persone che potrà conoscere, alle esperienze che potrà vivere, ai sorrisi che saprà regalare e alle persone che potrà ispirare.

E pensa che, anche se quelle luci si spegneranno, lui quei ragazzi non li abbandonerà mai. Che ogni scusa sarà buona per un messaggio, una chiamata, un incontro. Che nonostante la vita probabilmente li porterà nei posti più disparati del mondo, hanno creato qualcosa di talmente bello da non potersi spezzare. Un legame saldo come l’acciaio.

E il mondo all’improvviso fa meno paura.

Quindi Darren può rispondere sereno, pronunciando le uniche parole giuste.

“Si. Si, puoi lasciarmi andare”.


E Chris sta per allentare la presa quando improvvisamente Darren sussurra, “Che mi dici di te? Posso lasciarti andare? Senza che tu vada in pezzi?”. E Chris ci prova a controbattere con un’uscita della sue, del tipo Io non vado in pezzi, Criss, per chi diavolo mi hai preso, ma lui sa che non può fingere con Darren, Darren che conosce ogni sua emozione, ogni suo gesto, ogni suo sentimento.

E anche se ha tanta paura, forse anche troppa, pensa che ci sono miliardi di cose che vuole fare – libri da scrivere, film da sceneggiare e in cui recitare, persone da salvare – e la voglia di correre il rischio è veramente tanta.

Perché Chris, questo Chris, può correre quel rischio senza paura di spezzarsi.


“Si, Darren. Puoi lasciarmi andare. Però”, dice, con gli occhi seri, “voglio che tu mi prometta che, non importa quanto saremo distanti, quanto saremo lontani, quanto le vite ci abbiano cambiato, se arriverà il momento in cui avrai paura di non farcela, ti prego, promettimi che mi chiamerai così che possa ricordarti quanto speciale, talentuoso e unico tu sia. Prometti che la luce che ti rende te non si spegnerà, per quanti momenti tristi tu possa vivere. Promettilo”.

Darren lo guarda con gli occhi grandi, pieni di cose che solo Chris sa capire. E annuisce piano.

“Te lo prometto. Solo se mi prometti tu la stessa cosa”.

“Come se avessi bisogno di qualcuno a ricordarmi che sono speciale, talentuoso e unico”.

“Sei ridicolo” dice Darren, ridendo piano, e lentamente scioglie la presa dalla schiena di Chris.

Si sente un po’ vuoto, ed ha come l’impressione che a una parte di sé quell’abbraccio mancherà sempre.

Chris senza dire una parola circonda le spalle dell’amico con un braccio e lo spinge piano verso la porta dell’aula canto, ormai vuota. O forse no, forse quella stanza, più semplicemente, sarà piena del loro vissuto e dell’amore di tutte quelle persone che hanno seguito la storia di un gruppo di perdenti che ha trovato il suo lieto fine. E sarà sempre piena dello spirito caldo e gentile di Cory.

Si, decide Chris. Le cose belle non finiscono così.

“Guardali” dice Darren, intercettando come sempre i suoi pensieri, indicando con un cenno della testa i loro compagni alcuni metri più avanti, un tripudio di mani e braccia intrecciate. Una catena umana di persone meravigliosamente normali che sono riuscite a cambiare il mondo.

Chris sorride con il suo sorriso speciale mentre l’altra mano si posiziona sull’interruttore della luce.

Una mano leggermente abbronzata copre con delicatezza le sue dita.

Compiamo l’ultimo passo di questa avventura insieme.

“Pronto?”.


Una parte di me sarà innamorata di te per sempre.



“Pronto”.
 


 
 

Spieghiamo le ali, impariamo a volare, finchè non toccheremo il cielo, fuori dalle tenebre e verso il sole, non dimenticando mai tutti quelli che abbiamo amato. Anche se non è facile dirsi addio, non dimenticheremo mai il posto da cui proveniamo.
Corriamo il rischio.
 


E diventiamo grandi.
 
 
 
 
 
 





nda. Umh. Salve.. *prima storia nel fandom crisscolfer, okay*.
Allora, quest’idea mi frullava in testa da un po’. Un bel po’. E oggi è uscito fuori tutto, all’improvviso.
Evito il più possibile di pensare a quando questa pazza avventura che Glee finirà. Ma spesso la mia mente viaggia per fatti suoi, e io non posso che assecondarla. E questa è la mia personale visione di come andranno le cose.
Non è una CrissColfer esplicita. Ho un’idea mia di questo rapporto meraviglioso e ho cercato di trasmetterla qui, senza realizzarlo pienamente. Non fraintendetemi, io ADORO le Crisscolfer esplicite, ma non sono in grado di realizzarle di mio xD
L’unico momento che esce un attimo fuori da questo schema è racchiuso in quelle frasi in corsivo finali. Non so chi le abbia pensate, se Chris o Darren o tutti e due. E’ tutto molto etereo, com’è eterea e pura la loro relazione, montata o vera che sia. Ognuno è libero di interpretare come vuole. Personalmente mi piace pensare che l’abbiano detto entrambi, prima di spegnere la luce. *myfeelings*
Le ultimissime frasi non sono farina del mio sacco. Ma mentre scrivevo ho ascoltato a rotazione la Breakaway uscita ieri nella meravigliosa versione di Darren, Kevin e Jenna e quelle parole lì sono una traduzione (un po’ riarrangiata) delle frasi della canzone che mi sembrava descrivessero meglio ciò che volevo dire. L'ho linkata in cima, mi sono commossa mentre scrivevo, davvero :D
Okay mi dileguo. – 1 a Glee! <3
   
 
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