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Autore: Anna Wanderer Love    02/03/2014    2 recensioni
Perché era questa la differenza, e Jane ne era consapevole: Aro se ne sarebbe andato, prima o poi. Alec no.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec, Aro, Jane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Va tutto bene.


I suoi passi leggeri risuonavano ovattati sulle pietre dell'antico corridoio segreto. Camminava leggero, senza fretta, le dita pallide intrecciate, gli occhi rossi immersi in chissà quali riflessioni, e con un leggero, impercettibile sorriso sulle labbra sottili; uno di quei sorrisi che, se dipinti sul suo volto, ti faceva capire che da lì a poco avrebbe anche potuto scatenarsi l'apocalisse.
Quel sorriso si spense, però, non appena le sue mani pallide aprirono silenziosamente i battenti della porta e vide una figura immobile, al centro della sala. 
Le sopracciglia nere del vampiro si corrugarono, mentre i suoi occhi rossi si puntavano sulla schiena della figura.
Jane non si era preoccupata di raccogliere i lunghi capelli biondi, che le sfioravano le spalle, cosa molto rara. Aro sapeva che la vampira odiava tenerli sciolti; voleva essere sempre in ordine, voleva avere tutto sotto controllo. Sempre.
Il mantello sfiorava il pavimento e copriva completamente il corpo esile della vampira, a parte la testa. Jane non si mosse quando Aro si avvicinò di un passo. 
Forse non l'aveva sentito, pensò Aro. Poi il suo sguardo si spostò sul probabile oggetto d'interesse della vampira, posato sul tavolo di mogano. Era una collanina. Un semplice laccio con un ciondolo a forma di croce, fatto d'argento.
L'anziano lasciò ricadere le mani ai fianchi e con pochi, leggeri passi si avvicinò a lei. Jane non si mosse neppure quando Aro si fermò a pochi centimetri di distanza dalla sua schiena.
Ma cominciò a tremare. La sua mano si contrasse, le dita si serrarono in un pugno, e Aro decise d'intervenire.
Posò una mano sulla spalla di Jane, accarezzandola con dolcezza.
La vampira sussultò e si voltò di scatto, e non appena i loro sguardi si incrociarono, in quello di lei Aro lesse un disperato bisogno di aiuto.
Una supplica identica a quella che aveva letto secoli prima negli occhi di Jane e in quelli di Alec, quando li aveva salvati dalle fiamme del rogo.
Senza dire una parola l'anziano attirò a sé la vampira, posandole una mano sulla schiena, e sentì le dita esili di Jane aggrapparsi alla sua tunica nera, il suo corpo acerbo e minuto premere contro il suo petto.
  -Va tutto bene- sussurrò, la voce cantilenante e dolce come miele. -Va tutto bene, Jane, mia cara.
Sfiorò con il palmo della mano le dita della vampira serrate sul suo braccio, e immagini di fiamme e dolore e urla attraversarono la sua mente, rapide e dolorose. Immagini del passato di lei.
  -Va tutto bene- ripeté Aro, una sfumatura di durezza nella voce. Jane esalò un respiro tremante, ancora immersa nel dolore causato dai ricordi del rogo. 
Il vampiro la spinse verso la porta, per distoglierla dalla visione della collanina che aveva causato quella ricaduta. Aveva bisogno di una Jane pronta ed efficiente come sempre. La spinse via dalla sala, chiudendo la porta dei ricordi.
Prima di raggiungerla, però, i suoi occhi si posarono sul ciondolo del prete che aveva ordinato il rogo dei gemelli. In un secondo, l'aveva preso in mano e l'aveva deformato, schiacciandolo tra le dita.
Aro aprì il pugno e la piccola massa d'argento tintinnò colpendo il pavimento. Il vampiro alzò i suoi occhi rossi e si girò, uscendo dalla sala e accogliendo Jane tra le proprie braccia, posando un lieve bacio sulle sue labbra tremanti.
  -Va tutto bene, mia cara- e, stringendosi a quelle braccia millenarie, aggrappandosi alla stoffa nera, Jane sentì che andava davvero tutto bene.
Si strinse al petto di Aro, mentre lui le accarezzava i capelli biondi, e ispirò il suo odore antico, un profumo a cui non sapeva associare nulla. Un profumo rilassante... Quasi quanto quello di Alec.
E, alzando gli occhi, diminuendo leggermente la presa sulle vesti del suo signore, Jane scorse gli occhi altrettanto rossi del fratello... Solo molto più preoccupati.
Alec uscì dall'ombra, e senza aspettare un qualsiasi gesto da Aro si avvicinò a loro. Tese le braccia per sorreggere e accogliere la sorella, come aveva e avrebbe sempre fatto, mentre le braccia di Aro la lasciavano andare.
Perché era questa la differenza, e Jane ne era consapevole: Aro se ne sarebbe andato, prima o poi. Alec no.
   
 
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