Libri > Hunger Games
Segui la storia  |      
Autore: _saretta33_    02/03/2014    2 recensioni
Diario di Annie Cresta
Ho deciso di scrivere questo diario per ripercorrere la mia storia dall'inizio, da prima che gli Hunger Games mi cambiasero la mia vita per sempre.
Questa storia si ispira ad un sogno.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi chiamo Annie Cresta e ho quasi diciassette anni, abito nel Distretto 4 con la mia famiglia, mio padre, mia madre e i miei fratelli gemelli, Jeam e Sofia. Ho la carnagione chiara, i capelli rossicci e gli occhi verdi molto particolari con sfumature di blu scuro, come quelli di mio padre.  

 Oggi è la vigilia della Mietitura e come ogni anno c’è un clima di tensione e paura nel Distretto, si parla il meno possibile, non si gioca, persino i bambini non scherzano come il resto dell’anno. 

Sono sulla spiaggia al tramonto e spero che anche questa volta come tutte le altre il mare riesca a restituirmi la pace e la tranquillità interiore per affrontare la Mietitura domani... già la Mietitura... questo è il mio penultimo anno... non posso essere estratta... non verrò estratta. Mi autoconvinco. 

Sono talmente concentrata, gli occhi fissi sul’orizzionte, che non mi accorgo quando Finnick Odair si viene a sedere vicino a me. Conosco Finnick da sempre, lui e mio fratello Jeam erano compagni di scuola e sono ancora molto amici anche dopo la sua vittoria agli Hunger Games di cinque anni fa. Abbiamo un buon rapporto, credo, viene spesso a casa nostra insieme agli amici di Jeam e Sofia e mi coinvolgono sempre nelle loro uscite perché al contrario loro, io non sono mai stata brava a farmi degli amici. Al contrario di tutte le altre ragazzine del 4 però io non gli sbavo dietro, non sono attratta da lui, ha un bel fisico scolpito ma è troppo pieno di sé. 

Sa cosa mi passa per la testa e scommetto di avere un’espressione inconfondibile dipinta sul viso, inquietudine. Mi mette un braccio dietro le spalle. Sorrido di gratitudine, lo capisce senza bisogno di uno sgaurdo perché mi stringe ancora più forte. Appoggio la mia testa sulla sua spalla e lo guardo intensamente, ha un’espressione seria e il sole cambia il colore dei suoi occhi in una sfumatura ancora più bella. Vengo riscossa dal suono della sua voce calda: “Non credevo di avere tutto questo fascino anche su di te, Cresta!” 

Credo di essere stata incantata a fissarlo con una faccia da ebete, e rido mentre cerco di celare l’ imbarazzo: “Non farti strane idee Odair, dopotutto sei tu che sei venuto da me”

Si stacca un pochino e mi rivolge uno sguardo di sfida “No tranquilla, dopotutto stai solo cercando di non arrossire perché un ragazzo bellissimo, muscoloso, simpatico ti abbraccia sulla spiaggia, un momento mooolto romantico!” Scoppiamo entrambi a ridere.

“Non sei per niente simpatico!” mentre rivolgo lo sguardo altrove.

“Allora non neghi il resto, eh?” Inizia a farmi il solletico sulla pancia e darmi dei piccoli pizzicotti.

“Ahia! Dai Finnick smettila!” continuo a ridere e mi sdraio sulla sabbia e mi inizia a fare male la pancia dalle risate.

“Ammetti che sono carino e simpatico e ti lascio stare! Dai ammettilo!”

“Okey, okey” solo ora che mi arrendo mi accorgo che mi trova sopra di me, assomiglia davvero a un dio greco così illuminato dal sole, la carnagione abbronzata, la camicia di lino leggera, i capelli di un biondo caldo e un pendaglio con una conchiglia al collo. Ora è lui che si incanta a guardarmi. Un attimo perché mai dovrebbe farlo? Dopotutto sono solo una ragazza del Distretto, ce ne sono molte altre più belle di me sia qui che a Capitol che darebbero qualunque cosa per essere qui, ora, al mio posto, eppure perché non riesco a sentirmi completamente felice?

 
E poi mi bacia. Un bacio leggero, pieno di delicatezza, rispondo al bacio ed è bellissimo, ha un sapore di salsedine che sa di casa. Ma che cosa sto facendo? Mi stacco... sento che è sbagliato... io devo pensare alla Mietitura, a domani e...

“Beh... Finnick io credo che...” sento di arrossire mentre piano piano cerco di sollevarmi con il busto.

“Si... lo credo anche io...” si toglie da sopra di me con un’espressione colpevole di scusa “Mi dispiace” la voce gli esce fredda con un soffio.

“Ehi, non importa” gli sorrido “E’ stato bello” non si aspetta proprio queste ultime parole e lo lascio spiazzato mentre mi alzo e me ne torno verso casa.

Gli rivolgo un ultimo sguardo, lui è ancora lì seduto che guarda nella mia direzione e mi saluta con la mano.  
 

 

 

 

 

spazio dell'autrice: 

Mi scuso per il fatto che questo capitolo è un po' corto, ma portate pazienza, è il prologo della mia prima fanfiction, siate clementi nei giudizi e nelle recensioni! 
Ho cambiato il testo di questo capitolo quindi rileggetelo se vi va!

Spero vi sia piaciuto a presto, 

Sara <3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _saretta33_