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Autore: monnie    27/02/2014    3 recensioni
Non si è spaventata nel sentire la sua voce, sapeva che era lì. Lo sentiva, come quando la falena si avvicina alla fonte di calore. Percepisce la fiamma, ma continua ad avvicinarsi. Finché il calore la consuma. Ed è questo quello che Paige vuole: consumarsi tra le braccia di Harry fino a diventare cenere, fino a rinascere per poi sgretolarsi, ancora e ancora.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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spegnere le luci e non badare a chi ci sente

 




C'è odore d'estate, di erba appena tagliata, di coperte fresche di bucato e di tè caldo. Di monotonia, di pelle e di terra umida.
L'odore della notte.
C'è silenzio, rotto solo da alcune voci in lontananza e dalle auto che sfrecciano sull'asfalto bagnato. C'è pace, quiete dopo la tempesta. Ha smesso di piovere da una manciata di minuti, ma l'odore della pioggia è ancora saturo nelle narici di Paige, seduta sulla sedia a dondolo sotto il porticato della sua piccola casa in centro. Guarda il mondo scorrerle davanti agli occhi e sorride. Sorride alla gente, che corre in fretta a casa con ancora in mano l'ombrello sgocciolante, sorride al fratello che rientra dopo l'allenamento di calcio, ma soprattutto sorride a se stessa. Perché le piace, perché le fa bene. Ne ha bisogno come l'aria che respira.
Paige ha diciotto anni i capelli lunghi e rossicci, un'infinità di lentiggini a contornarle gli occhi e le dita piccole. Le gambe magre, le spalle dritte e gli occhi sempre accesi. Perché senza osservare il mondo, Paige non ci sa stare. 
Le piace guardare le persone nei loro gesti quotidiani e immaginare la loro storia, la loro vita. Le piace immaginare che il fioraio davanti casa sua abbia appena comprato la macchina nuova per far contenta sua moglie, oppure che la commessa del negozio di antiquariato abbia portato il vestito blu in lavanderia perché il figlio le ha rovesciato addosso della cioccolata. 
Paige ha diciotto anni, un gatto acciambellato ai piedi del letto, i libri tutti in ordine sulla scrivania ed Harry sempre in testa. Giorno e notte. 
Si accoccola meglio tra i cuscini color panna e porta la tazza di tè caldo alle labbra. E' un rituale che compie tutte le sere, quello di sedersi sul quel dondolo e osservare. Una delle tante abitudini che Harry non riesce a capire ma che ama ugualmente. 
Lo hanno capito da poco, ma in fondo già lo sapevano da mesi che sarebbero finiti così, semplicemente l'uno tra le braccia dell'altra. Era inevitabile. 
Due mondi in collisione che si scontrano, vanno in mille pezzi e con pazienza si ricompongono, formando gli incastri giusti per unirsi. 
Harry ha diciannove anni, un test d'ingresso dell'università da preparare, una Mini nel vialetto e la lista della spesa appiccicata al frigorifero. Ama la sua vita, la semplicità e Paige.
Lei sempre e per sempre. 
Perché Paige è in tutto quello che fa, presente, passato e futuro. Una certezza, un punto fermo in mezzo al caos.
Harry è il nord e Paige la sua bussola. Quella che lo tiene ancorato al terreno e lo trova sempre anche quando non lo sta cercando. Ci sono molti modi di perdersi, e il primo è quello per trovare ciò che ci completa. Ed Harry s'era perso, prima di trovarla sulla sua strada. 
La sta guardando, appoggiato al cancelletto di casa sua. La guarda chiudere gli occhi, mentre lascia andare il capo all'indietro per assaporare la brezza che le scompiglia i capelli color del tramonto. La guarda e nel frattempo si perde e si ritrova ancora. Perché Paige è acqua e fuoco, inizio e fine, bene e male. 
“Perché mi hai chiesto di venire?” 
“Volevo guardarti vivere” sorride, con gli occhi cristallini ancora serrati. 
Non si è spaventata nel sentire la sua voce, sapeva che era lì. Lo sentiva, come quando la falena si avvicina alla fonte di calore. Percepisce la fiamma, ma continua ad avvicinarsi. Finché il calore la consuma. Ed è questo quello che Paige vuole: consumarsi tra le braccia di Harry fino a diventare cenere, fino a rinascere per poi sgretolarsi, ancora e ancora. 
Paige è strana.
Non le sai dare un nome che non sia il suo, non sai perché preferisce il tè al caffè, e non sai perché odia gli aghi più del cane del vicino che abbaia sempre alle due di notte.  
“Vieni con me”
“Dove?”
“A passeggiare tra le stelle”
Paige lo osserva senza riuscire a trattenere un sorriso. Si alza, lasciandosi alle spalle il leggero cigolio della sedia a dondolo, ormai vuota. Sono le nove di sera, o forse già le dieci, ma non le importa. Non esiste tempo quando è con Harry. Non esiste nulla, al di fuori di loro due. 
Harry la prende per mano, perché sa che ne ha bisogno. Perché sa che sotto quella cascata di fuoco vivo c'è la paura di rimanere da sola. La paura di perdersi, e di non ritrovarsi più. Paige sa che Harry è la sua parte mancante, ma sa anche che è quella fondamentale, quella che fa funzionare tutto il resto. Certe notti, a letto, prova a ricordarsi come era la sua vita prima di incontrarlo. Come sono stati i diciotto anni prima di vederlo, concentrato su un libro di chimica con una matita stretta tra le labbra, seduto al tavolo in fondo alla biblioteca del centro. Si sforza, ma proprio non ci riesce. Nel buio e nel silenzio della sera le tornano in mente il timbro basso e roco della sua risata, la piega del suo sorriso, che si alza un po' di più sul lato sinistro, l'incavo del suo collo e la consistenza della sua pelle premuta sulla propria. Paige si concentra, ma tutto quello che riesce a pensare è Harry. Harry soltanto. 
Le sembra assurdo, e le fa anche un po' paura, ma sa che ogni passo fatto, ogni parola detta in quei diciotto anni l'hanno portata a dove è adesso. 
“Manca molto?” sussurra, stringendosi nel suo maglione verde bottiglia.
Paige odia aspettare, odia rimanere ferma in attesa. Paige è azione, è determinazione e passione. Come il colore dei suoi capelli che tanto detesta ma che ad Harry piace da morire. Ma non glielo direbbe mai, perché sarebbe come contraddirla, e poi perché a Paige i complimenti non piacciono. Preferisce chi le dimostra quello che pensa. Ed Harry lo fa costantemente. Le dice che è bellissima con gli occhi, le mani, la bocca. Le dice che la ama con la pelle, le dita affusolate e le costole premute contro quelle di lei. Con il respiro mozzato, il cuore impazzito e i muscoli tesi. Con le unghie a graffiarle la pelle e con i denti a morderle le labbra morbide. 
“Quasi”
“Mi piacerà?”
Harry non risponde, ma le stringe più forte la mano. Vorrebbe dirle tante cose, ma proprio non ci riesce. Perché parlare non fa per lui. E' bravo con le parole soltanto quando sono scritte nero su bianco. Quando possono essere lette in silenzio con la gioia nel cuore e l'amore negli occhi. 
C'è odore di notte, sabbia e sale. C'è un cumulo di legna bruciata di un vecchio falò, un relitto di una barca spiaggiata al confine con l'acqua e degli scogli ad arginare il mare. E poi ci sono gli occhi di Paige, con il suo viso e la sua bocca. Harry non sa più quale spettacolo guardare, se le lucciole che li circondano o il suo volto. Così vivo, così suo. 
Paige cammina piano, i piedi stretti in un paio di anfibi vecchi di qualche anno, e le gambe magre incerte sulla sabbia. 
Le lucciole le corrono incontro, le danno una luce diversa nelle iridi e ad Harry sembra una fata. Con quei capelli rossi e quel maglione verde forse un po' largo ma che addosso a lei sembra perfetto. Fa un giro su se stessa e ride. 
Ride come Harry non le ha mai visto fare in  quei mesi che hanno passato insieme. Ride con le labbra, con la pelle, con le ossa. Con le mani posate sulle guance e i piedi affondati nella sabbia.
Ride, ed Harry non ha mai sentito suono più bello.
“Quante sono?”
“Non lo so”
“Sono bellissime” 
Corre verso il mare e sorride nella sua direzione. Harry la raggiunge e la avvolge, passandole le braccia attorno alla vita e premendo il petto ampio contro la sua schiena esile. Poggia il mento alla sua spalla e sente le dita piccole di Paige stringersi attorno alle sue.
“Un giorno le conteremo” sussurra al suo orecchio. E la pelle di Paige si ricopre di brividi. Non si abituerà mai alla sua voce così vicino, lo sa.
“E le stelle?” si volta a guardarlo, euforica. “E i granelli di sabbia?”
Harry ridacchia piano sulla sua pelle e le posa un leggero bacio sul collo: “Conteremo tutto quello che vorrai”
Paige sorride e chiude gli occhi, perché sa che un giorno lo faranno per davvero.
  
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