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Autore: arangirl    02/03/2014    2 recensioni
Rhaegar è partito per la guerra da due giorni, ed Elia non riesce a darsi pace.
Un piccolo momento nella vita della principessa dorniana prima della fine.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elia Martell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Mamma.." un tonfo "Mammaaaaa..." un altro tonfo, un gemito gutturale, animalesco. La luce chiara del pomeriggio trafisse gli occhi di Elia Martell mentre si svegliava dal sonno leggero in cui era caduta pochi minuti prima. La scena davanti a lei le strappò un sorriso involontario "Rhaenys... quel povero gatto." La bambina la guardò con i suoi grandi occhi neri; il gattino, anche quello nero, la guardò a sua volta con uno sguardo misto tra noia e fastidio dalla considerabile altezza in cui si trovava. Rhaenys era in piedi su una delle sedie, e sembrava intenzionata a lasciar cadere il cucciolo nel vuoto, probabilmente non per la prima volta. "Ma mamma, Balerion non vola!" Elia fece un sorriso dolce e si alzò per liberare la bestiola dalle mani della bambina "Tesoro, Balerion è un gatto, non può volare." "Ma è nero come il vero Balerion... e ha il suo nome!" Rhaenys guardò la madre imbronciata "Voglio volare con Balerion mamma, come la prima Rhaenys!" "Balerion non era il drago di Rhaenys, ma di Aegon." La bambina girò lo sguardo verso la culla accanto a loro "Ma lui è troppo piccolo mamma, anche per il mio gatto." Balerion aveva cominciato a fare le fusa in braccio ad Elia, e lei lo lasciò andare con un'ultima carezza "Dovrai aspettare mia cara" accarezzò i capelli della figlia "Un giorno tu e tuo fratello regnerete insieme sui Sette Regni, allora sarete abbastanza grandi e potenti da avere tutto ciò che desiderate." "Anche un drago?" Elia guardò la figlia con un sorriso "Chissà..."

Prese il bambino in braccio e si sedette di nuovo sulla poltrona. I grandi occhioni viola di Aegon la fissavano, e lei si perse in quel mare meraviglioso come le succedeva spesso guardando Rhaegar. Il pensiero del marito le provocò una fitta dolorosa al cuore. Dov'era in quel momento? La battaglia era già iniziata? Sarebbe mai tornato da lei? Era partito due giorni prima con l'esercito per affrontare l'Usurpatore, e da allora non aveva più ricevuto sue notizie.

Il pensiero del marito in battaglia la faceva tremare di paura. Non l'aveva mai amato di quell'amore folle e incondizionato di cui parlavano le canzoni, e nemmeno lui aveva amato lei, ma era un brav'uomo, e l'aveva sempre trattata con dolcezza e in quel momento lei non desiderava altro che riaverlo a casa. Guardò Aegon stringendolo disperatamente a se, maledicendo la sua salute cagionevole ancora una volta. Un altro, solo un altro bambino e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Forse era in torto a pensare che una tragedia simile si sarebbe potuta evitare con un semplice infante, ma il pensiero che lei sola era causa di tutto quel dolore non la lasciava mai. Aveva tanto pregato, ma gli dei non le avevano concesso la loro benedizione, nè a lei nè ai Sette Regni. Una rivolta, morte, disperazione, e per cosa? Lyanna Stark? Il pensiero di quella povera ragazzina, imprigionata tra l'amore di due uomini troppo potenti, opprimeva il cuore di Elia. Anche lei, anche lei era colpa sua. Se solo avesse potuto dargli un altro figlio...

Questo genere di pensieri la tormentavano dal Torneo in cui suo marito aveva messo gli occhi addosso alla giovane Stark, incoronandola Regina d'Amore e di Bellezza. Non biasimava Rhaegar per l'amore, come poteva farlo, amando in cuor suo anche lei un altro? Ma rapirla, toglierla a Robert Baratheon, mettere a rischio il dominio sui Sette Regni e la sicurezza della sua famiglia... Non aveva capito fino a quel momento quanto fosse forte la convinzione di suo marito riguardo l'oscura profezia che aveva letto da piccolo se era disposto a rischiare così tanto per avere un terzo figlio proprio dalla giovane lupa. "Il drago ha tre teste..." sussurò a suo figlio. Non riusciva a non incolpare se stessa per l'accaduto, e mentre guardarva i suoi bambini, le sue creature, tremava di paura al pensiero che potesse succedere loro qualcosa. Ma Rhaegar era invincibile, era il miglior cavaliere dei Sette Regni, il principe ereditario, lui avrebbe protetto la sua famiglia, ne era certa. 

Si rese conto che Rhaenys la osservava, e si affrettò a sorriderle, come se nessun pensiero al mondo la disturbasse. Si alzò in piedi, tenendo il piccolo Aegon stretto vicino al cuore "Allora Rhaenys, andiamo a fare una passeggiata in giardino?" La bambina corse a stringerle la mano libera, e insieme si diressero verso i giardini della Fortezza Rossa. Elia si sforzò di pensare che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Ma era come se un ombra scura, gigantesca, fosse calata su di loro.
  
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