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Autore: kikeshi    25/06/2008    1 recensioni
E se.. Se Harry non fosse stato figlio unico, se Silente non fosse morto, se il trio avesse frequentato il settimo anno a Hogwarts? La storia avrebbe avuto un altro esito? In un ultimo anno che non tiene conto degli avvenimenti degli ultimi due libri, due figure opposte ma tragicamente simili si incontrano e si scontrano, in quella che si potrebbe considerare come una rivisitazione in chiave magica di Romeo&Juliet, di W. Shakespeare
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco, Malfoy, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio, Serpeverde
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi qua, con il secondo capitolo :D Si, ecco, un'altra cosa che dovete sapere è che non posterò mai e poi mai con regolarità. Potrò scrivere capitoli con il ritmo di due al giorno, per poi lasciare un mese senza dare segni di vita. Ma purtroppo sono fatta così XD Un'altra rapidissima considerazione: nonostante avere i gemelli Weasley a scuola mi avrebbe fatto comodo più di una volta, all'interno della storia, ho trovato veramente troppo bella la scena con la quale la zia Rowling ha deciso di farli partire da Hogwarts, per non considerarla. Perciò, i gemelli interverranno da ospiti esterni, ma tranquilli, interverranno xD Vi lascio al secondo capitolo, ringraziando chi ha aggiunto la storia ai preferiti e chi ha perso anche solo cinque minuti per leggerla! Non potete immaginare che piacere mi faccia :)


Two against the world
capitolo secondo
hunters should never hunt each others




Quella sera, Kirsten si attardava davanti allo specchio, decidendo controvoglia insieme ad Hermione cosa indossare «Ricordamelo ancora una volta, Herm, per favore. Perchè mai dovremmo andare a far presenza a una festa Serpeverde?»

«Innanzitutto, perchè di Serpeverde avrà ben poco» le rispose l'amica, aiutandola ad allacciare il top «visto e considerato che saranno presenti tutte e quattro le Case. Secondo, perchè noi Grifondoro non siamo soliti rifiutare un invito posto con tanta gentilezza e premura» aggiunse, trattenendo a stento le risate al pensiero del laconico e poco spontaneo biglietto che era giunto via gufo nella sala comune il giorno prima
«E terzo perchè vuoi far capire a Zabini che la sua nuova fiamma non regge il confronto con l'Hermione dell'anno scors..»
«E terzo» la interruppe Hermione «perchè il compleanno di un Serpeverde è l'occasione ideale per sfoggiare questa meraviglia di corsetto.. E' veramente stupendo, Kiki. Hai intenzione di far morire i gemelli, stasera?»
«Fred e George ci saranno??» rispose sorpresa mentre si osservava allo specchio. Indossava un paio di jeans che la fasciavano quasi come una seconda pelle, abbinati ad un top senza spalline di seta verde arricciato sul davanti. Molto serpeverde, doveva ammetterlo.
«Si, hanno deciso di passare a salutare i vecchi compagni, e Silente gli ha accordato il permesso»
«Fantastico, ci sarà da divertirsi» commentò allegra Kirsten
«Si, indubbiamente. Come sto?» chiese la riccia raggiungendo l'amica davanti allo specchio
«Wow Herm, sei.. radiosa!» Hermione indossava una gonna a ruota appena sotto il ginocchio, di un beige delicato che risaltava benissimo con il suo incarnato, abbinato ad una camicia leggera e leggermente scollata sul davanti. Decisamente, indubbiamente, Grifondoro.
«Perfetto,» rispose soddisfatta «ma ora andiamo, direi che ci siamo già fatte aspettare abbastanza» aggiunse, prima di prendere sotto braccio l'amica e trascinarla fuori dal dormitorio.

La sala comune dei Serpeverde risultava stranamente accogliente, quella sera: un incantesimo simile a quello che ricreava il cielo notturno nella Sala Grande contribuiva a rendere l'atmosfera più elegante e allo stesso tempo intima, e, per quanto la situazione sembrasse surreale, Serpeverde e Grifondoro sembravano aver scordato le tensioni che abitualmente correvano tra le due Case. Senza contare che al contrario dei più riservati Corvonero e Tassorosso, gli studenti delle due case rivali si mostravano tirati a lucido per l'occasione, riservando anche piacevoli sorprese. «Ommioddio. Ommioddio. Quello è Paciock? Neville Paciock??»
«Sembrerebbe di si, Herm. Se intendi il ragazzino terrorizzato e paonazzo che si è quasi nascosto sotto il tavolo quando ti ha sentito gridare.. si. Era Paciock.»
«Non ho la minima idea di che incantesimo abbiano usato su di lui stasera, ma una cosa è certa: a costo di passare il resto della mia vita in biblioteca, devo provarlo su Ron.»
«E sai che novità.. Tu che passi la vita in biblioteca, intendo.» rispose Kirsten con un sorrisone per l'amica
«Più che altro.. Direi che le piacevoli sorprese per stasera non sono finite.. per niente.» aggiunse infine.
Seguendo lo sguardo della ragazza, Hermione intuì il motivo di quell'affermazione. «Santo Merlino! Si, ok, che fosse un figo era praticamente lapalissiano, però stasera.. wow.»
«Figo e con un'aria da bello-e-dannato che non avrei mai pensato di attribuirgli, oserei dire» Kirsten aveva lo sguardo di un sommelier alle prese con un'annata particolarmente buona. «Se non fosse dannatamente.. Malfoy. Ecco, se non fosse dannatamente Malfoy credo che potrei farci un pensierino.» concluse con aria convinta, lanciando un'ultima occhiata al biondo.
«Oh, andiamo..»
«Cosa?»
«...»
«Herm?»
«...»
«Hermione!»
«Ok, ok. No è solo che.. voci.. che girano.. giravano..»
«...»
«Sembrava che il motivo della tua 'rottura' con Diggory fosse da ricollegare ad una serata con troppe bottiglie di Burrobirra e incontri fin troppo amichevoli con Malfoy.» sputò fuori tutto d'un fiato la rossa, mentre le sue orecchie si tingevano di un preoccupante rosso porpora, dandole una tipica connotazione Weasley.
«Oh, ma per favore! Con Diggory sarà durata se va bene tre giorni, e poco ma sicuro che Malfoy non c'entra niente.»
«Si, beh la Parkinson non è mai stata una fonte molto affidabile..» confermò la riccia, rendendosi conto solo dopo dell'errore appena commesso
«La Parkinson?? Pansy Parkinson? Fantastico, è la volta buona che le riduco quella faccia da carlino in..»
«Pare che qui ci si diverta senza di noi, eh Fred?»
«Sembrerebbe, George. Senza contare che trovare nuovi modi di torturare la Parkinson senza di noi è veramente un colpo basso. Da te non ce l'aspettavamo, Kiki.» l'arrivo dei gemelli censurò le considerazioni di Kirsten, la quale saltò senza troppi complimenti al collo di entrambi
«Merlino, quanto mi siete mancati!» li salutò Kirsten con il viso ancora schiacciato sul maglione di George
«Dobbiamo dedurre da tutto questo entusiasmo che, ancora una volta, la vita ad Hogwarts risulta più difficile del combattere le forze oscure?» commentò Fred sorridendo all'amica
«Senza il minimo dubbio!» rispose Hermione ridendo.

La serata stava quasi giungendo al termine, e la maggior parte degli studenti stava facendo ritorno ai dormitori, complice il compito di Storia della Magia previsto per la mattina seguente, che incombeva minaccioso. Nei sotterranei decorati a festa rimanevano solo coloro che sembravano aver esagerato con i liquori procurati in maniera più o meno lecita dai padroni di casa, più qualche altro festaiolo convinto. In un angolo della sala comune, un'alticcia Pansy Parkinson stava tentando, in modo non propriamente discreto, di saltare addosso alternativamente sia a Blaise Zabini che a Draco Malfoy, rimediando evidenti due di picche da entrambi. «Santo Merlino, che scena disgustosa» commentò laconico George «però è in un certo senso rassicurante. Sapere che la Parkinson abbia mantenuto intatti i suoi standard morali, intendo.» aggiunse, suscitando le risate delle due amiche e del gemello «Come mai Harry e la testa-di-troll non sono venuti?» domandò George
«Piton li ha messi in punizione. Di nuovo..» rispose Hermione con il disappunto dipinto sul volto «Stavolta non ho nemmeno voluto conoscerne il motivo. Pozioni rovesciate, snasi sotto il mantello, agguati con il mantello dell'invisibilità.. ormai ho perso il conto.» Fred stava per aprire bocca, intenzionato a ottenere informazioni più dettagliate sulla faccenda degli snasi, quando degli urli provenienti dal centro della sala attirarono l'attenzione degli ultimi partecipanti alla festa.
«Questo proprio non lo capisco! Perchè, non capisco perchè! Con tutti! Tutti! Serpeverde, Corvonero, Tassorosso!» Pansy, ubriaca fino al midollo, stava giocando le sue ultime carte, sfogandosi urlando contro Malfoy, che la ascoltava divertito, con un sopracciglio alzato «E ti fossi fermato qui! Ma no! Il grande e irresistibile Draco Malfoy doveva andare pure con quella sporca grifondor..» gli sproloqui della Parkinson furono interrotti dal boccale di burrobirra che senza tanti ripensamenti le era stato appena rovesciato in testa. Kirsten, imperturbabile alle spalle di Pansy e ancora con il boccale in mano, si avvicinò all orecchio della ragazza «E tanto per la cronaca, l'inferno congelerà prima che io vada con Malfoy» commentò, prima di salutare con un cenno della testa il festeggiato e Draco, voltarsi, e andarsene, seguita dall'amica e da due gemelli particolarmente orgogliosi.
Ancora sorpresi per ciò che era successo, il biondo e Zabini fissavano con aria divertita Pansy, che sembrava troppo sconvolta per muovere un muscolo «Che dire Pansy,» esordì Blaise «una doccia fredda era esattamente quello che di cui avevi bisogno» aggiunse ridendo. La brunetta lanciò un gridolino isterico, prima di girare sui tacchi e marciare verso il dormitorio femminile.
«Gran bel modo diconcludere la serata.. Davvero un gran bel regalo» commentò Zabini
«Eh già..» rispose distratto Malfoy
«Eccola là..»
«Cosa?»
«L'espressione da sto-pensando-a-qualcosa-di-perfettamente-inutile-che-mi-complicherà-la-vita-ma-sarà-un-totale-godimento. Tipica espressione Malfoy»
«Un'espressione decisamente complessa, Zabini.»
«Tu sei complesso. E se non ti conoscessi oserei dire che la causa principale di quell'espressione sia da ricollegare alla sorella di Potter.»
«La sorella di Potter ha un nome, Blaise.»
«Oh Merlino. Quindi è vero! La prossima sarà la Potter!»
«Oh Zabini, andiamo.. La prossima.. non sono un serial killer. E poi hai sentito.. gelerà l'inferno prima che Kirsten Potter ceda al mio fascino» rispose il biondo con un ghigno
«Oh, insomma, Draco. Tralasciando le ovvie complicazioni che un'eventuale incontro tra te e lei porterebbe, non prendere quella frase troppo alla leggera» lo avvertì Blaise. Spinto dallo sguardo perplesso dell'amico, si spiegò controvoglia «Qui a scuola è considerata il tuo alter ego, ormai. Va con chi vuole, quando vuole, se vuole. Voi scegliete la preda, e poi partite all'attacco. E si sa, due predatori non dovrebbero mai cacciarsi a vicenda. Ora, dato che sono perfettamente conscio di essere un idiota a dirti questo, visto che l'unico risultato che ho ottenuto è quello di convincerti ancora di più a provarci con lei, penso che mi ritirerò nella mia stanza. Quanto a te, togliti quel ghigno dalla faccia. E per una volta, ti prego, lascia le cose come sono, ovvero già abbastanza complicate. Buonanotte, Malfoy.»
Draco doveva ammettere che l'amico non aveva tutti i torti. Da mesi la sua famiglia, e quelle di molti altri studenti serpeverde, facevano pressione sui figli perchè abbandonassero Hogwarts, o perlomeno prendessero il Marchio. Era già abbastanza pericoloso inventare scuse per rimanere a scuola, quando metà degli studenti della sua Casa aveva abbandonato gli studi per seguire i genitori al fianco di Voldemort, e non osava immaginare quale sarebbe potuta essere la reazione di suo padre nel caso fosse venuto a sapere di un trascorso di qualsiasi tipo tra lui e la sorella di Harry Potter, lo Sfregiato, il Prescelto o come diavolo aveva intenzione di chiamarlo la comunità magica. Purtroppo però, se esisteva qualcosa di più certo della furia di suo padre, era di sicuro la sua passione per le sfide di questo genere. E Kirsten Potter appariva ai suoi occhi troppo irraggiungibile, troppo sbagliata per non essere la scelta giusta da prendere. Confidando che la notte gli avrebbe portato consiglio, Draco si avviò verso le scale che portavano ai dormitori, lanciando un ultimo sguardo alla pozza di burrobirra che ancora ristagnava al centro della sala. «Si, indubbiamente la ragazza ha stile..» sussurrò sorridendo rivolto più che altro a se stesso, prima di salire gli ultimi gradini e raggiungere Zabini nel dormitorio.
  
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