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Autore: serengleepity    02/03/2014    2 recensioni
[Demi Lovato/Joe Jonas]
Demi è una giovane studentessa universitaria con tanti, e forse troppi, sogni nel cassetto.
Joe, aspirante artista, è un comune barista e pendolare di Brooklyn.
I due si scontrano all'uscita di una discoteca in zona, al termine dell'estate.
Un mese dopo, il destino li porterà a rincontrarsi di nuovo.
Un contesto completamente diverso rispetto a quello che li aveva portati a conoscersi.
Demi scoprirà di aver involontariamente filtrato con il migliore amico del suo ex.
Joe ha a disposizione quarantotto ore per trovare un ragazza disposta a mentire per lui.
Lei si rivelerà essere la soluzione perfetta ai suoi problemi.
Un solo giorno per imparare tutto ciò che c'è da sapere sull'altro.
Una sola ed innocua bugia ne porterà ad altre mille e più complicate da gestire.
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«Ti dispiacerebbe ripetere?», sibilò a denti stretti.
Joe prese un respiro e la guardò con occhi imploranti, «ho bisogno che tu finga di essere la mia ragazza.»
Sentì la bevanda andarle inevitabilmente di traverso, e per poco non ci rimise le penne. «No grazie.»
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Titolo: Holes
Rating: Arancione
Personaggi/Pairing(s): Demi Lovato, Joe Jonas, altri.
Avvertimenti/Note: Questa fanfic dalla lunghezza ancora indefinita è frutto di un pomeriggio all’insegna del cazzeggio e della voglia di mettere per esteso uno dei miei illimitatissimi estratti di film mentali. Demi e Joe sono solo i prestavolti, sia chiaro. Demi non è una popstar internazionale, bensì una semplice studentessa universitaria. Joe non fa parte della nota band dei Jonas Brothers, anzi, si rivelerà essere un comune pendolare con la passione per l’arte. Chiarito ciò, spero con tutto il cuore che la lettura vi intrighi/piaccia/aggradi/coinvolga! Ci si risente a fine prologo.

 
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“Now he left a in hole in my heart, 
a hole in a promise, 
a hole on the side of my bed
Oh now that he’s gone well life carries on,

and I miss him like a hole in the head
Well sometimes you can’t change and you can’t choose,
and sometimes it seems you gain less than you lose
Now we’ve got holes in our hearts, 

we’ve got holes in our lives
Where we’ve got holes, we’ve got holes but we carry on.”

[Passenger - Holes]


 
 


 
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 HOLES
prologo




 
L’estate volgeva al termine, come la durata della sua pazienza, d’altronde.
Un’estate segnata da libri e tanto studio.
Un’estate afosa e noiosa come poche.
Un’estate mai davvero sfruttata.
Demi Lovato, emerita idiota.
Quella vocina stridula ed estremamente petulante, probabilmente qualcosa di simile alla sua coscienza, non faceva altro che urtarle i nervi da quando non si trascinò di peso sul sedile del passeggero.
«Selena, diamine, perché proprio una festa? Sai che finirebbe senz'altro male per me!»
Il bello era che proprio non ci riusciva. Non riusciva a spiegarsi come avesse fatto quella moretta alta quanto un tappo a convincerla di punto in bianco, ma lamentarsi forse avrebbe fatto la differenza, seppur minima.
Era da troppo tempo che non si concedeva un’uscita all’insegna del bere. Dopotutto, Demi veniva sempre identificata come la figlia modello.
Era così che i suoi l’avevano educata. Beh, con “suoi” s’intende principalmente suo padre.
La madre venne a mancare qualche settimana dopo la sua nascita, a causa di un legata al parto. Eppure, da una parte, quando si introduceva l’argomento, Demi era solita dimostrarsi sollevata per non averla pienamente conosciuta, così la sofferenza si sarebbe fatta sentire meno del dovuto.
E poi c’era suo padre, quello che tutti in fondo vorrebbero avere.
Nicholas Lovato era un modesto scrittore di gialli. Giovane, premuroso e di bell’aspetto.
Demi non si era mai immischiata in grandi casini dai quali lui stesso avrebbe dovuto tirarla fuori, se non quelli rari causati da Selena, e non gli aveva mai dato reale motivo di preoccupazione di qualsiasi tipo.
Sapeva quanto sua figlia fosse una ragazza tranquilla, semplice e con i piedi ben saldati per terra nonostante il suo aspetto mozzafiato.
La scia infinita di corteggiatori del liceo non accennava mai ad una tregua.
Nel profondo, a Demi mancavano quei tempi.
Quando il liceo era semplicemente fonte di svago. Feste su feste. Ragazzi su ragazzi. Alcolici su alcolici.
Beh, fu così fino a quando lei e Selena non approdarono alla più prestigiosa delle Università della zona.
Di lì a poco tutto cambiò, compresa Demi e il suo modo di ragionare.
Per tutta l’estate, Selena non aveva fatto altro che invogliarla a seguirla fino alla festa in spiaggia più vicina, dove spensieratezza e fiumi di alcol scorrevano liberi e felici a più non posso, senza certo aspettare che Demi alzasse il culo dal divano sul quale pranzava e cenava persino.
E Demi era solita liquidarla nel modo più gentile e diretto possibile con scusanti poco credibili, come la zia malata, il saggio del fratellino o il tempo che stringeva insieme ai mille compiti da terminare.
Selena sembrava propensa ad arrendersi dopo l’ultima volta, nella quale Demi aveva sostenuto di essere stata sostituita da un perfetto clone proveniente da chissà quale galassia ancora inesplorata, ma quella sera dimostrò l’esatto opposto.
Selena l’avrebbe portata fuori da quell’obitorio di salotto, anche a costo di trascinarla per i capelli.
La risata sarcastica dell'amica impertinente riportò Demi alla scomoda realtà. «Questo perché, da perfetta idiota quale sei, tendi sempre e costantemente ad esagerare. Non mi stupirei se a fine serata ti trovassi a giocare all’ubriaca bisognosa di attenzioni con uno sconosciuto -, ridacchiò,- E poi, scusa, qui urge un piano d’emergenza. Hai finalmente lasciato Wilmer e, dannazione, era pure ora! Avrai pur diritto a qualche strusciata e bevuta qua e là, in fondo te lo sei meritato», quella punta di sarcasmo nella voce cristallina di Selena la portò istintivamente a roteare gli occhi.
Sapeva quanto Wilmer non le andasse a genio, e sapeva anche quanto lei stessa fosse da sempre stata poco fortunata in amore, a differenza sua.
La vittima sbuffò nuovamente, infastidita e vogliosa di scappare il più lontano possibile dalla mente manipolatrice dell’altra. «Allora perché ho un orribile presentimento?»
«Perché sei una lagna pessimista, D! In fondo ti sto chiedendo solo una semplice serata in completo stile liceo, poi chiamalo svago o divertimento, fa lo stesso. E’ questione di una sera sola! Ci stai o hai intenzione di costringermi a scaricarti qui in mezzo al nulla?»
Demi ridacchiò arrendevole; probabilmente l'aria di una Brooklyn notturna e sconsiderata le avrebbe fatto bene, per una volta dopo tanto. «E che svago sia!», acconsentì.
Ci misero poco ad arrivare al locale. Selena alla guida era un pericolo costante, ma Demi aveva ormai imparato a farci l’abitudine. Non le diede neanche il tempo di parcheggiare che già la più grande si catapultò fuori dall’auto.
L’insegna al neon sfavillava a chilometri di distanza, lasciando  scorgere il nome del locale sotto quella moltitudine di luci; Single's.
«Che scelta accurata, S, ti ringrazio.»
Selena le rivolse una scrollata di spalle divertita. «Mi sembrava il minimo per una rimpatriata tra le tenebre.»
Estrasse dalla borsa una piccola bottiglia di chissà quale sostanza paranormale e la puntò in direzione della diretta interessata, prima di cingerle il collo con un braccio. «Vedi tesoro, noi innocenti e solitari paladini del lato oscuro dell’amore ti stavamo aspettando; Demetria Lovato, bentornata nel favoloso e sballatissimo mondo dei single.»
Quelle furono le ultime parole famose della sua migliore amica, prima che potesse osservarla distrattamente prenderla sotto braccio e muovere la perfetta chioma corvina in direzione dell’entrata del locale.
In pochi secondi si ritrovò strattonata malamente fino all’interno di quell’ambiente rustico e stranamente piacevole.
Un’onda inverosimile di scoordinati ballerini senza futuro e il suono delle casse ai lati della sala la travolse con frenesia. Lo sguardo entusiasta di Selena la rese partecipe dell’imbarazzante situazione che da lì a poco sarebbe sfuggita loro di mano.
Dopo essersi scolata a tempo di record la bottiglia dalle proprietà anonime di Selena non si rese nemmeno conto di essere stata, per tutta la serata, protagonista di balletti indecenti insieme a perfetti sconosciuti in una folla senza nome e disordinata per una quantità di tempo indefinita.
La mente annebbiata dal troppo alcol e i piedi che a stento continuavano a reggersi su quei tacchi a dir poco vertiginosi la costrinsero ad una meritata pausa lontana da quel caos infernale.
Gettò un ultimo sguardo distratto al pienone che popolava la struttura, iniziando a ridere scompostamente e a gettare paroloni contro Selena, dispersa da qualche parte in quel mare di gente sudata.
A seguito di qualche scomposta imprecazione, si precipitò alla prima uscita laterale che scovò, trovandosi vittima del contrasto tra l’aria soffocante e claustrofobica del locale e quella umida e ventilata appartenente all’esterno.
Sapeva che non avrebbe resistito a lungo in mezzo a quel continuo via vai di cuori scheggiati, bisognosi di spensieratezza da parte di semplici anonimi.
Non fece neanche in tempo a riscuotersi da quel leggero tremolio alle gambe che il suo cellulare prese a squillare.
Come da copione, il blocca schermo si dissolse, rivelando il nome di Wilmer lampeggiare sul display.
Lasciò che il suo ex riprovasse ancora un paio di volte prima di dare segni di vita e staccare definitivamente la chiamata.
Giusto il tempo di fare qualche passo verso una direzione a caso che si ritrovò sprofondata in una pozzanghera di fango, sul punto di cadere.
Con tempismo perfetto, qualcuno l’afferrò saldamente per i fianchi impedendole una caduta che l’indomani le avrebbe di sicuro regalato qualche segno violaceo.
«Questo a casa mia si chiama karma; avresti dovuto rispondere, non credi?»
Una voce cristallina irruppe nel silenzio spezzato solo ogni tanto dal rimbombo malcelato della musica proveniente dall’interno del locale.
Un ragazzo sulla ventina la squadrava divertito, riportandola in posizione eretta. Statura fortunatamente più alta della sua, capelli neri, occhi nocciola e un mezzo sorriso che sembrava stesse nascondendo una piccola risatina divertita.
Demi sbarrò gli occhi cervini, «Tu risponderesti mai alla persona che hai mollato una settimana fa quando sarà circa la decima volta che richiama in tutta la serata?»
«Beh non potrai evitarlo per sempre, no?»
La sua aria da apparente insopportabile so-tutto-io riusciva comunque a non infastidirla più del dovuto.
Demi scosse la testa. L’alcol era un pretesto plausibile per spifferare senza ritegno i suoi problemi amorosi ad un perfetto sconosciuto? No, sarebbe stato troppo stupido persino per una lei in quelle condizioni. «Tu sei?»
«Un curioso osservatore, e tu?»
«Una curiosa e basta. Okay, forse una tipa alquanto sbronza. Una curiosa sbronza?», tentò, sprofondando nell’imbarazzo più totale.
Il giovane uomo posto di fronte a lei piegò le sottili labbra in un meraviglioso sorriso che dì li a poco avrebbe sicuramente fatto avvampare Demi nonostante i litri di alcol occupati ad intasarle l’organismo, «il curioso osservatore si chiama Joe.»
«Demi», sorrise.
Si persero entrambi per qualche istante, secondo, minuto, ora… Chi lo sa? Loro no di certo.
Il ragazzo scosse la testa, spezzando quel lieve velo di imbarazzo venutosi a creare subito dopo le presentazioni. «Beh Demi, spero tu non sia qui da sola.»
«No, c’è ancora la mia migliore amica lì dentro da qualche parte, credo.. Spero.», bisbigliò, voltando lo sguardo verso il locale alle sue spalle.
La mano del ragazzo si posò cautamente sulla spalla di Demi, «ti serve un passaggio per tornare a casa?»
Un sorrisino sarcastico si fece spazio tra le labbra della ragazza. Considerato l’aspetto di quel tipo, “portarla a casa” sarebbe stato l’equivalente di portarla da tutt’altra parte. «No, ti ringrazio.»
Joe corrucciò la fronte, «perché sei così acida? Dopotutto ti ho salvata.»
La ragazza alzò un sopracciglio, «da una caduta
«Voi ragazze non la fate sempre tragica per qualsiasi cosa? Del tipo, “oh no, sono caduta e mi si è rotta un’unghia! Si comincia con un’unghia e si termina con un cuore spezzato” o cose del genere?»
Demi rise, «se per ragazze intendi le capo-cheerleader dei film americani allora sì, credo che la tua interpretazione abbia reso loro giustizia»
Lo sconosciuto di cui per ora sapeva solo il nome avanzò di qualche passo. «Cosa ti porta qui, sbronza curiosa? Non mi sembri il tipo da festa.»
Demi aprì la bocca sul punto di rispondere, ma una voce fin troppo familiare richiamò la sua attenzione all’interno di quella sauna da ballo. Selena agitava le braccia, urlando frasi scomposte in direzione dell’amica. Sembrava decisamente più sobria di lei, per fortuna.
Demi sospirò, consapevole che quell’insolito incontro si sarebbe presto concluso. «Beh straniero, credo sia arrivato il momento di ritirarmi e non farmi vedere in giro per i prossimi trent’anni. Grazie per il salvataggio, è stato un piacere conoscerti.», la mora girò i tacchi e barcollò per qualche metro, recuperando i pochi effetti personali sparsi in giro.
Joe non poté fare a meno di guardarla e ridere di gusto, assecondandola. «Oh, anche per me.»
Demi sorrise al solo suono di quella risata e puntò in direzione di Selena senza voltarsi indietro, Dio solo sa come sia riuscita a staccarsi dalla sua presa una volta.
 
 
 


SBAM.

Hey there! Grazie a te per essere arrivato fin qui, per la sottoscritta significa tanto, troppo.
Spero che questo inizio vi abbia incuriosito.
Questa fanfic, come avrete potuto notare, è stata scritta senza troppe pretese, con lo scopo di interessare almeno un minimo il lettore.
Riassumendo ed evitando spoiler inutili, la storia è questa; Demi è una neo studentessa universitaria, vive con il padre ed è (era) fidanzata con Wilmer da poco più di un anno. Si ritroverà nuovamente faccia a faccia con Joe dove non avrebbe mai immaginato di poterlo incontrare di nuovo. Più avanti subentreranno nuovi personaggi e la storia prendera una piega principalmente umoristica.
Ps. Il banner non è dei migliori, ne sono consapevole, ma almeno ci ho provato! Il trailer di questa fanfic è in cantiere; faccio pena con il video editing, per quanto mi piaccia smanettarci. AH, dilemma.
Opinioni, pareri, critiche e consigli sono sempre ben accetti, sempre.
Un abbraccio,
S.
  
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