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Autore: Evil_Regal    25/02/2014    1 recensioni
E' una os ambientata dopo il ritorno da neverlend dove Henry non è riuscito a sopravvivere e che riguarda lo stato d'animo di Regina riguardo alla perdita di suo figlio
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel mio dolce far niente di questo pomeriggio particolarmente bello perché ho solo dormito e giocato al cellulare,mi è venuta l’ispirazione per una os.


Da quando Henry…non c’era più,Emma se ne era tornata,era tornata a Boston per dimenticare tutto.
Per dimenticare gli ultimi tre anni della sua vita e ricominciare anche se prima di ripartire,mi ha espressamente detto che non ci sarebbe mai riuscita.

E così che mi trovo sola a Storybrooke.

Cammino per le strade e cosa vedo?Vedo persone che tengono per mano i loro figli,persone che ridono e sorridono,che giocano e vivono la loro vita felici.
Io intanto cerco il suo viso e sto attenta perché ho sempre paura che mi chiami e che io non riesca a sentirlo.
Ci sono momenti in cui davvero credo che ritornerà,che aprirà la porta,getterà il suo zainetto a terra e correrà in camera sua,lasciando le scarpe sulle scale.

Ci sono momenti in cui lo sento venirmi incontro e abbracciarmi,come faceva una volta e come aveva ripreso a fare prima che io rovinassi tutto,di nuovo.
E’ colpa mia.
Qualsiasi cosa accada,è sempre colpa mia. Se non fossi stata così come sono,se non avessi mai creato quell’innesco nessuno avrebbe mai rapito Henry e portato a Neverland e così non sarebbe mai morto.

Ma sono così,e il mio piccolo bambino ha solo avuto la sfortuna di avere me nella sua vita.

Quando cammino per strada vedo le persone che mi guardano dispiaciute,come per dirmi che a loro dispiace e che mi capiscono.

Ma non ci riescono,non possono capire cosa significhi perdere il proprio bambino tra le proprie braccia.
Non sanno come ci si sente.

Nessuno genitore dovrebbe mai vedere il proprio figlio morire. Eppure a me è successo,e ora?
Ora cosa mi succederà?Ridiventerò la Regina Cattiva?
Ricostruirò i muri attorno a me?

Non lo so,non so più niente,mangio a stento e dormo poco.
Mi è impossibile dormire perché m i sento come se ogni cosa che facessi fosse una dimostrazione del fatto che per me è già passato tutto,quando non è passato niente.

Sento una tempesta dentro,una marea di vecchie sensazioni e vecchi dolori che non se ne sono mai andati ma che ora sono più forti di prima .

Non riesco a togliermi dalla mente l’immagine di Henry tra le mie braccia,diventare sempre più pallido e freddo fino a perdere del tutto la vita.

Cerco di essere forte almeno per non dimostrare agli altri che piango in un angolo della stanza al buio abbracciando il suo cuscino.

Ma la verità è che ho paura. Ho paura del futuro,di quello che sarò e diventerò e la cosa peggiore è che ora sono completamente,totalmente,del tutto sola e sono più che sicura di aver sofferto abbastanza per permettere a qualcuno di entrare nella mia vita.

Forse era destino. Forse il mio destino era quello di non poter mai essere felice,di arrivare  quasi a toccare la felicità e poi farla fuggire via,proprio come una piuma vola perché spazzata via dal vento.

Il mio vento è troppo forte. Non riesco a sopportarlo e quindi lascio che soffi e che porti via tutto.
Ma alla fine non se ne va niente.
 
Non se ne va il dolore.
Non se ne va  la paura.
Non se ne vanno i ricordi.
Non se ne vanno i flashback.
Non se ne vanno i sensi di colpa.
Non se ne vanno gli incubi.

Si,lo cerco ancora. Cerco ancora il suo viso e spero che arrivi,corra da me e mi abbracci. Spero che torni da scuola portandomi un disegno da appendere al frigorifero.

Forse penso troppo,penso troppo al passato e a quel futuro che non sarà mai.
Ma se non penso piango.
Sono lacrime sottili  che pesano più  di quanto si possa pensare.
Sono lacrime pesanti,che bruciano e fanno male.
Sono lacrime che solo un angelo sa portare via,sono lacrime che mi sono abituata a versare.

Ormai per me il dolore è diventata una condizione di esistenza.

Sono sola.

Sola in una casa troppo grande per il vuoto che senso dentro.
Sola in una città troppo finta per alleviare il mio dolore.
Sola  in un mondo troppo lontano per farmi sentire a casa.

Henry era la mia vita.
Henry era la verità in cui mi piaceva vivere. Con le sue domande,con la sua curiosità,con la sua intelligenza e il suo particolare modo di vedere il mondo.
Henry era la mia casa.

E ho perso tutto. Cosa me ne faccio di un giardino immenso,di una casa grande e di una carica come quella di sindaco,quando non ho nessuno da cui tornare a casa,quando non ho nessuno per cui valga la pena di lottare,quando non ho nessuno che mi ricordi che sono importante,che valgo e che al mondo c’è posto anche per me.

Mi sento fuori posto,mi sento come se tutto mi stesse crollando addosso e io non avessi la forza di spostarmi. Non riesco a spostarmi da quel punto,quello in cui ho cominciato a perdere tutto.

Finirò per impazzire?
Che importa,soffro lo stesso.
Soffrire da sani di mente e soffrire da pazzi,credo sia la stessa cosa quindi,ora,fino a che punto mi interessa davvero di me?

Fino a che punto ne vale la pena?

Ditemi che tornerà tutto come prima.Ditemi che c’è un modo per riavere il mio bambino indietro.

Ho tanti rimpianti,tanti se e tanti ma.

Rimpiango di averlo sgridato quando lasciala le scarpe sulla scala.
Rimpiango  di averlo fatto sentire…sbagliato.
Rimpiango di essermi comportata male con lui.
Rimpiango di avergli mentito.
Rimpiango di avergli nascosto delle cose.
Rimpiango ogni rimprovero.

Vorrei averlo stretto più forte e più a lungo ogni volta che mi abbracciava.
Vorrei avergli dedicato più tempo e aver messo un po’ più da parte il mio lavoro.
Vorrei avergli ripetuto più volte che gli voglio bene.
Vorrei non aver mai commesso gli errori che ho commesso.
Vorrei che lui mi avesse guardato pensando che sono il suo modello da seguire,la persona a cui voleva assomigliare…la sua eroina.

Mi dispiace di non essere stata la mamma che meritava,mi dispiace di non avergli dato il mondo…perché lui il mondo per davvero lo meritava.

Ora non posso più tornare indietro e l’unica cosa che posso fare è piangerlo.

Piangerlo aspettando che il tempo lenisca la mia ferita e che mi renda impassibile al dolore.

Aspettare di accettare la cosa.
Aspettare di ricominciare a vivere e smettere di sopravvivere.

Quanto dovrò aspettare non lo so,ma so che arrivato il momento,potrò riabbracciare il mio bambino guardarlo negli occhi e dirgli che mi dispiace…per tutto.

So che arriverà il giorno in cui riuscirò a pensare a lui sorridendo e non piangendo.
Per ora,mi convinco che mi stia guardando…ed è l’unica cosa che mi fa andare avanti.


COSA IMPORTANTE. QUANDO DICO CHE REGINA CREDE DI NON ESSERE STATA LA MADRE CHE HENRY MERITAVA E COSE DEL GENERE,LO DICO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER LA OS,NON PERCHE’ LO PENSO DAVVERO. IO AMO ALLA FOLLIA REGINA E PENSO CHE SIA UNA MADRE FANTASTICA,CHE AMA IL PROPRIO FIGLIO INCONDIZIONATAMENTE E CHE HENRY E’ DAVVERO FORTUNATO AD AVERLA ACCANTO.

grazie per aver letto la mia storia :)
  
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