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Autore: Icanfly_    01/03/2014    0 recensioni
Liam si sente come uno di quei libri dalla copertina che non piace a nessuno, dal titolo insignificante che viene lasciato in un angolo perché all’ interno c’è una storia da mozzare il fiato, piena di emozioni e sogni ma che nessuno leggerà a causa di quella copertina rovinata. Perché le persone si fermano all’ apparenza, sono superficiali e lui è una di quelle persone che per essere capite hanno bisogno di essere guardate dentro.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Demons
 

Ho deciso di scrivere sempre prima le mie note, lo preferisco.
Sarei dovuto tornare con "You are my savior", lo so però è nata quest'os che è incentrata pienamente su Liam.
Avevo voglia di scrivere e lui è la mia musa, quindi, mi dispiace per questo casino che è venuto fuori e mi scuso per le 5.062 parole, mi alun troppo :').
Concludo dicendo che spero vi piaccia e beh buona lettura a tutti .

 


    







Se c’è una parola che ha caratterizzato l’esistenza di Liam in questi tre anni è sicuramente: Famoso. Ovunque va, in qualsiasi parte del mondo, gli ricordano sempre che lui è Liam Payne il ragazzo famoso, quello che tutti amano. Molta gente pagherebbe per essere al suo posto, per avere quella fama e tutte quelle persone pronto ad adorarlo ma Liam è stanco della vita che fa, è stanco di tutto quello che lo circonda. A volte gli capita di fermarsi un attimo e pensare "c'è qualcuno che ama me e non la mia immagine?" e puntualmente non riceve nessuna risposta.

Sta guardando un programma in televisione quando entra su twitter per cercare qualche fan e leggere qualche loro tweet.
Ogni volta che legge quello che gli scrivono si sente bene e sorride nel vedere tanta gente che lo ama, anche se spesso si chiede perché lo amano e cosa amano di lui se la fama o il suo essere ma ci passa sopra perchè se lo amano un motivo c'è, se lo amano hanno visto del bene in lui.

Fa scorrere il dito sul suo iphone retwittando qualche tweet e immaginando il sorriso che spunta sul viso delle persone alla vista della sua notifica. Sorride e non smette di farlo nel leggere tutte quelle cose positive sul suo conto ma, poi, il suo sguardo si ferma su un tweet, uno di quelli pieno di odio che non puoi fare a meno di chiederti: perché odiano proprio me? Cosa ho fatto di male per meritare quest’odio? Per meritare di morire? Il suo sorriso continua a spegnersi lentamente quando cerca “#LiamPayneshit” ; ci sono centinaia di tweet che gli augurano la morte nel peggiore dei modi, c’è chi gli da dell’omofobo, chi gli dice che prende in giro le persone, chi gli dice che lui le persone non le salva le porta ad uccidersi. Sente il suo cuore fare un “crack”, avrebbe bisogno di un abbraccio in questo momento ma è solo e tutto quello che fa è raggomitolarsi su se stesso, su quel divano freddo e lasciare che le lacrime abbiano la meglio su di lui.

Quando la mattina si alza è nella medesima posizione della sera prima, le lacrime si sono seccate sulle sue guance e la testa gli scoppia. Se chiude gli occhi può risentire le emozioni che ha provato la sera prima, quelle maledette emozioni che un tempo aveva smesso di provare ma che adesso bruciano sotto la sua pelle, sul suo cuore. Liam si sente come uno di quei libri dalla copertina che non piace a nessuno, dal titolo insignificante che viene lasciato in un angolo perché all’interno c’è una storia da mozzare il fiato, piena di emozioni e sogni ma che nessuno leggerà a causa di quella copertina rovinata. Perché le persone si fermano all’apparenza, sono superficiali e lui è una di quelle persone che per essere capite hanno bisogno di essere guardate dentro. Fissa il soffitto ancora un po’ prima di venir distratto dal suo cellulare. Lo toglie dal pavimento e un live sorriso gli spunta sulle labbra leggendolo.


Da: Zaynie
Leeyum sto venendo a casa tua, Simon ha chiamato vuole vederci per un concerto previsto per domani e, probabilmente, ti sei scordato quindi ci penso io. Fatti trovare sveglio pigrone ;) xx Z.

 
Il tempo di posare il telefono che il campanello suona e non si preoccupa nemmeno di sistemarsi quando si alza per aprire perché, lo sa, solo Zayn può essere. Quando apre la porta e lo vede lì sorridente non può far a meno di sorridere anche lui perché tutto è un casino ma quel sorriso è tutto ciò che c’è di bello al mondo. Il suo rapporto con Zayn è sempre stato così, non sa se definirlo amore o amicizia, non sa cosa sono però gli va bene così perché non lo sostituirebbe con nessuno, è tutto ciò che ha. Allarga le braccia possenti e invita il moro ad infilarsi tra di esse che accetta senza troppi problemi. Lo stringe un po’ beandosi del suo profumo che lo fa sentire a casa.

«Liam cosa è successo?» Zayn si stacca lentamente dall’abbraccio guardando nei suoi occhi rossi.

«Niente Zayn, vado a farmi una doccia e poi andiamo ok?» Liam evita i suoi occhi e si gira dall’altra parte andando a prendere il telefono sul divano .

«Quando vuoi parlarne Lee io ci sono. Ti aspetto qui, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno.» il moro lo guarda con un lieve sorriso e il castano sente il cuore meno pesante, mentre ringrazia il destino per avergli fatto incontrare Zayn. Non risponde semplicemente gli sorride e poi sale di sopra. Si spoglia in fretta e si infila sotto il getto dell’acqua fredda che lentamente comincia a scaldarsi. Appoggia la schiena alla parete fredda e lascia che il suo corpo cada lungo la parete e resta lì sotto l’acqua e pensa a tutto quello che è successo le ore prima, pensa a tutto quello che ha passato nella sua vita e non sa se quelle sul suo volto siano lacrime o gocce d’acqua eppure non gli interessa saperlo.
Una volta fuori dalla doccia avvolge un asciugamano intorno alla sua vita dirigendosi in camera; si veste lentamente contemplando la sua figura allo specchio.
Si sofferma più del solito a guardare la sua esile figura un po’ trasandata. Grandi occhiaie contornano i suoi occhi e il colore delle sue iride è molto più scuro rispetto agli altri giorni, i capelli sono in uno stato pessimo e le sue guance un po’ scavate non sono un bello spettacolo. Guarda il suo riflesso a lungo chiedendosi come nessuno si accorgesse dei demoni che lo circondano, chiedendosi perché nessuno sia disposto a prendersi cura di lui. Asciuga prontamente la lacrima che riga la sua guancia e si gira verso il letto finendo di vestirsi.

«Ho fatto Zay, possiamo andare insieme? Non ho voglia di guidare.» il castano sorride leggermente verso l’amico che ricambia il sorriso e «certo.» risponde in un sussurro poggiando la mano sulla sua spalla e stringendola un po’.

Montano in macchina e Liam poggia la testa sul finestrino, guarda fuori e ammira come le nuvole nel cielo abbiano la capacità di sembrare sempre diverse cambiando la prospettiva da cui le vediamo. Lui vorrebbe essere una nuvola, vorrebbe essere leggero e delicato come esse, vorrebbe avere la capacità di cambiare la sua personalità a seconda delle persone con cui si trova, vorrebbe poter spegnere le sue emozioni così contrastanti e vivere sospeso in aria, senza tristezza o problemi.Esiste qualcosa di bello anche per lui? Esiste qualcuno capace di cacciare via i suoi demoni? Sono queste le domande che si pone costantemente, cercando sempre una risposta nuova che non arriva e lo lascia a bocca asciutta.

«Liam mi dispiace distrarti dai tuoi pensieri ma siamo arrivati.» un timido sorriso nasce sulle sue labbra perché, diamine, Zayn è sempre così premuroso nei suoi confronti.

«Tranquillo. Senti Zee posso parlarti di una cosa?» parla velocemente, senza pensare. Vuole sfogarsi e vuole farlo con lui perché Zayn è come la sua maglietta preferita. Quella che indossa ad un evento importante o nei momenti felici, quella che gli ricorda cose belle, quella maglietta che agli occhi degli altri sembra banale, semplice, una comune maglia bianca con una scritta sopra ma che ai suoi di occhi è la migliore. La maglietta perfetta che si adatta al suo corpo come se fosse nata per essere indossata da lui.

«Certo Liam, puoi dirmi tutto quello che vuoi.» il moro gli sorride e Liam chiude gli occhi prendendo un po’ di coraggio. Alza lo sguardo puntandolo in quello penetrante dell’amico e vorrebbe sfogarsi, gridargli come si sente per sentirsi meglio ma tutto quello che dice è un «Ti voglio bene.» sussurrato vicino al suo orecchio. Entrambi sanno che quella non è la verità su quello che lui volesse dire e a confermarlo sono gli occhi velati di delusione di Zayn, eppure, Liam non può farci nulla è un tipo abituato a tenersi le cose dentro e parlare delle sue emozioni non è facile.

«Anche io te ne voglio Liam.» sussurra il più grande lasciandogli un tenero bacio sulla guancia e scendendo dall’auto senza aspettarlo.


***



Corre.
Corre lontano.
Scappa.
Fugge via e non si guarda indietro.
Va via perché il peso di tutto quello stress è troppo.
Si pente ma è troppo tardi.
Continua a correre perché così arriverà alla salvezza.
E poi si sveglia e la realtà lo colpisce in pieno.

 
Liam è sudato, i capelli sono attaccati sulla sua fronte e le goccioline di sudore scendono lungo il suo collo. Scosta le coperte pesanti e posa i piedi sul parquet freddo; sono giorni che non dorme e ha voglia di fumarsi una sigaretta, che siano le tre di notte poco gli importa.
Il contatto con il pavimento freddo lo fa rabbrividire ma non se ne cura e scende al piano di sotto, la sigaretta incastrata tra le labbra e l’accendino stretto in un pugno, si siede sul divano e mille pensieri si rincorrono nella sua mente e cessano la loro corsa quando Liam porta la sigaretta alle labbra e lascia che la nicotina faccia il suo dovere, rilassandolo e liberandolo dalle preoccupazioni. E’ talmente rilassato da non rendersi conto che è troppo tardi per poter chiamare qualcuno eppure lo fa lo stesso

-Dio Liam che succede?.- la voce di Zayn arriva preoccupata al suo orecchio.

-Niente Zee volevo solo sentire la tua voce.- un sorriso dolce spunta sulle sua labbra.

-Mi hai fatto prendere un colpo idiota! Sai che sono le tre di notte?.- borbotta il moro dall’altra parte del telefono.

-Mi piace la tua voce roca per il sonno. Comunque si sono le tre solo che quando parlo con te nella mia testa non c’è casino, mi fa bene parlare con te.- il castano arrossisce mentre parla e ringrazia che Zayn non può vederlo.

-Liam io amo parlare con te. Ti va di parlarmi del casino che c’è nella tua testa?.- Liam sente il fruscio di una coperta e immagina Zayn stringersi ad essa mentre trova una posizione comoda per parlare con lui.

-Non vorrei annoiarti.- sussurra mentre fa un altro tiro dalla sigaretta.

-Stai fumando vero? Comunque non mi annoi mai tu. -

-Come fai a saperlo?.- risponde sorpreso mentre fa un ultimo tiro dalla sigaretta prima di spegnerla nel posa cenere.

-Perché quando fumi riesci a sfogarti, sei più rilassato e puntualmente vieni a cercarmi.- il castano non può vederlo ma è sicuro che Zayn stia sorridendo.

-Mi conosci così bene Zayn.- sussurra piano Liam quasi come se avesse paura di farsi sentire;

-Nessuno ti conosce come me Liam.- sbuffa piano il moro muovendosi di nuovo tra le coperte. 
Continuano a parlare così per ore, finche alle cinque entrambi vengono colti dal sonno e si addormentano ancora al telefono. Liam non sarà riuscito a parlargli dei suoi demoni ma almeno per un po’ nella sua testa c’era silenzio.
 
Controlla per la terza volta che nella sua valigia ci sia tutto e poi esce frettolosamente di casa, aspettando che la Range Rover che deve venirlo a prendere passi sotto casa sua. 
Dopo circa cinque minuti è già lì e Liam monta velocemente in macchina caricando la valigia dietro.

«Payno! Come mai quelle occhiaie? Con chi hai scopato ieri sera?» la risata di Louis riecheggia in tutta la vettura e Liam non può fare a meno di seguirlo.

«Tomlinson sei un coglione. Sono stato al telefono con Zayn non rendendomi conto dell’orario tutto qui.»

«Sesso telefonico! È eccitante vero?» e Louis ride non può fare a meno di farlo quando vede il rossore sulle guance del moro e la faccia sconcertata del castano. Ridono tutti in quell’auto e per un momento si sentono d’avvero solo cinque semplici amici senza responsabilità così grandi sulle spalle.
 

«Liam dovresti venire l’aereo sta per decollare.» Zayn entra frettolosamente in bagno dove l’amico è chiuso da un po’.

«Si Zayn arrivo.» dice appoggiando le mani al bordo del lavandino e guardando il suo riflesso allo specchio. Il moro gli si avvicina e poggiandogli una mano sulla spalla «E’ tutto ok?» gli chiede preoccupato.

«No. Niente è ok ma va bene così.» il suo sguardo s’incupisce e non può fare a meno di pensare che vorrebbe essere ovunque tranne che in quel bagno.

«Cosa succede Liam? Cos’è che tanto ti tortura l’anima e di cui non vuoi parlare?» Zayn parla lentamente facendo girare il castano e avvicinando i loro visi.

«Niente di cui potrebbe interessarti. So cavarmela da solo.» mente perché è giusto così, perché la compassione degli altri non la vuole.

«Liam lo sai che con me puoi parlare, te lo ripeto sempre. Sai che io non ti giudico, sono il tuo migliore amico come potrei farlo?» il moro ribatte e si avvicina lentamente facendo combaciare le loro labbra. Liam sente il contatto con le sue labbra calde e morbide e per un attimo sente le gambe cedere e il cuore battere veloce ma poi, come se si fosse svegliato da un sogno, si rende conto che quello che sta baciando è Zayn e lo spinge via «Zayn non possiamo!» gridando con la voce un po’ incrinata.

«Perché Liam? Ti sei scordato quello che abbiamo fatto tempo fa? Cos’è adesso ti faccio schifo?» lo sguardo di Zayn si è oscurato tutto insieme. L’ambra dei suoi occhi è diventato nero.

«Cosa dici Zayn? Non mi fai schifo. Solo che è sbagliato e non possiamo. Quello che è passato è passato.» detto questo esce dal bagno e asciuga velocemente una lacrima uscita dal suo controllo. Ha tutta l’intenzione di ignorare Zayn perché non può permettersi di sbagliare, non può essere egoista e farlo soffrire. Deve farlo per Zayn. Deve farlo per se stesso. Sa che ignorarlo non sarà facile ma deve farcela perché è giusto così. Perché essere omosessuale è contro natura glielo ha insegnato Karen sin da piccolo eppure, anche se non lo ammetterà mai ad alta voce, Zayn gli piace da morire.
 
 
 
Quando sono sull’aereo Liam è seduto sulla poltroncina vicino all’oblò, è solo nessuno è seduto vicino a lui e mille pensieri gli stanno già invadendo la mente quando «Posso sedermi vicino a  te Liam?» sussurra il riccio sedendosi quando il castano gli fa un cenno positivo con la testa.

«Harry ti sei mai sentito come se non valessi nulla? Hai mai toccato il fondo per poi scoprire di non essere in grado di rialzarti? Almeno non da solo?» quella del castano è una domanda più per se stesso che per Harry ma la pone lo stesso perché da solo le risposte non le trova.

«Spesso mi capita di pensarlo sai? So di mostrarvi sempre il contrario ma è perché non voglio buttarvi giù però lo penso anche io. Mi chiedo spesso se valgo davvero così tanto da essere dove sono.» prende una piccola pausa, s’inumidisce le labbra per poi «Liam tu non sai quante volte ho toccato il fondo prima di rendermi conto di cosa stava succedendo, spesso non sono riuscito a rialzarmi da solo e quando non c’era nessuno a tendermi la mano ho aspettato, cosa? Che passasse, che avessi la forza di alzarmi. Ci ho messo tempo ma alla fine ce l’ho fatta.» concludere deglutendo leggermente.

«Sai Haz vorrei essere come te.» sussurra Liam poggiando la testa sulla spalla di Harry. Quest’ultimo lo guarda, sorride leggermente della sua insicurezza e poi

«Che succede Liam?» chiede un po’ preoccupato.

«Niente è solo che vorrei saper non dar peso a quello che dice la gente. Sono così crudeli a volte ed io mi sento morire ad ogni commento negativo, sono stanco di tutto questo. Ho mille problemi per la testa e non so nascondere le mie emozioni. Sono così fottutamente fragile e mi fa nascere una rabbia dentro che neanche immagini. Tutto questo mi ricorda i tempi delle superiori e mi distrugge.» il castano alza la testa dalla sua spalla e si asciuga la lacrima che gli ha rigato la guancia velocemente. Guarda il riccio negli occhi e aspetta di essere giudicato anche da lui ma quando «Liam io ero così due anni fa, te lo ricordi? Tu mi sei stato vicino e adesso voglio ricambiare il favore perché tu hai bisogno di aggrapparti a qualcuno e, se vuoi, posso essere forte anche per te. Passerà tutto quanto Liam. Promettimi di non odiarti, non ne hai motivo sei una persona meravigliosa.» risponde lo lascia a bocca aperta. Di una cosa è certo Liam di persone come Harry ne esistono poche al mondo. Il castano lo guarda e sorride mentre «Me le fai le coccole?» chiede arrossendo e facendo scoppiare a ridere il riccio vicino a lui. Così «Vieni qui» gli risponde mentre alza il bracciolo che divide i loro sedili e lo fa sdraiare con la testa sulle sue gambe, cominciando ad accarezzargli i capelli dolcemente.
In poco tempo Liam cade in un sonno profondo, si addormenta dopo giorni senza alcun problema a fasciargli la testa e con il cuore un po’ più leggero.
 

Sono tutti fuori a girare per Los Angeles e a mostrare la loro felicità quando Liam prende dalla valigia un diario che ha comprato a Londra. E’ un po’ che ci pensa e ha deciso di cominciare a scriverlo perché la sofferenza che ha dentro è troppa per sopportarla tutta da solo. Non ha nessuno che lo ascolti ma ha da dire troppe cose.
Tasta la superficie liscia del tavolino con le mani finché non afferra una penna e comincia a scrivere con la sua calligrafia ordinata ed elegante:
 
Caro diario,
Mi sento ridicolo. Non so nemmeno come cominciarla una pagina di diario, non l’ho mai fatto in vita mia ma ho visto farlo nei film; credo che basti parlare di come mi sento e poi il resto viene da se. Il problema però è che io non so come mi sento, non so come sto. Tu credi sia possibile essere sia felici che tristi nello stesso momento? Chi mi guarda da fuori probabilmente pensa che io sia ridicolo, ho una vita da sogno che tutti vorrebbero e non fraintendermi questa è la parte che mi fa sentire felice ma mi manca la mia vita, mi manca avere la mia privacy. La verità è che odio gli insulti. Mezzo mondo mi odia ed io non so come fare tutto questo mi ricorda i tempi in cui soffrivo di bullismo; non ero forte allora e non lo sono neanche adesso.
mi dispiace di deludere le persone, mi dispiace di non essere quello che si aspettavano ma io sono così e non posso farci nulla. Mi dispiace di aver deluso le persone che mi vogliono bene. Ho preso una decisione e non tornerò indietro. La realtà è che sto sanguinando ma nessuno se ne accorge eppure la ferita è così profonda e sanguina ogni giorno. Credo che morirò dissanguato ma siamo sicuri importi a qualcuno? Io non ne sono sicuro. Se importasse a qualcuno adesso non starei scrivendo su uno stupido diario perché nessuno è pronto ad ascoltarmi. Non voglio far preoccupare i ragazzi per questo non ne parlo con loro. Dico cose senza senso. Non ha una logica tutto quello che sto scrivendo ma mi sta aiutando, mi aiuta a far smettere di sanguinare la mia ferita al petto. Fa tacere le mie emozioni oscure. Ho promesso a me stesso di farcela, di tenere duro ma è così difficile. Sono caduto e nessuno mi ha dato una mano. Sono a terra e sono ferito. Sto sanguinando ma a nessuno importa. Perché la vita può farti vedere tutte le cose belle che riserva ma se non stai attento, se ti distrai solo un momento ti farà vedere il peggio di se. Perché si nutre della paura che hai di lei. Perché la vita è fatta di paure. Proverò a non mollare, proverò a non deludere nessuno e se non dovessi riuscirci ritenterò finché non sarò troppo stanco per lottare allora, quando questo accadrà, potrete dire addio a Liam Payne perché da quel momento non esisterà più.

 
Posa frettolosamente la penna sul tavolino e fissa il foglio, lacrime amare e salate cominciano a cadere su di esso mentre lo rilegge; eppure non se ne preoccupa legge quella pagina e continua a farlo ogni volta scoprendo un nuovo punto da analizzare. Piange e si sfoga come non faceva da mesi, piange ed è da solo con solo una pagina di diario tutta rovinata a consolarlo.
 
Passano i giorni, le ore, i minuti eppure Liam è sempre così. Il suo umore non cambia, sembra che i giorni non siano passati realmente. Si sente dentro una bolla, una grande bolla di sapone che può scoppiare da un momento all’altro rivelando tutte le cose oscure che ha dentro oppure come una bolla bella resistente che è difficile far scoppiare perché ha resistito fino ad ora e vuole farlo ancora. Una bolla che contiene le sue paure tutte al suo interno e non fa avvicinare nessuno. Aspetta che le cose andranno meglio e poi finalmente scoppierà e quando lo farà non rivelerà cose oscure ma rivelerà la storia di un eroe che è riuscito a salvare se stesso. Ed è esattamente questo che Liam è ma ancora non lo sa. A volte per credere realmente in una cosa e farcela devi prima cadere e sbagliare così tante volte e proprio quando stai per mollare troverai la soluzione giusta e non sbaglierai più perché quegli errori sono serviti a renderti forte, a renderti migliore. Sarà solo quando ce la farai che quegli errori li conserverai con cura e ti guarderai allo specchio vedendo una persona migliore.
Decide di uscire di casa perché in quella casa troppo grande per una persona sola si sente soffocare, sente che gli manca qualcosa e quella sensazione gli impedisce di respirare.
 
Inforca i suoi occhiali da sole e tira sulla testa il cappuccio della felpa. Non ha voglia di fermarsi con le fan, vuole solo stare solo. Cammina per un po’, non pensa nemmeno di prendere la macchina perché camminare lo aiuta a pensare, guardare il cielo senza un vetro tra lui e quello spettacolo è quello che gli serve per schiarirsi le idee. Non sa precisamente per quanto cammina, lo fa e basta. Cammina finché non sente i piedi un po’ doloranti e decide di fermarsi non appena nota un piccolo parchetto con qualche panchina a pochi passi da lui. Si siede malamente su una panchina, lo sguardo rivolto verso l’alto e la testa altrove. In quei pochi minuti che è seduto lì da solo sente la pace impossessarsi di lui e non c’è sensazione migliore al mondo.
E’ talmente preso da quel senso di pace che non si accorge della presenza alle sue spalle finché questo non gli dice «Liam possiamo parlare?» appoggiandogli una mano sulla spalla. Il castano fa un balzo e sente il cuore battere così veloce che ha paura di rimanerci su quella panchina.
«Cristo santo Zayn ma ti pare il modo?» trilla alzando di un ottava la sua voce.

«Scusami, non volevo spaventarti.» il moro abbassa la testa colpevole ma la rialza e improvvisa un sorriso quando «Fa niente vieni a sederti qui. Comunque come sapevi che ero qui?» quello parla salvando la situazione.

«Volevo parlare con te e ti ho seguito.» Zayn non prova nemmeno a mentire, vuole essere sincero e Liam da un lato sperava lo avesse incontrato per caso perché il suo piano d’ignorarlo stava riuscendo benissimo, faceva male ma ci stava riuscendo.

«Okay. Di cosa vuoi parlare?» Liam finge indifferenza, finge di averlo dimenticato perché sa che è la strada migliore per tutti.

«Non fingere con me Liam. Sai benissimo di cosa voglio parlare.» Zayn lo guarda aspettando una risposta, sembra impaziente, ferito ed è la cosa peggiore.

«Mi dispiace. Non possiamo solo fingere che non sia mai successo e tornare amici come prima?» lo sguardo di Liam è lontano, non fissa un punto preciso solo allontana la sua mente più che può da quel posto.

«No che non possiamo Liam! Non capisci che io ci sto male? Che io ci tengo a te? Non so cosa sia questa cosa che ci lega ma so che è oltre l’amicizia.»

«Non sei l’unico che soffre Zayn! Neanche io so cosa siamo ma che importanza ha? Dobbiamo essere etichettati per forza? Siamo quello che siamo, quello che vogliamo. Adesso ho solo bisogno del mio migliore amico perché sto cadendo a pezzi e tutto questo mi fa paura.» Liam si alza di scatto dalla panchina e va a rifugiarsi sotto l’ombra di un albero poco distante.

«Mi dispiace, sono un egoista. Cosa succede Leeyum? Sono qui per te. Sono il tuo Zaynie e lo sarò sempre.» il moro lo raggiunge e si siede di fronte a lui prendendogli le mani tra le sue.

«Non so cosa succede. So solo che sto cadendo a pezzi. Ti sei mai sentito perso? Ti sei mai sentito come se non ti conoscessi e sei arrivato ad aver paura di quello che potresti diventare? Sono mesi che mi sento così. Non so cosa fare. Sono perso in un mare di persone che sono troppo occupati a criticarmi per ascoltarmi.» Liam lascia le sue mani, si allontana un po’ e stringe le sue gambe al petto, come a ripararsi dal mondo che lo circonda.

«Si ho una fottuta paura ogni giorno. Ho paura di perdermi e non trovarmi più ma bisogna essere forti nella vita Liam perché solo così sopravvivremo. Cosa ti ha portato a tutta questa sofferenza? Perché non me ne hai parlato?» il moro lo guarda ma rispetta il suo spazio e non lo tocca; passano alcuni minuti prima che Liam trova il coraggio di rispondere ma Zayn non fa domande aspetta lì in silenzio perché conosce l’amico meglio di chiunque altro.

«Non volevo farvi preoccupare. Non volevo la tua compassione.» il castano fa una pausa asciugando con la felpa le lacrime che già premono per uscire dai suoi occhi. Prende un profondo respiro e poi continua «Un po’ di tempo fa sono entrato su twitter e ho letto tutto l’odio che la gente prova per me. Non sono uno che sopporta le critiche, lo sai. Leggere quelle cose orribili mi ha portato ai tempi del liceo e non sai quanto fa male. Credevo di averlo superato di essere forte adesso ma mentivo a me stesso. Sono come una barca con una vela rotta vengo ricucita ma lo squarcio rimane e con il tempo si riapre e quando ti accorgi di quel buco è troppo tardi perché ormai la barca è affondata. Il problema è proprio la mia adolescenza. Credo di non aver mai superato il fatto che nessuno è mai venuto a prendermi a scuola all’infuori della mia famiglia. Nessuno mi faceva grandi sorprese ero sempre quello sfigato che andava deriso. Rimanevo nell’ombra ma quelli m’insultavano comunque, m’ignoravano, mi odiavano e io lo sapevo ma fingevo che andasse tutto bene.» ma è costretto a smettere perché i singhiozzi lo bloccano, perché gli occhi lucidi di Zayn lo fanno fermare. Continua a guardarlo negli occhi mentre i suoi occhi si riempiono sempre più di lacrime e le sue braccia stringono le gambe un po’ più forte quando sente dei brividi partire dalla schiena e attraversargli tutto il corpo. Quando però Zayn allunga una mano e gli accarezza un braccio dolcemente trova il coraggio perduto e continua a parlare «E’ sempre stato questo il problema. Quando poi mi sono presentato ad x-factor non immaginavo tutto questo volevo solo dimostrare che ero bravo, che potevo farcela. Quando abbiamo cominciato ad essere riconosciuti dalle fan, ad essere così famosi mi sentivo bene credevo che quel vuoto potessero colmarlo le fan con il loro amore ma non è stato così. Mi sono illuso che potesse essere la soluzione ma non lo è stata. Odio essere così drammatico ma è che ho tanta sofferenza dentro e non so nemmeno da dove cominciare o come finire. La sola cosa che so è che sto toccando il fondo e da solo non ce la faccio a rialzarmi.» fermandosi solo quando le parole sarebbero state troppo banali per continuare.
In un primo momento Zayn non risponde semplicemente si alza e si allunga sul corpo dell’amico stringendolo tra le braccia e sentendolo ricambiare lentamente. Lo stringe perché sa che è quello di cui ha bisogno, sa che un abbraccio a volte salva una vita. Comincia a muovere le dite sulla sua schiena disegnando strane forme perché sa che riesce a calmarlo quel gesto. Si prende cura di lui solo stringendolo tra le braccia e quando i singhiozzi di Liam svaniscono si stacca e prende il suo viso tra le mani asciugandogli quei lacrimoni prima di «Liam guardami. Io ci sarò per sempre per te non importa quanto soffrirai io sarò qui, sarò sempre pronto a tenderti la mano e a salvarti da questo mondo a volte orribile e ingiusto ma che riserva grandi sorprese. Ogni volta che avrai paura pensa a me e ricordati che se cadrai ci sarò io a prenderti  ricordati che io non ti lascerei spezzare perché se ti spezzi tu mi spezzo anche io. Sai che non sono bravo con le parole, sono sempre stato un disastro e non sono certo di nulla nella vita perché tutto quanto è una sorpresa ma di una cosa sono certo Liam che tu sei un eroe, tu sei pieno di forza ed io ti voglio un bene che neanche immagini.» rispondere un po’ impacciato ma con tutto l’amore che prova per lui nella voce.
Liam si lascia coccolare, lascia che Zayn si prenda cura di lui mentre gli sussurra un lieve «anche io.». Non sa cos’è Zayn per lui forse non lo scoprirà mai ma gli basta averlo accanto, gli basta sapere che c’è per affrontare quella vita che lo spaventa ma che è grato di avere. Per un attimo, un misero istante nell’universo si sente importante, si sente parte del mondo e sorride. Un sorriso fatto di emozioni che prima erano chiuse dentro di lui perché gli facevano paura ma che adesso è pronto a lasciare andare perché finalmente Liam ha capito di essere l’eroe della sua storia.

 





E in qualche modo riuscirai a superare i giorni vuoti
e i giorno pieni e i giorni noiosi e i giorni detestabili
e i giorni straordinari, tutti così piacevoli e deludenti
perché noi siamo tutti così simili e così diversi.

-Charles Bukowski
 
 

A Liam che è la mia musa, la mia forza.
A Liam che è tutto ciò che ho.
A Liam che è la mia unica certezza.
A Liam non Liam Payne.
 
 
 
 
 
 
  
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