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Autore: Moonlight818    27/02/2014    0 recensioni
ripubblicazione di una vecchia storia scritta da me ma cancellata... vediamo Mr. Gold alle prese con il mondo reale, non esiste storybrook o il regno incantato. solo un uomo con il carattere del nostro Rumple, senza Belle ma con una nuova fiamma.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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II
 
I raggi pallidi del sole filtravano nelle persiane formando sottili lame di luce che illuminavano la polvere nell’aria ferma della stanza. Cumoli di libri giacevano addormentati sulla scrivania, un computer ronzava affaticato in un angolo e una pila di fogli scarabocchiati era posata sulla sedia girevole, sulle mensole erano presenti varie coppe impolverate e una foto scolorita di due alpinisti. All’improvviso una figura si tirò su di scatto dal letto a castello soffocando un urlo, nei brillanti occhi verdi era ancora impressa l’immagine del padre che scompariva nelle nuvole. Dal letto di sopra arrivò una voce ancora impastata dal sonno:- Diana, stai bene?- non ricevette risposta – hai sognato ancora tuo padre?- nulla, anche se conosceva già la risposta. Una testa bruna e spettinata allora fece capolino dalla sponda del letto e guardò l’amica che si era seduta sul bordo del materasso e fissava il pavimento:- Di, rispondimi.- Diana la guardò,annui e spostò lo sguardo. La ragazza scese e si accovacciò davanti a lei posandole delicatamente le mani sulle ginocchia – tesoro, mi dispiace ma devi avere la forza di andare avanti, concentrati sui ricordi belli che hai di lui, vedrai che gli incubi scompariranno - - grazie Kay- sospirò l’altra – ma non credo che riuscirò a farlo - - ci riuscirai invece, ti conosco, so quanto sei forte e determinata- - ho paura- -lo so, hai paura di dimenticarlo, ma non potrà mai accadere siete cresciuti insieme, avete condiviso tutto, non ti dimenticherai di lui, devi solo accettare la cosa, e vedrai che sentirai che è ancora presente nel tuo cuore senza tormentarti più, ti ha salvato la vita, non avrebbe voluto che tu ti tormentassi così- - stai diventando la mia strizza cervelli ora ?- - non per niente studio psicologia, forza D reagisci, alzati da qual letto e levati il pigiama che sono quasi le 9, le lezioni iniziano tra poco- - Kay… non so se riesco ad affrontare una giornata…- - ehi, è una settimana che te ne stai rintanata qui dentro e assomigli ad uno zombie. È ora che riprendi in mano la tua vita, non puoi ridurti in questo stato ogni anno- - ma lui è morto per colpa mia..- - ancora?! Basta! Ora mi stai facendo arrabbiare…dove è finita la mia migliore amica? Quella che ha preso a calci quel pallone gonfiato di Frederik al primo anno?- - hai ragione, forza aiutami a raccattare i libri- - brava, tesoro, e.. farsi una doccia non sarebbe un brutta idea..- - ma non eravamo quasi in ritardo?? - - quasi.. appunto- - faccio in un lampo… Kay?- - mmm?- - ti voglio bene- la bruna sorrise all’espressione dolce dell’amica, per oggi era riuscita a farla muovere, il padre era morto da ormai tre anni ma ancora non era riuscita a superarlo, lei si sentiva in colpa perche era sopravvissuta, e lui no e non riusciva a capire che non c’era niente di cui doveva perdonarsi, Kay pensava che quando D sarebbe diventata madre avrebbe sentito che cosa vuol dire essere genitori e perche suo padre aveva voluto salvarla e forse avrebbe capito.
 
Il getto di acqua calda le tempestava il viso mescolandosi alle lacrime che scendevano per tutto il corpo finendo in una schiuma di sapone. Odiava quel giorno, lo odiava dal profondo del cuore, l’aveva visto morire lo aveva guardato negli occhi e quando era scomparso avrebbe voluto lasciarsi andare anche lei, non aveva ancora capito perche non l’aveva fatto. “ Basta pensieri negativi” urlò nella sua testa e continuò a ripeterselo come un mantra mente si insaponava e sciacquava per bene i capelli. Chiuse l’acqua e si infilò nell’accappatoio azzurro. Il vapore aveva appannato tutto il grande specchio formando delle goccioline, vedendo il suo riflesso sfocato molto triste, Diana disegnò con un dito un enorme sorriso dove avrebbe dovuto esserci la sua bocca, che ben presto si riflesse anche sul viso della ragazza. “ Sii forte” le raccomandava sempre sua madre durante la sua malattia che l’aveva portata via quando lei aveva solo 6 anni. “ Sii forte D” si ripeté lei a distanza di 15 anni.
  • Kay!! Sono prontaa!!- - urlo una decina di minuti più tardi – era ora D… credevo ch ti avesse preso il mostro di schiuma…- - ahah ma certo… comunque, per informazione, ho usato il tuo accappatoio- - chissà come mai,, ma me l’aspettavo..- - mi serviva un’po di morbidezza- - solo per questa volta ti perdono- - grazie, non so come farei senza di te. - - ti compreresti un nano…- - cosa?- chiese Diana stranita da quella frase – no, niente è una battuta di un film… non ti preoccupare- - ook.. certe volte mi spaventi- disse scoppiando a ridere – ah io eh? Come ti permetti mss. tv?- ribatté tirandole una gomitata nelle costole – non ci provare K- - ah no??- - attacco solleticante!!!- gridò Diana saltando il letto e fiondandosi sull’amica iniziandole a fere il solletico sulla pancia, dove sapeva essere il punto suo punto debole – ah.. no.. tradimento!!!- riuscì a dire tra le risate Kay, rotolandosi sul letto e tirandole un cuscino.
  
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