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Autore: EOW    03/03/2014    1 recensioni
Questa è la vecchia versione di una fanfic che sto riscrivendo da zero.
L'altra la troverete sempre nel mio profilo.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Twilight Sparkle, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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La pesante porta dell'ala B si chiuse pesantemente dietro le tre pony e si ritrovarono in un lunghissimo corridoio, del quale quasi non si vedeva la fine.

Praticamente all'unisono sussultarono per la tensione.

Non avevano idea di quali sfide le avrebbero attese e soprattutto non avevano idea di chi sarebbero potuti essere gli altri sei concorrenti.

Twilight sperò nel profondo che le sue amiche non ne fossero coinvolte e che stessero bene. Anzi, sperava anche che venissero a salvarla.

Dash invece era molto più infuriata, tutta la sua rabbia andava contro Zero. Chi diavolo pensava di essere per potersi permettere di rapire dei pony a caso e sottometterli a simili prove?

E ancor di più, non poteva perdonargli per quello che aveva fatto a Scootaloo.

'Giuro che uscirò di qui, scoprirò chi è e gli farò pentire amaramente di essere nato!' esclamò, battendo uno zoccolo a terra.

Twilight la osservò, mettendole un braccio intorno alla spalla.

'Dash, mi raccomando però... non... non prendere decisioni avventate..'

La pegaso la guardò, quasi offesa.

'Per chi mi hai preso? Figurati se metto a rischio te o Scootaloo.'

'Tranquilla, lo so... eheh... è che sono un po' tesa.'

'Chissà cosa staranno facendo le altre...' sussurrò, malinconica. L'unicorno la guardò e le sorrise.

'Sono sicura che stanno bene. Se sono state prese come noi hanno certamente passato le eliminatorie, se sono libere ci staranno cercando. Mi fido di loro.'

'Eheheh! Dubito che delle prove così stupide possano fermarle. E nessuno non può non notare la sparizione della protegé di Celestia e della futura-e-più-promettente Wonderbolt del mondo!' si gonfiò il petto, senza però accorgersi che quando disse “prove stupide” Scoot abbassò la testa, tornando a lacrimare.

Quando se ne accorse gettò subito le sue ali intorno alla puledrina.

Era capace di muoverle, ma quando doveva provare a volare non riusciva a coordinarle, risultandole impossibile staccarsi da terra.

Twilight guardò le piume strappate della piccola. Certo, sarebbero ricresciute prima o poi, ma di sicuro doveva essere stato molto doloroso strapparsele.

Nessuno di loro due lo sapeva, ma sulla lettera di Scoot – sulla quale al posto del cutiemark c'era scritto “blank flank” - Zero la invitava a riflettere sul fatto di “tanto non sai volare, le piume non ti servono. Almeno, non sulle ali.”

Le aveva dato questo indizio in virtù del suo esser piccola e, con un po' di intelligenza, Scootaloo capì subito che cosa doveva fare, gli indizi erano molto chiari nella sua stanza.

Dash inoltre raccontò anche la sua prova, descrivendola come “molto semplice in realtà”. Solo quella di Twilight era stata molto difficile, o comunque così ingannevole, visto che più volte la sfotteva apertamente prendendola in giro.

Si sentì quasi bistrattata per aver avuto una prova così difficile rispetto alle altre.

Ma poco le importava in realtà, almeno erano vive.

'Comunque...' Dash la riportò alla realtà '...quanto diavolo è lungo questo corridoio?'

'Non lo so, laggiù vedo una porta, forse ci siamo.' commentò, puntando verso la fine della strada.

Il corridoio era totalmente differente da dove si trovavano prima. Se da una stanza sfarzosa si erano ritrovati in quello che sembrava in tutto e per tutto una stanza con celle, ora il corridoio era tornato allo sfarzo, pieno di dettagli dorati, intarsi e girigogoli vari. Era come se quel posto cambiasse di stanza in stanza.

E il fatto che il tutto ricordasse lo stile del castello di Canterlot rendeva ancora più inquieta la bibliotecaria.

'Deve essere costato un sacco questo “Edificio”...' constatò la pegaso.

'Piuttosto, la domanda è “dove lo ha costuito?”. A giudicare dalla lunghezza del percorso deve essere una costruzione immensa... Com'è che nessuno l'ha notata?'

'E se fosse sottoterra? Dopotutto le finestre sono tutte oscurate e sprangate, non le possiamo sfondare.' le fece notare l'amica.

Era vero, anche quando si era svegliata aveva pensato che fosse ancora buio dopotutto... poi, presa dall'adrenalina, non aveva notato con attenzione quel dettaglio.

Tuttavia il loro ragionamenti si interruppero quando arrivarono all'altra porta.

Accanto ad essa c'era un altro di quei dispositivi con lo scanner.

Sapendo già cosa fare posero le loro zampe su di esso e tirarono la leva. La porta si aprì lentamente, senza fare rumore e, neanche a chiederlo, l'orologio iniziò a ticchettare.

Avevano 9 secondi per oltrepassarla, o si sarebbe richiusa.

Scattarono in avanti senza pensarci e subito la attraversarono, quando il timer era appena passato a 7 secondi rimanenti.

Scootaloo invece rimase indietro, un po' titubante. Anzi, arretrò, spaventata, non voleva proseguire quell'orrore, al tal punto che preferiva rimanere lì e aspettare la sua morte.

'EHI, CHE FAI?!?' urlò Dash, osservandola.

Quattro secondi.

La pegaso fletté le gambe e si lanciò in avanti, afferrandola e tirandola a sé.

Due secondi.

Riattraversarono la porta con una velocità paurosa ed essa si richiuse dietro di loro.

Tutte e tre erano salve.

I timer tornarono a segnare 9:00.

Twilight stava già andando in iper-ventilazione e le ci volle una pacca sulla spalla dall'amica per farla riprendere.

E solo in quel momento notarono la stanza in cui si trovavano.

 

La porta dalla quale erano usciti recava una grande B in rosso segnata sopra di essa, mentre il resto della stanza...

Era l'esatta replica della Sala del Trono di Canterlot.

La studentessa rimase paralizzata con gli occhi sgranati vedendola.

Le finestre erano prive di vetrate ed erano sbarrate con dei lastroni di metallo, però per il resto era perfetto in ogni singolo dettaglio.

Se non fosse stato per la situazione avrebbe creduto di essere davvero lì dentro e si sarebbe aspettata di vedere Celestia sbucare da un momento all'altro.

Altra cosa, c'erano sei porte, oltre al grande portone – sprangato – tre con le lettere A, B e C, ai lati del trono, due con i numeri 4 e 5 e una senza niente.

Un'altra sostanziale differenza era l'assenza totale di pony, non c'erano le guardie, non c'erano i due alicorni... O meglio.

Qualcuno c'era.

Tre pony, ognuno intento a fare qualcosa di diverso, girovagavano per la stanza e si voltarono sentendo la porta del blocco B aprirsi.

Una pony, dal manto verde acqua e dagli occhi gialli, stava appoggiata la muro, notevolmente giù di morale, mentre l'altra, grigia e con un colletto bianco con fiocco, stava esaminando il locale centimetro per centimetro, con fredda dedizione.

La terza invece...

Twilight se la ritrovò addosso.

'ZUCCHERINO!!!' esclamò 'STAI BENE!!!'

Era Applejack.

Non indossava più il suo cappello caratteristico e aveva i capelli e la coda sciolti anziché raccolti, ma era lei.

Twilight e Rainbow Dash sorrisero gioiosamente mentre si abbracciavano tutte e tre, felicissime.

Anche Scootaloo venne in parte coinvolta da quel breve momento di felicità e provò a sorridere. Con scarsi risultati, ma ci provò.

'Quindi... anche voi ci siete finite dentro...' disse, con tono amaro.

'E ne usciremo, poi calceremo il posteriore di Zero!' Dash la consolò.

Twilight invece rifletté rapidamente. Oltre a loro tre c'erano Scootaloo e due altri pony che non conosceva, anche se quella verde acqua era di sicuro una di Ponyville.

In totale erano sei e i partecipanti nove. Quindi era possibile che dalla porta C, evidentemente non ancora aperta, uscissero le sue amiche?

Era in conflitto riguardo a ciò, non sapeva se sperare di vederle, così da poter fronteggiare la situazione al meglio tutte assieme, o se sperare che loro venissero a salvarle.

C'era anche la possibilità che una di loro avesse fallito il test e fosse... ma non ci volle neanche pensare, preferendo fantasticare su uno scenario ottimista in cui, cooperando, tutti e nove sarebbero potuti uscire tranquillamente e sperare di poter tornare alle loro vite di sempre.

 

Applejack mostrò il suo bracciale, il cui display indicava 26 punti. Dash osservò amaramente come la cowgirl l'avesse battuta in una sfida di ingegno.

Dopotutto loro due erano sempre in amichevole competizione e la questione dei punti le fece passare qualche minuto a punzecchiarsi a vicenda, senza però scendere nel litigio.

Twilight si fece piccola piccola, visto che finora era quella col punteggio più basso.

In un momento di così grande tensione pensava a dei dettagli così insignificanti.

“E' questo il bello dell'amicizia...” pensò, mentre iniziò ad indagare sugli altri due pony presenti.

L'unicorno verde acqua era ancora seduta, preoccupata, mentre l'altra pony di terra esaminava tutte le porte, provando anche ad aprire la porta dell'Ala C.

Applejack aveva detto che provenivano tutte e tre dall'ala A, quindi quelli del blocco C erano i soli mancanti all'appello. Twilight sperò che stessero tutti bene.

Anche la cowgirl descrisse che quando uscì c'erano nove porte, delle quali solo una aperta – quella della pony grigia – mentre l'altra si aprì e ne uscì Lyra.

'Lyra l'ho conosciuta un paio di volte...' raccontò AJ '...ogni tanto passava al meleto a dare un saluto. Ha anche preso un té da noi una volta. Però non l'avevo mai vista così giù di morale, di solito è una molto allegra e chiacchierona... L'altra invece, quella grigia, ha parlato pochissimo e le uniche volte era dannatamente lapidaria, con ordini come “muovetevi” o “non abbiamo molto tempo”. Ignoro chi sia sinceramente.'

Twilight decise di separarsi dalle sue amiche, lasciando loro Scootaloo – che si era appesa alla gamba di Dash – e di provare a parlare con le altre due.

Dopotutto il Nonary Game era un gioco di collaborazione, da quello che aveva capito, e fare conoscenza era il primo passo obbligatorio perché tutto andasse bene.

 

Si avvicinò quindi a Lyra, tranquillamente, cercando di mantenere un atteggiamento sereno e pacato. Visto come l'altra si sentiva, era meglio non metterle troppa pressione addosso.

'Ciao!' esclamò, gioiosamente.

Lyra si limitò ad alzare pigramente la testa.

'Che c'è?' domandò, senza dare la minima inflessione alla sua voce. Era così pallida da sembrare un fantasma. La bibliotecaria rabbrividì vedendola, ma cercò di farsi comunque coraggio e di avviare una discussione.

'Come... come va?' disse, con tono imbarazzato.

Lyra chinò la testa.

'Benissimo guarda. In questo momento sarei dovuta essere al cinema con Bon Bon. Un film brutto, che avevo già visto... Ma di certo meglio di QUESTO.' fu molto acida nel dirlo.

L'unicorno si morse il labbro e si sedette accanto a lei.

'Ehm... senti... qual'è stata la tua prova?'

'La porta vera era sotto il letto e per aprirla avevo bisogno di una maniglia.' disse, senza esitare. Ma soprattutto totalmente senza emozione.

Le mostrò il bracciale che segnava 15 punti. Anche lei aveva fatto meglio.

Provò ancora a parlarle, ma continuò ad ottenere solo risposte lapidarie e nessuna informazione. Non sapeva bene nemmeno che domande porre.

Solo dopo cinque minuti di tentativi invani le venne in mente una domanda.

'La tua lettera cosa diceva?'

Twilight aveva discusso con Dash e aveva constatato che la lettera era leggermente diversa. Forse unendo le informazioni di tutte le lettere avrebbero potuto venirne a capo.

Ciò che sapevano finora è che avrebbero avuto nove ore per trovare la porta nove, tutti si potevano salvare e che i punti sarebbero serviti a qualcosa prima o poi.

Lyra inizialmente non rispose, ma quando le fu spiegato perché avrebbe dovuto farlo, si decise ad aprire bocca.

'Nella mia, più o meno c'era scritto che i punti erano indispensabili per uscire di qui. Non c'era spiegato nulla, ma diceva chiaramente che ad un punteggio elevato corrispondeva una maggiore possibilità di fuga. Sicché mi sono impegnata per risolvere il puzzle meglio che potevo, ma ho preso solo 15 punti. Quando ho visto i punteggi di Applejack e soprattutto di quell'altra... mi sono demoralizzata.'

'Beh, se può consolarti io ho preso solo 9 punti, mi sono salvata in extremis.' ammise Twilight, sospirando. Lyra quasi trattenne una risata.

Era una risata un po' strafottente, ma era la prima emozione positiva che aveva mostrato fino a quel momento.

'Comunque...' riprese la studentessa '...sei giù di morale solo per questo? Sono sicura che avrai altre occasione per aumen...'

'No.' la interruppe 'La lettera diceva che Zero ha preso in ostaggio Bon Bon e se perdo al gioco lei... lui la... Io...' balbettò e poi scoppiò a piangere, ritirandosi a riccio su sé stessa.

Vedendola Twilight non poté non comprenderla, sapeva quanto forte potesse essere un'amicizia e la capiva. Le mise un braccio attorno alle spalle e provò a consolarla.

'Su... su...' le disse '..se collaboriamo tutte assieme ne usciremo vive e potremo salvare la tua amica.'

Lyrala guardò neglio occhi e accennò un vago sorriso.

'Io... si... penso abbia un senso.'

L'unicorno viola fece segno alle sue tre amiche di avvicinarsi. Applejack fu la prima, seguita da Dash – la quale portava in groppa Scootaloo.

'Loro sono mie amiche, posso fidarmi ciecamente di loro.'

'Aspetta, lei non è quella che per poco non mi distrusse la casa andando troppo veloce?' disse, indicando la pegaso celeste.

Dash arrossì imbarazzata e si grattò la nuca.

'Ehm... penso di si... Errore mio.'

'Beh, però almeno non hai fatto danni per fortuna.' seguitò Lyra, cercando di scordare quanto accaduto. 'Se non sbaglio tu sei una dei sei elementi dell'Armonia, vero? Dove sono le vostre altre compagne?'

Twilight chinò la testa.

'Non sono qui... ma anche se ci fossimo senza gli elementi possiamo fare poco...'

'Ah...' l'unicorno verde acqua tornò depresso. Poi cambiò discorso. 'Voi quanti punti avete?'

Seguì quindi nello spiegare cosa lei sapeva dei punti e, finito il discorso, Applejack aggiunse anche quello che lei aveva letto nella lettera.

Quando lo disse rimasero tutti allibiti.

“Non fidarti di nessuno. Puoi salvarti anche se rimani sola.” recitava.

Twilight spalancò la bocca e tutte quante puntarono il suo sguardo sulla cowpony.

'All'inizio non sapevo cosa credere...' spiegò Applejack '...ma poi ho visto voi e ho deciso di mandare a quel paese quanto avevo letto.'

'Probabilmente...' la buttò lì Dash '...è una delle bastardate di Zero per metterci tutti contro tutti. Se l'essenza del gioco è la cooperazione, perché dovrebbe separarci?'

'Secondo me quel tipo si vuole solo divertire in modo cattivo...' esordì a sorpresa Scootaloo.

Twilight subito le diede corda.

'E' certo che ci controlla, quindi è logico che voglia “divertirsi” alle nostre spalle. E' probabile che il suo unico movente sia il divertirsi in un modo così malato...'

'Di sicuro deve essere un riccone annoiato, se può costruire una replica del castello così fedele.' osservò Lyra e tutti le diedero accordo.

'Ne dubito.' disse una voce autoritaria dietro di loro.

La pony col manto grigio si era avvicinata. Era una pony di terra con la criniera nera, lunga e liscia. I suoi occhi viola mostravano un'espressione risoluta e seria, che non ammetteva repliche.

Il suo cutiemark era una chiave di violino indaco e portava al collo un colletto bianco con un fiocco rosa.

Vedendola da vicino Dash la riconobbe.

'Ma tu sei Octavia Melody!' esclamò.

Anche Twilight ne aveva sentito parlare, era una famosa suonatrice di violoncello di canterlot, nota per la sua infinita abilità. Chissà con che criterio Zero sceglieva i partecipanti?

Tuttavia, sentendo il suo nome, Octavia arretrò, infuriata.

'Accidenti a te! Non urlare il mio nome così ai quattro venti!' la rimproverò aspramente. Dash la guardò, non capendo cosa avesse fatto di sbagliato e glielo chiese.

'Beh...' rispose acida '...Non pensi che se diciamo il nostro nome e Zero ci sente... potrebbe accanirsi sui nostri cari?'

'Ehm... non ti è venuto in mente che se ci ha scelto probabilmente già ci conosce?' le fece notare Lyra, la quale prese molto sul personale il fatto del “potrebbe accanirsi sui nostri cari”. 'A me ha preso in ostaggio la mia migliore amica! Eravamo insieme, quando un gas bianco ci ha fatto addormentare. L'ultima cosa che ho visto è stato quel bastardo con la maschera. E tu invece?'

La musicista guardò Lyra un po' sorpresa e fece una smorfia.

'Scusami non lo sapevo. Comunque io... non ho ricordi di cosa è successo prima di addormentarmi... Mi sembra di ricordare di essere andata normalmente a letto e poi... poi la prova.'

'Cosa ti ha fatto fare?' domandò Twilight. 'E cosa c'era scritto nella lettera?'

Octavia percepì quelle domande come strane e fuori luogo.

'Preferisco non rispondere.' disse 'Non so se posso fidarmi di voi.'

'Ma dobbiamo collaborare!' insisté la bibliotecaria.

'Bla, bla, bla. Io come posso sapere che qualcuno di voi non è un complice di Zero? Come posso essere certa che ci possiamo salvare tutti?!' sulla sua lettera c'era scritto che “la minaccia più grande sono i tuoi compagni”. Non lo disse proprio perché non sentiva di potersi fidare pienamente. A dispetto delle altre cinque, non conosceva nessuno degli altri concorrenti a sufficienza da fidarsi.

Tuttavia le parole di Octavia instillarono una profonda demotivazione nelle presenti.

Effettivamente... Anche se tra loro potevano fidarsi... potevano fidarsi di Zero?

Cosa le garantiva che ciò che diceva fosse il vero?

Ma d'altro canto... Come potevano indovinare le sue menzogne? E ancor di più, potevano fronteggiarle?

Zero era il loro carceriere. Lo stesso che aveva costruito quel posto.

E lo stesso che aveva messo delle bombe nei loro ventri.

Dominava il gioco.

Se avesse voluto probabilmente avrebbe potuto ucciderle quando gli pareva facendoli detonare.

E il dire “potete salvarvi tutti” non significava che non ci sarebbero state trappole mortali.

Quel gioco era una scatola chiusa.

Potevano solo seguire le regole e sperare che tutti si salvassero.

Non c'erano certezze, solo ipotesi.

E Twilight capì che non poteva guadagnarsi la fiducia di tutti quanti.

 

Octavia tuttavia decise di dare qualche informazione che aveva scoperto esplorando la sala del trono.

'Come avete visto, ci sono sei porte. Tre sono quelle che conducono al posto dove ci siamo ritrovate, una è chiusa e non si apre e le altre due possiedono un numero. Accanto hanno uno di quei dispositivi che richiedono almeno tre pony, ma al momento non funzionano, abbiamo provato in tutti i modi. Sostanzialmente, siamo bloccati finché non arrivano i partecipanti dell blocco C.'

Applejack confermò quanto detto e aggiunse qualcosa.

'Suppongo che prima di arrivare alla porta 9 dovremmo attraversare altre porte numerate, ma non ho idea di come dovremo affrontarle. Forse dovremo passare per tutte le porte perché la nona si sblocchi?'

Da quando era entrata in quella stanza si era decisamente ripresa di morale, sembrava un po' meno nervosa. Probabilmente il parlare la aiutava a distrarsi.

Twilight pensò che non doveva essere facile avere la pressione di un'amica in pericolo.

 

Rimasero per un po' a parlare, controllando ogni tanto i bracciali che erano comunque fermi a 9:00.

Octavia spesso gettava delle occhiate nevrotiche alla porta C, chiedendosi, sempre più adirata, quanto ci volesse agli ultimi tre per arrivare.

Era rimasta ad ascoltare la conversazione, per carpire più informazioni possibili, ma senza rivelarne nessuna. Le altre non ci fecero caso, ma la musicista si stava già preparando per giocare al meglio. Non era certo una che le avrebbe tradite, per loro fortuna, ma di sicuro tra le sei era quella meno legata agli altri.

Dalla discussione tuttavia emersero ben pochi particolari, ma solo tante supposizione.

Non trovavano tra di loro elementi in comune che potessero far pensare ad una logica nella scelta. Pensarono infine che forse sarebbe stato più chiaro una volta visti gli ultimi tre partecipanti.

Non avevano nemmeno un quadro delle regole completo. Octavia non rivelava il contenuto della sua lettera e con Scootaloo evitarono di ricordarle il recente trauma, dato che – probabilmente – aveva visto i genitori morirle davanti agli occhi per difenderla.

Non sapevano che comunque, anche se avesse voluto parlare, non avrebbe rivelato nulla o avrebbe mentito riguardo alla lettera.

'Ma tu Octavia quanti punti hai ottenuto con la tua prova?' provò a chiederle Twilight. Ovviamente l'unica risposta fu uno sbuffo.

'Andiamo!' la incalzò 'Tanto lo potremo leggere sul tuo bracciale se...'

'Lei ha fatto 89 punti.' disse lapidaria Lyra.

Tutte quante sgranarono gli occhi.

Octavia invece lanciò uno sguardo iniettato di sangue contro Lyra, come per dire “non avresti dovuto farlo”. Poi si arrese e stronfiò.

'Era una prova dove dovevo suonare uno strumento.' raccontò 'Me lo sarei portato dietro, ma appena ha varcato la soglia è esploso. Se non l'avessi buttato a terra in tempo...'

Fu l'unica cosa che disse, ma era già un grande passo avanti.

Forse, pensò Twilight, prima della fine si sarebbe fidata di loro.

E, mentre discutevano, sentirono un rumore di una porta cigolare.

La porta dell'ala C.

L'ultimo gruppo.

 

La prima ad entrare fu una pegaso dalla criniera bionda e dal manto grigio, più chiaro di quello di Octavia. Come cutiemark aveva sette bolle e i suoi occhi... erano incrociati leggermente.

Dash si concesse un gemito di stupore, avendola riconosciuta.

'DERPY?!?!' gridò.

La pegaso vedendola arrossì imbarazzata e mosse qualche passo indietro.

Dietro di lei, spostandola, apparve una zebra.

Zecora.

Tuttavia nel suo aspetto c'era qualcosa di diverso, non indossava nessuno dei suoi anelli e bracciali, non aveva nemmeno gli orecchini. Inoltre la sua criniera era completamente scompigliata.

Stavolta a rimanere sorprese furono Twilight, Dash e Applejack. Lyra invece ancora pensava che la zebra fosse una qualche strana strega e ne ebbe un po' timore.

Ma il concorrente più inaspettato fu l'ultimo.

Qualcuno che Twilight sperava di non vedere, ancor più delle sue amiche.

'Twily!' esclamò lo stallone bianco dai crini blu.

'Shiny!?' rispose la giumenta, sgranando gli occhi.

Subito gli saltò al collo, stringendo così forte da soffocarlo. Era in lacrime, piangeva a dirotto. Non sapeva se per la gioia di averlo al suo fianco o per la consapevolezza che lui era lì, per proteggerla.

Si sentiva come se avesse qualcuno a cui appoggiarsi, a sostenersi, che l'avrebbe aiutata fino in fondo.

Shining provava emozioni simili, sulle sue guance scesero subito alcune lacrime solitarie, mentre teneva stretta a sé la sua adorata sorellina.

A differenza di Twilight però, Shining era più triste che gioioso.

Non riusciva ad accettare che quel bastardo di Zero avesse imprigionato anche lei. Chiunque fosse quel pony mascherato gliel'avrebbe fatta pagare con gli interessi.

Si tenne sua sorella vicino, timoroso di perderla. Quando si era svegliato, accanto a lui non c'era più Cadence e si ritrovava in una sudicia cella del castello.

All'inizio non capì cosa stava succedendo, ma quando finalmente ne uscì si ritrovò ad incontrare Derpy e Zecora.

Subito i suoi pensieri andarono a sua moglie, probabilmente rapita assieme a lui. Se non era tra i tre del blocco C doveva essere tra gli altri sei.

E invece... aveva trovato sua sorella.

Quando vide che Cadence non c'era ringraziò il cielo, voleva dire che solo lui era stato preso.

Il suo cuore era devastato, voleva uscirne al più presto... Ma soprattutto voleva salvare sua sorella.

 

Dietro di loro Dash e Applejack si scambiarono un'occhiata.

'Quindi... le altre tre non ci sono...' commentò la cowgirl.

'Non so se sia un buon segno o no...' aggiunse la pegaso.

'Però... però almeno Twilight sembra contenta.' Applejack sembrava un po' commossa, anche se più probabilmente i suoi occhi erano lucidi perché si stava preoccupando per Rarity, Fluttershy e Pinkie Pie.

Dash invece percepiva che il break dopo essere usciti presto si sarebbe rotto.

Erano i loro ultimi momenti di tranquillità, prima che il Nonary Game partisse.

Da quel momento in poi sarebbe stata una corsa contro il tempo.

'Ehi, Scoot, vuoi restare un po' con AJ?' le domandò.

'Pe... perché?'

'Volevo parlare con Derpy un momento.' spiegò.

'E... e io non posso stare con voi?'

Si guardarono negli occhi per qualche istante.

Dash allungò il collo e le diede un materno bacio sulla fronte.

'Va bene.' disse soavemente 'Stai pure con me.'

'Sorellona...' mormorò la puledrina, stringendosi a lei.

Applejack le sorrise e si voltò verso Lyra.

'Mi manca già Applebloom...' disse.

L'unicorno verde acqua non rispose, tornando con la mente alle sue amiche. Si chiedeva cosa avrebbero pensato le altre – oltre a Bon Bon – della sua assenza.

Chissà se la stavano cercando, chissà se Zero aveva lasciato qualche biglietto per spiegare la cosa.

In cuor suo sperava ancora che la cosa del morire fosse tutta una farsa e che si trattasse solo di qualche scherzo ben elaborato, o un test medico per studiare le reazioni dei pony sotto stress.

Ci sperava dal più profondo.

 

Dash intanto si avvicinò a Derpy, la quale continuò a cercare di evitare il suo sguardo.

'Ehi, su!' la esortò, mettendole l'ala sulle spalle.

La pegaso grigio non rispose.

'Derpy, non penserai che io ce l'abbia ancora con te per quei casini che hai fatto con la nuvola?'

L'altra annuì.

Dash rispose tirandole uno schiaffo, o meglio, fingendo di tirarglielo, non le fece alcun male. Sulla sua faccia si formò un gran sorriso.

'Andiamo, su!'

'Io... scusami...' mormorò.

'Che c'è?' le chiese.

'Beh... sono.. sono preoccupata. Non me la sento molto di parlare.'

'Per cosa?'

'Per Dinky... Insomma... se non ci sono io a portarla a scuola... Anzi, se si sveglia e non mi trova a letto...'

Si chinò e, similmente a Lyra, scoppiò a piangere.

Dash subito si sedette vicino a lei, mentre Applejack e Lyra sopraggiunsero.

Octavia invece se ne stette in disparte, osservando gli altri otto componenti.

L'aspirante wonderbolt e la postina erano vecchie compagne di classe dai tempi dell'accademia, si conoscevano abbastanza.

A Dash tornò in mente una sera in cui uno stallone ci provò in maniera troppo invasiva con lei. Voleva portarla a letto ad ogni costo e la minacciò di rivelare “alcuni dettagli scomodi”. Fu solo grazie all'aiuto di un'altra sua compagna che riuscì a levarselo dalle scatole.

Ma, come scoprì tempo dopo, quello stallone ci provò con Derpy, stavolta riuscendoci. E Derpy rimase incinta, mentre quel bastardo fece perdere le sue tracce.

Tuttavia la postina non si arrese e, seppur giovane, riuscì a crescere la piccola figlia. Lasciò la scuola e lavorò duro per mantenerla, da sola.

Dinky era il suo mondo e Dash lo sapeva.

Scootaloo scese dalla sua schiena e si avvicinò alla pegaso grigia.

'Io... io conosco bene Dinky... penso... anzi, lei è... lei è una pony forte e coraggiosa, sono sicura che... ecco... io...' non riusciva a finire la frase, ancora non se la sentiva di parlare.

'...Sono sicura che tua figlia saprà cavarsela. E' sempre stata forte e indipendente, ricordi?' completò Rainbow Dash, supponendo quello che Scoot stava cercando di dire.

La puledrina annuì.

'Si.. ecco... quello....' balbettò.

Derpy si avvicino e le accarezzò la testa, asciugandosi le lacrime con l'altra zampa.

'Grazie.' disse la la postina, mentre esibiva un grande sorriso rincuorato.

 

Twilight finì di parlare con Shining. Anche lui aveva totalizzato 9 punti come lei e, per qualche ragione, la trovavano una simpatica coincidenza.

Parlando erano riusciti un po' a far calare la tensione reciproca, anche se rimanevano preoccupati per l'immediato futuro.

Ancora non sapevano cosa avrebbero dovuto fare, erano lì tutti e nove, ma il timer non era ancora partito e Zero non aveva dato istruzioni. Inoltre gli scanner delle porte numerate non funzionavano.

Potevano solo aspettare.

Twilight si girò infine verso Zecora, la quale era rimasta ferma, guardandosi intorno stupita. Posò lo sguardo su tutti quanti, confusa e poi si massaggiò una tempia.

Non sembrava nemmeno lei.

Non indossava collane, bracciali e nemmeno orecchini, inoltre la sua criniera, sempre pettinata in un'ordinata cresta, era completamente scompigiata e cadente.

Se non fosse stato per il cutiemark avrebbe avuto dei dubbi che si trattasse di lei.

'Zecora, stai bene?' le chiese.

La zebra la guardò stranita, inarcando un sopracciglio.

'E tu saresti.... uhm... chi sei?' domandò.

Twilight fece un passo indietro.

'Co... come? Che intendi?'

'Non ricorda nulla.' le spiegò Shining Armor. 'Quando sono uscito dalla mia stanza lei era sdraiata a terra priva di sensi e Derpy era lì vicino a lei.'

'Come sarebbe a dire che “non ricorda”?!?' l'unicorno viola era ancora incredula a tale notizia.

'Stando a quello che mi ha detto Derpy, l'ha trovata in quello stato quando era uscita. Ci abbiamo messo tanto ad arrivare perché non si riprendeva. E, quando si è ripresa, sembrava non ricordare quasi nulla, giusto appena il suo nome.' le spiegò.

Twilight guardò verso Derpy, che era insieme a Dash, solo per ricevere un cenno col capo che confermava quanto detto da suo fratello.

Prese quindi un respiro profondo e parlò alla sua “mentore secondaria”.

'Dunque, io sono Twilight Sparkle, da Ponyville. Tu ti chiami Zecora e...' continuò quindi a parlarle di lei e di cosa faceva. Le parlò di Ponyville e delle sue amiche e soprattutto di come l'aveva spesso aiutata in casi estremi, come il trovare una cura per la peste cutie o per l'aiuto contro Trixie e il suo amuleto dell'alicorno.

Zecora continuò a guardarla, incuriosita e confusa allo stesso tempo.

'Quindi... ciò che dici è vero? Sicura?' non usava più nemmeno la rima quando parlava.

'Si. Non ti torna in mente niente?'

'Solo... solo qualche vago ricordo. Ponyville mi è familiare ma... io...' si portò una zampa alla testa. 'Mi fa male tanto la testa....'

 

Dopo quei pochi minuti in cui tutti e nove i partecipanti si scambiarono qualche saluto e soprattutto qualche consolazione, decisero all'unisono di sedersi in cerchio e fare il punto della situazione.

Esortati da Twilight e incalzati da Shining Armor, ognuno raccontò il test che aveva passato, quanti punti avevano ottenuto e, soprattutto, cosa avevano letto nelle loro lettere.

La situazione era questa.

 

Twilight: 9 punti.

Scootaloo: 29 punti.

Dash: 19 punti.

Applejack: 26 punti.

Lyra: 15 punti.

Octavia: 89 punti.

Derpy: 31 punti.

Shining: 9 punti.

Totale: 227 punti. Un numero perfettamente divisibile per nove (risultato: 25).

Zecora invece... ne aveva zero, come se non avesse nemmeno partecipato a nessun test. Inoltre era stata trovata svenuta fuori dalle stanze e non aveva ricordi di nessuna lettera, né di nessuno Zero. Anzi, dovettero spiegargli anche che era il loro carceriere e che le aveva rapite.

Invece tutti quanti rimasero sorpresi dall'altissimo punteggio di Octavia, che ignorava totalmente tutti i complimenti che le furono rivolti.

Tuttavia, la teoria del “totale divisibile per nove” era più un'osservazione strana fatta da Zecora, che sorprendentemente esordì, confermando il dubbio di Twilight. Forse i punti non erano dati a caso... Anzi, forse erano decisi sin dall'inizio?

Tipo che Zero anziché basarsi sulla performance avesse già deciso che voti dare e a chi? La teoria era ulteriormente supportata dal fatto che, anche raccontandosi i reciproci test, non riuscivano ad intuire in base a cosa si potesse dire che uno aveva fatto meglio dell'altro.

Ma tacitamente tutti erano d'accordo che Twilight se l'era cavata peggio di tutti.

 

Dopo aver fatto un riepilogo dei punti, iniziarono a parlare delle rispettive lettere. Octavia fece passo, ma disse che non aveva ottenuto nessuna istruzione particolare oltre a quelle già dette, Scootaloo fece finta di non avere nulla da dire e Zecora non aveva letto nessuna lettera.

Le regole erano pressappoco queste:

1) Nel Nonary Game possono salvarsi tutti quanti.

2) Hanno nove ore per trovare la porta numero nove e fuggire dall'Edificio.

3) I punti vengono attribuiti in base alla brillantezza mostrata nei rompicapi. Sono indispensabili per avere maggiori probabilità di fuga.

4) I punti possono essere sottratti, ma non è specificato in base a cosa.

5) Le porte numerate richiedono un minimo di tre pony per essere aperte.

6) Non si possono usare ali o magia, ma non saranno necessarie per il risolvimento dei rompicapi.

7) I bracciali non si possono rimuovere in alcun modo. Se li si forzano la bomba in corpo esplode.

8) Se il tempo scende a zero, sarà Game Over.

I termini presenti in tutte le lettere erano sistematicamente “nonary game”, “Edificio” con la e maiuscola, “game over” e, soprattutto, quel fastidiosissimo “buon divertimento”, che ricorreva come un malaugurio.

Rifletterono e discuterono tra di loro per diverso tempo, furono così presi che non si accorsero che, da quando erano usciti dalle rispettive “sale del test”, era passata quasi un'ora e mezza.

In quel lasso di tempo, il timer sui bracciali non era calato nemmeno un po' e gli scanner sulle porte ancora non funzionavano.

Non potevano far nulla se non aspettare.

 

Poi accadde qualcosa di totalmente imprevisto.

Nove “blip” all'unisono, una volta al secondo, iniziarono a risuonare e riecheggiare tra le alte pareti della sala del trono.

Tutti si guardarono istintivament i bracciali e guardarono il timer.

8:59....

8:58....

8:57....

Stava calando!

Nuovamente!

E soprattutto in fretta!

Avevano nove minuti per fare qualcosa... ma cosa?

Scattarono tutti in piedi, tranne Zecora che continuava ad armeggiare coi bottoni, cercando di farlo fermare. Le fu rispiegato affannosamente che doveva aiutarli o sarebbe morta anche lei.

Anche lei si mise su quattro zampe subito, guardandosi intorno.

'Ma che cacchio!' sbottò Dash 'Non ci avvisa nemmeno?!?'

'E ti aspetti anche che lo faccia?!' controbatté Octavia, tornando a controllare i posti in cui era già stata prima.

'Ehi, non avevi già guardato là?' le chiese Lyra.

'E' possibile che gli indizi siano apparsi solo ora!' gridò, correndo verso il trono.

Twilight invece iniziò ad ansimare affannosamente per scacciare la tensione. Se avesse avuto un sacchetto ci avrebbe respirato dentro fino alla follia.

Per fortuna suo fratello le mise una zampa tra i capelli e glieli scompigliò un poco.

'Forza... cerchiamo di uscirne insieme!' disse, rincuorandola.

Fece quindi un cenno con la testa alle sue amiche.

'Ragazze, andiamo e cerchiamo indizi! Dash, tu vai con Scoot a guardare le porte da cui siamo venuti, Applejack, tu invece aiuta Zecora. Io andrò con Shining a ispezionare le finestre!'

'Ok!' risposero entrambe, andando dove suggerito.

L'unicorno viola si sentì fiera di sé stessa, una buona collaborazione sarebbe stata indispensabile per riuscirci. Essendo in nove potevano trovare indizi più velocemente possibile.

Guardò l'orologio.

8:01.

Potevano farcela.

Se dava loro solo 9 minuti doveva essere una cosa relativamente semplice.

Corsero quindi verso le vetrate sprangate e iniziarono ad esaminarle.

 

Gli altri tre, Lyra, Octavia e Derpy erano ad esaminare ciò che le altre sei non stavano ancora controllando. Octavia rimaneva imperterrita sul trono, continuando a toccarlo e ad esaminarlo attentamente, alla ricerca di pulsanti segreti o codici o altro.

Lyra e Derpy esaminarono le porte e gli scanner, che però non funzionavano.

'Forse dobbiamo provare ad aprirlo e vedere se manca qualcosa?' suggerì la postina.

'Non so, e se lo rompiamo e non funziona più?' controbatté.

'Possiamo passare tutti per la porta 5 e lasciar stare la 4.'

'Ma se dobbiamo risolvere tutte le porte per accedere alla 9?'

Erano tese come corde di violino, indecise sul da farsi. Rompere una porta era un rischio grosso, ma era anche vero che la morte incombeva una seconda volta.

Che quello fosse un test per valutare lo spirito di gruppo?

Twilight la pensava così e lo ripeteva spesso ad alta voce per auto-convincersene.

Shining la ascoltava e la sosteneva, cercando tra le viti dell'imbullonatura. Non era da escludere che ci potesse essere scritto qualcosa.

 

6:45.

 

Dash invece rimase con Scootaloo davanti alle porte da cui erano arrivati tutti quanti. Erano tutte e tre bloccate ermeticamente e non presentavano dispositivi come gli scanner delle porte 4 e 5.

La pegaso provò a spingere, a tirare, ci andò addosso, la calciò, ma niente.

Le porte non contenevano indizi.

Subito, senza dire altro, fece salire in groppa la puledrina e galoppò verso Applejack e Zecora.

 

5:30.

 

Quando il quarto “blip” di fine minuto, segnalando che ne mancavano cinque al fatidico destino, Applejack iniziò a sudare vistosamente, mentre Zecora si guardava intorno.

Avevano deciso di controllare il portone della sala, il quale presentava numerosi intarsi e bassorilievi. Era possibile che ci fosse qualcosa lì.

'Ehi!' esclamò la cowgirl 'Vedo... una specie di bottone lassù!'

La zebra allungò il collo.

'Dove?'

'Vedi quella gemma? Sono sicura di poterla premere!'

Cercò di arrivarci, prima con la zampa, poi saltando.

Ma era troppo in alto.

Si asciugò il sudore dalla fronte.

 

4:38.

 

'Zecora, salimi in groppa e vedi se ce la fai!' le disse. L'erborista era ancora confusa e la testa le faceva visibilmente male.

Tuttavia, conscia di avere poco tempo, provo a montarle sulla schiena, con non pochi problemi.

Non riusciva a stare in equilibrio.

Cadde quindi indietro e sbatté forte la schiena.

'Dannaz... Ok, pensi di farcela a sollevarmi?' le chiese, aiutandola a rialzarsi.

'Non... non lo so.' disse, con tono basso e dispiaciuto.

'Vale la pena provare!' tagliò corto AJ, montandole sopra.

Come prevedibile Zecora, a causa della scarsa forza fisica, del peso della pony e della schiena che le faceva male, non resse ed entrambe caddero di nuovo.

“Blip”.

Quattro minuti rimanenti.

Sopraggiunse Dash, in modo propizio.

'Vi do una zampa io!' esclamò.

Anche lei era sudata e si potevano ben vedere i nervi gonfi sulla sua fronte.

Ansimava anche per lo sforzo.

Così, lei e Applejack, cercarono di sollevare Zecora, la quale riuscì finalmente a raggiungere l'interruttore.

Guardò giù per un secondo e le due pony le sorrisero e annuirono.

Detto questo lo premette.

Nel frattempo Octavia stava letteralmente facendo volare insulti coloriti a destra e a manca, infuriata e decise di abbandonare il trono.

Twilight intanto stava andando nuovamente in iper-ventilazione, osservando il timer che inesorabilmente scendeva.

Era madida di sudore e tremava dalla testa ai piedi.

Ma non poteva arrendersi.

Stavolta sapeva che c'erano le sue amiche e il suo fratellone ad aiutarla.

Stavolta doveva impegnarsi attivamente anche per altri, perché se fallivano erano tutti condannati.

 

3:21.

 

Il pulsante non funzionava.

Provarono a premerlo più e più volte, ma dava l'impressione di essere semplicemente un decoro estetico.

'Cacchio!' sbottò Dash.

Zecora scese e chinò la testa.

'Non... non funziona...'

Applejack invece sputò per terra e guardò l'orologio.

Proprio in quel momento suonò il sesto “blip”.

Mancavano tre minuti.

 

La voce metallica e indefinita di Zero tuonò nell'aria.

'Ohi, gente! Mancan tre minuti!' esclamò, con tono gioioso e allegro 'Che ne dite di rilassarvi facendovi un goccettino?'

Appena finì di parlare una parte del tappeto si spostò e da essa uscì un tavolo imbandito, con nove bicchieri (ognuno colorato come uno dei nove partecipanti) e alcune bottiglie di vino, sidro d'annata e anche succhi di frutta, per i puledrini.

Tale generoso “regalo” fu percepito all'unanimità come una vera e propria presa per i fondelli.

Come se non bastasse il ticchettare dell'orologio si fece più voluminoso e martellante, proprio per segnalare la vicinanza dello scadere del tempo.

Tale cosa non faceva che far salire la paura, la tensione e il nevrotismo che si permeava l'aria.

Lyra, la quale era in condizioni peggiori di Twilight – dovendo pensare anche a Bon Bon – accolse l'invito e corse vero il tavolo, afferrando una bottiglia di sidro.

Senza dire nulla la stappò, facendo volare il tappo dritto in testa ad Octavia, la quale inciampò dalle scale del trono e cadde rovinosamente in terra.

Lyra si scolò quasi tutta la bottiglia e iniziò ad ansimare spasmodicamente.

Poi si accorse di quanto era successo e corse preoccupata verso la musicista.

Anche Twilight si preoccupò parecchio e lasciò le finestre al fratello – il quale era sul punto di arrendersi e cercare altrove.

 

2:15.

 

Octavia stava bene, era solo un po' intontita.

Le usciva del sangue dal naso e zoppicava un po'.

La faccia era contratta in un'espressione furiosa e umiliata, mentre si asciugava il sangue per evitare che le finisse sul colletto.

Twilight sopraggiunse, caricando ancora di istinto il corno, e la aiutò a rialzarsi.

Anche Lyra arrivò, per scusarsi, ma appena le fu vicina Octavia la afferrò al collo e la buttò in terra, cercando di strozzarla.

L'unicorno verde acqua era stata si incauta, ma la tensione le aveva giocato un bruttissimo scherzo, spingendola ad agire impulsivamente. In quell'istante l'idea di “potersi rilassare” la controllò come un istinto indomabile.

Lyra si ritrovò a terra, con le gocce di sudore di Octavia che le cadevano addosso, anche negli occhi, facendoglieli bruciare un po'.

'MALEDETTA!!!!' urlò la pony grigia, mentre dietro di lei Twilight cercava di tirarla via.

'Octavia, calmati! Se ci arrendiamo ora, non risolveremo mai il rompicapo.

'Prima la strozzo, poi torniamo a farlo, ok?' imprecò.

Lyra si vide passare la vita davanti agli occhi.

Ma soprattutto vide la vita di Bon Bon.

Beh, pensò, almeno è una morte meno drammatica del “esplodere dall'interno”.

 

L'ansia e la paura stavano trasformando in bestie tutti quanti. Applejack e Dash correvano da un lato all'altro della stanza, Zecora continuava a cercare altri bottoni sulla porta e Derpy iniziò a piangere a dirotto.

Anche Shining tirò una zoccolata furiosa sul muro e cadde in terra disperato.

'Cadence... Cadence...' singhiozzava.

Twilight assistì a tutto questo.

Nessuno era in grado di reggere la tensione e stavano facendo pazzie.

Controllavano in posti già visti, urlavano indefinitamente, piangevano...

Ma soprattutto si erano arresi.

Ciò che salvò Lyra dallo strangolamento fu un fortissimo “blip”, al quale Octavia lasciò la presa e si guardò il polso, con gli occhi sgranati e le pupille piccolissime.

 

Un minuto rimanente.

  
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