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Autore: VengenzIsMyLife    28/02/2014    1 recensioni
Ci si può ammalare d'amore? Ci si può autodistruggere per delle persone che non si meritano tutto questo? Beh, lei c'è riuscita. E' riuscita ad avvelenarsi di quell'amore che frantuma persino le ossa. Veen, però, tiene il dolore tutto dentro di se. Quel dolore che la sgretola e la fa marcire dentro il buio. Quel dolore che sembra non avere via d'uscita.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18° Capitolo- It's done.


0.

Guardo per l'ultima volta la stanza che negli ultimi mesi è stata camera mia. Da quando mi sono trasferita qui non ho fatto altro che ringraziare la famiglia Dibenedetto per l'ospitalità. Sono stati davvero gentili e mi hanno accolta come una figlia e una sorella. Alcune volte li ho persino chiamati mamma e papà e loro, sorridenti, mi lasciavano fare. Dopo un po arrossivo perché mi rendevo conto di aver detto una cazzata, ma a loro faceva piacere. 
La verità è che io lo vedevo davvero come i miei genitori. Avrei tanto voluto essere una loro figlia. Val e Mich sono davvero fortunate. 
Scendo in cucina, dove vedo un piatto con dei muffin e un qualche pan cake. Mamma me li fa trovare tutte le mattine prima di andare a lavoro. Valary e Michelle saranno uscite. C'è un silenzio assordante, sono sola. Mi siedo e mangio con lentezza quelle bontà che mi fanno venire l'acquolina in bocca. Mi mancherà tutto questo. Mi mancherà La mia famiglia. 
Percorrere le strade affollate di Huntington Beach e pensare che non le rivedrò più mi mette una tristezza infinita. Non vedere più i miei negozi preferiti, non sentire più gli odori dei cibi di strada che sostano ad ogni angolo. Si, mi mancherà tutto questo. 
Mi fermo davanti un camioncino che vende Prezel e decido di comprarne uno, facendolo caramellare.
-Grazie- porgo 5 dollari al venditore. 
-No no, offre la casa- mi sorride.
-Oh...la ringrazio- sorrido e mi allontano.
Addento il prezel e continuo a camminare, guardandomi intorno. 
-Ciao Veen- Megan mi si piazza davanti. 
-Megan- 
-Come fai a mangiare quelle schifezze? Ingrassi!-
-La linea non è mai stata un mio problema-
Megan storce le labbra -Ti va un caffè? Devo parlarti-
Non che l'idea di parlare con lei mi alletti ma devo proprio sapere che ha da dirmi -Certo- sorrido e la seguo.
Entriamo in uno dei bar situato sul molo e dopo aver preso due caffè ci accomodiamo una di fronte all'altra. 
-Quindi?- la guardo.
-Quanta fretta...- mescola il suo caffè. 
-Comunque...volevo parlarti di Zacky. Ora che siamo tornati insieme volevo chiederti di non cercarlo più. Sai, sono una molto gelosa del suo uomo e visto che tu sei la sua ex mi da troppo fastidio se sapessi che vi sentite...-
Mentre lei parla, io non faccio altro che lasciarmi ferire da quelle parole. Una ad una mi trapassano come lame affilate. 
Avrei accettato tutto, ma non che Zacky sarebbe tornato con Megan. Non lei. Tutte ma non proprio...
-E quindi te l'ho detto io visto che lui non vuole parlarti- alza le spalle.
-Capisco...- sussurro continuando a rigirare il mio caffè. 
-Se lo hai lasciato non lo ami più, no?-
-Megan...io...-
Il mio cellulare prende vita e inizia a squillare -Scusami- esco fuori e rispondo. 
-Si?-
-Veen...stai bene?-
-Chi sei, scusami?-
-Sono Gena-
Un'altra fitta allo stomaco. 
-Gena? Cioè, Gena Gena?-
-Si, sono io-
Perché mai Gena mi chiede come sto?
-Io...credo di si. Perché me lo chiedi?-
-Ho saputo che Zacky è tornato con quella gatta morta. Perché glielo hai permesso?-
-Io non sapevo nulla...cioè, l'ho lasciato ieri non pensavo che...-
-Veen, lei lo vuole solo per i soldi. Non posso permettere che Zacky spenda tutto per quella troietta. Gli voglio troppo bene e vederlo con te mi faceva stare tranquilla...-
Non posso credere alle parole che mi sta dicendo.
-Cosa vuoi che faccia?-
-Riprenditelo. Lui ama te-
-Non possiamo stare insieme, noi. Gena, Zacky non capisce che io...-
-Apri quelle cazzo di orecchie e ascoltami bene. Lo so quanto sia difficile stare con lui. Ma, credimi, non lo avevo mai visto tanto innamorato. Se tu gli poni delle condizioni, lui le seguirà perché non può fare a meno di te. Fidati, cazzo!-
Perché dovrei fidarmi di lei. E se stesse complottando con Megan?
-Mi hai capita?-
-Si...si, va bene-
-I ragazzi sono già all'aeroporto. Corri e chiarisci le cose- riaggancia.
Oh merda.
Rientro -Megan, è stato un piacere ma io devo proprio andare-
-Hai capito quello che ti ho detto?-
-Si si, ciao- appoggio una banconota da 10 dollari sul tavolo e scappo via. 
Mi metto a correre per cercare un taxi libero, ma sono tutti occupati.
Cazzo!
Decido di correre fino all'aeroporto, magari arriverò in tempo.
Mi butto fra la folla di gente che passeggia tranquillamente avanti e indietro, travolgendo alcuni passanti che mi insultano a squarciagola. Non li ascolto. Devo arrivare da Zacky e dirgli che lo amo prima che lui parta. 
Sono senza fiato, i polmoni iniziano a bruciare insieme alla mia gola secca. Vorrei piangere dal dolore. Prego solo che le mie fragili caviglie non cedano proprio adesso. 
Sono sempre stata una schiappa a correre. Sempre pigra e senza forze. A scuola evitavo le maratone e qualsiasi altra attività prevedesse la corsa.
Intanto le mie caviglie sembrano essere dalla mia parte, in questo momento. 
Arrivo in aeroporto ed entro, avviandomi verso la zona del check in. Guardo le persone ad una ad una. 
Nulla.
Sposto gli occhi verso il controllore e vedo Brian porgere il biglietto.
-BRIAN!-
Lui si gira verso di me, insieme ad altre migliaia di persone. 
Lo fisso.
Lui mi indica l'aereo. 
Zacky è già lassù. 
Mi stringo i capelli e lo vedo sparire. 
È finita. 
Mi sento trascinare da un braccio -Vieni con me-
Matt, fratello di Zacky, continua a correre verso il retro dell'edificio. 
-Matt, dove mi stai portando?-
-Da Zacky- 
Sgrano gli occhi -È già sull'aereo-
-Appunto-
Ci mettiamo a correre sulla pista, avvicinandoci sempre di più. 
-Vai- mi spinge verso le scale e senza girarmi corro su.
Mi ritrovo in mezzo ai sedili, guardandomi intorno.
Nessuna traccia. 
La prima classe!
Corro verso la tenda di cotone nero che sembra non essere controllata. 
Entro...ed eccolo li. Seduto sulla sua poltroncina di camoscio bordeaux con le cuffiette alle orecchie, immerso nei suoi pensieri. 
-Che fai tu qui?- una voce alle mie spalle mi sorprende. 
Mi giro e vedo la sicurezza correre verso di me, afferrandomi.
-No no, Zacky!- 
Un poliziotto di carnagione scura mi tappa la bocca e mi trascina via.
Cerco di divincolarmi, ma mi blocca con le sue enormi braccia. 
-No!- gli mordo la mano -Zacky!!-
Mi porta fuori dall'aereo -Piccola, capisco che sei una loro fan, ma non puoi stare li sopra senza un biglietto-
-Devo parlare con Zacky, la prego!-
-Non puoi, mi dispiace-
-Per favore-
Scuote la testa.
Cado in ginocchio, abbandonandomi alle lacrime. 
L'ho perso per sempre. Sono stata una stupida, Gena ha ragione. 
-Vieni, piccola- Matt mi tira in piedi e mi trascina fuori dalla pista. 
-L'ho perso, Matt- lo stringo. 
-Shh...va tutto bene, piccola- mi accarezza i capelli e mi siede su una delle migliaia di sedie.
-Se n'è andato- singhiozzo. 
Matt sospira e mi culla.
-Mi dispiace- provo a dire, ma il rumore assordante di un aereo in decollo sovrasta e spezza il suono della mia voce.







NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti, ragazzi. Mi scuso se non aggiorno molto spesso ma non sto tanto bene e mi vien difficile formulare qualcosa di sensato che possa piacervi. Detto questo, siamo giunti alla fine. Eh già, questo è il penultimo capitolo e spero vi sia piaciuta la mia storia. Vi ringrazio di cuore, siete fantastici. Spero di aggiornare presto. Un bacio.

  
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