I my chemical
romance, soprattutto Frank Iero e signora, non sono di mia proprietà(beh magari…), questa fic
non è scritta per scopi di lucro!!!!!
Questa fan fic, è
dedicata a Jess, tesoro per te, guarisci presto! Ti
voglio bene<3
E per la
mia LòLò, non vedo l’ora di vederti!... come l’infinito e più…<3
Buona lettura=)
“ ma non ti piace proprio nessuno?” il
ragazzo strabuzzò gli occhi, incredulo.
“si!! Nessuno!!! Quale parte della parola “nessuno’ non ti è
chiara?!?” una bella ragazza dai profondi occhi scuri, si portò le mani
nei capelli, spazientita.
Per fortuna il ragazzo di fianco a lei aveva ritenuto
saggio chiudere la bocca.
La giovane si beò di quel meritato silenzio.
“ma… dico, sei proprio
sicura? No perché è impossibile che non ci sia neanche una band che ti
piaccia!!!” la ragazza, lasciò che la sua testa
si posasse violentemente sul tavolo di legno.
“Iero, chiudi quella dannata bocca!” si, proprio lui.
Frank Iero.
Un pazzo.
Forse il ragazzo più fuori di testa che Jamia avesse
mai incontrato.
Ma fra tanti posti, fra tanti giorni, proprio lì.
Nell’aula destinata ai ragazzi in punizione.
Si era avvicinato alla ragazza
furtivo, regalandole prima un’occhiata, poi un sorriso bambinesco
carico di aspettative.
Jamia non se ne curò molto, era già nervosa per i
fatti suoi e in più era lì, a scontare una punizione non meritata.
Frank aveva cominciato a parlare dopo neanche due
secondi, portandosi più volte, le mani in quella sua zazzera rossa fuoco.
“certo che sei strana!” Frank arrivò a
questa conclusione, scuotendo la testa.
Jamia strabuzzò gli occhi, alzando la testa dolente
dal tavolo.
“ah, io sarei strana?” esclamò, con una
nota di nervosismo nella voce.
Il ragazzo annuì
“si. È così. Una persona che non ascolta musica non può essere considerata normale!”
i suoi occhioni nocciola, la osservarono, leggermente compassionevoli.
“ma chiudi quella ciabatta!” ringhiò
Jamia.
“ si,
decisamente.” Ribatté. “ forse un po’ di musica riuscirebbe
ad addolcirti!” sul suo viso, spuntò un sorriso sarcastico.
La ragazza spalancò la bocca, oltraggiata.
“ per tua informazione, la sottoscritta, è a
conoscenza di buona musica!” Jamia, si
mise dritta, in un chiaro segno di superiorità.
Frank Iero rise in faccia a Jamia Nestor.
Era troppo spavaldo per i gusti della brunetta.
“ah si?” disse, incrociando le braccia al
petto.
“già e che tu ci creda o no so più di quanto
pensi!”
Le parole della Nestor rimasero sospese
nell’aria, carica di tensione.
Iero non la smetteva di fissarla, con quel suo
cipiglio di ragione che la faceva imbestialire.
“uff.. si può sapere
che vuoi?!” sbottò, fissandolo negli occhi.
Frank scosse le spalle.
“tu hai bisogno di una seria lezione.” Le
sue parole furono accompagnate dalla campanella di fine corsi.
Il ragazzo lasciò Jamia con un sorriso e un saluto di
mano
“ma tu guarda questo!” si ritrovò a
pensare, raccogliendo le sue scartoffie e prima di uscire lanciare uno sguardo
omicida al professore di sorveglianza.
Dopo essersi imbattuta in una miriade di studenti
imbufaliti, la ragazza riuscì ad uscire dalla High
school di Belleville.
Gina, la sua grande amica, l’aspettava alla
fermata dell’autobus, con una sigaretta mezza consumata fra le labbra
carnose.
“Jam!! Pensavo ti avessero rapito!” l’accolse con un sorriso
ironico.
Jamia ringhiò qualche parola contro i bufali della
scuola, per poi guardare Gina negli occhi con un’espressione accusatrice.
“tu! È solo colpa tua!!”
le puntò un dito contro. Gina sogghignava, colpevole.
“la prossima volta che tu e quel cazzone di
Neil progettate uno scherzo a quella sottospecie di vacca, fatelo come si
deve!” urlò, rossa in viso dalla rabbia.
“perché solo due idioti come voi possono
pensare di mettere una fetta di salame nel registro!”
Si proprio così.
Era questo il motivo per cui Jamia era nervosa.
“tu ridi? Ma tanto quella vacca non vi
a messo in punizione! Perché avete pensato bene di mettere
una fetta di salame del MIO panino!” detto questo, girò i tacchi e salì
sull’autobus.
La professoressa di latino, chiamata comunemente
“la vacca” aveva girato fra i banchi, fino a fiutare l’odore
del panino che Jamia aveva lasciato in cartella.
Era per questo motivo che si era ritrovata fra i
piedi quel bambolotto di Frank Iero.
Gina entrò qualche secondo più tardi e dopo aver
obliterato il biglietto, con fare furtivo si sedette vicino alla sua amica.
“Jamy?” la bruna si girò verso Gina che
sbatteva le palpebre cercando di risultare innocente.
“smettila. Lo sai che odio quando usi quel nomignolo.” Disse tornando a guardare fuori dal finestrino.
Gina non proseguii oltre.
Sapeva che Jamia l’aveva già perdonata.
Lei era così, si arrabbiava, ma non torceva un
capello a nessuno.
Come diceva il proverbio “can che abbaia non
morde” e la sua amica era esattamente così.
Il giorno dopo la brunetta aveva ripreso il
buon umore.
Ovviamente con Jamia il termine “buon
umore” era lasciare increspare le sue labbra di un piccolo sorrisino
appena percettibile.
Pochi conoscevano questa sua caratteristica.
E pochi sapevano che niente e nessuno avrebbe potuto
rovinarle la giornata.
Appena entrata nella sua classe, la 4^D, salutò
Gina e Neil, per poi mettersi comoda sul suo adorato banco, nella sua adorata
prima fila.
Tirò fuori dalla tracolla un tomo e cominciò a
leggere tranquillamente e indisturbata.
Un’altra caratteristica di Jamia era la sua
passione sfegatata per i romanzi.
Ogni volta che tirava fuori un libro e cominciava a
leggere si perdeva fra le righe senza calcolare nessuno attorno a lei.
“WAAA!” urlò quando qualcuno, non
identificato sbatte un oggetto sul banco verde sbiadito.
Frank Iero era davanti a lei, sorridente.
“Che. Cosa. Ci. Fai. Tu. Qui?”
chiese imitando un telegramma.
“ta-dan!!”
Fra le dita, Frank teneva un cd.
Dove un uomo o donna, Jamia non capii bene, regnava
sulla copertina a sfondo azzurro cielo.
Era osceno.
“scusa ma temo di non aver capito!”
disse, sperando con tutto il cuore di essersi sbagliata.
Frank alzò gli occhi al cielo.
“prima lezione: saper riconoscere una buona
band.” afferma con un cipiglio serio che si tramonta subito in un bel
sorriso.
Jamia deve ammetterlo, è davvero un bel sorriso.
“questi sono i ‘Black Flag’ grande
band punk degli anni ottanta.” Disse, indicando il cd.
“bene per la prima lezione ti consiglio
‘My War’ nonché titolo dell’album, ma anche una strepitosa
canzone.” Jamia aveva lentamente alzato un sopraciglio.
“scherzi, vero?”
il ragazzo, mosse come il suo solito la capigliatura rossa, negando.
No Frank Iero non scherzava affatto.
“bene, domani voglio
un verdetto preciso.” Lasciò il cd sul banco e prima di allontanarsi
disse:
“ah, attenta, è prezioso.” Detto questo
uscì dalla classe.
Lasciando la brunetta a bocca aperta.
Jamia si girò verso i suoi due amici, che la
osservavano confusi.
“carino!” ne uscì Gina, con un sorriso
malizioso.
“è matto quel ragazzo!” ribattè Jamia.
Si rimise composta, prendendo fra le mani il cd.
La custodia era tutta scassata e rotta.
Ma le venne da sorridere.
Finite quelle estenuanti ore di scuola, Jamia tornò a
casa.
Lanciò la tracolla nell’ingresso e corse in
camera, dove si richiuse la porta alle spalle.
Si sedette pesantemente sul suo letto a una piazza a
mezza e osservò con curiosità e sfida uno stereo posto davanti a lei.
Gliel’avevano regalato i suoi genitori qualche
anno prima, ma da esso non era mai uscito un suono.
Si guardò intorno come se quello che stesse facendo
fosse un reato. Dalla tasca della sua felpa tirò fuori il cd che Iero le aveva
dato qualche ora prima.
“okay, io e te non
andiamo d’accordo, quindi vediamo di fare una cosa veloce.” Disse
rivolta allo stereo.
Dopo estenuanti minuti di imprecazioni e di dita
schiacciate, Jamia riuscì a far partire il cd.
“My War” era esattamente la prima
canzone.
“My war you’re one of them
You say that you’re my friend
But you’re one of them
You don’t want to see me live
You don’t want me to give
Cuz you’re one of them…”
Jamia strabuzzò gli occhi basita.
La canzone andò avanti, lasciandola con uno strano
cipiglio divertito e sconcertato.
“ have a prediction, it lives in my brain
Its with me every day, it drives me insane
I feel it in my heart, that if I has a gun
I feel it in my heart, Id wanna kill some
I feel it in my heart, the end will come
Come on!!”
poco dopo il cantante prese ad urlare.
“e questa sarebbe buona musica?” esclamò
a se stessa, scioccata.
Ma per lei era veramente così?
“My
war!!”
Rimase in silenzio.
Forse non lo avrebbe ammesso nemmeno a se stessa, che
Frank Iero stava cominciando a cambiarle la vita.
Eccomi, pronta per ricevere secchiate di pomodori
marci…!!!! Ehm!!! Idea
nata in un momento di follia pura e spero che piaccia!
Penso che in ogni capitolo metterò una canzone
diversa e questa di adesso è “My War” dei “Black Flag”
Quindici, fatemi sapere che ne pensate!!!!! Aspetto tantiiiiii commentini!!!!<3