Capitolo 2°
Lettera B – Baka/Basket/Bacio
Baka(*01)
Quante volte era stato chiamato così?
Baka. Baka Saru(*02). Super baka…
Tutti i suoi compagni di squadra glielo ripetevano continuamente, per non parlare del volpino che non perdeva occasione per fargli notare quanto le sue uscite da esaltato o i suoi errori in campo fossero da vero… beh… stupido!
Lui si innervosiva e si arrabbiava, sbraitando come un pazzo, ma alla fine c’era sempre quella maledetta Guntai a prenderlo in giro dagli spalti e a urlargli che doveva smetterla di fare tutto quel casino, perché era davvero un baka e se glielo ripetevano tutti un motivo doveva pur esserci!
Non bisogna neanche specificare che a quel punto il nervosismo di Hanamichi saliva a livelli stratosferici e a quel punto sì, faceva davvero la figura del baka comportandosi da vero imbecille!
Forse, dopotutto, non sbagliavano a chiamarlo a quel modo…
Basket
Kaede aveva sempre vissuto solo e soltanto per il Basket.
Non aveva idea di quando fosse iniziata quella passione, ma ricordava che era sempre stata parte di lui. Perciò, immaginava che amasse quello sport da quando era nato e i suoi occhi si erano aperti al Mondo, che fosse una cosa che aveva dentro la pelle e che scorreva insieme al sangue nelle vene.
Rukawa immaginava che il fatto che il suo primo bavaglino avesse un orso con una palla da Basket in mano, era un segno del Destino che quella era la strada che lui doveva percorrere.
E la sua vita era sempre stata scandita da quello. Non sentendo fatica, stanchezza, sete, muscoli indolenziti o sudore. Sentiva solo l’eccitazione della durezza della palla sulle dita, del rimbombo dei suoi colpi sul terreno, delle scarpe stridenti sul parquet lucido, la felicità di saltare a canestro e vedere la palla che entrava con un fruscio di rete che gli faceva vibrare il cuore.
Ecco. Per Kaede il Basket era la felicità. L’unica cosa che lo rendeva davvero felice e lo svegliava dal suo torpore…
Bacio
Kaede si era reso conto che la stessa vibrante felicità che provava quando giocava a Basket, la provava solo quando baciava Hanamichi.
Hanamichi si era reso conto che avevano ragione a chiamarlo baka quando aveva dovuto baciare il volpino per la prima volta. I loro volti si erano avvicinati, lui aveva proteso le labbra mentre il volpacchiotto chiudeva gli occhi e… zan! Una dentata di quelle mai viste! E un dolore incredibile per tutta la bocca! Nell’avvicinarsi ci aveva messo la stessa energia con cui dava una testata, perciò la ripercussione sulla sua bocca non fu esattamente il massimo… per non parlare in quella di Kaede, che gli aveva dato subito della baka Saru senza remore, ringhiandogli contro con sguardo minaccioso.
Sì, il loro primo bacio era stato turbolento, ma poi avevano saputo rifarsi! Con calma e respirando bene, cercando di rilassare le spalle, Hanamichi si era avvicinato di nuovo, lentamente, e stavolta le loro labbra avevano coinciso dolcemente, fino a schiudersi e a permettere alle loro lingue di incontrarsi per la prima volta.
I baci che seguirono furono man mano più coinvolgenti e in men che non si dica, impararono presto a dare piacere e a riceverne dai baci che si scambiavano, evitando di darsi altre dentate, naturalmente!
**CONTINUA**
(*01) Baka: Stupido in giapponese.
(*02) Baka Saru: Stupida Scimmia in giapponese.