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Autore: Tikal    28/02/2014    1 recensioni
Dal testo:
Era seduto nel solito scompartimento alla fine del treno, quello che per anni aveva condiviso con Harry, Ron e Hermione, quello stesso scompartimento da ben sette anni, che era stato il palcoscenico del prologo e dell’epilogo di sei anni passati ad Hogwarts. Sei anni di avventure, risate, pericoli mortali e molto altro.
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Hogwarts era cambiata, su questo non c’erano dubbi.
Genere: Azione, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Esercito di Silente, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Un po' tutti | Coppie: Hannah/Neville, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 1
Il fischio del treno che chiamava per l’ultimo appello i ragazzi a salire fendette l’aria gelida di inizio settembre distogliendo Neville dai suoi pensieri. Dalla banchina genitori e parenti salutavano i figli, all’apparenza era tutto come al solito, nulla di diverso. Ma nell’aria si aggirava qualcosa di freddo, l’inverno alle porte, dolore, morte. Quell’anno sarebbe stato diverso, Neville lo sapeva. Era seduto nel solito scompartimento alla fine del treno, quello che per anni aveva condiviso con Harry, Ron e Hermione, quello stesso scompartimento da ben sette anni, che era stato il palcoscenico del prologo e dell’epilogo di sei anni passati ad Hogwarts. Sei anni di avventure, risate, pericoli mortali e molto altro. Quando udì il fischio del treno ormai era certo che non avrebbe più rivisto i tre amici; Harry era ricercato dal Ministero dalla sera della morte di Scrimegeour, quando O’Touse, uno dei Mangiamorte fedeli a Voldemort, aveva preso l’onere della carica di Ministro ed era impensabile che si presentasse come se niente fosse a scuola, e naturalmente gli altri due lo avrebbero seguito ovunque andasse per stargli accanto nei momenti difficili e per tenere a bada la sua testa calda prima che si cacciasse in qualche guaio aggiuntivo a tutti quelli che aveva già. Probabilmente i tre erano da qualche parte a cercare un modo di sconfiggere Voldemort, nascosti da Mangiamorte che non aspettavano altro che mettere le mani sul Ragazzo che è Sopravvissuto, la Mezzosangue e il Traditore del suo sangue. “Il mondo sta andando in sfacelo” penso Neville “E io, anziché combattere, sono costretto a tornare a scuola.”

Il rumore della porta che si apriva distolse il ragazzo dai suoi pensieri. Da uno spiraglio fece capolino una testa di capelli talmente biondi da sembrare quasi bianchi e la testa di Luna Lovegood fece il suo ingresso nello scompartimento vuoto sondando con lo sguardo i sedili all’apparenza senza nemmeno vedere il ragazzo.   
–Oh ciao Neville!- esclamò come se si fosse accorta solo in quel momento che lui fosse lì. –Per caso quei posti sono liberi? Sai, tutto il treno è occupato..- disse la ragazza con la solita voce sognante. Neville annuì. –Sì si, Luna. Pensavo che Harry e gli altri venissero ma a quanto pare..- disse il ragazzo indicando i posti vuoti di fronte e di fianco a lui. Luna entrò sedendosi di fronte a Neville, seguita a ruota da Ginny Weasly, la sorella minore di Ron, anche lei al sesto anno come Luna. Ginny sembrava strana, non aveva la stessa vitalità che la caratterizzava. Era apatica e distante, e Neville sapeva perfettamente a che fossero diretti tutti i suoi pensieri. Harry. Anche se il ragazzo non era lì con loro la sua presenza si poteva ancora sentire forte come se fosse ancora lì con loro. –Ginny?- disse Luna quando l’amica non rispose a una domanda che le aveva posto. –Uh..- fece la rossa distogliendo lo sguardo dal finestrino. Aveva gli occhi lucidi. –Ginny, cosa succederà quest’anno secondo te? Insomma..- disse Luna senza finire la frase. –Non lo so, insomma, la McGrannit l’anno scorso era vicepreside, magari quest’anno sarà preside a tutti gli effetti..- disse la ragazza senza convinzione.

Il resto del viaggio passò lentamente finché i tre ragazzi non videro dal finestrino il familiare paesaggio di Hogsmade. Il treno si fermò e centinaia di ragazzi scesero dalle carrozze, i ragazzini del primo anno erano spaventati dai ragazzi più grandi che si salutavano dopo tutta l’estate. Ma c’era qualcosa di diverso, l’aria non era carica della solita euforia che caratterizzava tutti i primi giorni di scuola, e Neville non vide molti dei suoi compagni nati babbani, evidentemente il Ministero aveva già cominciato la sua campagna contro coloro che non discendevano da una stirpe di maghi. Anche Hermione era nata in una famiglia di babbani e sicuramente anche lei si sarebbe dovuta presentare all’udienza ma qualcosa in Neville gli faceva presumere che l’amica non si sarebbe presentata, non dopo la sua fuga con Harry e Ron dalla Tana di cui Ginny gli aveva parlato. La carrozza venne a prenderli; come al solito era trainata da un Thesdral, una specie di cavallo nero squamato con delle ali di pipistrello che poteva essere visto solo da chi avesse visto qualcuno morire. Neville lo vedeva, e sapeva che anche Luna poteva vederli così come Harry. La carrozza portò i tre al castello. Dopo ciò che era accaduto la scorsa primavera Hogwarts sembrava più cupa che mai, gettando la sua ombra scura sui ragazzi che la guardavano intimoriti. Visto in quel modo il vecchio castello diroccato sembrava un gigantesco mostro con gli artigli tesi sopra le loro teste, pronto ad afferrarli e divorarli. 
 
Dopo lo smistamento la Sala Grande era stranamente silenziosa, nonostante le ovazioni per i nuovi arrivati che si erano spente quasi subito. Neville ricordò di aver sentito quel silenzio spacca timpani solo altre due volte prima di allora, al quarto anno, quando Silente aveva dato la notizia della morte di Cedric Diggory per mano di Voldemort, che era tornato, e quando l’intera scuola era accorsa a vedere il corpo senza vita di Silente, caduto dalla Torre di Astronomia. Ora gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo a quei momenti terribili che avevano segnato la storia di Hogwarts. Piton si  alzò dal tavolo degli insegnanti schiarendosi la voce per ottenere attenzione: -Signori e signori, benvenuti a Hogwarts. Come sapete, in seguito alla morte dell’ultimo preside, il Ministero della Magia ha dovuto eleggere un nuovo preside. E, tra i tanti, sono stato designato per questo arduo incarico.- il tavolo di Serpeverde scoppiò in un’ovazione per il nuovo preside mentre Piton, con un piccolo sorrisetto all’angolo della bocca, cercava di ottenere il silenzio. Neville, come molti altri ragazzi agli altri tavoli, invece sbiancò. Piton preside era la peggiore notizia del mondo. Come si sbagliava. Piton si schiarì di nuovo la voce e parlò di nuovo:
-Dopo gli eventi di qualche tempo fa, il Ministero della Magia ha convenuto porre alcuni cambiamenti nel programma scolastico di Hogwarts. Per questo lascio la mia cattedra di Arti Oscure al professor Amycus Carrow- un uomo gobbo si alzò dal suo posto per farsi vedere. –Mentre la cattedra di Babbanologia, che da quest’anno diverrà materia obbligatoria per tutti gli studenti dal terzo anno in su, verrà occupata da Alecto Carrow.- una donna piccola e gobba, che Neville suppose fosse la sorella di Amycus per la somiglianza con l’uomo, si alzò. –Bene,- continuò Piton. –ora che abbiamo finito con gli annunci vi auguro buon appetito.- il preside si sedette mentre i piatti magici si riempivano da soli. Neville iniziò a mangiare ma quella storia di Piton preside non riusciva ad accettarla. Nonostante il cibo fosse come al solito squisito Neville non riuscì a farselo mandare giù, aveva il brutto presentimento che quell’anno non sarebbe stata una passeggiata.

Finito il banchetto i ragazzi si avviarono ai loro dormitori, scortati dai prefetti e dai capiscuola. Un ragazzino  del primo anno di Tassorosso inciampò di fronte ad Alecto Carrow la quale, tiratolo su un malo modo, gli diede uno schiaffo sul viso, questi si accasciò a terra reggendosi con la mano la guancia dove il segno rosso delle cinque dita della Carrow spiccava vivido sulla pelle pallida. Neville sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena mentre osservava il ragazzino. Avrebbe voluto andare d aiutarlo ma Ernie MacMillan lo precedette e aiutò il poverino a rialzarsi. Raggiunse il ritratto della Signora Grassa, che sembrava aver perso parte della sua solita euforia, e pronunciò la parola d’ordine. Il dipinto si aprì lasciandolo entrare nel dormitorio dei Grifondoro. Neville si trascinò verso il suo letto a baldacchino ai piedi del quale era posto il suo baule. I letti di Ron e Harry erano vuoti, così come quello di Dean, che, essendo nato babbano, avrebbe, almeno teoricamente, dovuto sottoporsi a un’udienza al Ministero, ma, conoscendo l’amico, probabilmente era scappato come Hermione. Neville si lascò cadere di peso sul letto, ancora vivida sotto le palpebre la scena di poco prima.              
Hogwarts era cambiata, su questo non c’erano dubbi.
 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti!! Sono Virgia, mi sono iscritta da pochi giorni a questo sito e questa è la prima fanfiction che pubblico.
L'idea mi è venuta rileggendo "I doni della morte"
(Adoro quel libro, ma l'ordine della fenice rimmarrà sempre il mio preferito ;)), quando il nostro trio rincontra Neville lui racconta velocemente di come il
castello sia cambiato. Qui la mia mente malata ha pensato a cosa fosse effettivamente accaduto in
quei mesi, e questo è il risultato!!
Che altro dire? Spero vi piaccia!! 
A presto,
Virgia99
   
 
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