. Conto alla Rovescia
Sono passati, ormai, sette anni dal giorno in cui il Consiglio di Magia e Stregoneria, mi ha detto o per meglio dire mi ha informata di quanto è stato scritto nel patto tra le due famiglie, fatto sia per il volere di mio padre che di sir Draco Malfoy. È stato un trauma per me, come per tutti quanti, compresa la famiglia Malfoy che a quanto pare era all’ignaro di tutto.
Per me, però, è stato diverso, perché se devi sposare una persona che odi e detesti, ti arrabbi, urli, gridi e, magari, alla fine, sapendo che un tuo “no” significa guerra certa, accetti, con la speranza che un’auto per puro caso, lo spedisca dritto, dritto nella tomba. Io non ho reagito così, bensì sono rimasta assai sconvolta e divisa a metà; perché se una parte di me voleva, appunto, arrabbiarsi a morte e rompere e incenerire qualche vaso o cimelio di famiglia solo per fare un dispetto. Un’altra parte di me invece, voleva saltare di gioia per un motivo al quanto semplice che non riuscivo e non avevo il coraggio di pensare nemmeno tra me e me.
- Come le sembrano, Sua Altezza ?- la domanda posta da una giovane che mi pare si chiami Alin mi catapulta di nuovo nella realtà.
– Sì, vanno bene. – e, rivolgendomi a tutti, aggiungo – Potete andare -. Arretrano e, con un rapido inchino, si ritirano. Rimasta sola, mi guardo allo specchio, che mi riflette l’immagine di una giovane ventenne con i capelli ramati chiusi in un chignon da cui sono escluse alcune ciocche, lasciate, invece, cadere in piccoli, ma ben curati, boccoli. Il trucco è stato messo, per enfatizzare i suoi zigomi alti, le labbra e gli occhi nocciola, da cui trapela paura, se non puro terrore, molta stanchezza e preoccupazione e mi sorprendo. Mi sorprendo, accorgendomi di quanti sentimenti posso provare e mi sorprendo, per quanto debole mi sento in questo intimo e privato momento.
“Debole.” Che strana parola detta per descrivere Lei, la regina dell’attuale mondo magico, la più piccola dei Potter, la figlia del grande e coraggioso Harry Potter salvatore del mondo magico.
Sorrido. Beh, di che cosa mi posso lamentare io? Forse non sono coraggiosa, ma nessuno sarebbe venuto a saperlo.
Da quando, piccola, all’età di quattordici anni, mi ero ritirata da Hogworts per prendere le redini del mio regno, ho imparato molto: Mi hanno insegnato di avere sempre un portamento regale, a saper controllare i miei sentimenti e farli annegare nel profondo del mio cuore. Ho, perciò, imparato a sorridere sempre, nonostante tutto e, a nascondere ogni traccia dei miei sentimenti in uno sguardo che osserva, ma non guarda, che percepisce ma non fa percepire. Anche se certe volte mi sento soffocare da tutti quei pesi che da anni mi porto sulle spalle, farei di tutto per il mio regno, per la pace, per i miei due fratelli che, dalla scomparsa dei miei, sono tutta la sua famiglia: James e Albus sono tutto per me, mi vedono un àncora, un punto d’appoggio e lo sono sempre stata per loro.
Certo, sono loro gli uomini e sono anche i più grandi, ma quando è successo l’incidente che ci ha portato via i nostri genitori, e li ho visti crollare come un castello di sabbia, ho preso la decisione di proteggerli, qualunque cosa fosse successa, anche a costo di mandare in mille pezzi il mio cuore. E per questo, non avrei mai permesso ai miei sentimenti di rovinare tutto quello che mi sono costruita in tutti quegli anni. L’orologio, a quel punto, segna le otto meno venti: sono in ritardo! Cerco di fare presto, ma non ne ho bisogno, poiché avrei usato la magia per arrivare alla sala del ricevimento, visto che è molto lontana.
Mentre aspetto che mi presentino, chiudo gli occhi e inizio a contare fino a dieci per calmarmi “1, 2” e tenere a mente le cose importanti “ 3, 4” ma, mentre sento le trombe suonare “5, 6” e il mio nome rimbombare “7, 8, ” nella sala in cui non si sente volare nemmeno una mosca, “9” si aprono le porte “10”. Non riusco più a controllare il battito cardiaco, che continua ad accelerare al solo pensiero di lui, di vederlo. Lui. Sempre e solo lui.