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Autore: thexchromosomee    26/02/2014    3 recensioni
Amelie Perry è il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, e gioca per vincere. Riuscirà a far vincere la coppa di Quidditch alla sua Casa e a dimostrare a chi la deride per aver scelto soltanto ragazze, che queste possono essere avversarie temibilissime?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Nota autrice:
Un primo scorcio delle vacanze di Natale di due delle magnifiche sette. Buona lettura!

 
Girls always win

Capitolo 27: Sospetti e chiarimenti

Nell

–Nell, ora che sei maggiorenne mi aspetto da te un comportamento maturo, e azzuffarsi in pubblico, con tanto di lancio di fatture, non è un comportamento da persona matura– asserisce mia madre, squadrandomi con espressione altezzosa mentre percorriamo lentamente il vialetto di casa McLaggen. 
Le nostre case sono una di fianco all’altra, separate soltanto da una staccionata. Una vera gioia, per me.
–Mamma!– ruggisco, esasperata. Mi sta rinfacciando la lite avuta con quel cretino di McLaggen da Madame Malkin questa mattina. Dopo appena quattro giorni di vacanza abbiamo già tentato di farci fuori a vicenda. –È stato lui a tirare i capelli a me, non viceversa!
–Poi tu lo hai affatturato, lui ha ricambiato e siamo stati cacciati fuori dal negozio. Che vergogna! Non oserò mettere mai più piede da Madame Malkin per colpa tua!
–Mamma, ti ricordo che McLaggen mi ha fatta diventare viola e ricoperta di peli come uno Yeti! Non ti importa di tua figlia?– sbotto, ripensando, furente, al fatto che ho passato tutto il pomeriggio color melanzana.
Mia madre sceglie (saggiamente) di ignorarmi.
–Niente bisticci, stasera. Oltre a Claire, Cormac e Klause saranno presenti sua cugina con il nuovo fidanzato, e gradirebbero fare una buona impressione su di lui.
–Ci sarà anche Barrah?– domando, illuminandomi all’istante.
Barrah Pips è la persona più gentile e alla mano che conosca, e non mi capacito della sua parentela con quell’antipatico. Ci separano solo pochi anni, e la adoro perché, nonostante non concordi con me nel ritenere Klause senza cervello, quando litighiamo prende sempre le mie difese.
Un sorriso fa capolino sul mio viso mentre aspetto sulla soglia.
Viene ad aprire Claire, la quale si complimenta con mia madre per l’ottimo gusto nello scegliere vestito e accessori, prima di trascinarla con sè in cucina a spettegolare come due adolescenti. Le trovo invidiabili e ridicole allo stesso tempo: ridicole perché non sono più delle ragazzine, invidiabili perché un’amicizia così profonda e duratura è più unica che rara.
Con la scusa di lasciare le signore alle loro chiacchiere Cormac invita mio padre a bere del Whiskey Incendiario in salotto, mentre io devo accontentarmi della Burrobirra. Sarò pure maggiorenne, ma non mi è ancora concesso di bere alcolici.
Raggiungo Klause nella sala da pranzo, dove lo trovo intento ad apparecchiare la tavola. La sua espressione corrucciata è per me motivo di intensa gioia.
–Sei di nuovo rosa– commenta, secco.
–Non grazie a te– sbuffo. –Vedo che hai smesso di ridere.
–Barrah conosceva il controincantesimo– risponde con una scrollata di spalle.
–A proposito, dov’è?
Indica il salotto, dove una figura femminile si alza di scatto da un divano biposto e si precipita da me urlando –Nellie!
–Barrah!– strillo di rimando, abbracciandola. È più alta di me, per cui i corti capelli castani mi solleticano la fronte. Scioglie l’abbraccio e indica un ragazzo.
–Ti presento Gary– trilla, sorridendo a quello che intuisco essere il suo nuovo fidanzato. Devo ammettere che Barrah ha buon gusto: alto, con le spalle larghe e disgustosamente attraente… come la invidio!
–Lieto di conoscerti, Nell– dice Gary, che nel frattempo si è avvicinato e ha passato un braccio intorno alle spalle di Barrah, che gli ha dato un bacio sulla guancia. –Vado in cucina ad aiutare tua zia, così voi ragazze potete chiacchierare.
–Da quanto state insieme?– chiedo a Barrah non appena Gary è fuori portata d’orecchio.
–Sei mesi. Ci siamo conosciuti questa estate. Sono tanto felice.
–Si vede!
–Parliamo di te– risponde Barrah, prendendomi le mani tra le sue. –Ultimo anno, Cacciatrice della squadra… non puoi non avere almeno uno spasimante di cui parlarmi nei minimi dettagli!
–Non illuderti, non ho la fila fuori dalla porta– replico con un sogghigno. –Ma non mi preoccupo, male che vada ho sempre McLag… ehm, Klause. Comunque, per soddisfare la tua curiosità, un amico di tuo cugino, un ragazzo carino e dolce, sembra essersi interessato a me. Domani pomeriggio usciamo per un caffè.
–Esci con Arne, domani?– si intromette McLaggen, comparso all’improvviso in salotto.
–Sì– rispondo. –Questa volta non sei invitato.
–Non lo ero neppure la volta scorsa– ribatte con un mezzo sorriso. –Che mi dici di ieri?
–Ieri?– ripeto, perplessa.
McLaggen mi rivolge un’occhiata altrettanto perplessa.
–Cosa hai fatto ieri?
–Sono andata a trovare mia madre alla Gazzetta e sono andata a casa di Ruth… niente di che. Perché?
–Semplice curiosità– risponde, scrollando le spalle.
Barrah alterna lo sguardo tra me e lui, esibendo l’aria di chi la sa lunga, ma quando sta per aprire bocca arriva Gary, che regge una pesante zuppiera.
–La cena è pronta, amore.
Ci sediamo a tavola e mangiamo la zuppa di verdure, il roast beef e il pudding. Klause si comporta in modo strano per tutta la sera: è nervoso e insolitamente taciturno, e quando gli servo su un piatto d’argento l’occasione di deridermi lascia correre.
Il suo inspiegabile atteggiamento mi preoccupa: sta tramando qualcosa, ne sono sicura.

Rose

Se i miei zii e zie hanno avvertito la tensione che aleggia nell’aria, non l’hanno dato a vedere. Cantano carole natalizie, appendono ghirlande e festoni e le zie più abili in cucina aiutano mia nonna nella preparazione della cena.
Le uniche eccezioni all’atmosfera festosa che si respira alla Tana siamo io e Ida, io perché troppo impegnata a evitare Al e il suo migliore amico, Ida perché impegnata a inveire contro Damon e convincermi a far pace con Scorpius.
I due, dal canto loro, mi facilitano il compito, perché, quando non si trovano a casa Potter, sono in giardino ad allenarsi.
James e Lily, invece, litigano. Di continuo. 
–L’anno prossimo giocherò a Quidditch, James, che tu lo voglia o no! Mamma mi ha dato il permesso e regalato una scopa, e Freddie sa che non può fermarmi!
–Ah, sì? Allora mi farò bocciare ai M.A.G.O., così Freddie non diventerà Capitano!
–Ehi!– esclama, deluso, Fred.
Attirate dalle urla, Ida e io raggiungiamo i due litiganti in cucina, dove nonna Molly cucina come niente fosse, e il resto dei parenti si gode lo spettacolo.
Lily, non appena mi vede, smette per un momento di fulminare con lo sguardo suo fratello, e gnaula –Rosie, diglielo che sono brava, diglielo che devo giocare a Quidditch!
–Basta parlare, o mi farete afflosciare il soufflé– sbotta nonna Molly, brandendo minacciosamente un cucchiaio di legno. –Fuori fa freddo, ma non si gela, prendete le vecchie palle da allenamento di Ginny e andate a giocare!
–Ci sto!– trilla Lily, poi afferra me e Ida per un braccio e grida –Rose e Ida con me!
Ben presto, come previsto, il resto della famiglia si unisce alla disputa. Dominique e Victoire alzano gli occhi al cielo e ci ignorano, dedicandosi alla cucina, a differenza di Teddy, che si fionda a recuperare la sua scopa. James corre a reclutare Al, Malfoy, Hugo, Fred e zio George, lasciando Teddy in disparte. Mosse a compassione dalla sua espressione triste e sconsolata, lo prendiamo in squadra. A completare la formazione provvedono zia Ginny, che non perde occasione per rimontare sulla scopa, Roxanne, la sorella tutto pepe di Fred, e, con enorme stupore di tutti, Lucy (nonostante la disapprovazione di zio Percy, che, per una volta, non ha tutti i torti: la piccoletta è più bassa del manico di scopa!).
Ginny va a prendere la cassa con le palle, mentre io e Ida rabbrividiamo al freddo.
–Per il diadema di Corvonero, si gela!– piagnucola la mia amica, stringendosi la pesante sciarpa di lana che porta al collo, anche se i guanti la ingoffano, rendendo l’operazione più difficile.
–Puoi dirlo forte! Di solito sono i miei zii a giocare, noi altri ci limitiamo a guardarli da terra, ma sono felice del cambiamento: è un’opportunità per allenarci, e per Lily e James di porre fine una volta per tutte alla faida.
–Hai parlato con Scorpius?
–No, anche se sta diventando insistente– sospiro. –Una parte di me non vuole perdonarlo, l’altra mi fa notare che non ho motivi per non farlo.
–Dovresti dargli una seconda possibilità. È tutta colpa di Damon– asserisce Ida. I suoi continui sbalzi d’umore - e di opinione - mi destabilizzano: giusto questa mattina aveva detto che Scorpius è un emerito deficiente, indegno di pulirmi le scarpe! 
–Non è colpa di nessuno– replico, sfregandomi le mani nel tentativo di riscaldarle.
–Ehi, voi due, sulle scope, muovetevi!– tuona Lily, con in mano la Pluffa.
Una volta che siamo tutti in volo ci disponiamo, pronti alla partita: Roxanne vola verso gli anelli, Ida si adatta al ruolo di Battitore, e si presta ad aiutare Lucy a tenere correttamente la mazza, Ginny, Teddy e Lily si allineano davanti agli anelli, e io sorvolo il campo, in attesa che liberino il Boccino (alias noce colorata e incantata).
Nonna Molly dà inizio alla partita.
–Avete quindici minuti, il tempo che finisca di raffreddarsi il pasticcio di carne. Divertitevi!
A giudicare dalle occhiate cariche d’odio che si stanno lanciando James e Lily, ci sarà poco da divertirsi. Mio cugino è sempre stato una regina del dramma, ma stavolta esagera!
Lily non sta con le mani in mano: esegue alla perfezione le giravolte che le abbiamo insegnato, stupendoci con la sua bravura, e vola dritta agli anelli, dove prova a segnare. 
Al, però, para il tiro e passa la Pluffa a Louis, che per poco non la fa cadere: di tutti i miei cugini è quello meno portato per il Quidditch; nonostante ciò, non se la cava malissimo.
–Datti una mossa, Rosie!– grida Lily, ricordandomi che, in quanto Cercatrice, dovrei cercare il Boccino.
Mi riprendo e comincio a girare intorno al campo, scrutando ogni centimetro alla ricerca del Boccino (alias noce). Mi pento amaramente di non aver portato con me la mia divisa: i guanti di lana sono zuppi, la sciarpa mi protegge il collo dalle raffiche di vento, ma copre la visuale, e gli stivali da neve non hanno certo la presa di quelli da Quidditch.
–Scusa!– pigolo, rivolgendo un sorriso colpevole a mio fratello, che ha rischiato di finire disarcionato per colpa mia.
–Tutto ok, Rose?– mi chiede Al, dopo che sono riuscita non so come a virare accanto agli anelli avversari.
–Non sono dell’umore giusto– rispondo semplicemente e in tutta sincerità: a differenza dell’altra partita, non avverto il brivido di eccitazione, la spinta a dare il massimo.
–Ti capisco. Non è la solita atmosfera di festa– sospira lui. –James è più idiota del solito, se possibile, tu e Scorp non vi rivolgete la parola –peccato, avevo tanto sperato che prima o poi sareste andati d’accordo– e Ida sta ancora con quel damerino... 
–Cosa?
–Cosa?
–Levatevi di mezzo!– ruggisce Ginny, diretta a folle velocità verso di noi, inseguita da un Bolide (alias vecchia Pluffa rimpicciolita e incantata); Ida riesce a colpirlo, mandandolo da James, che lo evita per un soffio. 
Io mi scosto, mentre Al tenta un salvataggio… invano: la Pluffa riesce a passare tra le sue braccia, finendo dritta nell’anello.
–Sì!– esclama trionfante Ginny, percorrendo il campo col pugno alzato in segno di vittoria.
–Concentrati sul gioco, Al!– grida Harry, chiaramente poco propenso a lasciare che sua moglie batta i suoi figli.
Non ha fatto i conti con la competitività e l’abilità di mia zia, però: l’anno scorso Ginny e Angelina segnarono talmente tante volte che, sebbene la squadra maschile fosse riuscita, alla fine, ad accaparrarsi il Boccino, fu quella femminile a vincere la partita.
La partita prosegue, e James è sempre più determinato a pareggiare; le squadra, nel complesso, sono ben equilibrate, per cui sono convinta che, a differenza dell’anno scorso, la cattura del Boccino decreterà il vincitore.
Mi giro a guardare Scorpius, che volteggia dall’altra parte del piccolo campo improvvisato. Al contrario di me, sembra perfettamente a suo agio, e non scivola ogni due secondi. Accidenti. Non mi importa di vincere questa stupida partita, voglio soltanto dare a Lily la possibilità di sbattere la vittoria in faccia a suo fratello, ma non so se ce la farò: Scorpius è maledettamente bravo.
Il cinturino dorato dell’orologio di Teddy ci inganna un paio di volte, ma del vero Boccino non c’è traccia.
–Insomma! È passata un’ora e mezza, il soufflé si è afflosciato e i pasticci sono ghiacciati. Quanto ancora vi ci vuole per finire questa partita?– abbaia nonna Molly, apparsa in giardino in scialle e stivali di pelliccia. –Venite dentro a scaldarvi e rifocillarvi, su!
–Neanche per sogno, nonna!– ringhia James.
–Giusto. Qualcuno qui deve vincere!– ulula Lily, ed è la prima volta dall’inizio delle vacanze che concordano su qualcosa.
Il gioco riprende, ma, dopo pochi minuti, Teddy e Louis abbandonano il campo, seguiti ben presto da Lucy. Nonna Molly rientra in casa poco dopo, borbottando parole incomprensibili sui suoi “nipoti dalla testa dura”.
Rimasti con un giocatore in meno dell’altra squadra, i nostri avversari riescono a segnare. È tutto nelle mie mani, lo sento. Devo catturare il Boccino, così vinceremo, Lily si vendicherà di suo fratello e potremo andare a scaldarci e imbottirci di pasticci di carne e dolci di Natale.
Sono sul punto di cedere quando uno scintillio dorato attira la mia attenzione. È lui, è il Boccino, lì, vicino agli anelli difesi da Roxanne.
Faccio una giravolta e mi fiondo verso gli anelli, decisa a porre fine alla partita. Finalmente ho ritrovato la spinta motivazionale che mi mancava (anche se, più che spinta motivazionale, sarebbe corretto chiamarla fame, a giudicare dal borbottio del mio stomaco). Purtroppo, Scorpius si accorge del cambio di direzione e mi tallona. Ci ritroviamo gomito a gomito a lottare per quella pallina dorata, che altro non è che una noce. 
Ci spintoniamo e, con mio grande disappunto, noto che sarà lui a prendere il Boccino.
Previsione sbagliata.
È questione di un attimo: Scorpius rallenta impercettibilmente, quel tanto che basta a farmi colmare i centimetri che ci separavano e afferrare il Boccino. 
Euforica, oltre che incredula, sento la scarica di adrenalina che mi dà tenere quel piccolo globo dorato tra le dita, la gioia di farmi scompigliare i capelli dal vento, l’eccitazione della vittoria, anche se è una vittoria strappata per un pelo.
Lily fa un paio di giri della morte, prima di riconsegnare la Pluffa a suo padre e precipitarsi a stritolarmi.
–Ce l’hai fatta! Grazie!
–Per te questo ed altro, cugina– esalo, soffocata dal suo abbraccio. Adesso sì che posso concentrarmi pienamente sulla cena!
–E va bene, Lils, devo ammetterlo: hai ereditato il talento di famiglia– grugnisce James a braccia conserte. –Promettimi, però, che lo userai solo ed esclusivamente per far vincere Grifondoro in mia assenza, ok?
Lily, il ritratto della felicità, bacia suo fratello su entrambe le guance e squittisce –Sei il fratellone miglione del mondo, Jamie!
Meno male, almeno una questione è risolta. Quanto all’altra…
–Grazie– mormoro con riluttanza, sperando che nessuno a parte Scorpius possa sentirmi. Siamo in piedi davanti al buffet (quando si deve cucinare per così tante persone, il buffet è l’unica soluzione). –Non credere che non me ne sia accorta: mi hai lasciato vincere.
–Non c’è di che– risponde, imbarazzato. –Lily ne aveva bisogno.
–Anche io– sospiro, prima di tornare da Ida con due piatti ricolmi di cibo. Non mi volto a guardarlo, spero solo che abbia smesso quell’espressione da cane bastonato.
Se il sorriso radioso della mia amica vale qualcosa, direi proprio di sì.

Nota autrice:
James ha smesso di fare l’idiota? Per il momento sì… ma non durerà, così come non durerà la tregua tra Rose e Scorpius.
E McLaggen? Come mai è tanto interessato all’appuntamento di Nell? Che intenzioni avrà? 
Usate l’immaginazione!
Bye bye!

Nota traduttrice: 
Grazie alla mia beta, AryYuna, a chiara_centini e Lily_Ely_76, che hanno recensito, a franera, itagnola e melany94, che seguono la storia, e a VeryBaby88, Callie Vee, InsurgentRose e _Miss Weasley_, che la preferiscono! 
Recensite, recensite, recensite! Le recensioni verranno inviate all’autrice e le eventuali risposte postate tramite il servizio di replica di efp.
   
 
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