The Black Sun

"Aurelie Parker, sedicenne drogata, è un cattivo esempio, la rappresentazione di ciò che l'adolescenza crea, del vuoto dei giovani d'oggi, che, inesperti e curiosi, tentano di riempire cercando nei posti errati. Una notte, avendo fatto uso di cocaina, pasticche dalla provenienza dubbia ed erba, ha dato di matto e, dopo aver steso il suo ragazzo con un pugno, l'ha trascinato sul parapetto per poi buttarne il corpo morto nel fiume. La madre biologica e il Marito Numero Tre, a quanto pare, non sono idonei al ruolo di tutori, quindi, la ragazzina indisciplinata, è stata temporaneamente presa in tutela dalla nonna paterna."
Una storia piena di immagini appaiate, secondo una simmetria elementare, esagerata, irriflessa e senza criteri; riconosci l'attività devastante del male, che fa di chiunque un criminale in potenza, una creatura ossessionata dalla morte, un miserabile affascinato dalla perversione: una storia in cui la gioia non è associabile alla bellezza, mentre la malinconia ne è l'illustre compagna, a tal punto che non concepisco un tipo di bellezza dove non ci sia un po' di male.
"Non ho mai saputo uscire. Abito per sempre un corpo che sta per crollare, minato da una malattia segreta."