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Autore: themarauders1816    25/02/2014    1 recensioni
Eravamo solo noi due, insieme.
Impauriti, barricati in casa, preoccupati, annoiati, ma perdutamente innamorati.
Avevamo davanti una vita che poteva essere la migliore,
entrambi desiderosi di vincere una guerra complicata per il nostro futuro e quello di Harry.
Avevamo soltanto riposto fiducia nelle persone sbagliate,
e fu così che una notte restammo disarmati, colti di sorpresa, traditi.
E fu così che il mondo ci crollò addosso. Che ti crollò addosso.
E ora vi dico, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Genere: Angst, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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La mano destra teneva salda la bacchetta, il braccio teso. Sentiva le costole rompersi per la convinzione. Non c'era sera più importante di quella. Nulla lo infastidiva, nulla lo impressionava, tantomeno nulla poteva distrarlo dalla crudele impresa che stava per compiere. Il cuore palpitava forte nel petto, fra le costole. Freddo, nero, mobile. Alle dita sentiva un pizzicorino incauto, impaziente. Una strana sensazione. Quel gelido senso di di determinazione che precede un omicidio. 

James, dal canto suo, non poteva essere più lontano dalla preoccupazione. Disteso spaparazzato sul divano, con le braccia incrociate dietro la nuca, senza nemmeno la bacchetta. Gambe accavallate, spavalde, gli occhiali messi storti e il cespuglio di capelli  disordinati che era tale quale a quando era ancora un ragazzino. A quando poteva vivere. Guardava distrattamente la tv, un programma che diceva un vago qualcosa su come pulire al meglio i calderoni in peltro, ma in realtà lui pensava a lei. A Lily. Al loro amore, alla loro voglia di vivere, seppur rinchiusi in casa, con la preoccupazione che saltellava nella pancia, alla loro voglia di combattere, e di vincere. Al loro caro Harry. E anche se James non lo sapeva, quella situazione sarebbe finita presto, troppo troppo presto.

Voldemort, da sotto il suo scuro cappuccio, poteva notare la luce accesa in casa Potter. Poco male, pensò. In un modo o nell'altro, tanto, li avrebbe uccisi tutti. Ma se non faceva la sciocca, forse la rossa sarebbe stata risparmiata. E torturata.. forse. Severus ci teneva così tanto. Bah, una sporca babbana. Si era sempre chiesto cosa aveva mai di così tanto speciale. Mentre muoveva i suoi lenti passi verso la casupola allegra, poteva percepire l'aurea di morte che aleggiava intorno a sé. Distruzione. Distruzione s'avvicinava. Attenzione. La mano che reggeva la bacchetta era tesa, stregò il cancello perché s'aprisse al suo passaggio. Il padre del bambino Harry, Jarres, James, qualcosa del genere, era steso su un lurido divano. La donna era al piano superiore con il bambino. Disprezzante, sputò a terra. Attenzione, piccolo Harry.

Secondi, pochi secondi, separavano James da un'inevitabile morte. La televisione si spense. Potter voleva andare a dormire. Con uno sbadiglio getto via il telecomando, ma non sapeva che si sarebbe addormentato molto prima del previsto. Fece per alzarsi, ma fu interrotto dal cigolio del cancello. Chi mai poteva essere a quell'ora? Il cuore gli balzò in petto. La paura cominciava a farsi viva, ma il coraggio ebbe la meglio. S'avvicino cauto alla finestra e quello che vide lo fece inorridire. Voldemort era lì. Li aveva trovati.

«Lily, scappa! E' lui! Prendi il bambino e corri, via via! Io lo trattengo!» Queste le parole sfumate che senti il signore oscuro un attimo prima di ridere sadicamente. Punto la bacchetta verso la porta, ed essa s'aprì. Vide James impallidire e gettare uno sguardo alla bacchetta, ma prima che potesse muovere un passo, la bacchetta del mago oscuro sferzò l'aria, un lampo di luce verde. Tutto era distrutto. Voldemort rise nuovamente, s'avvio sulle scale, badando di calpestare accuratamente il petto dell'uomo inerme, con particolare schifo. «Lily Potter, sto arrivando. Fai la brava e sarai risparmiata, e fallo finché sei in tempo.» Un sibilo sadico, rauco, uscì dalla bocca serpentina di Voldemort, le sue pupille verticali saettanti e minacciose che salivano insieme al suo corpo verso la stanza di Harry. Lily cercava inutilmente di barricare la porta. Suppliche, inutili, giunsero all'orecchio di Voldemort che nemmeno si degnò di ascoltarle. «Non fare la sciocca, spostati.» Seccato, Voldemort punto la bacchetta su Lily, che non si spostò, ma cercò anzi di coprire il bambino, come se potesse servire a qualcosa. "Harry, no! Ti prego, prendi me ma non Harry! Harry no!" Suppliche vane giungevano al suo ascolto, si stava iniziando ad irritare. «Ti avevo detto di spostarti.» Lily non si mosse. Fu allora che un secondo getto di luce verde sfiorò il corpo della donna, morta nel tentativo di salvare il piccolo Harry.

Fu così che il signore del male punto la sua bacchetta contro il piccolo, indifeso bambinetto, e scagliò determinato e glaciale un terzo anatema mortale. Ma tutto ciò che era o che era potuto essere gli si rigurgitò in modo specchio-reflex addosso. E peggio per lui, che ora non era più niente. Ed ecco quando il mondo ci crollò addoso, ed ecco quando il mondo gli crollò addosso.

Ma lui tornerà, quindi piccolo Harry attenzione, la morte si avvicina paurosa, ma tu scappa più forte che puoi e non ti prenderà.

Ff by Claw
  
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