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Autore: Sherlock_Holmes    28/02/2014    4 recensioni
Jim Moriarty è il più famelico e terribile vampiro del mondo. Sherlock Holmes è il cacciatore di vampiri più abile e astuto che sia mai esistito. Se queste due creature si incontrano ... Cosa potrebbe succedere? . Una sfida tinta di rosso.
Genere: Erotico, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jim, Moriarty, John, Watson, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran, Sherlock, Holmes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Bondage
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Per cento lunghi anni ho atteso, ho desiderato di provare qualcosa che mi facesse sentire vivo.
Poiché l’immortalità non serve a nulla, se non puoi viverla pienamente.
Guardavo il calice di vino rosso che tenevo in una mano, mentre pensavo a lui. La mia ossessione…
Oh quante volte, quante maledettissime volte ho immaginato il momento in cui avrei affondato  i miei canini nella sue pelle diafana, dipingendola con il rosso del suo sangue, avrei dato vita ad un capolavoro. Fremevo dalla voglia di possederlo, in tutti i sensi…
Non mi bastava più guardare le sue foto sui giornali, leggere le interviste in cui Sherlock Holmes, il più grande cacciatore di tutti i tempi, dichiarava che avrebbe catturato me, James Moriarty, il più terribile e selvaggio vampiro del mondo.
Da tempo ci davamo la caccia a distanza, ci corteggiavamo, in un certo senso. Lui riusciva a salvare qualche mia preda e a farla franca, io rispondevo nutrendomi di qualcuno proprio sotto al suo naso, per poi fuggire prima che potesse prendermi…
Andava avanti così da mesi, mai nessuno era riuscito a mettermi alle strette quanto invece di come lui, così come io ero l’unico a non essere stato ucciso per mano sua.
La cosa diventava sempre più eccitante.
Fino ad arrivare a quel giorno, tutto era stato programmato affinché finalmente… Ci incontrassimo.
“Che aspetti… Io sono qui… Vieni a prendermi”
Sussurrai dando voce ai miei pensieri, posando il calice sul tavolino accanto alla poltrona su cui ero seduto. Dopodiché mi alzai e cominciai a camminare a passo svelto. Ero ansioso, l’attesa mi uccideva (come se non fossi morto abbastanza) ma ero certo che prima o poi avrebbe abboccato all’esca che avevo preparato per lui.
Cosa potevo fare mentre attendevo? Non avevo dubbi su questo. Erano passate circa… Tre ore, più o meno? Tempo in cui non avevo bevuto una sola goccia di sangue, e già sentivo il bisogno di dissetarmi. Però andare a caccia in quel momento era fuori discussione, il cacciatore poteva arrivare e io non ci sarei stato. Perciò…
-Sebby… Vieni qui. –
Pronunciai quel nome con nochalance, fermandomi davanti alla grande finestra che dava sul terrazzo. Il giovane non tardò ad arrivare, Sebastian era sempre molto stato puntuale.
-Mi avete chiamato, signore?-
Gli feci cenno di avvicinarsi, e lui obbedì, proprio come farebbe un cucciolo obbediente.
Sebastian Moran era stato un bravo ragazzo, prima di incontrarmi.
Inizialmente conobbe la seconda parte di me, quella che faceva il professore di matematica in una famosa università. Era un mio studente, e molto presto perse la testa per me. Cominciammo a frequentarci di nascosto, poi un bel giorno mi disse: “Vorrei restare accanto a lei per sempre…”  Non potevo rifiutarmi di esaudire tale desiderio.
Una notte, mentre facevamo l’amore, lo trasformai in vampiro, rendendolo mio schiavo per l’eternità, realizzando il suo sogno. Con il tempo divenne il mio braccio destro. Insieme creammo un vero e proprio impero di cui io ero l’unico e dettare le leggi, esattamente come un re .
La mia belva feroce era in attesa di ordini, mi fissava con la solita espressione di sempre, quegli occhi che dicevano “Ti amo”.
-Mi annoio… E ho sete. –
Il ragazzo aprì le braccia, come ad incitarmi a prenderlo. Il suo corpo perfettamente scolpito era un invito per gli occhi, e stuzzicava il mio appetito tutte le volte. Toccai il suo petto nudo con un polpastrello, solleticando i suoi punti più sensibili. Avvicinai il capo al suo invitante collo, per poi poggiare delicatamente le labbra su di esso. Leccai con gusto la parte di pelle che avrei morso a momenti, come sempre mi presi il mio tempo, amavo lasciarlo sulle spine. Aveva un sapore niente male, uno dei migliori, infatti non mi ero mai stancato di lui, in tutti quegli anni. Ovviamente mi piaceva di più un altro di sapore… Quello del suo sangue.
- Per favore signore, lo faccia… -
Implorò l’eterno giovane, fremendo dalla voglia di essere morso. Poiché anch’io non resistevo più, non indugiai oltre e aprendo la bocca affondai i miei affilati canini nella sua carne.
Succhiai lentamente, per poi farlo con più veemenza, sempre di più. La testa era partita, non pensavo più a nulla, c’era solamente l’estasi che mi provocava il suo sangue. Sentivo la sua vita scorrere dentro di me, nelle mie vene, oh… Quello poteva essere anche meglio di un orgasmo. La sensazione era simile, il piacere che provavamo entrambi era intenso e tremendamente sessuale. Ansimava, tremava sotto di me, mentre continuavo a succhiare il suo gustoso sangue. Ormai era già morto, non avrei potuto ucciderlo di nuovo, solamente sfinirlo fino a fargli perdere i sensi. E così feci, lo prosciugai finché non cadde sul pavimento, svenuto.  Lo presi in braccio e lo portai in camera sua, dove lo poggiai nel suo letto. Dopodiché lascia la stanza, chiudendola a chiave. Sebastian sapeva essere molto geloso e possessivo, e io volevo godermi al massimo l’incontro con il cacciatore, senza alcuna distrazione.
Tornai nel salone, e mi sedetti nel mio trono, avevo avvertito un odore diverso, era… L’odore degli umani, anzi di quell'umano. Ero carico per il sangue appena bevuto, pronto per ogni tipo di battaglia. Per questo quando lo vidi varcare la soglia della porta non ero per nulla spaventato.
-Eccomi. E' una mia impressione oppure mi stavi aspettando, caro Re dei vampiri? -
Era proprio come lo avevo immaginato, bello, coraggioso, e sicuramente delizioso… Nel suo volto c’era un sorriso provocatorio, così come nel mio, ed ero certo che se avessi avuto un cuore, in quel momento il battito sarebbe stato fortissimo.
-Conosci già la risposta, ho sbaglio?-
Dissi svogliatamente, mangiandomelo letteralmente con gli occhi.
-…Non ho tanto tempo, perciò chiudiamo in fretta questa faccenda.-
Passai la lingua nel labbro inferiore, avevo appena bevuto, ma c’era qualcosa nelle sue iridi di un azzurro accecante, che faceva venire fuori la parte più animalesca di me.
-Non chiedo altro, dolcezza … -
-John sto vedendo a prenderti! –
Urlò, per farsi sentire dall’amico, che era proprio lì, rinchiuso in una cella. Sapevo che solo prendendo in ostaggio il suo amato lo avrei attirato nella mia trappola rosso sangue. 

 
  
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