“Il ballo del ceppo
è una tradizione che il mondo magico
tramanda da decenni e decenni, prima ancora che voi nasceste”
il tono della
professoressa McGranitt si alzò di qualche ottava svegliando
metà della classe
assopita, compresa Ginny Weasley. La giornata non era iniziata bene:
per prima
cosa non aveva sentito la sveglia ed era arrivata in ritardo in classe,
dove la
professoressa le aveva fatto una romanzina sull’importanza
della puntualità;
secondo si era dimenticata della particola lezione del giorno: il ballo
del
ceppo. Quest’anno ogni cosa girava intorno al torneo
Tremaghi, compreso il
ballo. Nonostante partecipassero solo gli alunni del quinto anno in
poi, la
professoressa voleva che tutti gli studenti della sua casa sapessero
danzare in
caso che qualcuno di più grande invitasse loro al ballo.
Ginny odiava ballare,
soprattutto i balli lenti, come quello che in questo momento la
professoressa
stava mostrando insieme a un ragazzo del terzo anno. Il ragazzo si
muoveva
impacciato e imbarazzato, mentre tutta la classe rideva sotto i baffi.
Nonostante questa fosse la lezione più stupida che lei
avesse mai sentito,
Ginny osservava avida i piedi della McGranitt muoversi fluidi cercando
di
memorizzare tutti i passi. Avrebbe danzato per anni con uno stupido
vestito
lungo se a stringerla ai fianchi ci fosse stato Harry Potter. Ginny lo
vedeva
con lo smoking nero elegante che la mamma gli aveva inviato, i capelli
arruffati che gli ricadevano sugli occhi verdi, danzare co lei tutta la
sera.
Ginny venne riportata bruscamente alla realtà
dalla professoressa che invitava gli studenti ad alzarsi e
a coppie
provare i passi.
“Allora come
è andata la lezione di ballo?” Hermione
sferruzzava l’ennesimo berretto per elfi seduta sulla
poltrona rossa difronte
al caminetto acceso. “Per fortuna dopo stasera
sarà tutto finito” disse
lasciandosi cadere sulla poltrona difronte con un tonfo che fece
scappare
grattastinchi. Hermione ridacchiò.
“Dov’è
mio fratello e Harry?” chiese sospettosa
all’amica, che si rabbuiò all’istante.
Alzò gli occhi dai ferri e con una mano
si tolse i ricci dalla faccia “Si sono accorti che mancano
poche ore al ballo e
allora si sono decisi una dama”. “Ah, allora sono a
caccia” disse Ginny per
nascondere il fastidio, ma Hermione la conosceva troppo bene per non
capirla.
“Vedrai che prima o poi aprirà gli occhi e si
accorgerà di quanto tu sia
fantastica”. Hermione riusciva sempre a risollevarle il
morale. “Lo so che sono
fantastica!” disse ridendo, “tu invece hai detto
con chi vai?”.Hermione arrossì
violentemente a quelle parole e lasciò cadere i ferri a
terra; Ginny si
rotolava silenziosamente sulla poltrona dalle risate per la reazione
dell’amica, che ora si guardava intorno preoccupata che
qualcuno potesse averla
sentita. Hermione la guardò con aria di rimprovero,
“Oggi volevo dirlo, ma Ron
mi avrebbe preso in giro fino alla nausea e poi non voglio che le altre
mi
facciano domande!” chiuse il discorso riprendendo i ferri da
terra. “Cavolo
Krum!” sospirò Ginny “Un po’
ti invidio, almeno tu parteciperai al ballo”. Hermione
sorrise, “Lui è
così…”. “Famoso!”
la interruppe Ginny. “Stavo per dire simile a
me!” disse rivolgendole un’occhiataccia.
“Siamo davvero molto simili: ci piace
studiare, non siamo dei grandi chiaccheroni
e ci piace viaggiare” disse con sguardo
sognante. “E questo te lo ha
detto lui? Cioè sa parlare oltre che a grugnire?”
chiese Ginny dubbiosa. “Si”
disse evitanto la provocazione "anche se non parliamo molto a dire il
vero”.
Hermione fissava
pensierosa il buco del
ritratto, quando si aprì destandola dai suoi pensieri. Due
ragazzi entrano
nella sala comune, tutti e due imbronciati. Il ragazzo più
alto con i capelli
rossi aveva il muso più lungo e si andò a sedere
sul bracciolo della poltrona
di Hermione sbuffando sonoramente. A Hermione nascose un piccolo
sorriso. “Allora
chi saranno le fortunate donzelle che accompagnerete al
ballo?” chiese al
rosso. “Lascia perdere..” il suo umore era molto
più nero di quanto si aspettasse.
“Io ho invitato l’ungaro spianto al
ballo!” disse il secondo ragazzo trascinando
una poltrona accanto a quella di Ginny. “Non è che
ha un fratello da
presentarmi?” chiese la rossa a Harry. Questo le sorrise
vivacemente e il suo
umore sembrò migliorare. “Non andremo al ballo
Hermione..” disse Ron fissando
il tappeto rosso e oro sotto i suoi piedi “Domani in sala
comune saremo noi tre
e i marmocchi”. “Ehi a chi hai detto
marmocchi?” disse Ginny indignata tirando
al fratello un cuscino in faccia. “E poi Hermione ha un
cavaliere, quindi
sarete tu e Harry a rimanere qui!”. Hermione
arrossì di nuovo e Ron sprofondò
di più nello sconforto. “Allora non vuoi dirci chi
è il cavaliere misterioso
Hermione?” chiese Harry per rompere il gelo che si era
creato. “Lo vedrete
domani..”. Harry
sapeva che sarebbe
stata la sua ultima parole e quindi si rivolse a Ginny. “Tu
perché non vai al
ballo?” il suo cuore si fermò un attimo alla vista
degli occhi verdi che
fissavano i suoi e il suo cervello faticava ad elaborare una risposta
coerente.
Prese un respiro profondo e disse: “Nessuno mi ha invitata..
” i suoi occhi ben
attenti a non incontrare quelli verdi, seguivano con finto interesse
grattastinchi che giocava con un gomitolo di lana. “Be allora
stavo pensando..”
continuò Harry con un po’di imbarazzo
“che forse ti potevo accompagnare io”. Il
mondo si fermò per un attimo: Hermione per la seconda volta
nella serata fece
cadere i ferri e guardava Herry come fosse impazzito, Ron
rischiò di soffocarsi
con il succo di zucca che stava sorseggiando e a Ginny era tornato il
blackout
al cervello. Probabilmente Harry pensò che fosse
completamente scema. Lei lo
guardava a bocca aperta, ma non riusciva a far uscire neanche un suono.
Alla
fine dalla sua bocca uscì un fischio che
interpretò come un si. Harry sorrise
ed Hermione si alzò di scatto dalla poltrona risvegliando
Ginny dal coma
vegetativo. “Andiamo a prepararci Ginny! Il ballo inizia alle
20!”. Con foga
Hermione le prese la mano e la trascinò su per le scale
verso il dormitorio
femminile.
Ginny si guardava allo specchio senza
smettere di sorridere.
Non ci credeva! Harry Potter l’aveva invitata al ballo del
ceppo! Ginny si
diede un pizzicotto sul braccio, ma non era un sogno stava succedendo
davvero.
L’orologio segnò le 20 e il suo cuore fece un
salto nel petto come se volesse
volare via. “Hermione è ora di andare!
Muoviti!”. L’amica uscì da bagno di
corsa e Ginny per un secondo non la riconobbe: era bellissima nel suo
vestito
azzurro, i capelli erano stirati e lucidati e raccolti dietro la nuca
in una
crocchia morbida così che alcuni boccoli ricadevano liberi
sul suo viso. Ginny
sorrise soddisfatta del suo lavoro: c’erano volute due ore
per conciarle in
quel modo i capelli. Hermione aveva insistito molto per acconciarle i
capelli,
ma Ginny si era rifiutata categoricamente; l’unica cosa che a
Hermione era
stata concessa di fare era truccarle leggermente gli occhi. Ginny
ringraziò
mentalmente sua madre per averle mandato il vestito da cerimonia. La
signora
Weasley, come lei, sperava che qualcuno l’avrebbe invitata,
ma nessuna delle
due avrebbe mai scommesso su Harry. Ginny osservava orgogliosa il
vestito verde
smeraldo che le ricadeva a pennello fino alle ginocchia. Le due amiche
si
guardarono sorridendo emozionate allo specchio, per poi scendere in
sala grande
dove i loro cavalieri le aspettavano.
A ginny non tremavano
così tanto le gambe dal primo anno,
quando aveva ripercorso la camera dei segreti dopo la sconfitta di Tom.
Quando
lo vide tra la folla le sue gambe smisero di tremare e scese le scale
senza
staccare gli occhi da lui. Harry era bellissimo con il suo smoking nero
e
avvicinandosi Ginny si rese conto che il suo vestito era della stessa
sfumatura
di verde dei suoi occhi. Forse non era vero che la mamma non aveva
scommesso su
di lui!
Il sorriso di Harry
scatenò in lei un mare di emozioni e
la sua mano tesa era un porto sicuro, la prese e sentì di
essere nel posto
giusto al momento giusto. Tutto era perfetto.
“Vieni, i campioni
entrano per primi” disse
accompagnandola verso il portone della sala grande. Avanzò
tra la folla, davanti
ai suoi compagni sbigottiti e non potè fare
a meno di sorridere felice come una bambina il giorno di
Natale. Ginny
intercettò Ron, insieme a Padma, che però non la
vide, il suo sguardo era del
tutto concentrato su Hermione che stringeva la mano di Victor Krum.
Ginny si
accorse di essere al centro della sala solo quando Harry le strinse la
vita e
le mise un braccio sulla sua spalla. La musica partì e con
essa anche i loro
piedi, Ginny cercava di ricordare la lezione di quella mattina della
McGranitt,
ma con crescente panico si accorse di non ricordare nulla. Harry
fissava
concentrato i suoi piedi e contava sottovoce. Alzò lo
sguardo su di lei e
scoppiarono a ridere. Da quel momento non importavano più i
passi, Ginny e
Harry ondeggiavano e i loro movimenti riuscivano naturali; non
importava dei
numeri, della gente che li osservava o della musica: loro due erano
insieme, i
loro sguardi intrecciati. Il
tempo si
era fermato e Ginny ormai non si ricordava più chi fosse o
dove erano, vedeva
solo i suoi occhi verdi, la saetta sulla fronte e il suo sorriso
spensierato
bello da star male. Le loro labbra erano sempre più vicine.
Ginny non poteva
credere che stesse succedendo proprio a lei. Questo momento lo
aspettava da
tutta la vita e ora stava per baciare Harry Potter!
Ormai sentiva il suo respiro sulle
sue labbra, quando un
rintocco risuonò nella sala, e poi un secondo. Harry si
allontanò mentre anche
il terzo rintocco la riportava alla realtà. “Forse
è meglio che ti svegli” le
disse con voce dolce.
Ginny riaprì gli occhi.
Era il 24 Dicembre ed era in
ritardo per la lezione di ballo con la McGranitt. Si alzò
dal letto e corse
verso il bagno. Per poco non inciampò nel suo bagaglio ai
piedi del letto. I
suoi occhi caddero sul vestito verde da cerimonia, e il ricordo del
sogno la
colpì come uno schiaffo. Quella sera sarebbe andata al ballo
del ceppo con
Neville, e Harry sarebbe andato con Calì. La tristezza la
prevalse come l’acqua
che si infrange sugli scogli. Per un attimo fissò il vestito
depressa, poi si
ridestò. Non si sarebbe arresa! Lei un giorno avrebbe
baciato Harry Potter, un
giorno lui si sarebbe accorto di lei! Rinvigorita da questa certezza
uscì dalla
camera pronta ad affrontare quella lunga giornata.