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Autore: _Firewhisky    02/03/2014    2 recensioni
"Sirius le prese una ciocca di capelli che le volava sul viso e, spostandola con le dita, la afferrò avvicinandosi alle labbra di Hermione, talmente piano che la ragazza riuscì a sentire singolarmente ogni brivido, e dove fosse diretto. Il cuore si strinse in una morsa, che quasi la soffocava, e le labbra si lasciarono ammaliare dalle nuove compagne, che morbide abbracciavano le sue. Un bacio breve, e Sirius piano si tolse, guardando ancora fissamente negli occhi Hermione."
Una Sirius/Hermione: momenti eterni negli inizi di questa splendida coppia, buona lettura.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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La musica giungeva lenta e lontana dalla Tana, dove ancora le pietanze abbondavano, e i Weasley, Harry, Remus e Tonks stavano festeggiando la fine di quel faticosissimo anno, che era sembrato a tutti fin troppo lungo. L'estate ormai era arrivata, e i loro vestiti freschi e colorati ne erano la dimostrazione. Risa fragorose, battiti di mani suscitati da battute brillanti, abbracci stretti e sollevati dalla paura appena provata, condivano l'atmosfera calorosa della casa.  Fuori il caldo non era affatto percepibile, e un vento leggero picchiettava leggermente sulle guance di Hermione e sui suoi capelli indomabili. Il suo sguardo era rivolto unicamente agli scuri filetti d'erba che talvolta si trovava a sfiorare con le dita e che le danzavano davanti agli occhi dolcemente, quasi a farle da compagni.  I polpastrelli si abbandonavano al loro tocco e la mente si ammorbidiva con essi, mentre vagava in abissi ancora più scuri del manto nero stellato che la sovrastava, ancora più ombrosi della fitta foresta che le stava dinanzi. Al suo fianco, un altro tipo di tenebre le teneva compagnia: una barba nera, dei capelli ondulati e una giacca appena aperta, che lasciava intravedere una serie di mesti tatuaggi sul petto. Sirius. Il silenzio faceva da padrone sotto l'albero che offriva un rifugio alle loro segrete parole, ai loro segreti sguardi. Sirius non riusciva ad abbandonare lo sguardo da quelle guance, da quegli occhi cosi assorti, così densi di intelligenza, così carichi di pensieri. Hermione non riusciva ad abbandonare l'irrefrenabile desiderio di non voltarsi, e di stare a guardare con la coda dell'occhio quel volto, intrigante ed attraente, che così tanto la assoggettava a quell'uomo. Il suo sguardo la legava a lui più di qualsiasi gesto brillante che avesse potuto compiere, più di qualunque parola azzeccata avesse potuto pronunciare. Ad un tratto però, ruppe il silenzio, e si sentì piano:  "Sirius."  L'uomo percepì dentro di sè il balzo di ogni suo organo, ma il suo corpo rimase immobile, perfettamente impassibile. Si avvicinò alla ragazza, e le mise un braccio intorno alle spalle, avvicinando il viso al suo. "La guerra è finita, Hermione. Alza quello sguardo. Guardami, fammi vedere dov'è finita la strega più brillante mai esistita. Fammi vedere dov'è davvero quella strega." Hermione alzò il volto, lentamente, e posò gli occhi su di lui, li fece precipitare nei suoi, così profondi che non riuscì più a uscirne illesa.  Sirius le prese una ciocca di capelli che le volava sul viso e, spostandola con le dita, la afferrò avvicinandosi alle labbra di Hermione, talmente piano che la ragazza riuscì a sentire singolarmente ogni brivido, e dove fosse diretto. Il cuore si strinse in una morsa, che quasi la soffocava, e le labbra si lasciarono ammaliare dalle nuove compagne, che morbide abbracciavano le sue. Un bacio breve, e Sirius piano si tolse, guardando ancora fissamente negli occhi Hermione. "Se la guerra è finita, allora perchè ancora il vento è cosi perfido, Sirius. Sento che vuole pungermi, vuole ferirmi." Gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime fresche, così pure e trasparenti da essere preziose. Scesero fino alle guance e Sirius si premurò di raccoglierle con la bocca, le labbra calde su di esse. Hermione trattenne il respiro e chiuse gli occhi. Il vento era diventato ora una brezza leggerissima, benefica, liberatoria. "Ora sento che vuole accarezzarmi, forse non è cosi cattivo." Un sorriso spuntò sul suo volto e su quello dell'uomo. L'aria si fece più leggiadra, la foresta e il cielo più chiari, il profumo d'erba si riusciva a percepire bene adesso. Gli abissi si ribaltarono, e in un vortice si trasformarono in magnifiche distese di luce.  Sirius le prese la mano: "Vieni con me, seguimi tra le tue luci." Piano si alzarono, insieme, non smettendo di guardarsi negli occhi; le braccia di Hermione si strinsero intorno al suo collo, le labbra tornarono ad avvicinarsi. "Non lasciarmi, nemmeno quando si spegneranno." I suoni di un bacio furono tutto quello che sentirono quella sera. Piccoli fiori messi in volo dal vento li sfioravano, rendendoli eterni.
  
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