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Autore: Black Shade    25/02/2014    6 recensioni
Il mio nome è Darren ho 27 anni e vivo a Manhattan dove lavoro come chef in un ristorante italiano.
un vita tranquilla o perlomeno prima di quella sera.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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INNESCO

 
Sono passati 20 anni dalla distruzione dell’ heaven’s gate, quando mio fratello morì fra le mie braccia.
A quel tempo ero ancora un ragazzino, ora, a 27 anni, mi sono trasferito a Manahattan e lavoro in un ristorante italiano chiamato “l’ Ancora”.
- Darren - grida improvvisamente Luigi il proprietario del locale
- che diavolo combini? Perché il critico gastronomico  al tavolo 5 non è ancora stato servito!?! -
- mi spiace! - gli rispondo di rimando - ma ora sono veramente  impegnato, il resto dei clienti non si sfamano  da soli -
- COSA!!! Sei un idiota! Se vuoi tenerti il tuo lavoro fai in modo che dia una valutazione positiva al locale, altrimenti sei fuori!! - Grida Luigi mentre sbatte la porta della cucina.
- Stavolta sei davvero nei guai, Darren - dice il mio amico Adam.
- Mah…. È solo questione di punti di vista -
- ah, davvero e cosa pensi di fare a riguardo? -
- Precisamente quello che ho detto, lo servirò quando arriverà il suo turno -
- Oh beh... fai come credi, non sono io che rischio il posto - mi risponde Adam riprendendo a lavorare.

 

AFTER 15 MINUTES

- Avanti con quegli spiedini! Forza con quella zuppa di pesce!- urlo.
- La tagliata di manzo è pronta - mi grida Adam.
- per chi è? -
- per il critico -
- ok, gli e lo porto io - urlo, togliendomi il grembiule
- scusi se l’ho fatta attendere - dico, poggiando il piatto sul tavolo del critico
- non si preoccupi di questo, si preoccupi della sua abilità ai fornelli, perchè non mi farò problemi a criticare tutto ciò che non mi soddisfa - .
- Allora lo gusti e mi dica che ne pensa –
- Troverà la mia recensione domattina sul giornale – dice afferrando il cucchiaio -.
Tornando in cucina noto un ragazzo che continua a mangiare e mangiare pur essendo magro.
-Fintanto che paga può mangiare quanto vuole - pensai
- Ebbene? Che ha detto? Gli è piaciuto? - mi domanda Adam, non appena rientro in cucina.
- e come faccio a saperlo? La recensione uscirà solo domani- gli rispondo con molta calma.
- Diavolo Darren, a volte mi sembri proprio un mostro –
 

ABOUT MIDNIGHT

- Il locale ormai è vuoto finalmente posso chiudere -
Chiudo la porta principale, accendo gli allarmi, spengo le luci e uscendo dalla porta sul retro chiudo anche’ essa a chiave e mi avvio per i soliti vicoli intento a tornare a casa.
Ma mi blocco sentendo un urlo di dolore - che cosa diavolo sta succedendo - penso tra me e me mentre corro verso il suono.
Volto l’angolo e mi ritrovo davanti il cadavere di un uomo con un foro grosso quanto un pugno nel fianco e i lineamenti deformati dal terrore.
Dopo qualche istante riesco a distogliere lo sguardo e mi ritrovo davanti 3 uomini co un ghigno maligno dipinto sul volto.
- Siete… siete stati voi?- domando udendo la mia voce tremare.
- Si, era uno che non rispettava gli accordi – mi risponde il più alto con voce quasi monotona.
- E di me che ne farete ?-
- Sei un testimone, non possiamo lasciarti vivere - dice un altro accentuando il ghigno.
Non riesco più a pensare a nulla, il mio corpo si gira da solo e inizia a correre. Sento le gambe stanche, ma non posso fermarmi, i rumori di uomini in corsa, mi seguono e ogni tanto dei proiettili fanno scintille affianco a me.
Giro l’angolo, ma sono troppo stanco, vado a sbattere contro un cassonetto e ruzzolo a terra. Mi rialzo, ma non riesco più a correre, mi guardo attorno, sono al molo.
Mi volto. Davanti a me c’è l’uomo più alto, per la prima volta lo osservo meglio, è vestito con abiti eleganti con la giacca che tira sui muscoli allenati, dietro di lui stanno arrivando gli altri due.
- Game Over - pensai.
- Stupido! Credevi veramente di potermi scappare? - mi urla.
I suoi occhi si accendono di una brillante luce cremisi e un bagliore gli ricopre il corpo. Alza una mano verso di me e attorno al suo braccio si formano spirali di vento che si concentrano in una piccola sfera nel palmo della mano. Vedo improvvisamente la sfera schizzare verso di me, come a rallentatore, poi la vista mi si offusca e mi accascio a terra.
Riapro gli occhi e mi ritrovo steso al suolo circondato da una specie di barriera nera che mi permette di vedere soltanto il cielo, buio
anche’ esso. Poi la barriera inizia a dissolversi come fosse liquida, confondendosi tra le ombre senza lasciare traccia.
Oltre la barriera vedo due degli uomini che mi inseguivano, sono distesi a terra, svenuti o morti.
Mi guardo attorno in cerca del terzo, quello con lo strano potere ma non si vede da nessuna parte, vedo solo un ragazzo coperto da un cappotto nero e una maschera bianca che corre e scompare nella notte.
- CHI SEI? -

ANGOLO DELL' AUTORE

Heila sono Black Shade questa è la prima storia che pubblico quindi abbiate pietà di me. Ma se ci sono errori consistenti non fatevi scrupoli a farmelo sapere cosi che io possa migliorare. Detto questo vi saluto e alla prossima storia.
  
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