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Autore: bowerseyes    28/02/2014    1 recensioni
ISPIRATA DA UNA STORIA VERA, LA MIA.
Mad è una normalissima ragazza, frequenta il liceo artistico e, durante il suo secondo anno, la sua vita verrà completamente stravolta in positivo e negativo.
Leggendo questa storia sarà come leggere il diario segreto che non avete mai scritto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Prologo.

E' venerdi, sono le 19:24 ed io sto correndo per non perdere il bus.
Corro senza neanche aprire l'ombrello, mi sto inzuppando.
Arrivo alla fermata, guardo a sinistra,dove dovrebbe svoltare il bus; non c'è.
Guardo a destra....eccolo, in fondo alla strada, al semaforo.L'ho perso.
Imprecando torno sul marciapiede, apro l'ombrello e cammino in direzione casa.
'Perfetto, Mad, volevi la febbre per saltare la verifica di lunedì,no?Tranquilla che, il tempo di arrivare a casa, così fradicia, te la prendi.' ,penso.
Ma io la febbre non la voglio davvero.
La verifica può andare anche malissimo, come ogni verifica di matematica, ma io voglio andare a scuola; io voglio vedere Giacomo.
Quel ragazzo che non ha nulla di particolare, impopolare, molto misterioso.
Quello che nessuno conosce.
Quello che ho notato solo io, quando mi hanno divisa nella sua classe.
Quello che non si vede nei corridoi, ma sono al cambio d'ora, quando cambiamo aula.
Quello che è padrone di ogni mio sguardo, perché, qualunque movimento faccia, io lo seguo con gli occhi, attenta a non farmi notare.
Presa dai miei pensieri attraverso la strada, una macchina mi suona, sobbalzo e per un attimo non mi si ferma il cuore.
Io e l'autista ci scambiamo quattro parole non molto gentili, poi torniamo entrambi ai nostri pensieri, 'salutandoci' con qualche gesto poco cordiale.

Sono arrivata a casa, mamma mi chiede com'è andata, annuisco mugugnando qualcosa e non chiede altro vedendomi completamente bagnata e con un diavolo per capello.
Mi tolgo i vestiti, lascio tutto in bagno dal calorifero ed avvolgo i capelli in un asciugamano.
 Ma' , è pronto? ,chiedo alzando la voce per farmi sentire mentre mi metto qualcosa di asciutto.
Si, apparecchi?,risponde.
Io?Non può farlo Sofia?Dai, sono appena tornata.,ribatto.
Non c'è, è con Giò.
Giusto, mia sorella ora ha vita sociale ed un ragazzo.
Non mi dispiace per lei, anzi.
Ma ormai fa ciò che vuole, torna a casa per dormire ed ogni tanto per mangiare.
E' strano avere una sorella ma comportarsi d figlia unica.
Il telefono vibra, è la Giuls, la mia migliore amica.
Lei abita a più di 700 km da me, non ci siamo mai incontrate..
Ma non conta, la nostra è un'amicizia forte.
Un'amicizia vera.
Ci diamo forza a vicenda per vivere le nostre vite imperfette.
Le rispondo, metto il telefono in carica e vado ad apparecchiare.

Guardo l'ora dal telefono, 22:33.
Penso di essere l'unica ragazza che sta a casa il venerdì e sabato sera.
L'unica ragazza a non avere vestiti e tacchi nel guardaroba.
L'unica a portare una taglia maggiore della 38.
L'unica a pesare più di 50 chili.
L'unica in molte cose.
Ma non per questo sono speciale.
Io non sono speciale, non ho nulla di diverso in positivo, penso.
Penso anche che nessun ragazzo vorrebbe una 'tipa' che preferisce stare a casa insieme il sabato sera, anzi che uscire a 'sballarsi' in giro.
Nessuno vorrebbe una ragazza che non si trucca, nessuno vorrebbe una ragazza che odia il rap ed ascolta anche canzoni di trent'anni fa e cantanti italiani.
Come nessuno vorrebbe una ragazza che divora libri, o, tanto meno, una ragazza che non la da al primo che passa e/o che non l'ha mai fatto.
Nessuno vorrebbe me. Penso.
Ma, forse, Giacomo si.
Giacomo è diverso.
Lui è un po' nerd.
E' timido ed impacciato.
Non usa i pantaloni sotto il culo o con il risvoltino.
Ha un fascino tutto suo.
Ed è pure simpatico, lo vedo spesso ridere con i compagni.
Così mi ritrovo stesa sul letto, a pensare, riflettere.
Rifletto su Giacomo.
Su quel ragazzo di cui son cotta, ma di cui non conosco niente.
Tutto quello che so, sono impressioni che mi da.
Io, realmente, non lo conosco.
Non so neanche se il suo vero nome sia Giacomo.
Allungo una mano sul comodino, prendo il telefono e scrivo alla Ludo.
'Lunedì voglio conoscere Giacomo.Si, gli parlerò.'
Premo 'Invia', riposo il telefono e chiudo gli occhi, prendendo lentamente sonno, con in testa sempre lui; Giacomo.



 
Spazio Autrice.

Questa storia è ispirata alla mia.
Questo sarà come il racconto di ciò che mi è successo e che mi sta accadendo.
Se piacerà a qualcuno andrà avanti:)

ASPETTO RECENSIONI. :)
  
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