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Autore: arangirl    28/02/2014    3 recensioni
Mi ha sempre affascinato la storia della dinastia Targaryen, e le loro appassionate (e incestuose) storie d'amore in primis.
Perciò questo è l'addio tra la prima Daenerys e il suo fratellastro (nonché amante) Daemon Blackfire, prima della sua partenza per Lancia del Sole, dove sposerà Maron Martell, unendo Dorne ai Targaryen per sempre. Spero vi piaccia!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Daenerys si staccò dalla finestra, dalla quale riusciva a vedere tutta Approdo del Re. Le sarebbe mancata, e non poco, la sua città. Il vento caldo e secco le scompigliava i capelli argentei, mentre il suo sguardo vagava lontano. Non sarà l'unica cosa a mancarmi, pensò cercando di non riaprire quella dolorosa ferita che da settimane cercava di ignorare. Stava facendo il suo dovere. Per suo fratello, per il regno, per la dinastia Targaryen, per la pace... Eppure... perché soffriva così tanto per una cosa giusta?

Un rumore alle sue spalle la fece girare di scatto, e si ritrovò a fissare il volto di suo fratello, che la ammirava appoggiato allo stipite della porta. "Vostra Altezza" si inchinò lievemente  guardando il pavimento. Non riusciva più a guardarlo negli occhi da quando lui le aveva annunciato la decisione riguardante il suo matrimonio. Daeron la fissò, gli occhi che riflettevano una tristezza che Daenerys non voleva vedere. Avrebbe dovuro odiarlo, voleva odiarlo, eppure... suo fratello stava facendo qualcosa di giusto, e lei lo sapeva. E sapeva anche che l'ultima cosa che suo fratello voleva era la sua infelicità. Eppure tutti dovevano rinunciare a qualcosa per il bene del regno.
"Daenerys io... Non volevo che ci lasciassimo in malo modo. Ti giuro che se ci fosse stato un altro modo..." Lei lo interruppe posando una mano su quella del fratello "Un re deve fare ciò che è giusto. Non ti serberò rancore per una decisione che va oltre le  nostre vite, e la nostra felicità." Nemmeno lei voleva lasciare il fratello con un conto in sospeso, nessuno sapeva se si sarebbero potuti vedere ancora. "Non è del mio dolore che devi preoccuparti fratello, ho sentito che Maron Martell è un uomo buono, sono sicura che mi troverò bene a Dorne." La giovane si allontanò per tornare alla finestra "Non è dalla mia ira che ti devi guardare..."

"Daemon.. lui dovrà capire." Il suono di quel nome le provocò un dolore così acuto che per un momento non riuscì a respirare. L'idea di perderlo per sempre era così spaventosa che Daenerys non voleva nemmeno pensarci, non ora, altrimenti sarebbe corsa dall'amante, e sarebbe fuggita con lui come le aveva proposto tempo prima, all'annuncio del fidanzamento. "Sai com'è fatto... Tu gli hai tolto la cosa che più desiderava." Lacrime cominciarono a scorrerle sulle guance e lei non riuscì più a trattenersi in alcun modo, la voce venata di sofferenza suonava limpida e terribile nell'aria mattutina "Non ti perdonerà mai per quello che ci hai fatto." si avvicinò di nuovo a lui, appoggiandogli il palmo della mano sul viso, notando solo in quel momento le profonde occhiaie che segnavano il viso stanco del fratello. "Stai attento Daeron.. Stai attento all'ira di Daemon Blackfire. L'ultima cosa che voglio è vedere i due uomini che amo di più al mondo spargere il loro sangue a vicenda." Il fratello la guardò negli occhi, la luce viola che si rifletteva nell'iride di entrambi e le prese la mano, baciandone delicatamente il dorso. "Fate buon viaggio sorella mia."

Mentre i servitori trasportavano i suoi bagagli nella carrozza, Daenerys non riuscì a trattenersi dal guardarsi in torno. Non era venuto. Non aveva voluto dirle addio. Il cuore della ragazza batteva più forte ogni secondo che passava, la disperazione che si faceva largo in lei come una macchia d'inchiostro sparsa sulla pergamena. Se mai l'avrebbe rivisto, sarebbe stata una donna sposata, una principessa di Dorne, non più una Targaryen. E lui, lui non era venuto. Il pensiero del viso così famigliare, che perseguitava i suoi sogni più belli e i suoi incubi più terribili, la fece tremare. I lunghi capelli argentei che amava accarezzare la notte prima di dormire, la linea delle labbra sempre piegate in una smorfia arrogante che lei amava baciare, le spalle larghe e possenti a cui si aggrappava nei momenti di sconforto. Sposa di Dorne, principessa Targaryen, tutto questo non aveva senso paragonato all'amore per Daemon. Pensò per un attimo che la sua assenza fosse un bene, fatta per risparmiarle quell'ultimo dolore, ma avrebbe preferito mille volte avere il cuore spezzato per un ultimo sguardo, che passare il resto della sua vita senza un ultimo ricordo di lui. Salì nella carrozza che un gemito di dolore, che si perse nell'aria. E fu allora che lo vide. 

Nascosto in un angolo del cortile, doveva averla fissata per tutto quel tempo. Quando vide i suoi occhi, pieni di amore disperato e lacrime, desiderò che la terra la inghiottisse in quell'istante. Le spalle curve dell'uomo riflettevano il suo stato d'animo, le mani serrate a pugno per trattenere l'ira che lo pervadeva. Fece un passo verso la carrozza quando capì che lei l'aveva visto, e i suoi capelli argentei mandarono scintille di luce grazie ai riflessi del sole. Tese la mano verso di lei, in una muta e disperata preghiera. Non era ancora troppo tardi. Daemon l'avrebbe protetta, da tutto e da tutti, l'avrebbe sposata, e insieme avrebbero formato una famiglia. Il pensiero di una vita felice con Daemon le fece quasi cambiare idea, e mosse la mano per aprire la porta e correre da lui. Ma ormai la carrozza era partita, e Daenerys capì di non poter più tornare indetro. Con un ultimo gesto tese la mano verso la figura solitaria nel cortile. Lui rimase a fissarla finchè la carrozza non scomparve all'orizzonte.
  
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