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Autore: Charly_18    28/02/2014    1 recensioni
Dalla storia:
“Dove sei?” si sentiva un po’ stupido a parlare da solo, chissà cosa avrebbe detto Shannon se lo avesse sentito.
“Sono qui” ancora risposte astratte, come se potesse indicargli la sua vera ubicazione.
Andò dritto verso il bagno, come se fosse certo di trovare li la sua ospite.
Cercò, ma non trovò nulla, fino a quando non si specchiò e quasi lanciò un urlo dallo spavento.
Ci vediamo dentro :)
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jared Leto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Was it a dream?



Era già deciso da un po’, lo aveva fatto mettere persino in agenda da Emma, quella mattinata era solamente per lui, nessuno lo avrebbe disturbato.

Era il 28 Febbraio, due giorni e sarebbe salito su quel palco che, nonostante ostentasse il suo solito sorriso, lo spaventava a morte.

Solo due cose lo spingevano ad andare avanti: la sua famiglia, tutta, Echelon compresi, e il sapere che nonostante tutto aveva fatto il massimo per dare vita a quel meraviglioso personaggio che era Rayon.

Il divano in quel momento lo allettava come mai aveva fatto, un momento di pausa era concesso a tutti dopo tutto, no?

Si sedette e semplicemente si fermò.

Il suo attimo di pace durò la bellezza di tre secondi, si sentiva in colpa verso il mondo.

Non poteva fermarsi, se si fosse arreso il mondo lo avrebbe raggiunto e sorpassato, e non poteva permetterglielo.

Prese in mano la chitarra, strimpellò due note e la posò.

Aveva deciso che non avrebbe fatto niente, e non avrebbe fatto niente.

Si distese sul divano con affianco la chitarra, avrebbe provato a dormire un po’ e se non ci fosse riuscito sarebbe andato a fare un passeggiata.

Sembrò stupirsene quando accadde, ma si addormentò.

Si sa che mentre si dorme il tempo passa in maniera differente, a Jared sembravano passati solamente cinque minuti, ma quando aprì gli occhi, il sole stava tramontando.

Non ci poteva credere, aveva forse dormito per più di dodici ore consecutive?

Senza che Shannon, Tomo, Emma, sua madre o il suo fidato telefono interrompessero il suo riposo?

Si alzò, e noto immediatamente l’assenza della chitarra, forse qualcuno era passato a levarla. Ma chi aveva osato tanto da rischiare di svegliarlo? Nemmeno Constance lo faceva più, da tempo ormai.

Scosse la testa, il fatto restava: non si era svegliato.

“Jared sei sveglio?”  una voce acuta, simile a quella di una donna arrivò all’udito del cantante.

“Sì, chi sei?” nonostante non conoscesse quella voce non si sentiva minacciato da essa, era una voce calda e familiare.

Non al livello di quella di Shannon.

Quella sarebbe stata una voce che avrebbe riconosciuto tra mille.

Era una voce lontana, come quella sbiadita di un ricordo, come se stesse ricordando la voce di qualcuno passato.

“Jared, sono io!”

Non riusciva veramente a capire.

Ormai aveva appurato di conoscere quella voce, ma c’era qualcosa di strano persino in come la percepiva, la sentiva rimbombare in tutta la casa, come se fosse ovunque e in nessun luogo particolare.

Però continuava a non sentirsi minacciato da lei.

Cercare in giro gli sembrò subito la scelta più adatta.

“Dove sei?” si sentiva un po’ stupido a parlare da solo, chissà cosa avrebbe detto Shannon se lo avesse sentito.

“Sono qui” ancora risposte astratte, come se potesse indicargli la sua vera ubicazione.

Andò dritto verso il bagno, come se fosse certo di trovare li la sua ospite.

Cercò, ma non trovò nulla, fino a quando non si specchiò e quasi lanciò un urlo dallo spavento.

Lui non era più lui.

O almeno la sua faccia non era più completamente sua.

Del cerone bianco copriva il volto della sua immagine riflessa, matita ed ombretto contornavano due occhi azzurri grandi e luminosi come fari, la bocca era coperta da uno spesso strato di rossetto.

“Spiegami un po’, tesoro. Tu hai interpretato uno dei ruoli, modestamente parlando, più belli della storia dell’umanità e ti preoccupi se degli stupidi pinguini non approveranno come lo hai fatto?”

Jared non riusciva a capire, quella era Rayon?

Rayon stava parlando con lui?

“Sai, Jay caro, posso chiamarti Jay vero?” senza aspettare una vera risposta continuò “l’unico tormento che dovresti avere, l’unico giudizio di cui ti deve importare è il mio. Tu mi hai dato vita ed è di me che dovresti preoccuparti, tutti gli altri non contano nulla!”

Lo aveva detto come un rimprovero, sembrava sua madre quando da ragazzo faceva qualcosa di sbagliato.

“Non ti è piaciuto come ho interpretato il ruolo? Non sono stato credibile?”

“Tesoro, non avrebbero potuto trovare miglior attore di te per rendermi al meglio!” lo aveva detto con un così grande tono d’orgoglio che Jared si guardò dritto negli occhi e sorrise.

“Comunque se sei così agitato vedrò di mettere una buona parola per te ai piani alti. Sai com’è, anni ed anni di paradiso saranno serviti a qualcosa, no?!”

I due risero come vecchi amici seduti ad un bar.

“Avevo ragione io, comunque. Sono un angelo meraviglioso*

“Non ne avevo dubbi!” Jared avrebbe voluto abbracciarla, avrebbe voluto toccare con mano quella grande persona che era stata Rayon, ma non poté.

Ricordò per tutta la vita le sue ultime parole prima di svanire dal vetro “Buona fortuna tesoro, te lo meriti!”

“Rayon” la voce non più forte e calma stava implorando quella figura che stava scomparendo per poterle parlare almeno altri cinque minuti.

“Jared”

“Rayon!”

“Jared!”

“Rayon”

“Jared!” uno schiaffo gli arrivò in pieno viso, facendogli aprire gli occhi di scatto.

Era ancora lungo sul divano con la chitarra a terra e Shannon sopra di lui che lo aveva appena svegliato.

“Cos’hai da urlare il nome di Rayon?”

“Era un sogno?”

“Fratellino, se non mi dici nulla mi preoccupo, cos’è successo?”

“Nulla, ho solamene sognato!” Jared scosse la testa, forse non aveva riposato così bene dopo tutto.

Shannon lo guardò poi rise sotto i baffi “La prossima volta che esci e incontri una Echelon focosa e ti fai baciare levati il rossetto dalla guancia, potresti far insospettire qualcuno!”

Jared rise.

Era solo un sogno?

Forse no.




 
*frase che Rayon dice nel film



Charly’s Corner
Tutto questo è colpa di una fan art che ho visto su facebook.
Tutto questo è per augurare un immenso in bocca al lupo all’uomo che con le sue parole e con la sua voce ci fa emozionare tanto.
Tutto questo  perché sono terribilmente orgogliosa di lui.
Non ho null’altro da dire.
Se volete lasciarmi una recensione ben venga, soprattutto per gli errori, è stata scritta di getto e ricontrollata una volta sola.

Love Charly
   
 
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