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Autore: Flicka_chan    02/03/2014    7 recensioni
"Ciao a tutti, mi chiamo Harry Potter, ho appena compiuto dieci anni e forse ho trovato un nuovo amico. Il primo amico della mia vita."
Cosa sarebbe successo se Sirius Black fosse scappato da Azkaban prima del 3 libro? Tutto sarebbe stato uguale?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era  da un po'  che ci pensavo: come sarebbe stato se Sirius fosse fuggito da Azkaban prima?
Pensa e ripensa, si sa: quando l'ispirazione arriva bisogna assecondarla! 
Per cui eccomi qua, con una verdina, mentre ho in cantiere due rosse... 
Curiose?! :D fatemi sapere che ne pensate!!
Kendra00, ti dedico il capitolo :)

 

Tic. Tac. Tic. Tac.
L’orologio in cucina scandisce il tempo pigramente, la casa silenziosa intensifica il suono.
Mi giro nel mio letto, sbattendo il gomito contro il muro: la mia “stanza” è troppo piccola. Perché “stanza”? Perché vivo nel sottoscala nella casa dei miei zii, o meglio sopravvivo… ho poche cose mie, quasi tutto è riciclato da mio cugino, il terribile Dudley. I vestiti mi stanno larghi, i giochi sono pochi e rotti perché lui è violento e possessivo… e io vengo regolarmente pestato da lui e da alcuni suoi amici. Ma sono vivo.
Tong.
‹‹Auguri Harry›› mi dico, sospirando e cercando di addormentarmi. Dieci anni.
 
‹‹ATTENZIONE! È FUGGITO UN PERICOLOSO PLURIOMICIDA DA UN CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA. IL SUO NOME È SIRIUS BLACK!›› grida il televisore, mentre io alzo le spalle e cerco di mangiare il più velocemente possibile la mia colazione. ‹‹Non hanno neanche detto da dove è scappato!›› si lamenta mia zia, guardando il grasso marito ‹‹tranquilla, mia cara, nessuno ci torcerà mai un capello! Sarà uno squilibrato qualsiasi che avrà paura di me e lascerà stare la mia amata famigliola!!›› dice passando un braccio intorno alla vita della donna e scompigliando i capelli al grasso figlio, impegnato a mangiare una fetta di torta che a me potrebbe bastare come cibo per una settimana. Sbuffo piano, alzandomi e lavando il piatto. ‹‹Però io quel nome l’ho già sentito…›› sento dire da mia zia, ma viene interrotta da mio cugino che mi squadra ‹‹ehy tu, oggi ti pesto.››. Ci mancava lui e la sua banda di piccoli bulli… devo stare fuori dai piedi per tutto il giorno, mi conviene…
 
Sole, caldo e afa. Sono seduto in mezzo al nulla, leggermente riparato da una pianta, una bottiglia d’acqua al fianco e nulla da fare. Lontano vedo dei bambini che giocano tra loro, ma io non ho nessuno con cui giocare… come sarebbe avere un amico? Potrei parlare con lui, giocare, insegnargli cose e imparare da lui… ma chi vuole me per amico? Un bambino che fa esplodere gli oggetti senza nemmeno toccarli?  Un bambino senza genitori e odiato dalla famiglia in cui vive? A causa di uno stupido incidente d’auto sono qua da solo, invece che con la mia mamma e il mio papà… non ho mai neanche potuto vedere foto loro perché mia zia, sorella di mia madre, ogni volta evita l’argomento e mio zio, invece, mi punisce appena cerco di parlarne. E se avessero avuto degli amici mi avrebbero cercato… magari erano soli proprio come me…
Appoggio il capo sulle gambe con un sospiro, ad ascoltare il suono del leggero vento tra le foglie dell’albero. È un suono dolce, calmante, e associato al cinguettio degli uccelli riesce a farmi sentire quasi in pace con me stesso, quasi felice… lontano, nel laghetto, un suono di qualcosa caduto in acqua e qualche risata di bambini; vicino l’erba si muove dolcemente, spinta dal vento e da un lieve ansimare. ANSIMARE?! Alzo il capo di colpo e fisso gli occhi in quelli di un cane nero, spelacchiato e inquietante, sporco e denutrito, ma che scodinzola festosamente. ‹‹E tu chi sei? Ti sei perso o non hai una casa?›› mi avvicino piano piano, cercando di vedere se ha un collare, ma il collo è completamente nudo. La lunga lingua pende dal muso, gli occhi sono vivaci e le orecchie sono attente. ‹‹Vuoi un po’ d’acqua?›› chiedo dolcemente, e lui annuisce. Un cane che annuisce? Beh, è anche il primo cane che conosco, quindi si, dai… alla faccia di Dudley che dice sempre che sono animali stupidi…
Prendo la bottiglia e mi verso un po’ d’acqua sulle mani poste a ciotola, e sento la sua lingua che, delicatamente, prende il liquido. ‹‹Sei solo anche tu, vero?›› annuisce di nuovo e si siede al mio fianco.
 
Ciao a tutti, mi chiamo Harry Potter, ho appena compiuto dieci anni e forse ho trovato un nuovo amico. Il primo amico della mia vita.
  
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