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Autore: Engel_Aranel    26/02/2014    2 recensioni
- Avete presente quando capite all'improvviso che ciò che avete fatto fino a quel momento è stato solo una gran puttanata e che stavate buttando via la vostra dignità, la vostra persona, la vostra vita?
Bene, a me non è mai successo. -
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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Il portone si apre e il solito maggiordomo mi accoglie facendomi entrare.

«Mi dispiace signorina» sussurra poi prima di aprire la porta di una sala che non avevo ancora visto.

Mentre entriamo lui informa della mia presenza ogni persona in quella stanza. I primi occhi che incontro sono quelli di Tom e il mio cuore perde un battito. È inginocchiato a terra, lo sguardo triste e un occhio nero. Cosa gli ha fatto?

Accanto a lui c'è suo fratello, ha il capo chino, ma sul pavimento è bagnato e posso intuire che sta piangendo. Cosa cazzo succede?

«Tom! Bill!» dico raggiungendoli velocemente. Abbraccio Tom e poi rivolgo le mie attenzioni a Bill. «Cosa succede?» domando e la mia voce tradisce la mia preoccupazione. Il moro singhiozza, ma non dice una parola.

«Fenny, ha preso Mins... non so cosa stiano facendo...» afferma Tom in un sussurro.

«Bill? Hey, Bill... la riprenderemo, non preoccuparti!» cerco di infondergli speranza. Lui alza il viso e mi guarda e solo allora riesco a vedere l'occhio nero come suo fratello e numerosi lividi sparsi per le braccia e sul viso. Gli occhi sono anche arrossati dal pianto. Possibile che in mezz'ora sia successo tutto questo?

«Dov'è andato Fenny?» la determinazione si è impossessata di me. Non so che fine abbia fatto la paura, si sarà ben nascosta in qualche angolo remoto del mio corpo non appena gli occhi dei due gemelli hanno incontrato i miei. Non lascerò che qualcuno riduca così Tom e suo fratello. Non so dove cercare Fenny, quindi decido di aspettarlo in quella stanza, medicando come riesco le ferite dei due ragazzi. Bill non ha smesso un minuti di singhiozzare, alternandolo a versi di dolore non appena cercavo di tamponargli le ferite. Tom mi ha aiutato, ma anche lui era parecchio dolorante. Non riesco a vederli così. Ho troppa rabbia in corpo, ma devo stare calma e attenermi al piano.

«Tom, la borsa...» gli dico continuando a medicare Bill. Lui capisce al volo, si avvicina alla borsa, ne estrae la pochette, poggiandomela accanto e nascondendo l'altra nella stanza. Mi si avvicina nuovamente e io smetto di medicare il moro capendo che tanto è tutto inutile.

«Dove sono Georg e Gustav?».

«Non li ho ancora visti...».

«Merda. Dovremmo arrangiarci» brontolo.

Un rumore cattura la nostra attenzione, la porta si apre ed un corpo cade a terra, spinto da qualcuno. Mins. Corro da lei, seguita da Bill. Respira a fatica, ha i vestiti strappati e ferite ovunque. Perde un sacco di sangue ed il panico s'impossessa di me mentre Bill le prende una mano accarezzandogliela dolcemente.

«Oh, Rhianne... quale onore!» esclama quella voce che mi fa rabbrividire per qualche istante.

La figura di Fenny si avvicina. Bill non ci da peso, mentre io non riesco a staccargli gli occhi di dosso. Sento Tom avvicinarsi a me, con fare protettivo mi stringe a se.

«Ne vuoi altre, Tom?».

«Fai cosa vuoi, ma non ti azzardare a toccarla!» afferma passandomi davanti e nascondendomi dietro di lui.

«Oh, purtroppo non funziona così, Kaulitz» dice maligno l'altro. Il suo sguardo è diverso dal solito sembra... pazzo. Si avvicina con passo lento, si sofferma per qualche istante affianco a Bill sorridendo con crudeltà.

«Non penso si rialzerà, è inutile» afferma gelido per poi riprendere a camminare verso di noi. Il moro è tornato a singhiozzare e io sento la rabbia salirmi e attraversarmi le vene. Le mani strette a pugno e le unghie conficcate nella mia carne quando dovrebbero essere in quella di Fenny. Un'ombra cattura la mia attenzione: Georg! È entrato silenziosamente nella stanza e si guarda intorno spaesato. Cercando di nascondermi da Fenny gli faccio cenno di pensare a Bill e a Mins e lui annuisce avvicinandosi cautamente. Non appena si avvicina però un urlo squarcia il silenzio della stanza.

«NO!» urla Bill in preda al panico. Fenny si volta sorridendo maligno anche se stupito per la presenza di Georg. Mins è tra le braccia di quest'ultimo mentre Bill tiene le mani premute sul fianco della ragazza. Vedo le sue mani tingersi velocemente di rosso. Come abbiamo fatto a non notarlo prima? Mins ha una ferita enorme su un fianco, gli abiti sgualciti gocciolano rosso, lasciando la scia. Li vedo uscire velocemente dalla stanza e in un attimo la mia attenzione ritorna a Fenny. Non si è preoccupato di loro e in un attimo è a pochissimi passi da noi. Tom continua a tenermi dietro di lui e pian piano indietreggiamo. Non sappiamo cosa fare, le cose non sono andate come volevamo, Mins doveva essere con noi e così anche Bill, Georg e Gustav. Invece ci siamo solo io e Tom contro di lui. Siamo pur sempre due contro uno è vero, ma sappiamo che Fenny può stravolgere le cose senza il minimo sforzo. Quando le mie spalle toccano il muro sussulto.

«Aaah, basta! Mi sono rotta i coglioni!» non so da dove mi sia uscito il coraggio, ma in questo momento non m'interessa scoprirlo. «Ma chi cazzo credi di essere? Hai idea di quello che hai appena fatto a Mins? Te ne rendi conto, pezzo di merda?» sbraito oltrepassando Tom che mi trattiene per un braccio preoccupato. «Tu non la passerai liscia! Tu non puoi pretendere che tutto finisca bene per te, perchè non funziona così, a costo di rimetterci la mia di vita!». Tom mi guarda con un misto di paura e preoccupazione.«Vuoi saperla una cosa? Neanche tua sorella riesci a tener d'occhio e tu vorresti controllare noi? Ma non farmi ridere!» Sto chiaramente temporeggiando alla ricerca di una soluzione che non vuole arrivare ai miei neuroni.

«Cosa centra mia sorella ora?» domanda lui confuso cadendo in pieno nella mia trappola e lasciandomi il tempo necessario a risolvere la questione.

«Pensi sia in casa in questo momento?» chiedo indicando a Tom la mia pochette senza farmi vedere da Fenny.

«Ovvio! Le ho detto di barricarsi in camera sua e che non volevo sentirla fino a domani!» il suo tono è aumentato.

«Ah sì? Non direi che ti abbia ascoltato però...» continuo io avvicinandomi a lui per permettere a Tom di prendere la mia pochette. Fenny sta al mio gioco ed indietreggia, devo far paura sul serio.

«C-cosa vuoi dire?» domanda iniziando a cedere. Capisco di aver trovato il suo punto debole. Esattamente come Ashton è il mio, Misha è il suo.

«In questo momento è a casa mia, da mio fratello... sai, si frequentano da qualche tempo...» non risponde, apre la bocca, ma non esce nulla e intanto indietreggia mentre io avanzo di un paio di passi.

«No, tu menti!».

«Vai a controllare se non mi credi, io non ti trattengo...».

«Sei una lurida stronza! Mi stai mentendo! Ma non vi lascerò scappare, non abboccherò al tuo stupido piano!» sta urlando, gli occhi spalancati e la testa leggermente china su un lato. Intravedo Tom prendere il cellulare nella mia borsa, ma le mani gli tremano e fatica a digitare.

«Ah, basta che non dici che non ti abbiamo avvisato!» commento ironica.

«Finiscila!».

«No, forse dovresti finirla tu Fenny...» una voce diversa e poco conosciuta interrompe l'urlo di Fenny.

«C-cosa... cosa succede?» chiede spostando lo sguardo da me a Gustav che è sulla porta. «Gustav, cosa stai dicendo?».

«Siamo tutti stufi di te, Fenny!» il ragazzo si avvicina calmo. «E ora hai finito. Hai finito di comandare, ti abbiamo incastrato!».

«C-cosa vuoi dire?» Fenny inizia a balbettare, segno che è nervoso e che la sua sicurezza lo sta abbandonando. Io tiro un sospiro di sollievo e ne approfitto per avvicinarmi a Tom.

«Ce l'abbiamo fatta» gli sussurro baciandolo velocemente.

«Fenny, sei circondato, ho chiamato la polizia e siamo fuori da quella porta da cinque minuti, hanno sentito abbastanza per rinchiuderti in eterno!» esclama arrivandogli a pochi centimetri. Fenny respira pesantemente, talmente tanto che nonostante la distanza posso notare che ha aumentato la velocità, ora è affannato. Non parla, penso che nella sua mente ci sia un conflitto se crederci o meno, ma i poliziotti che iniziano ad entrare cancellano via ogni suo dubbio, lo vedo dal suo volto sorpreso e spaventato allo stesso tempo.

«La dichiariamo in arresto!» afferma uno dei poliziotti. Fenny rimane immobile, ma un ghigno gli si dipinge in viso. Un brivido percorre la mia colonna vertebrale, è inquietante. Tom se ne accorge e appoggia un braccio intorno alla mia vita, stringendomi di più a se.

«Le parole non contano nulla!» grida «Venite a prendermi!» li incita e in un batter di ciglia i cinque uomini sono su di lui e lo immobilizzano senza alcuna fatica. Gli mettono con forza le braccia dietro la schiena e lo ammanettano scortandolo poi fuori dalla stanza e dalla villa. Un poliziotto trova la borsa con la cocaina che abbiamo nascosto e la porta via con se. Ne blocco uno dicendogli di andare a parlare con il maggiordomo, di farsi dire dov'è la camera da letto di Fenny. Sono sicura che Mins è stata ferita in quella stanza, anche se forse ne ha altre nascoste, altre che noi non abbiamo visto.

«No! Aspetti!» blocco nuovamente il poliziotto prima «Perlustrate la casa se non trovate niente lì, ci saranno sicuramente delle prove, la nostra amica sanguinava e parecchio...».

«Sì, ho visto. Stia sicura che metteremo la casa sottosopra finché non avremo trovato qualcosa e... pregherò per lei...» abbandona la stanza e io e Tom ci guardiamo perplessi per qualche istante.

«Cazzo, Gustav! Pensavamo ci avessi traditi!» sospira Tom sollevato.

«Non vi avrei abbandonato e poi ne andava anche della mia libertà!» lo abbracciamo e insieme usciamo da quella casa degli orrori.

La polizia continua ad entrare e ad uscire, sono tutti di corsa e la zona è stata isolata con del nastro giallo. Alcuni si avvicinano a noi chiedendoci se siamo bene, ma noi annuiamo e ci allontaniamo.

«Dove sono Mins e Bill?» domando non appena raggiungiamo Georg, lui abbassa lo sguardo e non dice una parola. Tom lo prende per la collottola, sbattendolo contro il muro vicino.

«Georg, Mins e Bill dove sono?» è minaccioso e fa paura anche a me.

«S-sono corsi in ospedale, Mins era grave. Una volta usciti dalla stanza a perso conoscenza e faticava a respirare... ha perso molto sangue...»

«Fanculo!» tiro un calcio al muro, facendomi anche male, ma non m'interessa. «Dobbiamo andare Tom, veloci!» lui annuisce, cerca l'auto nei paraggi e in un attimo ci fiondiamo all'ospedale.

La signora dietro al bancone d'ingresso ci guarda preoccupata, io non riesco a parlare, ma fortunatamente ci pensa Tom.

«Cerchiamo una certa ragazza, si chiama Mins, dev'essere arrivata da poco...» dice e in quel momento ci accorgiamo di non saper il cognome. O forse semplicemente non c'è lo ricordiamo per via di tutto ciò che sta succedendo. La signora digita qualcosa sul suo computer e poi ci guarda.

«Sì, c'è una signorina che è arrivata poco fa con una grave ferita all'addome. È in sala operatoria ora, ma se volete il ragazzo che era con lei è nella sala d'attesa, in fondo al corridoio sulla sinistra...» ci dice indicando il corridoio. Io guardo Tom e anche il suo viso e teso e preoccupato, mi fa cenno di andare e insieme ci incamminiamo. Bill è seduto su una sedia, gomiti sulla ginocchia e testa fra le mani.

«B-Bill...» sussurra Tom. Lui alza il capo. Sta piangendo, gli occhi rossi e lo sguardo spento. Mi si stringe il cuore nel vederlo così e mi si stringe ancora di più nel veder anche Tom sofferente. Non posso farcela. Mi avvicino e abbraccio il moro, seguita subito dopo dal fratello.

«Andrà tutto bene...» sussurra Tom.

«Basta, basta con queste stronzate, vi prego!» risponde il fratello.

«Cosa dici?».

«Dico che i medici dicevano che è grave, non andrà tutto bene, è stata portata in sala operatoria d'urgenza!» le lacrime tornano a rigargli il volto. Rimaniamo abbracciati, in silenzio. Qualunque parola sarebbe di troppo ora. Le uniche che servirebbero ora sono quelle dei medici che dicono che è andato tutto bene, ma ancora non sappiamo nulla.






Dopo secoli eccomi!
Perdonatemi, ma i finali per me sono drammatici, anche se questo non è ancora un vero e proprio finale,ma ci siamo quasi...
Cooomunque spero che non mi abbiate abbandonato e che siate molti a leggere e recensire! :)
Grazie mille a tutti!
A presto!

   
 
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