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Autore: Daky_Diamond    03/03/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se, in un mondo dove l'omosessualità è la regola e l'eterosessualità è un reato, un ragazzo e una ragazza decidessero di combattere contro il mondo per il loro amore?
Genere: Commedia, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo

Luci soffuse, bassi pesanti, vista sfocata.
  Era ancora lì sdraiato, fra i bicchieri sparsi e il ghiaccio sciolto, nessuno sembrava curarsi di lui. Il pavimento a scacchi della discoteca gli aveva provocato un acutissimo dolore alla schiena, quindi decise di alzarsi. Ancora mezzo ubriaco e aggrappandosi ad una colonna, si guardò attorno.
  I ragazzi erano nella pista a scatenarsi sotto le strobo, alcuni al bancone a prendere da bere, altri sui divanetti a farsi gli affari loro. Barcollando, andò a sedersi accanto ad una coppia di suoi amici per ripigliarsi un po’ dopo la brutta caduta, si ricordava solo che si stava dirigendo verso di lei e poi il buio. Ma lei dov’era?
  La sua immagine nella mente arrivò come un fulmine a ciel sereno, il panico l’aveva invaso, si alzò di scatto e, come poteva, andò a cercarla. Le luci stroboscopiche lo confondevano un po’, ma nonostante il suo stato continuò la sua disperata ricerca. I suoi movimenti sensuali, le sue labbra carnose e attraenti, il suo vestitino aderente... Tutto di quella ragazza era perfetto, l’unico problema era che, appunto, era una ragazza. Se ci fosse stato qualcosa fra di loro, sarebbero dovuti scappare subito e il più lontano possibile, o avrebbero finito la loro vita in carcere.
  L’eterosessualità era reato, punibile a norma di legge, la maggior parte delle volte con l’ergastolo.
  Si stava aggirando in stato confusionale per la pista facendosi strada a gomitate quando una mano dalla stretta forte lo prese per il braccio e lo condusse fuori dalla discoteca, il freddo gli pizzicò la pelle e lo risvegliò un poco, poi una voce parlò.
  «Ti sei bevuto il cervello per caso? Cosa ti è saltato in testa di fare una cosa simile?»
  Lo riconobbe subito, quella voce roca gli era familiare.
  «Dai Mau, l’avrei portata fuori e lo sai» disse sedendosi su una panchina per non cadere in terra, di nuovo.
  «Ma è illegale! Quando te lo caccerai in quella dannata testa che non puoi fare certe cose? Soprattutto in un luogo pubblico! Cazzo, non ti voglio venire a trovare in galera».
  Questa volta era davvero incazzato, il suo sguardo da rimprovero era fin troppo evidente per non farci caso. Con le mani tremanti dalla rabbia, tirò fuori una Chesterfield dal pacchetto e se la accese. Si passò la mano libera nei capelli biondi camminando avanti e indietro. Dopo qualche tiro profondo, si sedette accanto ad Andrew con i gomiti sulle ginocchia.
  «Abbiamo già rischiato troppo e lo sai bene, non possiamo permetterci di provarci con una tipa, rischiamo l’ergastolo se non la pena di morte» disse scuotendo il capo.
  «Ma avresti dovuto vederla Mau. Era perfetta cazzo.»
  «Però era una ragazza e non si può. Lo sai che l’eterosessualità è un reato tanto quanto lo è l’omicidio. Tutti i ragazzi del gruppo ogni volta che andiamo in discoteca si trattengono, perché tu non sei capace di fare lo stesso? Capiscilo che osi troppo, ci andremmo di mezzo tutti quanti se dovessero beccarti».
  Si guardarono dritti negli occhi. Gli scintillanti occhi verdi di Andrew si specchiarono in quelli color mogano di Mauro, il suo sguardo era così serio che mai l’aveva visto prima, forse doveva seriamente darsi una regolata, rischiava troppo.
  Annuì guardando il pavimento, diede un colpetto ad un sasso ripensando a quella cascata di capelli castani così sexy. Per quella ragazza avrebbe dato qualsiasi cosa, ma forse era troppo fatto per fare un ragionamento sensato.
  «Come ho fatto a cadere?» chiese per sviare il discorso. Gli faceva troppo male ripensarci.
  Mauro rise forte: «Beh, eri talmente fatto che non ti sei accordo di avere un palo davanti e ci hai sbattuto la testa. Sei caduto come un sacco di patate, ci siamo fatti di quelle risate».
  Ottimo, oltre ad aver perso quella ragazza, aveva scoperto di aver fatto pure una gran figura di merda, per chiudere la serata in bellezza insomma.
   
 
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