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Autore: Cyanide_Camelia    24/06/2008    0 recensioni
In un tempo remoto, Isault, principessa di Irlanda dal cuore spezzato, vaga smarrita in un bosco lugubre alla ricerca del suo amato perduto in guerra, Galahad, sentendo nel suo intimo di poterlo rivedere ancora una volta… 4° classificata nell'X-CONTEST sul fandom ORIGINALI indetto da Morty, Shanny e Princy.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wishmistress

 

Wishmistress

 

 

Smarrita, Isault correva per il bosco.

Non riusciva a trovare alcuna via d’uscita, si sentiva quasi inghiottita dalla vegetazione, i contorni di ogni cosa attorno a lei si confondevano, non riusciva a distinguere più dove si trovasse in quel momento.

Così, si era diretta verso l’orizzonte dove brillava alta la luna, facendosi strada tra i rami con le braccia, inciampando nelle radici possenti degli alberi, inspirando l’aria gelida della notte alta.

Era andata avanti confidando nella speranza che quella fosse la direzione giusta.

 

Voleva ritrovarlo.

 

Ad un tratto era caduta, atterrando su qualcosa di duro e freddo, dalla superficie leggermente umida, quasi fosse bagnata da una condensa.

Aveva immediatamente pensato fosse una pietra, ma era decisamente troppo liscia per essere qualcosa di naturale.

Aveva aperto gli occhi e si era rialzata, per vedere che ai fusti degli alberi robusti e folti si era sostituita una distesa di lapidi immersa in una nebbiolina trasudante dal terreno.

Per un pelo aveva soffocato un grido inorridito, poi aveva preso a vagare fra le tombe, voltando convulsamente il viso a destra e a sinistra, con andatura sempre più incalzante.

Con la coda dell’occhio aveva scorto qualcosa che aveva colto la sua attenzione: una tomba in porfido si ergeva sopra tutte le altre, rossa, quasi a mostrare la propria imponenza sul grigio plumbeo che dominava l’ambiente, conferendogli un certo che di pericolosamente affascinante.

Si era avvicinata al sepolcro, mentre cominciava a piovere, quasi incantata da quel colore così prepotente e dominante, ed aveva visto che era composto da una base a parallelepipedo sormontata da un’arpa.

Vera.

Aveva sfiorato l’incisione, appena leggibile, posta sul lato frontale.

 

Ayarel – The Wishmistress

 

Nessuna data. Solo quel nome, Ayarel, e quell’epiteto enigmatico. Isault respirava, affannata, toccando con i palmi aperti la pietra gelida.

Non aveva idea di come uscire da quel maledettissimo luogo, aveva iniziato a tremare per il freddo e la paura e, soprattutto, la certezza di non rivederlo mai più si faceva sempre più viva nella sua mente.

Si era accasciata sulla melma, non curandosi dell’abito.

Lei, una principessa d’Irlanda, giaceva nel fango piangendo come una bambina.

Via via che i suoi singhiozzi si facevano più forti, la situazione le sembrava diventare irrisolvibile.

Poi le era tornato in mente un ricordo: la sua balia, quando era bambina, per tranquillizzarla le narrava delle favole accompagnandosi con l’arpa.

Allora Isault aveva afferrato lo strumento e lo aveva portato con sé, andandosi a sedere su delle tombe poco più in là rispetto al sepolcro della Wishmistress e, dal momento che la tristezza la stava sopraffacendo, aveva deciso di narrare la sua storia.

 

Io ero la sua sposa, la sua principessa tanto tempo fa, l’amore tra noi non morì,

né mai ciò accadrà finché sarò viva per ricordarlo.

 Lo conobbi ad un ricevimento alla corte di mio padre, re d’Irlanda, e fu subito amore.

Il suo nome era Galahad, fu un grande condottiero, vassallo fedele ed ubbidiente, amante tenero e dal cuore incredibilmente gentile, degno del più elevato dei sentimenti.

Partì per la guerra contro il re di Francia con altri prodi e da quel momento non ebbi mai più sue notizie, fino a ieri.

Nel cuore della notte giunse un messaggero ad annunciarne la morte.

Eppure, io so che lui non mi ha abbandonato…

Così sono scappata dal mio castello per recarmi sull’altopiano dove questi mi giurò eterno amore, ma mi sono persa in questo bosco e sono giunta fin qui.

Anime salve e tristi dannati, ascoltate il mio pianto:

concedetemi di vedere Galahad un’ultima volta.

 

Lacrime calde avevano cominciato a scorrerle sulle guance, mentre i suoi capelli corvini, scossi dal vento, sembravano intrecciarsi con le nuvole nere. Aveva sentito un respiro alle sue spalle ed aveva visto il fantasma del suo splendido cavaliere abbracciarla, nell’ombra.

Era scattata immediatamente in piedi ed aveva proteso le braccia verso di lui, come un’infante ai suoi primi passi, seguendolo attraverso il luogo lugubre.

Erano dunque giunti sul ciglio di un cliff e lui le aveva stretto le mani, tirandola a sé.

 

“Vieni con me, Isault, mia adorata…seguimi…” le aveva detto, sorridente.

 

“Galahad…” aveva mormorato, vedendolo scomparire di colpo.

 

Aveva guardato in alto, verso il cielo, poi aveva serrato le palpebre e si era lasciata andare.

Giù, verso gli scogli aguzzi e le onde gelide.

Giù, verso di lui.

 

Da allora, nella tomba di porfido giacque il cadavere della principessa.

 

Princess Isault of Ireland – The Wishmistress

 

Nessuna data, solo quel nome, Isault, e quell’epiteto enigmatico.

Lo stesso che si erano guadagnate tutte coloro che erano morte inseguendo il loro più grande desiderio. Ed ogni volta, sulla pietra rossa compariva come per incanto il nome della nuova Signora dei Desideri e delle Tenebre.

  
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