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Autore: micchan91    28/02/2014    5 recensioni
TakuRan triste/angst
< Kirino Ranmaru non piange > mi ha detto una volta Shindou quando eravamo piccoli ed io stavo per scoppiare a piangere per una stupidaggine. E così è stato, Kirino Ranmaru non ha mai pianto e non lo farà adesso di fronte alla sua bara. I miei compagni di squadra fissano me, uno più preoccupato dell'altro, ma io non ricambio lo sguardo, sorridendo con gli occhi lucidi al mio migliore amico, per salutarlo come gli si addice.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La chiesa è strapiena di persone, ma io non le vedo. Percepisco la loro presenza, ma i miei occhi sono fissi su quel rettangolo scuro che racchiude la foto del mio migliore amico. Le parole del prete, vuote, come il mio sguardo, mi passano attraverso come se fossi un fantasma. Più passano i minuti e più sento il petto stringersi in una morsa sempre più forte e gli occhi bruciarmi per le lacrime trattenute.

< Kirino Ranmaru non piange > mi ha detto una volta Shindou quando eravamo piccoli ed io stavo per scoppiare a piangere per una stupidaggine. E così è stato, Kirino Ranmaru non ha mai pianto e non lo farà adesso di fronte alla sua bara. I miei compagni di squadra fissano me, uno più preoccupato dell'altro, ma io non ricambio lo sguardo, sorridendo con gli occhi lucidi al mio migliore amico, per salutarlo come gli si addice.

Passano i giorni, giorni vuoti, giorni monotoni, giorni orrendi.

Kirino Ranmaru non piange! È questa la frase che non ho fatto altro che ripetermi nella mia testa per non crollare, per non piangere e farmi vedere da lui farlo. Spesso alzo gli occhi al cielo o mi affaccio alla finestra e parlo con lui, gli racconto delle partite, della scuola, della vita. E lui non mi risponde, non lo fa mai. Però io so perfettamente quello che mi direbbe se fosse qui e sono tutte parole dolci, parole che al solo sentirle mi sento rinascere e sorrido, così chiudo gli occhi e sorrido, immaginandomi la sua voce parlarmi dolcemente.

Un giorno sono davanti alla scrivania, scarabbocchiando sul quaderno una stupida equazione e intanto chiacchero con Shindou, maledicendo la professoressa di matematica che ci ha riempito di compiti.

< Ti rendi conto? Tutti questi esercizi per domani > sto borbottando quando mi squilla il telefono. Sbuffo e lo afferro, ma quando vedo chi mi sta chiamando mi gelo. "Shindou" c'è scritto sullo schermo. Mi si blocca il cuore e degluttisco, se questo è uno scherzo è uno scherzo davvero di cattivo gusto! Però il mio dito, come se si muovesse da solo, preme il tasto verde e porto il cellulare all'orecchio

< P-Pronto? > sussurro con gli occhio lucidi, preparandomi a sentire una risata o una voce estranea, invece chi mi parla dall'altro lato è proprio lui.

< Neh Kirino, hai visto quanti compiti ci ha dato la professoressa di matematica per domani? > mi chiede ed il mio cuore smette nuovamente di battere. Stringo forte il cellulare nella mano per evitare di farlo cadere e i miei occhi si riempiono di lacrime

< S-Shindou? > chiedo in un sussurro

< Si, chi sennò? > mi risponde lui ed io mi premo una mano sulla bocca

< Sei proprio tu...> continuo e mi esce un singhiozzo

< Eih, Kirino Ranmaru non piange > mi dice subito lui ed io mi accascio sulla scrivania iniziando a piangere. So che tutto questo non può essere vero, perchè io l'ho visto il mio migliore amico morire, ero lì quando il suo cuore ha smesso di battere, gli stavo tenendo la mano. Sono impazzito evidentemente...

< Scusa > gli dico e lo sento ridacchiare

< Dai, torna a studiare > mi dice

< Ci sentiamo Kirino > aggiunge ed attacca, io rimango con il cellulare sull'orecchio per ancora qualche secondo, alcoltando il "tututu". Poi attacco e fisso il cellulare, dopo qualche altro minuto compongo il suo numero e riporto il telefono all'orecchio, ma mi risponde solo la segreteria, è ovvio visto hanno staccato il suo cellulare. Prendo un lungo respiro e mi alzo, poggiando il cellulare sul letto e rimanendo a fissarlo. Ho sognato tutto...

Non smetto però di parlare con lui, il mio sguardo è spesso rivolto verso il cielo e la cosa preoccupa tutti, ma io non me ne curo e continuo a farlo, è il mio modo per sentirmi vicino a lui.

Poi accade di nuovo, sto guardando la televisione da solo, i miei genitori sono andati a lavoro ed io sono a casa siccome oggi l'allenamento è saltato per via del temporale. Sto per addormentarmi quando mi squilla il cellulare, così lo afferro e stavolta rispondo senza nemmeno guardare chi è

< Eih Kirino, hai visto che temporale? > la voce di Shindou, la sua voce così intima e familiare.

< S-Shindou...> sussurro

< Possibile che ultimamente tu debba avere sempre questa reazione quando ti chiamo? > ridacchia lui mentre io scatto seduto e mi guardo intorno. Non può essere uno scherzo perchè riconosco benissimo la sua voce e non posso stare sognando, sono sveglio!

< Shindou, dove sei? > gli chiedo e lui rimane in silenzio senza rispondermi.

< Con questo brutto tempo gli allenamenti saltano, ti stai annoiando? > mi chiede

< Dove sei Shindou? Da dove mi chiami? > chiedo ancora, ma lui nuovamente non mi risponde, poi lo sento sospirare

< Da un bel posto. Ti sono sempre vicino lo sai? > mi chiede ed io continuo a guardarmi intorno come se dovessi vederlo da un momento all'altro.

< Shindou...> sussurro scoppiando a piangere

< Ti ho fatto piangere due volte, non avevi mai pianto prima...> mi dice ed io piango ancora più forte

< Mi manchi! Mi manchi Shindou! > gli dico disperato

< Io sono sempre con te > mi ripete ed io stringo il cellulare

< Fatti vedere, ti prego! > lo supplico

< Non posso, accontentati di questo > mi dice ed io mi sdraio sul divano affondando il viso sul cuscino.

< Ora devo andare > aggiunge

< Quando potrò risentirti? > gli chiedo subito

< Non lo so, presto > mi risponde ed io mi asciugo le lacrime

< Aspetterò > gli dico e lo sento chiaramente sorridere

< Ciao Kirino > mi dice e nuovamente il "tututu" mi rimbomba nell'orecchio. Attacco e sospiro, continuando a guardarmi intorno. Non posso dire a nessuno di quello che è successo o mi prenderebbero per pazzo, mi toglierebbero il cellulare ed io perderei Shindou, la sua voce, l'ultimo filo che mi lega a lui.

Nel corso del tempo Shindou mi chiama spesso, parliamo sempre poco e di cose futili, come i compiti, o il tempo, o le partite. Non parliamo mai della morte, o del posto dove lui si trova in questo momento, o di qualcosa di importante.

La cosa però inizia a degenerare, Shindou inizia a chiamarmi anche mentre sono a scuola, o in partita e io lascio tutto per correre a rispondergli e parlare con lui. Chi mi è vicino mi chiede chi è, soprattutto i miei compagni di squadra, e io continuo ad inventarmi bugie su bugie, ma tutti mi guardano sempre più preoccupati. Alcuni hanno iniziato ad intuire con chi sto parlando e mi riempiono di domande.

< Kirino, non ti sta squillando il cellulare > mi dice Sangoku l'ennesima volta che io afferro il telefono e guardo il nome di Shindou sullo schermo

< Ho il silenzioso! > esclamo io, piccato per il fatto che non credono che mi sta squillando il cellulare e dopo essermi allontanato rispondo, chiaccherando solo per pochi minuti con lui.

Un giorno però vengo chiamato nell'ufficio della psicologa e lì trovo i miei genitori, una mia professoressa e alcuni miei compagni di squadra. Io li guardo tutti con sospetto

< Mi ha chiamato? > chiedo guardando la psicologa e lei annuisce facendomi cenno di sedermi

< Si Kirino, i tuoi compagni sono preoccupati per una cosa e mi hanno chiesto di parlarne con te > mi dice mentre mi siedo sulla sedia accanto ad Hamano. Subito la mia mano scatta a stringere il cellulare nella tasca mentre continuo a guardare tutti con sospetto

< Ah si? E cosa? > chiedo

< Kirino, con chi parli al cellulare ogni volta? > mi chiede ed io mi metto subito sulla difensiva

< Non sono affari vostri! > sbotto stringendo ancora più forte il telefono

< Kirino ti ho sentito l'altra volta, hai detto "Shindou"! > mi dice Sangoku ed io lo guardo male, perchè non si fanno gli affari loro e mi lasciano in pace? Che male gli faccio se parlo al telefono con Shindou eh?

< E allora? > sbotto nervoso

< Tesoro, Shindou non può telefonarti, lui....lui non c'è più > mi dice mia madre ed io prendo un lungo respiro

< Lo so che lui è morto, non serve che me lo ripetiate voi! > soffio arrabbiandomi sempre di più.

< Noi vogliamo solo aiutarti, stai cercando un modo per non dirgli addio, ma non è così che supererai la sua morte > mi dice la psicologa ed io la guardo malissimo

< Lui mi chiama! Non sono pazzo! > urlo alzandomi dalla sedia, rischiando quasi di farla cadere per terra. Tutti mi guardano come si guarda un malato che cerca di convincere tutti di essere sano ed io li sto odiando per questo.

< Ranmaru, noi vorremmo che tu ci dessi il tuo cellulare > mi dice mia madre allungando una mano verso di me e aprendola con il palmo rivolto verso l'alto, come aspettandosi che io le dia il cellulare. Io la guardo con orrore

< Non te lo darò mai! > urlo tirandolo fuori dalla tasca per stringerlo al petto.

< Ranmaru, dacci il cellulare > ripete mio padre ed io scuoto la testa

< NO! > urlo scappando via dalla stanza. I miei compagni mi inseguono, ma solo fino alla porta, poi vengono richiamati dalla psicologa

< Lasciatelo stare, ha bisogno di tempo > le sento dire mentre mi fiondo giù dalle scale, scappando fuori subito dopo. Mentre sto correndo per la strada mi squilla il cellulare e la solita scritta compare sullo schermo. Senza fermarmi rispondo

< Shindou! > urlo con il fiatone

< Shindou vogliono prendermi il cellulare, pensano che io sia pazzo! > gli dico

< Non voglio dargli il mio cellulare, voglio sentirti sempre! Non voglio lasciarti ! > continuo

< Lo so, io sono sempre accanto a te ricordi? > mi dice dolcemente

< Che cosa faccio Shindou? Che devo fare? > chiedo quasi isterico continuando a correre come un pazzo per allontanarmi dalla scuola

< Vieni da me > mi risponde lui

< Dove? Dove sei Shindou? > chiedo scoppiando a piangere, iniziando ad ansimare per la corsa e per l'attacco d'ansia.

< Continua a correre > mi dice ed io lo faccio, per un po' nessuno dei due parla.

< Ecco, fermati > mi dice dopo una decina di minuti ed io mi blocco, cercando di prendere fiato. Chiudo gli occhi e quando li riapro mi guardo intorno, davanti a me c'è il fiume della città e non faccio che cercare il mio migliore amico

< Dove sei? > chiedo a bassa voce

< Guarda giù > mi dice ed io abbasso lo sguardo verso l'acqua, poi sorrido sereno e felice

< Ora puoi attaccare, tra poco ci vedremo di persona > mi dice dolcemente ed io annuisco, poi attacco il telefono, lo stringo forte nella mano e mi lascio cadere in avanti. Il contatto con l'acqua gelida mi toglie il respiro per qualche secondo, poi però quando apro gli occhi sorrido felice, sotto di me Shindou mi sta guardando e mi sorride così mi lascio affondare tendendo la mano verso di lui. Quando finalmente le nostre mani si toccano incrociamo le nostre dita ed io mi beo di quel contatto

< Ciao > mi saluta lui

< Ciao > rispondo io, ma quando lo faccio sento l'acqua entrarmi in gola e inizio a soffocare. Lui mi stringe le mani

< Tranquillo, ora finisce tutto > mi dice dolcemente ed io lo guardo negli occhi mentre il dolore al petto diventa sempre più acuto, poi sparisce e il mio corpo si fa leggero. Gli sorrido ancora e lui si sporge in avanti per darmi un lieve bacio

< Ora possiamo andare > mi dice ed io sorrido felice, poi osservo il cellulare e lo lascio cadere sul fondo sabbioso

< Non mi serve più > dico seguendo il mio migliore amico verso una luce intensa

< Staremo insieme per sempre adesso? > gli chiedo

< Si, per sempre > mi risponde lui mentre oltrepassiamo il confine....

Una settimana dopo, durante le ricerche, viene trovato solo mio cellulare sull'argine del fiume...funziona ancora e quando i miei amici lo prendono in mano possono leggere un solo nome, ancora impresso sullo schermo crepato e bagnato per il fatto che è stato trasportato dalla corrente fino a riva...

"Shindou..."

 

 

 

Angolino dell'autrice

La mia voglia di angst è infinita....tristezza a palate XD

Comunque spero vi sia piaciuta, l'avevo iniziata più o meno sei o sette mesi fa e mai finita, poi l'altro giorno mi è tornata sotto mano e ci ho scritto il finale...

Fatemi sapere cosa ne pensate ^^

bacio <3

  
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