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Autore: Sweet mj    25/06/2008    0 recensioni
Ola ormai sessantene decide di rispolverare la sua mente e mettere per iscritto i suoi ricordi di una vita trascorsa piangeno e essendo felice.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi di una vita.

Sono trascorsi ventiquattro anni e ancora sento il profumo di mia madre e della vernice fresca che c'era in camera mia.La vita era trascorsa velocemente per me e a volte ne ero pentita,avevo affrontato molte lotte e avevo ricevuto bei momenti che ancora oggi all'età di sessanta anni conservo nel mio cuore.Le mie storie per alcuni possono sembrare inutili oppure lente e noise ma ascoltandole bene si sentirà un tocco di vita vissuta.Quello che voglio fare oggi è scrivere su questa macchina ormai vecchia alcune delle mie storie ,non ci metterò molto ma per ogni storia voglio analizzare ogni momento e ogni stato d'animo che ho provato.

 

1947 Luglio 27

Ricordo quel giorno come se fosse ieri.Fin da quando ero nata in Marocco avevo vissuto una vita felice e piena di emozioni ,la mia famiglia anche se non erano come quelle ricche non mi facevano mancare mai nulla,ogni cosa che chiedevo mi veniva dato.Non avevo sorelle fino a quel giorno.In quei anni avevo 10 anni ed ero una bambina molto goffa e sempre felice.Posso dire di non essere molto bella ma non mi sono mai lamentata.Era un pomeriggio di luglio,il sole era molto forte e in quello spicchio di finestra che mia madre aveva lasciato aperto il sole non esitava ad andarsene.Mio padre come al solito era fuori per lavoro e io e mia madre restavamo sempre sole e qualche sera chiacchieravamo con la nostra vicina giusto per far passare più velocemente la sera.Ho sempre sofferto ,ero da sola e chiedevo sempre a mia madre di darmi una sorella o un fratello,mia madre ogni volta che glielo chiedevo rideva ma sapeva che io ci soffrivo.Una mattina a svegliarmi furono le urla di mia madre,corsi per tutta la casa ancora assonata in cerca di lei,quando la trovo nel bagno che piange.Mi preoccupai cosi entrai e gli chiesi cosa fosse accaduto.

-Mamma cosa ti è succeso ti sei fatta male?

-Ola avrai una una sorella o un fratello.

-Come?

-Si non sei contenta?

-Sono felicissima grazie mamma per questo regalo.

La baciai e gli presi la mano per portarla di nuovo a letto visto che erano solo le 5 del mattino.Ero molto felice ,almeno fino a quando mio padre non venne a sapere la verità.Come al solito il 5 maggio a casa mia si festeggiava il mio compleanno,già 11 anni diceva mia madre ,mio padre si limitò a darmi gli auguri per telefono.Ci rimasi molto male ma la mamma disse che mio padre non poteva tornare a casa.Mi sono sempre domandata il perchè.Mia madre aveva sempre voluto bene a mio padre e non capivo perchè non potesse tornare.Un giorno venni a scoprire tutta la verità,per me fù un brutto colpo ,ho vissuto tutta la mia vita soffrendo,almeno finchè non me ne andai di casa a 19 anni.Ormai non ci parlavo più con mia madre ,aveva mentito me e mio padre .Mia sorella Grace non era figlia di mio padre ma benchè del mio patrinio.Eh si mia madre si era innamorata di un altro uomo e a mio padre aveva solo detto che ormai non lo amava più.Fecero molte lotte per ottenere entrambi la mia costudia ma io un giorno non ce la feci più e mi misi a urlare che li odiavo e che non li volevo vedere più,cosi mio padre decise di lasciare la custodia a mia madre.Mi sentivo sempre con mio padre e a ogni compleanno lo preferivo festeggiare con lui.Non si era rifatta una famiglia ,lui amava ancora mia madre e voleva restare sempre con me.Molte volte pensavo che se mia madre non avesse conosciuto quel Mark un tipico inglese la nostra famiglia sarebbe ancora unita come lo era quando nacqui io.Nonostante ciò mia sorella cercava di avere rapporti con me ma io la rifiutavo ,lei era la causa di tutto ciò e non potevo volerla bene .In quell anno mio padre morì in guerra ,si esatto il 27 luglio mio padre morì in guerra ed era stato un comandante russo a ucciderlo.Quando ci furono i funerali .mi sentivo scoppiare e quasi mi mancava l'aria.Lui era l'unica persona a cui potevo ancora credere oppure riporgli una certa fiducia.Stetti per tre anni a ripensare a tutto quello che era successo.Mia madre aveva smesso anche di cercarmi ormai voleva bene alla sua nuova famiglia e io non ci potevo fare niente.

Scrivere questo ricordo non è stato molto semplice,ho pianto tante volte su quei fogli che sbagliavo a scrivere,non avevo mai esternato il mio dolore per tutte le cose che nella mia vita mi erano accadute.Ma come del resto nella vita accadono anche le cose belle ed è questo che adesso vi racconterò

1954

Era una mattina fredda e piovosa.Mi ero trasferita a Londra per studiare.Mi mancava il mio Marocco cosi caldo e pieno di colore.Avevo una certa tensione e non potevo negare che lo stomaco mi si chiudeva ogni volta che provavo a mangiare qualcosa.Ormai l'anno scolastico era al termine e quella mattina c'erano gli ultimi esami,gli esami che avevo tanto temuto negli ultimi 3 mesi.Mi aiutò un ragazzo a studiare e tra noi si era creata una certa atmosfera.Si chiamava Nicolas ed era un grande appassionato di letteratura antica.Amava usare grandi parole e frasi famose per ogni situazione.Lui aveva già dato gli esami e si era laureato in letteratura,mentre io dovevo laurearmi in Medicina.Stettimo gli ultimi tre mesi a studiare e a dire la verità aveva avuto uan grande pazienza con me e io gliene ero sempre molto grata.

Presi tutti i miei libri e andai in all'accademia dove si sarebbero tenuti gli esami.Mi accompagnò anche Nicolas che poi era l'unica persona che a Londra conoscevo.

-Ola andrà tutto bene fidati di me,tutti sono sopravvisuti agli esami e tu sei molto preparata.

-Grazie Nicolas

Gli diedi un bacio sulla guancia e lui ricambiò il gesto.Sapevo che eravamo di più di buoni amici ma per adesso non volevo parlarne.

Entrai nella grande sala dove tutti i miei professori erano disposti dietro un grande tavolo blu.Faccie serie e scocciate mi guardavano.Mi sedetti d'avanti il professore

Mcollins ,mi chiese molte cose e io sapevo rispondere a tutte le cose chieste.Alla fine dell'esame mi invitarono a tornare dopo due giorni,ma nei loro volti vedevo molta contentezza.

Fuori il grande portone scuro ,c'era Nicolas che era seduto su una fontana che mi aspettava.

-Nicolas eccomi sono uscita sana e salva .

-Ola com'è andata?

-Hanno detto che devo venire tra due giorni.

-Sai sono molto fiero di te,hai lavorato sodo questi ultimi 8 mesi.

-Il merito è anche tuo che mi hai sopportata quando non capivo una cosa

-Ola ecco io mi chiedevo se magari stasera oppure domani ti andrebbe di...di..

-Di cosa?

-Si insomma ,di andare a bere qualcosa insieme.

-Cos'è un appuntamento questo?

-Bhe insomma ti và?

-Certo che mi và

-Ola io però vorrei dirti che.

-Aspetta sò cosa vuoi dirmi,siamo stati molto tempo assieme in questo ultimo periodo,e forse siamo più di amici.

-Ma..

-Ma cosa?

-Forse hai ragione non vorrei che pensassi che mi approfitto di te.Ecco quando sto assieme a te divento felice e vorrei poterti alcune volte baciare.

-Oh ecco ,insomma ...anche io.

-Non ti dico che dobbiamo metterci insieme ma quando vorrai io sarò sempre qui .perchè è questo che voglio,non posso esserti solo amico e penso che tu provi la stessa cosa

-In effetti è vero.

-Adesso vado ,magari stasera se ti và ancora andiamo a mangiare qualcosa.

-Certo ti farò sapere e Nicolas grazie ancora senza di te non avrei mai superato questi esami.

Come sospettavo venne vicino a me e mi baciò sulle labbra,io non rifiutai il bacio anzi mi piacque molto.Dopo 3 mesi eravamo una coppia ,io ero innamorata di lui e lui altrettanto.Dopo 3 anni Nicolas mi chiese di sposarlo e io accettai subito.Al mio matrimonio mia madre non volle venire ma io non me la presi più di tanto perchè quel giorno ero troppo felice.Dal nostro matrimonio nacquero Asia e Andrew ,ormai la mia vita era bellissima e oltre al mio lavoro avevo una famiglia che mi voleva bene.Ancora oggi io e Nicolas stiamo insieme ,ci siamo sempre amati e anche se i primi tempi lo negavamo dopo un pò non potevamo fare a meno di dimostrarlo.

  
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