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Autore: Develine    23/06/2008    5 recensioni
[Junjou Romantica] La coppia su cui si incentra questa raccolta è la Junjou Egoist -Nowaki x Hiroki- Una serie di fan fiction autoconclusive incentrate nei 5 anni in cui la loro relazione ha inizio. Ognuna rappresenta un frammento di memoria, un insieme di tristezze, gioie e paure che hanno colmato i loro cuori.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa dovrebbe essere una raccolta di one-shot su Junjou Romantica, più precisamente saranno concentrate sulla coppia Nowaki e Hiroki (Junjou Egoist).
Poiché ho la possibilità di seguire solamente l’anime non so quanto queste ff possano essere corrette e ben collocate nella storia.
Il periodo in cui le incentro sarà nei 5 anni prima della partenza di Nowaki per l’america poiché, almeno per il momento, di quel periodo si hanno poche informazioni.
Mi sono quindi dilettata ad ideare alcuni aneddoti della vita sentimentale dei due.
Buona lettura ^^
 
RACCONTO 1°
PICCOLE GOCCE DI AMORE
 
Quando quella mattina Hiroki si era svegliato steso sul suo letto e con in mano una bottiglia di quello che probabilmente era sakè, si sentì completamente stordito.
Osservò la stanza, percorrendo con sguardo assonnato e vagamente infastidito le pareti scure, baciate di tanto in tanto da qualche raggio di sole riuscito a sfuggire all’ostacolo delle persiane.
Si portò una mano alla fronte per placare il mal di testa nascente, probabilmente dovuto all’eccessiva quantità di alcol assunta la sera precedente. Reclinò il capo e lo depositò con un sonoro tonfò sulle ginocchia piegate, massaggiando delicatamente le tempie con le dita snelle.
Mentre il leggero ticchettio delle lancette dell’orologio giungeva alle sue orecchie ampliato dall’innaturale silenzio, osò posare lo sguardo sul calendario appeso ordinatamente al muro.
Un numero pesantemente cerchiato di rosso faceva bella mostra di se in un angolo del foglio e con uno sforzo considerevole Hiroki riuscì a ricordare la ragione che lo aveva spinto a segnare così evidentemente una simile data.
Quando le facoltà mentali decisero di fargli un salutino e di donargli un minimo di lucidità, sobbalzò nel letto, uno sguardo rapido alla sveglia che segnava mezzogiorno e una rapida corsa verso il bagno.
Come dannazione aveva fatto a dimenticarsi del compleanno di Nowaki?
Avevano deciso di comune accordo di uscire insieme in tale data e di passare l’intera giornata in qualche piacevole luogo ove avrebbero finalmente potuto parlare, senza preoccupazioni di alcun genere.
Ma Hiroki aveva dimenticato il loro accordo ed ora si ritrovava a correre frenetico fra le mura della casa per prepararsi nel minor tempo possibile e poter così raggiungere il suo ragazzo che con probabilità lo stava attendendo già da mezz’ora davanti al solito ristorante per famiglie.
 
Erano le due quando Hiroki ansimante si trovò dinnanzi al luogo che avevano scelto per incontro.
Il suo sguardo scorreva rapido, squadrando ogni individuo che si trovava a passare in quel luogo, ma nessuno corrispondeva alla descrizione di Nowaki.
Era logico non ci fosse. Si diede mentalmente dello stupido ed un sorrisino di ironica malinconia comparve sulle labbra rosee e sottili, quasi a prendersi beffa della sua pessima memoria.
La testa si faceva lentamente pesante, mentre si chiedeva come avesse fatto a dimenticarsi un avvenimento tanto importante. Sapeva quando Nowaki tenesse alle sue attenzioni. Nonostante non facesse mai nulla per mostrarlo e si presentasse ogni volta con un sorriso sincero ad illuminare il volto, Horoki aveva sempre visto nel fondo delle sue iridi lucenti un bisogno di affetto dilaniante.
Ma lui quell’affetto non glielo aveva mai dato.
Nowaki non gli aveva mai fatto pesare la sua freddezza. Sapeva che Hiroki era solito comportarsi con rigidità, pensando principalmente a se stesso poi agli altri, ma era anche consapevole che la sua era solo una protezione e sperava che il tempo gli avrebbe permesso di penetrare ogni barriera che si era posta fra loro.
Hiroki osservò le sue mani, le scrutò con attenzione, trovandole infinitamente vuote e prive di ogni calore. Prese il cellulare, accuratamente depositato nella tasca, e compose rapidamente il numero di Nowaki, sperando almeno di riuscire a scusarsi con lui per il comportamento tenuto.
Il telefono squillava, ma dal suo ragazzo neanche un sospiro.
Provò innumerevoli volte, ma il telefono persisteva nel suonare a vuoto e ben presto Hiroki si arrese, esalando un profondo respiro.
Nowaki probabilmente era arrabbiato con lui e per quello non poteva certo biasimarlo. Si era comportato in maniera sconsiderata, pensando ancora una volta a se stesso, senza prendere in alcuna considerazione i sentimenti del ragazzo.
Si sollevò stancamente dalla panchina sul quale si era accomodato e lasciò che le gambe lo conducessero attraverso le vie affollate della città.
Osservava con apatia crescente il movimento che si era formato attorno a lui e si maledì svariate volte per la sua superficialità, fino a quando una collana di modesta fattura fece bella mostra dinnanzi al suo sguardo imbarazzato.
Era un regalo perfetto. Un piccolo ciondolo a forma di goccia che rispecchiava il colore dei profondi occhi di Nowaki.
Con sguardo basso e guance lievemente purpuree entrò nel negozio per acquistare l’oggetto che avrebbe poi lasciato davanti alla porta dell’appartamento del più giovane. Quello era il suo modo di farsi perdonare e di dimostrare l’affetto che lo univa a quel ragazzo dal tenero sorriso e dallo sguardo incantatore.
Nowaki lo avrebbe di certo capito.
 
Era ormai sera. La giornata era trascorsa nell’ansia totale e ormai non sperava in alcuna telefonata del suo ragazzo.
Si raggomitolò fra le coperte e strinse gli occhi, cercando di trovare quel sonno che sembrava averlo abbandonato.
Inutile. Ogni pensiero nella mente correva a Nowaki e sembrava che la sua immagine non volesse in alcun modo abbandonarlo.
Rimase così nel suo giaciglio a rivoltarsi agitato fra le candide lenzuola, stringendo in una mano un inerte cellulare, fino a quando questo non vibrò e fece sobbalzare il ragazzo che subito si apprestò a leggere il messaggio appena giunto.
“Grazie. Nowaki”
Arrossì furiosamente dinnanzi a quell’unica parola, ma un sorriso traditore inarcò le sue labbra, trascinando via ogni preoccupazione che in quel pomeriggio lo aveva assillato. Posò a terra il cellulare e si volse verso la parete con un sospiro pesante, ma quieto.
Ed un unico sussurrò usci dalle labbra di Hiroki prima che la notte si impossessasse dei suoi sensi.
-Scemo.-
 
FINE RACCONTO 1°
  
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