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Autore: La Lady    26/02/2014    5 recensioni
Dal testo:
"A Lacey piacevano gli uomi.
Piaceva giocare con loro.
Sapeva di essere bella ed intrigante e non faceva niente per nasconderlo."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Lacey piacevano gli uomi.
Piaceva giocare con loro.
Sapeva di essere bella ed intrigante e non faceva niente per nasconderlo.
Una sua virtù era senza dubbio la sincerità, la possibilità di mandare a quel paese un uomo guardandolo negli occhi.
Come quella sera.
Lei è giovane, che divertimento ci sarebbe mai stato con uno storpio?
Signor Gold, l'uomo che tutti temevano e rispettavano.
"Che stupidi... Cosa potrebbe mai fare un uomo che non può neppure correre"?
Continui a bere, a ridere e giocare a biliardo.
Quel ragazzo al bancone ti intriga e tu sei stata la prima a lanciare l'ochiate seducenti.
Sai che ti avrebbe aspettato fuori dal locale, già ti immagini i pettorali sotto quel maglioncino aderente.
Ma decidi di giocare ancora un po', sia con gli sguardi sia con quella stecca di leggo che seducente fai scivolare su quel tappeto verde, contro le palle, dritte nelle buche.
Non ricordi dove imparasti a giocare così ma non importa.
Carpe Diem ti dici sempre.
E quello era il momento giusto.


L'aria è fredda a contatto con le tue gambe coperte solo da leggere autoreggenti. Ti piace il blu, ti è sempre piaciuto, i tuoi "amici" dicono che rispecchiano il colore dei tuoi occhi.
Alzi il mento, fiera ed orgogliosa fanciulla, sicura che dietro l'angola ci sia la sorpresa aspettata.
Ed infatti due braccia forti non tardano ad arrivare, ad afferrarti per sbatterti contro il muro e riempire di baci il tuo collo per poi salire feroci alle labbra.
Assapori il piacere, quella passione animalesca che sai scatenare negli uomini.
Le tue mani vanno alla cintura, pronta a slacciarla, quando l'oggetto dei tuoi notturni desideri ti viene portato via.


Svolti l'angolo e trovi il "vecchio" intento a parlare col tizio, alludendo a loro due come coppia, a proprietà che mai ha avuto e mai avrà.
Ti risenti, punti i piedi e fai per dire la tua. Ma quell'uomo si volta, ti guarda, una luce nuova prende il posto della rassegnazione nei suoi occhi.
E' odio, potere, follia calcolatrice.
E lo vedi alzare quel suo bastone, quello che fa si che tu lo senta arrivare già da lontano, quell'oggetto che ti fa sempre sbuffare, calare con forza sulle spalle del tizio a terra.
Non sai il suo nome, non te ne importava, lui sarebbe stato il giocattolo di una sola notte. Ma rimani affascinata da quello spettacolo: mentre pensavi che il sangue ti avrebbe fatto schifo ti trovi ad ammirarlo mentre esce dal labbro spaccato del ragazzo a terra. Sposti quelle gemme che hai per occhi al tiranno, a colui che sembra aver risvegliato una sconosciuta bestia in se.
Lo guardi ammirata, affascinata da tanta ferocia e passione.
Quell'uomo che poche ore prima ti voleva offrire da bere, in maniera gentile, accanirsi come una furia, con gli occhi pieni di passione.
Ed è proprio quella passione che ti fa rimanere immobile, ad ammirare la guerra di due uomi per averti, a sentirti bella e desiderata, a desiderare che quell'uomo usi la sua rabbia e passione su di te, dentro di te.
Lui ad un tratto si ferma, si volta verso di te, i capelli arruffati ed un sorriso sghembo sul volto.
Ha il respiro corto, gli occhi infuocati, e tu non perdi tempo ad avvicinarti e baciarlo con passione.
Non è più l'uomo anziano amorevole che hai incontrato al pub; è un uomo diverso, forte e sicuro di se.
Non esita nell'assecondare quel bacio, quasi che la bestia feroce che alberga in lui non la trovi abbastanza saziabile.
Quando ti stacchi da lui trovi i suoi occhi socchiusi, la mano sul bastone che va a posarlo a terra.
Ti offre il braccio, senza dire una parola, ma quest'ultime non servono.
Vi incamminate insieme, dove non lo sai, sicuramente in una strabiliante avventura.


Sapevi che ti avrebbe portato a casa sua.
Tutti ti portano nei loro appartamenti, o almeno quelli più "romantici". Non vuoi perdere tempo, vuoi mangiaro di baci, sentirti posseduta e domata da quella bestia feroce. Lo baci con passione, di nuovo, una passione che vi spinge appoggiati al muro. Cade qualcosa, forse una mensola, ma non te ne curi.
E' così eccitante!
Ti aggrappi a lui o forse lui si aggrappa a te, fatto sta che in pochi minuti vi ritrovate in una sala con il caminetto acceso.
Giorni dopo ti saresti chiesta come cavolo sia stato possibile che il fuoco si mantenesse così acceso pur non essendoci stato, ma non quella sera.
Giochi, gli mordi il lobo dell'orecchio, ti mordi il labbro inferiore e lo guardi dritto negli occhi.
Sai cosa vuole ma non sai una cosa importante:
Cosa vuoi tu in realtà?
Scappare forse, da quel passato oscuro di cui neppure ti ricordi i dettagli.
Lo spogli feroce, quasi ringhi dall'impazienza, e guidi le sue mani sul tuo corpo, sui tuoi fianchi.
Nudi, avvinghiati, pieni di libidine su quel tappeto sicuramente costoso ti pare di vedere qualcosa negli occhi dell'uomo.
Rassegnazione.
Ma non ci pensi, non quella sera.
Quella sera non sarai tu a domare gli uomini.
Sarà una bestia a domare te.
   
 
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