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Autore: 365feelings    03/03/2014    2 recensioni
CROSSOVER LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO/LA STRADA PER EL DORADO | LOTTIE/MIGUEL
04. Di principi, fiere southern belle e baristi
Miguel sta sistemando alcune bottiglie, fischiettando una vecchia canzone country, quando la porta del Rammer Jammer si spalanca e una sovreccitata Lottie La Bouff fa la sua comparsa - è un boa di piume rosse quello che ha al collo?
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlotte La Bouff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Your pretty face and electric soul
Prompt: alla disperata ricerca di Mr. Darcy
Limitazione: Una storia nella quale compaiano i seguenti oggetti: un libro di cui viene citato il titolo, dei panni stesi ad asciugare, uno scatolone pieno di cibo.
Rating: verde
Genere: commedia, fluff
Avvertimenti: het, Modern!AU, crossover La Principessa e il Ranocchio/La strada per Eldorado
Note: vi presento il mio nuovo otp che nessuno oltre a me shippa.
• Lottie e Tiana frequentano l'università e sono coinquiline. Cioè, Tiana frequenta, Lottie va a ragazzi. E Naveen viene sfruttato per lo scatolone, non vive con loro.
• Scritta per il LIMITAPROMPT della piscinadiprompt.
• Il titolo è preso dalla canzone Young and Beautiful di Lana del Ray; probabilmente lo cambierò. Forse diventerà una raccolta, forse no.
• Ringraziamo Alexiel Mihawkper aver betato






«Lottie, sul serio, metti via quel libro e dammi una mano».
Non appena conclude la frase, Tiana si rende conto di quanto strana possa suonare (mai avrebbe pensato, in vita sua, di dire una cosa del genere a Charlotte La Bouff) e anche l'amica sembra rendersene conto, tanto da sollevare lo sguardo azzurro dalle pagine.
«Credevo ti facesse piacere vedermi leggere» tergiversa la ragazza. È arrivata al punto in cui Mr. Darcy consegna la lettera ad Elisabeth, ora lei la leggerà e comprenderà la vera natura dell'uomo e anche se sa bene come finirà il libro, è ansiosa di arrivare all'ultima pagina. La storia d'amore della secondogenita delle figlie Benneth la appassiona fin dal liceo, quando al corso di letteratura inglese l'insegnante ha assegnato come compito per casa la lettura di Orgoglio e Pregiudizio. All'epoca né Tiana, né Charlotte, né tantomeno la signorina Wlliams potevano sapere che il capolavoro della Austen avrebbe condizionato la vita della giovane e sognante La Bouff, che Mr. Darcy avrebbe preso il posto del principe azzurro.
Tiana alza gli occhi al cielo, sospirando, e senza darle retta le posa accanto la cesta con il panni da stendere, per poi mettersi a svuotare lo scatolone pieno di cibo che Naveen, il giorno prima, ha gentilmente portato per le scale fino alla loro cucina. Lottie a volte pensa che Tia sia un po' troppo seria e responsabile, una madre a cui suo malgrado si ritrova ad obbedire. 
Inserisce con cura il segnalibro glitterato tra le pagine che conta di riprendere a breve e si alza dalla poltrona, prendendo sotto braccio la cesta e uscendo dall'appartamento.

Guarda prima i panni aggrovigliati ai suoi piedi e poi i fili tesi alla sua altezza; non li ha mai stesi in vita sua, in generale non ha mai fatto alcun lavoro domestico, a casa aveva la cameriera. Ma quanto può essere difficile una mansione del genere? Soffia anche un po' di vento. Tanto meglio, pensa, si asciugheranno prima.
Si rimbocca le maniche e inizia raccogliendo un asciugamano, lo stende senza difficoltà e si china di nuovo sul cesto. Questa volta pesca un copriletto, uno dei suoi a giudicare dal colore rosa confetto, che però è attorcigliato su se stesso; il compito si fa complicato, perché a tenerlo per un lembo inizia a pesare, ma è l'unico modo per estrarlo senza far cadere il resto. Quando anche il copriletto è andato, Lottie si concede qualche secondo di pausa che passa a fantasticare su come sarebbe romantico incontrare il proprio Mr. Darcy in un simile contesto, quindi riprende il lavoro stendendo le federe dei cuscini, gli strofinacci e i lenzuoli che il vento prontamente gonfia a tradimento, sbattendole in faccia il tessuto bagnato.
Una delle federe vola addirittura via, tanto che la deve rincorrere: le servono delle mollette, che non ha. Come ha fatto Tiana a non darle le mollette? Deve essersene dimenticata, non ci sono altre spiegazioni, ma ora come può fare? Dove può trovarle? Deve tornare nell'appartamento e se il vento fa volare via le sue cose? 

A Miguel scappa una risata.
Ha assistito all'intera scena, come ha assistito, alcune settimane prima, all'arrivo della ragazza. Anche allora ha riso, perché non capita tutti i giorni di veder scendere da una lussuosa auto bianca una ventenne completamente vestita di rosa, seguita da un maggiordomo magrolino costretto a farsi cinque rampe di scale con tre capienti valigie. Cosa ci faccia una ragazza simile in quel quartiere davvero non lo sa — e nemmeno gli interessa, ad essere sinceri.
Anche lui con una cesta sotto il braccio, scavalca il muretto che dovrebbe separare i due lastrici solari; da quando Chelo, la ragazza del suo coinquilino, si è stabilita nel loro appartamento ha avuto modo di rimpiangere più volte i bei vecchi tempi. Erano una pacchia e, soprattutto, c'erano solo lui e Tullio. Adesso invece si ritrova a dover stendere i panni, lavare i piatti dopo che ha mangiato, rifarsi il letto, passare la scopa; cose da pazzi e il peggio è che Chelo li comanda a bacchetta e l'amico obbedisce con aria sognante.
Inizia ad adempiere al suo compito senza prestare troppa attenzione a quello che sta facendo, disponendoli come capita su uno dei fili vuoti e ripetendo con aria annoiata l'operazione. Quando però ferma l'ultimo lenzuolo con una molletta si ritrova a fissare due grandi occhi azzurri. O forse il contrario, forse i sono i due grandi occhi azzurri a fissarlo, con insistenza, senza nemmeno sbattere le ciglia, in modo davvero inquietante. Senza rendersene conto fa addirittura due passi indietro.
«Cosa vuoi?»
«Tu stai nel condominio difronte».
Miguel teme di aver appena dato confidenza ad una pazza, che continua a non distogliere lo sguardo da lui mentre afferra all'ultimo secondo un'altra federa sollevata dal vento.
«Ehm, sì?» le risponde esitando, il cesto stretto al petto; solo allora si rende conto di quanto ridicolo possa sembrare e cerca di darsi un contegno «Qualche problema?»
«Mi dai una molletta?»

Mentre osserva il ragazzo (alto, biondo, ben piazzato: apparentemente un buon partito) scavalcare di nuovo il muretto e tornare nella sua parte di lastrico solare, Lottie considera che nemmeno Mr. Darcy sarebbe rimasto insensibile ad una richiesta d'aiuto di una fanciulla in difficoltà: e lei è davvero in difficoltà.








 
   
 
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