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Autore: trunks_brief    03/03/2014    1 recensioni
Che la memoria mi permetta di narrarvi la storia dei guerrieri amanti che si cercarono, che errarono e si ritrovarono, che divennero forti amando, che crebbero sbagliando. Che la memoria mi permetta di narrarvi la loro storia, perché ogni storia di coraggio deve essere cantata, celebrata e ricordata. Se la memoria me lo permetterà vi narrerò di cosa accadde e di come accadde.
Che la sfida tra me e voi abbia inizio: perché se non riuscirò a farvi udire il grido delle anime che ardirono troppo, se non riuscirò a far cadere gocce di mare dai vostri occhi, se non riuscirò a farvi innamorare del principe di cui mi sono innamorata, allora avrò perso e invano avrò raccontato la mia storia.
Sappiate prima una cosa: io non perdo mai.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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"L'impatto non aveva recato danni alla navicella. Quella debole forza di gravità avava forse attutito lo schianto. Notai la grande varietà di piante che crescevano su quel pianeta. Se i saiyan fossero stati la potenza di un tempo, lo avrebbero certamente invaso, per poi distruggerlo alla prima imperfezione rilevata. Notai anche che c'erano molte speci animali, ma non sapevano parlare o interagire, emettevano piuttosto dei suoni vaghi e senza apparente significato. Pensai che tutti gli abitanti di quel mondo fossero cosí. Mi sbagliavo. Avvistai un isediamento. Ero ormai certa di essere atterrata sul pianeta giusto, del quale conoscevo ancora solamente le coordinate che mi erano servite a raggiungerlo. Vi abitavano gli umani e tra essi era nato il principe dei saiyan, unione del re scomparso e di una femmina locale, e io dovevo trovarlo. Pensavo sarebbe stato facile trovare il guerriero più potente dell'universo, ma, un'altra volta, mi sbagliavo. Volai verso le fragili costruzioni umane."

-Mamma vieni a vedere, svelta!
Il giovane saiyan era seduto su una sedia, intento a capire cosa avesse fatto scattare l'allame di rilevazione di tecnologia aliena in avvicinamento. La scienziata corse verso di lui e non poté far altro che confermare l'atrerraggio di una navicella vicino alla città del Sud.
-Credo sia opportuno che tu e tuo padre andiate a vedere, non trovi, Trunks?- chiese dolcemente la donna, sperando che almeno quella volta si trattasse di creature pacifiche. In cuor suo portava però la certezza che nuovi guai erano nell'aria. Erano ormai anni che nessun nemico aveva l'intenzione di distruggere stirpi, razze, mondi, galassie, e ormai tutti si stavano chiedendo quanto ancora avrebbe tardato ad arrivare l'ennesima minaccia.
Vegeta, seppure impegnato nei suoi lunghi e dolorosi allenamenti, si era arrestato a causa di un'aura sconosciuta appena arrivata sulla Terra, che aveva attirato la sua attenzione. Non si poteva certo definire indesiderata, dato che il l'istinto lo portava a sperare di battersi con nuovi avversari, e da un po' non se ne vedevano. Non gli sembrava troppo urgente la questione, quindi decise di dedicarsi ancora per qualche minuto all'allenamento.
Altri tre saiyan avevano percepito quella presenza. Non molto potente, all'apparenza ma senza dubbio sarebbe valsa la pena andare a vedere. Chichi, vedendo il marito e il figlio più giovane agitati, o, piuttosto, sorpresi, chiese spiegazioni che non le arrivarono, in quanto, dopo il precipitoso arrivo di Gohan e gli sguardi d'intesa che i tre saiyan si scambiarono, essi volarono fuori dalla casa, frantumando la finestra.

Arrivò alla città che aveva visto cadere la navicella nelle sue immediate distanze. L'avrebbe trovata ad occhi chiusi, in quanto le grida dei suoi abitanti si stagliavano al cielo, contro i loro dei, i quali avevano dato vita a una creatura tanto terribile e spietata.
Ormai buona parte dei palzzi, che, fino a poco tempo prima, caratterizzavano la metropoli, erano ridotti a macerie. La polvere era complice del mostro che, da imponente edificio o splendido monumento che era, l'aveva resa tale. Sentì l'aura della creatura che, secondo i suoi piani, avrebbe di lì a poco cessato di vivere. Ora sentiva anche l'avvicinarsi di Goku e i suoi due figli. Era molto tempo che non li vedeva, sempre indaffarato com'era con lo studio di nuove ingegnerie meccaniche.

"Gli umani erano talmente facili da uccidere che dopo il mio lungo viaggio decisi che me la sarei presa con loro. Mi temevano tutti, com'era giusto che fosse per una della mia stirpe. Dopo essere scesa a terra, tra gli sguardi stupefatti di quella razza obsoleta, mi accorsi che erano incuriositi dalla mia coda. Mi misi a camminare tra loro e, seppure fossi così vicina, il mio rilevatore non ne segnalava neppure l'aura. Erano inutili e decisi di ripulire quell'inutile luogo dalla loro inutile presenza. Ma d'un tratto li sentii arrivare..."
  
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