Ecco, questa è una di quelle sere che odio. Avete presente? Quelle sere in cui non riuscite ad addormentarvi, anche se siete stanchi, avete malditesta e volete unicamente chiudere gli occhi per non pensare a nulla. Bhe, oggi il mio cervello non ne vuole sapere. Continua a fremere, a cozzare contro gli stessi pensieri, come un'onda sullo scoglio. Io non sono una ragazza normale. Diversamente da ogni altro individuo di sesso femminile di quest'epoca, che solitamente ha una vita sociale molto intensa, frequenti scambi con l'altro sesso,anche di natura sessuale, e mille impegnoi, io non posso affermare nulla di tuttto ciò. Sono una ragazza che non ha mai baciato nessun ragazzo e che soprattutto non ha neppure amici dell'altro sesso; sono una ragazza insicura, che ha paura di non piacere, che per prima non si piace e che vorrebbe cambiare il suo aspetto e il suo carattere; una ragazza come tante, che si confonde tra la folla, che non sa cosa fare del suo futuro; che addirittura non vede un futuro per sé. Una ragazza che ha paura di rimanere sola, che vorrebbe scrivere per lasciare una traccia di sé ai posteri, certamente non sperando in una fama imperitura come quella di Dante o Boccaccio,ma accontentandosi di un riconoscimento come quello dato a Guido Cavalcanti, oppure a Truman Capote; una ragazza che vorrebbe dormire, ma che non ci riesce. Cosa mi blocca? insomma, provo delle serie difficlotà ad aprirmi agli altri. A relazionarmi, a parlare, addirittura a starci accanto. Non so come spiegare, ma...è come se il mio cervello non funziona più; si blocca. Arresta le sue capacità. I miei poveri neurotrasmettitori non trasmettono proprio nulla. Sono combattuta: da un lato aspiro a fare nuove conoscenze, ma dall'altro non riesco a sfruttare le possibilità. Voglio davvero conoscere qualcuno, e soprattutto farmi conoscere. La rivoluzione deve partire da me? Dai, lei ce l'ha fatta! Pur essendo squisitamente stronza. pEpure ha un amico. Maschio, lo sottolineo. E se comunque non mi sposassi, o non avessi mai un ragazzo? Sono tante le donne che scelgono questa via di loro spontanea volontà. Le suore, per fare un esempio. Le monache. Gli asceti. Tutti quelli che vivono da soli su per una montagna, tipo Heidi. No, Heidi non è l'esempio migliore perchè persino lei, pur essendo confinata in una montagna svizzera sotto lo stretto controllo del nonno, ha conosciuto le gioie dell'amore con Peter. Forse mi devo solo vegliare un po'. Dai, non sono poi così male. Sono simpatica, alta, sorridente fino alla nausea e disponibile. Sono intelligente, acuta, piena di voglia di fare (le cose che voglio io, però), altruista. So cucinare bene, soprattutto i dolci. So disegnare. So anche pensare, deglutire e respirare-addirittura contemporaneamente. Insomma, io sono qua. No ma ecco 'sta storia del principe azzurro, del fatto che lo debba aspettare...forse devo cambiare prospettiva. Forse devo uscire dalla mia comfort-zone e testare. Sì, devo PROVARE, devo OSARE, devo CAMBIARE UN PÒ ME STESSA, PER CAMBIARE LA MIA VITA. Essere meno sedentaria e timida. Essere un po' più sfacciata, nel senso buono però. Essere disinibita---no,aspetta, quello mai. Non voglio essere stupida, voglio essere...apprezzata e cercata da un ragazzo dolce, gentile e sorrridente. Se poi ha anche dei begli occhi chiari...tanto meglio. Chi sta con me? Ecco, ora che ho messo nero su bianco i miei pensieri, ora che finalmente li ho fatti uscire dal loro contenitore, sto un po' meglio. La difficoltà che provo nello scrivere è forse un segno dell'avvento del sonno, del ricercato sonno? Io credo-spero-anelo-mi auguro- sì. Bene. Per un po' spero di essere a posto. Buonanotte, cervello mio. Mò, stai un po' zitto e buono, per la miseria!