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Autore: Moonlight_Pleasure    02/03/2014    4 recensioni
Ti ho visto piangere. Ti sentivi come se non avessi più speranze.
Io farò sempre del mio meglio per farti vedere che tu non sei solo, perchè sei qui con me. E mai nulla ci abbatterà perchè niente può impedirmi di amarti.
E tu sai che ho ragione, perchè non importa quello che succederà
Il nostro amore è tutto quello di cui abbiamo bisogno per sopravvivere ...
Ispirata dalla canzone (tradotta qui sopra) di Darren Criss: "Not Alone".
*[Partecipa al Contest "E così, con un bacio, io muoio " indetto da Ielma sul forum di EFP]*
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Not Alone




All I need is to look in your eyes
And I realize

Baby I'm not alone
Cause you're here with me
And nothing's ever gonna take us down
Cause nothing can keep me from lovin' you
And you know it's true
It don't matter what'll come to be
Our love is all we need to make it through.
 



 

Attorno a noi, la gente correva, urlava e si preparava per l’attacco che stava per essere sferrato da Voldemort e dai suoi Mangiamorte. Il Signore Oscuro era stato chiaro: se non avesse avuto Harry entro un’ora, avrebbe attaccato. Hogwarts si stava armando, pronta a combattere fino alla fine.
Eppure in quel minuto, io e Harry restammo lì, fermi sulla scala che portava al primo piano, in una bolla interamente nostra. Non lo vedevo dalla scorsa estate e Dio solo sa quanto mi sia mancato e quanto abbia sperato con tutte le mie forze che stesse bene. Mi erano mancati i suoi occhi, il leone che ruggiva dietro occhi mascherati da una facciata impacciata che avevano conosciuto soprattutto sofferenze.

Mi stava osservando, uno sguardo carico di amore, come se per lui ci fossi solo io e nient’altro. Le responsabilità del mondo magico gravavano sulle sue spalle, ma in quell’attimo lui riusciva a vedere solo me, era impressionante. I suoi occhi verdi mi inchiodarono lì, su quella scala. Mi spinsero a guardare oltre l’iride di smeraldo, sfaccettata di sfumature ramate; oltre la sua mente fino al suo cuore.
Si avvicinò e mi baciò; un bacio carico di significato, dopo il quale le parole erano solo una virgola inopportuna al confronto.

Quel bacio.
Aveva la straordinaria capacità di fermare il tempo; riusciva a bloccare l’universo.
Quel bacio che aspettavo da tanto e che mi riportò alla mente i momenti passati con lui, durante il mio quinto anno, prima che lui decidesse di allontanarsi per proteggermi. Poggiò le sue labbra contro le mie e il caos che ci circondava divenne un ricordo lontano, un disco rotto in sottofondo, sostituito dal rimbombo del mio cuore. Pompava, accelerava, come se fosse in fuga.  Il sangue scorreva con più pressione nelle mie vene, riuscivo a sentirlo. Le sue labbra racchiudevano paura, la paura che non l’avrebbero più riviste. Erano calde e passionali. Morbide e tremanti. Cercavano le mie, assaporandole a fondo. Mi distruggevano. Mandavano il mio cuore fuori ritmo e avrebbero avuto la forza di distruggerlo, in mille pezzi, con la carica di elettricità che innescavano. Tutti i sensi del tatto vennero stimolati da quel bacio. Non stuzzicava solo le labbra, ma ogni cellula del mio corpo.
Cellula per cellula, era una scarica pura. L’odore di fumo e di polvere venne sostituito dall’odore dolce di meringhe, l’odore che aveva associato a lui. Le sue labbra scivolavano morbide sulle mie, in cerca di conforto, di certezze e di speranza. Si incastonavano perfettamente, come se fossero nate per essere unite e mai più separate. Quel momento era così perfetto, eppure, allo stesso tempo, così tragico.
Cercai di trasmettergli ciò che volevo dirgli con quel bacio, con la sicurezza che lui avrebbe capito tutto ciò che mi passava per la testa. Lui avrebbe capito che…
 
 
 
… avevo capito che lei era dalla mia parte, in qualsiasi modo e in qualsiasi scelta avessi fatto. Le sue labbra parlavano senza sussurrare parole. Con quel bacio mi faceva capire che non ero solo, che potevo sempre contare su di lei, sempre.
Quel suo bacio mi dava forza, la forza per poter andare avanti, la certezza che presto o tardi sarebbe finita e che lei sarebbe sempre stata lì, ancora viva e per sempre mia. Che lei sarebbe stato il Patronus, il mio pensiero felice, nella strada che mi avrebbe condotto verso Voldemort. Avevo dimenticato quanto potessero essere belli i suoi baci, solo in quell’istante capì quanto ne avessi bisogno. Erano un getto di aria fresca, in una stanza asfissiante. Erano un raggio di luce in una galleria buia. Erano ciò che avrei desiderato per sempre.
Bruciavo.
La mia anima bruciava e veniva contemporaneamente lenita dai suoi baci. Era lei che mi mandava alla follia e subito dopo mi riportava giù.
Un’altalena di emozioni, guidata dal fuoco che riempiva il mio corpo, i miei polmoni. Quella fiamma avrebbe potuto farmi scalare intere montagne, anche allo stremo delle forze.
Eravamo noi due contro il mondo, in quel momento. Eravamo come due rami di edera che si intrecciavano forte tra di loro, nonostante la pioggia battesse sulle foglie. Le nostre labbra erano come onde, che si sfioravano l’un l’altra, infrangendosi e compensandosi, incuranti della tempesta che ben presto le avrebbe separate.
Strinsi Ginny ancora di più, in quell’attimo che per noi parve infinito. Non volevo staccarmene, non volevo allontanarmi da lei, dalle sue labbra candide e accoglienti, che promettevano solo felici giornate soleggiate lontane dall’oscurità della guerra. Ma dovevo porre fine a tutto questo, dovevo combattere per lei, per la sua felicità e per il suo futuro.
Il pensiero di lei mi diede la forza di staccarmi da quel paradiso, di affrontare la realtà, mentre le urla attorno a noi sembravano prendere più vigore.
 
“Lo so” mi sussurò lei, osservandomi con occhi fieri, le labbra appena arrossate.
Non avrei dovuto farmi sommergermi dall’idea che forse sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei vista, dovevo riassaporare il suo bacio e convincermi che non sarebbe andata così. Che ci sarebbero stati giorni felici, che quel bacio non sarebbe stato l’ultimo. Doveva essere così.
Sfiorai la sua mano con la mia e lentamente mi allontanai, lasciandola sulle scale e concentrando la mia mente sulla mia missione.

  
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