L'aria fredda, il sibilo del vento tra gli alberi, il cigolio delle vecchie giostre abbandonate. Erano questi gli unici rumori del paese,oramai inesistente.Questo posto mi incuteva terrore, chi sa il perchè? Non sono il tipo che si fa paranoie per un ambiente malandato. Pochi gli studenti che frequentavano la Parthelton, unico edificio ancora funzionante in questa città. Il vasto cortile, anche se tenebroso, ospitava ogni giorno i nuovi giunti all'accademia. L'interno, sebbene storico, risultava accogliente: vasti banchi ricoperti di tovaglie natalizie,occupavano la mensa. Su di essi, potevi riconoscere ogni delizia tipica del Natale. Camminando raggiungemmo l'aula di Arti Oscure, era troppo grande per quei pochi alunni. Gli scaffali impolverati, erano occupati da libri vecchi, oramai inutilizzati. Toccava a noi scegliere quello più nuovo, come se ce ne fosse uno! "Etchu".... Dimenticavo,Emily è allergica alla polvere. Gli studenti si alzarono improvvisamente, provocando un rumore assordante con quelle sedie di legno massiccio. Mi voltai e vidi un uomo; probabilmente l'insegnante di Arti Oscure. Era alto, occhi scuri, capelli neri come la pece, voce profonda, veste e mantello di color scuro, forse anche quelli erano vecchi! "Etchu".... Mentre tirava su con il naso, i suoi occhi verdi, si gonfiavano sempre di più, proprio come quelli di un rospo. Il professore, con passo lento e autoritario, consegnò banco per banco, i libri. La copertina era maciullata, le pagine ingiallite. Su di questi, posò una piuma bianca e un boccetta d'inchiostro. In fondo all'aula, vi era una lavagna, una piccola lavagna. L'insegnante la raggiunse, prese un gesso ed iniziò a scrivere. Una strana calligrafia creava parole illegibili...Socchiudendo gli occhi riuscii a capire S-senrus...No! Severus Piton. La lezione era iniziata da un po', quando entrò un nanetto biondo, capello liscio colmo di gel, occhi verdi. Era conosciuto da tutti come Malfoy, Draco Malfoy. A prima vista sembrava antipatico e viziato, probabilmente era una mia impressione. Beth, continuava a fissarlo, con i suoi occhi azzuri e con aria sognante. Il professore parlava già da ore ed io mi ero isolato,nei miei pensieri, ormai bui. La campanella suonò e subito dopo, l'aula fu vuota. Ero rimasto solo. Mi alzai, iniziai a girare per l'aula in cerca di qualcosa di interessante, qualcosa per passare il tempo. Sentì un tintinnio alle mie spalle e mi voltai...